| La Cina, la corte del Milan e la voglia di tornare: Roma-El Shaarawy 2.0
“Me sei mancata”. Se c’era qualche dubbio sulla voglia di El Shaarawy di tornare alla Roma, li ha fugati lui stesso con un post su Instagram. In romano, ormai la “seconda lingua” di Stephan. Alla fine ce l’ha fatta a tornare, un anno e mezzo dopo quello che lui stesso aveva definito “non un addio”.
Sembrava una storia già scritta a luglio del 2019. Lo Shanghai aveva messo sul piatto una valanga di soldi, per la Roma e per il ragazzo. Era un’offerta irrinunciabile per tutti, ma si capiva già che la storia di El Shaarawy con la Roma non sarebbe finita. Il legame con la piazza, con la città. L’amore dei tifosi mai scemato anche durante l’anno e mezzo in Cina.
Diciotto mesi passati a giocare, finchè ha potuto. Alla fine solo 19 presenze con lo Shanghai, fatte quasi tutte alla fine del 2019, visto che il Covid ha influito e non poco sulla sua avventura cinese. I primi otto mesi del 2020 El Sharaawy li ha vissuti senza poter scendere in campo, con l’unica opportunità di giocare con la Nazionale. Risposta? Cinque presenze, tre gol e un assist.
I soldi? Sì, tanti. 22 milioni in 18 mesi, un’enormità per la maggior parte dei calciatori. Ma tutto il resto era diventato complicato. Non poter giocare a causa della pandemia. Passare da una bolla ad un’altra con settimane di isolamento e quarantene. In più il governo cinese aveva imposto un taglio netto agli investimenti nel calcio. Per questo il ritorno in Italia già a settembre era diventato cosa concreta.
Si fece sotto il Milan attraverso Massara, ma alla fine non se ne fece nulla. Così come la Roma, che voleva riportare El Shaarawy a casa. Il CEO Fienga e il fratello Manuel da una parte per trovare la formula giusta, Fonseca e il giocatore dall’altra. Il portoghese era entusiasta di accoglierlo. C’era l’accordo con lo Shangai per un prestito annuale, ma i tempi non coincisero. Kluivert, Under e Perotti furono ceduti solo gli ultimi giorni, Smalling arrivò sul gong e quindi la trattativa per l’attaccante saltò.
Promessa o no, la Roma a gennaio si rifà sotto con il nuovo general manager Tiago Pinto. Così come il Milan e altri club. Questa volta l’occasione è ancora più ghiotta: El Shaarawy sta discutendo la risoluzione con lo Shanghai e si può prendere a parametro zero. Ma la volontà del giocatore è chiara: se non c’è modo di continuare in Cina, torno in Italia ma in un ambiente che conosco.
La Roma questa volta non se lo fa ripetere due volte e chiude l’accordo. Due anni e mezzo di contratto a 4,5 milioni netti bonus inclusi, con il 20% di una futura rivendita in mano al giocatore. Il resto è storia recente, fatto di annunci foto e parole d’amore: “Questa città e questo club ti entrano dentro. Andandomene ho capito che ti restano nel cuore per sempre”.
gianlucadimarzio.com
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