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Copyright, Il Parlamento europeo approva la direttiva sul diritto (digitale) d'autore - See more at:

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view post Posted on 26/3/2019, 13:18
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Milanista Eterno

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Il Parlamento europeo ha approvato le nuove regole sul diritto d'autore. Il via libera dall'Aula di Strasburgo all'accordo provvisorio raggiunto a febbraio sulle nuove norme sul rispetto del diritto d'autore in internet è passato con 348 si', 274 no e 36 astenuti. Le nuove norme Ue sul copyright, che includono salvaguardie alla libertà di espressione, consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare con i giganti del web il pagamento di compensi per l'utilizzo di contenuti coperti da diritti d'autore. "Approvata la direttiva copyright. Difendiamo la creatività italiana ed europea e i posti di lavoro", ha scritto su Twitter Antonio Tajani, presidente del parlamento Ue, dopo il voto dell'assemblea di Strasburgo


"La nuova direttiva permetterà di adeguare il diritto d'autore al XXI secolo", aveva dichiarato la Commissaria Ue al digitale Marya Gabriel, una delle grandi sostenitrici della riforma al vaglio della plenaria a Strasburgo.Un percorso travagliato, quello della direttiva sul diritto d'autore, con l'esito dino alla fine sul filo voto sul filo del rasoio.

La direttiva con la riforma del copyright, che tiene conto dei cambiamenti avvenuti dall'avvento del digitale, ha spaccato il Parlamento europeo: da una parte i sostenitori del mondo di autori e editori, che difendono i diritti di chi produce le opere d'arte e l'informazione, con alle spalle potenti associazioni di categoria di autori, editor; dall'altra quelli che, in difesa della libertà di espressione dei cittadini, sono stati accusati di difendere gli interessi di grandi colossi tecnologici, che consentono la pubblicazione di contenuti senza pagare un equo compenso. Voto storico "Un voto storico per l'Europa", sostiene il presidente degli editori di giornali europei Enpa, Carlo Perrone, mentre protesta Wikipedia che oscura la pagina italiana in vista della decisione del Parlamento europeo. "Una bella pagina e una grande giornata per la cultura e l'Europa", è il primo commento del presidente dell'Associazione italiana editori (Aie), Ricardo Franco Levi, dopo l'approvazione a Strasburgo della direttiva sul copyright. Le ragioni di Voss "Google, Facebook e Youtube diffondono disinformazione e dimostrano quanto sia semplice strumentalizzare soprattutto i giovani", aveva detto il relatore del provvedimento, il popolare tedesco Axel Voss, poco prima del voto dell'Europarlamento sulla direttiva, chiedendo di adottare le nuove misure per agire "contro queste piattaforme".Al termine del dibattito nella plenaria Voss ha risposto alle critiche di alcuni deputati: "Non c'è censura con questa riforma. Con questa riforma la libertà di espressione non viene limitata. Con questa riforma creiamo certezza del diritto per delle opere protette dai diritti d'autore e creiamo nuove possibilità per utenti e cittadini", ha detto. Politici divisi I gruppi politici erano arrivati divisi come non mai: favorevoli, in linea di massima, il Ppe e i Socialisti e democratici (S&d), ma contrari i Popolari svedesi, polacchi, lussemburghesi, ungheresi; nel gruppo S&d i tedeschi della Spd che sono contrari, come i rumeni. I Liberaldemocratici (Alde) in principio favorevoli. A favore anche la maggioranza dei Conservatori dell'Ecr, ma con i polacchi contrari. Diviso il gruppo della destra sovranista (Enf), con i francesi di Marine Le Pen a favore e la Lega contro. I Verdi, in grande maggioranza contrari, salvo i francesi di José Bové. Contrario, con qualche defezione, anche il gruppo della Sinistra unitaria europea (Gue). Unico gruppo assolutamente compatto e contrario quello degli euroscettici e del M5S (Efdd). Colpire i giganti La direttiva mira a sottoporre i giganti di internet (con particolare riferimento a Youtube, Facebook, Google) al pagamento dei diritti d'autore per i contenuti, soprattutto video e musicali, ma anche articoli giornalistici, diffusi sulle loro piattaforme. Piattaforme che invece affermano di non essere distributori di contenuti, ma solo intermediari che ospitano lo scambio di contenuti fra gli utenti. Dopo tre anni di negoziati e colpi di scena e battaglie a suon di emendamenti, governi contrari, e gruppi europarlamentari spaccati, restano fortissime le divisioni, anche in Italia, dove si oppongono alla nuova normativa il governo gialloverde e i due partiti che lo sostengono a Strasburgo. Protesta Wikipedia Alla vigilia del voto, la pagina italiana di Wikipedia ha deciso un autooscuramento di protesta fino alle 8 di mattina del giorno delle votazioni, dopo che il 21 marzo scorso la stessa iniziativa era stata presa per le versioni online in tedesco, slovacco, danese e ceco. Nonostante la direttiva preveda espressamente un'eccezione per i siti come Wikipedia, che però si batte perché internet rimanga uno spazio per la libertà di espressione. Libertà di frammenti Non più interi articoli di stampa, ma frammenti di articoli e di notizie potranno continuare a essere condivisi liberamente, ma sono previste in direttiva disposizioni per evitare che gli aggregatori di notizie abusino di questa possibilità. E c'è la norma 'salva meme': il caricamento e la condivisione di opere protette a scopo di citazione, critica, revisione, caricatura, parodia o "pastiche" sarà sempre possibile e condivisibile sulle piattaforme online. -




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