| Cherif Chekatt, il killer di Strasburgo, è stato ucciso dalla polizia nel suo quartiere
L'uomo si era nascosto in un magazzino, aveva con sè una pistola e un coltello. Ha sparato per primo agli agenti. Amaq, l'agenzia di propagnada dell'Isis rivendica: "era un nostro soldato"
13 Dicembre, 2018
Chérif Chekatt, il killer dell'attentato a Strasburgo, è stato ucciso in un blitz delle forze speciali nel quartiere di Neudorf, in cui era stato visto per l'ultima volta. Chekatt si era rifugiato in un magazzino in rue du Lazaret.
Poco dopo che si era diffusa la notizia della morte dell'assalitore, l'agenzia di propaganda dello stato islamico Amaq ha rivendicato l'attentato ai mercatini di Natale a Strasburgo, sostenendo che Cherif Chekatt era un "soldato" dello Stato islamico. Lo riferisce Site.
Chekatt aveva con sé una pistola e un coltello. Ha aperto il fuoco per primo all'arrivo dei poliziotti nel magazzino dove si nascondeva ed è stato ucciso da un colpo d'arma da fuoco di risposta delle forze di sicurezza. Nessun agente è rimasto ferito nell'operazione. Il sindaco di Strasburgo, Roland Ries, ha confermato la notizia dell'uccisione di Chekatt.
Più di 700 poliziotti erano stati mobilitati per dare la caccia al'uomo che martedì sera ha terrorizzato Strasburgo, sparando ad altezza uomo, uccidendo tre persone e ferendone altre 13. Tre sono gravemente ferite e lottano fra la vita e la morte, come il giovane giornalista italiano Antonio Megalizzi, colpito alla testa. Tre altri feriti sono stati dimessi dall'ospedale in giornata.
Gli inquirenti francesi hanno raccolto la testimonianza del tassista costretto da Chekatt a trasportarlo a Neudorf. Il terrorista aveva detto al conducente di aver ucciso per "vendicare i nostri fratelli morti in Siria".
Il tassista, musulmano con vari oggetti di ispirazione islamica nell'abitacolo, ritiene di essere stato risparmiato proprio per la sua religione. Sempre in giornata, un amico stretto di Chekatt, che lo aveva anche ospitato la notte precedente l'attentato, era stato posto in stato di fermo ed è interrogato in queste ore.
È il quinto fermato dopo il padre, la madre e due fratelli del latitante. A Parigi, la polizia ha perquisito la casa in cui una delle sorelle abita con il marito, nel centralissimo boulevard Raspail.
repubblica
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