| Quello che dice Moncada è abbastanza lapalissiano. Cosa distrugge più di tutti la crescita di una persona, non dico calciatore ma proprio persona, del credersi arrivato quando non è neanche ad 1/10 delle sue capacità? In Italia abbiamo tanti esempi, Zaniolo su tutti, ma anche El Shaarawy / Mastour / Lovato per dirne solo alcuni arrivati in serie A o ad un passo, che sono diventati fenomeni mediatici ancor prima di essere realmente dei grandi giocatori. Donne, successo, soldi, e la fame scompare. Il desiderio di ottenere, si spegne, perchè già soddisfatto. Ok, ci sono i malati autoerotomani come Cr7 o Ibra, che producono fame agonistica ad ogni piè sospinto, ma in generale gli altri crollano appena arriva il bendiDio. Cosa succede invece in Francia, come detto da Moncada c'è meno risalto alle competizioni giovanili, perdere o vincere non è così importante, i giocatori di origini africane sono fisicamente superiori e sono affamati, già "istruiti" da un contesto francoeuropeo diventano macchine da carriera e si realizzano maturando in modo molto più omogeneo. Un esempio francese negativo, che dimostra secondo me la bontà del concetto, pubblicizzato molto fin da giovane è stato Rabiot, che infatti ha poi avuto soldi e fama fin da subito trovando uno stallo in una carriera che sarebbe stata secondo me molto più folgorante. Non si scappa, il frutto deve maturare sulla pianta, deve avere il suo tempo, deve avere la sua dose giusta di sole ogni giorno, non troppo e non poco. Come potremmo fare in Italia? Seguire lo stesso esempio? certo, infatti non dovrebbero far vedere la primavera in televisione, non si dovrebbe parlare troppo di gente che poi sui social diventa immediatamente piena di donne che gli fan la corte, di presunti amici, di un sistema di procuratori famigliari e quant'altro che trasforma il ragazzo in un qualcosa che non è più un frutto sulla pianta, ma un frutto preso acerbo e messo nel frigo a maturare, risultando spesso e volentieri privo di zuccheri o addirittura facendolo marcire. Invece da noi si parla di vincere i campionati come cartina tornasole di bravura, fin dai livelli giovanili, perchè se vinci attiri qualche sponsor qua e là, se non vinci non ti fila nessuno. Eppure da noi i risultati si sono visti negli utlimi anni, Calabria Donnarumma Cutrone Gabbia Pobega Paloschi, non poca roba tutto sommato, da quella riforma del settore giovanile voluta da Galliani una decina d'anni fà qualcosa si è visto. Ci vorrebbe meno risalto mediatico per il primavera, farli giocare negli stadi ma senza spettatori, per fargli venire la fame per fargli solo sfiorare il sogno, non nei campetti del cazzo con genitori invasati a urlare. Ci vorrebbe una regola non aggirabile della Figc che obblighi un under21 italiano sempre in campo in ogni partita.
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