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alba dell'odissea: E' guerra in Libia

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view post Posted on 20/3/2011, 00:23
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Milanista Eterno

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E' guerra: bombardamenti occidentali sulla Libia. L'operazione è stata battezzata «Alba dell'odissea». Alle 17,45 è stata colpito il primo obiettivo militare dai caccia francesi. Poi è arrivata una pioggia di bombe e missili sulla Libia, lanciati da aerei francesi e inglesi e dalle navi Usa. Muammar Gheddafi non molla ma le forze della coalizione internazionale hanno iniziato a martellare mezzi e postazioni militari libiche.
Nel giorno del summit di Parigi, che ha deciso l'intervento internazionale e all'indomani della dubbia dichiarazione di «cessate il fuoco» del Colonnello, le truppe di Tripoli avevano attaccato Bengasi e minacciato l'Occidente. La risposta delle forze alleate è arrivata.
RAID AEREI: NEL MIRINO TANK E DEPOSITI - «Sono in corso raid dell'aviazione francese su obiettivi militari» appartenenti alle truppe del colonnello Muammar Gheddafi, ha riferito Al-Arabiya, prima emittente a diffondere la notizia nel mondo. Nel corso di questa prima missione sono stati distrutti almeno quattro carri armati appartenenti alle truppe del Colonnello e, secondo Al-Jazeera, il raid è avvenuto a sud-ovest di Bengasi. Poco più tardi è arrivata la conferma del ministero della Difesa francese: «Colpiti numerosi tank».
Alle 17:45 ora italiana sono così iniziate le operazioni militari aeree contro le forze libiche leali a Muammar Gheddafi, in una zona di 100-150 chilometri intorno a Bengasi, bastione dei rivoltosi nell'est del Paese. In serata ci sono stati raid aerei anche su Misurata e sono stati bombardati i depositi che contengono le riserve di carburante delle brigate di Gheddafi. Anche due fregate di difesa aerea francesi sono attualmente al largo della Libia: la Jean Bart e la Forbin.

NAVI USA COLPISCONO CONTRAEREA A TRIPOLI - Unità della marina americana dispiegate nel Mediterraneo hanno lanciato missili Cruise contro obiettivi in Libia. Lo rendono noto fonti del Pentagono citate da Cnn, precisando che l'obiettivo di questi primi attacchi sono batteriae della contraerea schierate nei dintorni di Tripoli. Una nota della difesa Usa ha poi aggiunto in questi primi attacchi sono stati lanciati 110 missili Tomhawk sulla Libia.
La marina Usa ha anche schierato tre sottomarini nel Mediterraneo pronti a intervenire. Lo ha detto un responsabile della Difesa Usa. Il responsabile, parlando in condizioni di anonimato ha detto che i tre sottomarini - tra i quali i mezzi di attacco Newport News e il Providence - sono stati affiancati da due navi della Marina. Sempre secondo la stessa fonte i sottomarini sono equipaggiati con missili Tomahawk. Il Consiglio per la Sicurezza Nazionale statunitense, poco dopo la mezzanotte (ora italiana), ha riferito di ritenere che il sistema di difesa aerea libico sia stato «duramente danneggiato e reso inoperativo». «Al momento è troppo presto per prevedere come Gheddafi e le sue truppe di terra potranno rispondere ai bombardamenti».

LA TV LIBICA: «COLPITI CIVILI, BOMBARDATA ANCHE SIRTE» - La televisione di Stato della Libia ha annunciato che gli attacchi aerei hanno colpito zone abitate da civili nella capitale Tripoli. La notizia non è stata confermata in maniera indipendente. Testimoni sul posto hanno detto all'Ansa che «è stato colpito nei pressi di Tajoura», sobborgo a poca distanza da Tripoli. Secondo i testimoni alcuni giornalisti stranieri ospitati in un albergo del centro, avrebbero parlato di esplosioni senza precisare esattamente il luogo nè l'intensità. Media libici hanno anche riferito che è stata bombardata Sirte, città natale di Gheddafi e che un jet francese è stato abbattuto. Quest'ultima notizia è stata però subito smentita fonti militari francesi.
TRIPOLI CHIEDE RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA - Durante la notte, e dopo aver subito un'intera di giornata di bombardamenti, il governo libico ha chiesto di convocare una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri libico.

«RIMPIANGERETE L'INGERENZA» - Il Raìs, prima che scattasse l'attacco, in una lettera indirizzata a Nicolas Sarkozy e a David Cameron, aveva minacciato il presidente francese e il premier britannico, spiegando che le potenze occidentali non hanno diritto di intervenire in Libia e che «si pentiranno» della loro ingerenza. Secondo quanto detto dal portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim, la lettera, oltre che ai leader francese e britannico, era indirizzata anche al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon. Nella missiva Gheddafi scrive che ogni azione militare contro la Libia sarebbe una «un'ingiustizia, una chiara aggressione. Ve ne pentirete se interverrete nei nostri affari interni». «La Libia non è vostra... - prosegue la missiva, citata da Al Jazeera -. Voi non avete il diritto di intervenire nei nostri affari interni. Questo è il nostro paese, non è il vostro paese. Noi non potremmo sparare un solo proiettile contro il nostro popolo». In un'altra lettera inviata a Barack Obama, il leader libico scrive: «Tutto il popolo libico è dalla mia parte, tutti sono pronti a morire per me, io qui sto combattendo contro Al Qaeda, cosa pensa di fare?».


Gheddafi sfida il mondo
BATTAGLIA A BENGASI - In serata le forze fedeli a Muammar Gheddafi sono nuovamente avanzate dai quartieri occidentali verso il centro di Bengasi. Lo hanno rivelato forze dei ribelli libici alla tv araba Al Jazeera.
ARRESTATI QUATTRO GIORNALISTI DI AL JAZEERA - Quattro giornalisti di Al Jazeera sono stati arrestati dalle forze di sicurezza libica nella Tripolitania, la parte occidentale del Paese. Lo riferisce la stessa rete qatariota specificando che si tratta di un britannico, un norvegese, un tunisino e un mauritano. E' stato invece ucciso il giornalista libico Mohammed al-Nabbous, fondatore del canale web Free Libya. Il suo sito, che si chiama anche Libya Al-Hurra, aveva mostrato le conseguenze degli attacchi da parte delle forze di Muammar Gheddafi. Il giornalista è stato colpito da un colpo di un cecchino mentre il colonnello inviava aerei da guerra, carri armati e truppe su Bengasi, la prima città caduta in mano ai ribelli.
 
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view post Posted on 20/3/2011, 00:37
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l'usignolo di Kiev

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Libia: Gheddafi ha armi di distruzione di massa ed e' pronto ad usarle
Se al momento l'ipotesi di un attacco con armi biologiche o chimiche ad opera del leader libico Muhammar Gheddafi contro la sua stessa gente resta solamente un incubo, per un numero crescente di militari occidentali e esperti di intelligence potrebbe trasformarsi in qualunque momento in una terrificante realta'. Per quanto Gheddafi si sia impegnato a rinunciare a tali armi nel quadro dell'accordo che nel 2003 ha 'sdoganato' lo 'stato canaglia', si legge infatti sul 'Daily Mail', il leader libico di fatto ne possiede ancora in quantita': circa dieci tonnellate di sostanze necessarie a produrre iprite, oltre a 650 tonnellate di agenti chimici con i quali mettere a punto diverse armi chimiche.


Attacco Libia, Gheddafi: “Ci sarà una guerra nel Mediterraneo”

Gheddafi ha rilasciato in serata un messaggio audio diffuso dalla tv di stato libico. Gheddafi ha detto che reagiranno all’aggressione coloniale portata avanti da crociati. “E’ guerra nel Mediterraneo, colpiremo i civili delle Nazioni coinvolte” ha detto il colonnello.
Gheddafi dunque minaccia di colpire obiettivi militari ma anche civili. Preoccupazione per cosa potrebbero rappresentare queste parole. Il leader libico dunque minaccia ritorsioni, mentre vanno avanti i bombardamenti fatti partire da Francia, Inghilterra e Stati Uniti.
Al momento non ci sono informazioni su dove si trovi Gheddafi. Di certo non si è fatto vedere. Si è sentita solo la sua voce nel messaggio audio diffuso dalla tv di stato. Quasi sicuramente è nascosto in uno dei suoi tanti bunker.

 
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view post Posted on 20/3/2011, 00:44
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Milanista Eterno

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Buttandola sul ridere, se a Gheddaffi avanza un razzo potrebbe approfittarne visto che Seedorf dovrebbe essere ancora a Palermo.
 
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view post Posted on 20/3/2011, 00:45
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l'usignolo di Kiev

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CITAZIONE (Gerrkurt @ 20/3/2011, 00:44) 
Buttandola sul ridere, se a Gheddaffi avanza un razzo potrebbe approfittarne visto che Seedorf dovrebbe essere ancora a Palermo.

:rofl:
 
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view post Posted on 20/3/2011, 00:53

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Io avevo sentito che le sue risorse militari erano limitate.Comunque in una breve telefonata a una tv libica Gheddafi ha detto che non ci saranno più controlli contro l'immigrazione clandestina verso l'Europa.
 
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view post Posted on 20/3/2011, 01:00
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l'usignolo di Kiev

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CITAZIONE (diavolo_89 @ 20/3/2011, 00:53) 
Io avevo sentito che le sue risorse militari erano limitate.Comunque in una breve telefonata a una tv libica Gheddafi ha detto che non ci saranno più controlli contro l'immigrazione clandestina verso l'Europa.

Sembra invece che abbia delle armi di distruzione di massa nascoste
 
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view post Posted on 20/3/2011, 01:04

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Può darsi che sia così,quello è matto e non è da sottovalutare...
 
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Taranto20
view post Posted on 20/3/2011, 07:45




Secondo me si sono sbagliati i modi e i tempi per intervenire...Si doveva intervenire quando ancora i ribelli erano riusciti a mettere sotto scacco le forza armate libiche....Ovviamente la Francia che ha interessi economici (petrolio e gas) ha accelerato i tempi dell'intervento ma stavolta sembra che gli USA non avranno il controllo delle operazioni...La francia ha fatto un capolavoro dal punto di vista diplomatico è riuscito a mettere sù un all'alleanza notevole...mentre l'italia sembra quasi costretta a partecipare offrendo le basi ed è secondo me lo stato che rischia di più in caso di controffensiva da parte dei libici...

Edited by Taranto20 - 20/3/2011, 08:11
 
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P.S.D.C.
view post Posted on 20/3/2011, 10:48




L'intervento degli "alleati" è una spudorata azione di captatio benevolentiae nei confronti dei ribelli ed un segnale di quanto il regime di Gheddafi sia vicino a crollare. Ovviamente tutto ruota vorticosamente a motivazioni prettamente economiche. La crisi petrolifera degli anni '70 a quanto pare è stata di lezione per i paesi occidentali.....
Le minacce del rais sono quelle di un uomo molto vicino alla capitolaizone. A livello internazionale sono molto più preoccupanti le condanne unanimi di Russia e Cina. Mala tempora currunt...
 
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view post Posted on 20/3/2011, 10:51

Milanista Eterno

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Si da un lato credo che la nostra "vicinanza" con la Libia ci rende il bersaglio più a portata in caso di attacco.Bisogna vedere quali saranno le intenzioni di Gheddafi che comunque ha annunciato che aprirà i suoi arsenali per armare la gente che vuole combattere.Il nostro impiego,almeno per ora,è solo a livello organizzativo visto che abbiamo fornito le basi.
 
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view post Posted on 20/3/2011, 11:07
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Milanista Eterno

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Infatti la mia domanda era, che caXXo centra la Francia in tutto questo?

Ah i soldi che possono fare.

Libia, sequestrato rimorchiatore italiano

- L'equipaggio di un rimorchiatore italiano, un Asso 22 della Società Augusta Off Shore, è stato sequestrato nel porto di Tripoli da uomini armati: lo apprende l'Ansa da fonti qualificate, secondo le quali le persone a bordo sono otto italiani, due indiani e un ucraino. Intorno alle 17 di sabato il rimorchiatore ha sbarcato personale libico dell'Eni. Alcuni uomini armati, tra cui uno che si sarebbe qualificato come il comandante del porto, hanno fermato l'equipaggio, impedendo al rimorchiatore di ripartire. Gli italiani e gli altri si troverebbero tuttora a bordo.

QUANDO SALVÒ I MIGRANTI - Nel marzo del 2009 l'Asso 22 della società Augusta Offshore riuscì a mettere in salvo oltre 350 migranti proprio al largo delle coste libiche. In quel periodo il rimorchiatore, lungo 75 metri, stava assistendo tre piattaforme petrolifere al largo della Libia quando incrociò una carretta del mare carica di migranti e in difficoltà, che fu quindi agganciata e rimorchiata fino al porto di Tripoli. In seguito al quell'operazione la Cgil Campania chiese che all'equipaggio del rimorchiatore fosse conferita la medaglia al valor civile.

corriere.it
 
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view post Posted on 20/3/2011, 11:42
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l'usignolo di Kiev

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La lega era l'unica contraria a questo intervento...questi bombardamenti ci porteranno in casa milioni di immigrati, ciò spiega anche l'appoggio ad intervenire da parte della sinistra...
 
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view post Posted on 20/3/2011, 11:49
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Milanista Eterno

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Qua tutti vogliono intervenire per il petrolio e per "liberare" un popolo dalla dittatura, ma tutti sanno che ci sono interessi maggiori sotto... leggi oro nero e gas.

Gli unici che hanno rigettato l'intervento incondizionatamente, e non quindi per il problema immigrati, sono stati rifondazione comunista e Italia dei Valori.


Se la guerra fosse stata fatta in Australia anche la Lega sarebbe stata d'accordo.
 
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view post Posted on 20/3/2011, 12:49

Milanista Eterno

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LIBIA, NUOVO ATTACCO AEREO.
A BENGASI QUASI 100 MORTI.
GHEDDAFI: "VOI NAZISTI"
Domenica 20 Marzo 2011 - 12:36
I caccia francesi partono per la missione

TRIPOLI - Muammar Gheddafi ha fatto sentire la sua voce, mentre stamani riprendevano i raid aerei contro la Libia e il capo dei militari Usa dichiarava che la no fly zone è stata «imposta». Nella sua prima manifestazione dall'inizio dell'attacco della coalizione il rais ha promesso ai nemici, paragonati ai nazisti, «l'inferno» di una «lunga guerra» che alla fine sarà vinta dalla Libia, perchè la Libia è «alla testa dei popoli in rivolta». Dunque, occidentali, «pensateci». Breve, violento e infuocato il discorso del rais, un messaggio in audio in diretta dalla tv libica e ritrasmesso in tutto il mondo. Un messaggio che chiama i popoli alla rivolta e pieno di minacce per gli occidentali, definiti «barbari, terroristi, mostri, criminali», il cui unico scopo è di «appropriarsi del nostro petrolio». «Avete attaccato il civile popolo libico che non vi aveva fatto nulla», ha detto. Ma il terreno libico, ha detto il rais nella sua sfuriata audio, diventerà «l'inferno» per i suoi attaccanti. Gheddafi ha detto che i depositi di armi sono aperti, che i libici si stanno armando. «Vi combatteremo», ha assicurato, e «sarà una guerra lunga», combattuta su «un fronte vasto, su un terreno troppo vasto» per gli attaccanti, da persone «pronte a morire da martiri». «Voi (occidentali) volete il nostro petrolio, ma la nostra terra ci Š stata data da Dio. Noi non la lasceremo a voi francesi, americani o britannici e continueremo la guerra per liberarla...Noi siamo oppressi e colui che Š oppresso vincerà, mentre coloro che opprimono saranno sconfitti», ha detto mentre la tv di stato libica mostrava un fermo immagine sul monumento del pugno che distrugge l'aereo americano, eretto nella casa di Gheddafi distrutta nel raid Usa del 1986. Gheddafi, ricordando che il popolo libico ha «già sconfitto gli italiani» colonizzatori, ha rimarcato che gli occidentali, non imparano mai le lezioni del passato: «L'attacco alla Libia è una nuova crociata contro l'Islam, ma sarete sconfitti, come già siete stati sconfitti in Iraq e in Somalia, come vi ha sconfitto Bin Laden» e come «siete stati sconfitti nel Vietnam». Quindi l'invito agli attaccanti: «Chiudetevi nelle vostre basi» e «pensateci bene». Poi il Colonnello ha chiamato a raccolta tutti i popoli «oppressi», rivendicando a sè la primogenitura, in largo anticipo, della rivoluzione dei popoli, delle ribellioni nel mondo arabo: «I popoli sono in ribellione dappertutto, anche nel Golfo Persico, e noi, il popolo libico della Jamahiriya, siamo alla testa della rivoluzione». Stamani i raid, che erano cessati verso l'alba, sono ripresi intorno alle 11:00 italiani. Fra i vari attacchi, tre bombardieri invisibili (stealth) hanno colpito con 40 bombe una base aera libica, secondo la tv americana Cbs. A mezzogiorno (in Italia) il capo di stato maggiore Usa, ammiraglio Mullen dichiarava: la no fly zone «è stata effettivamente imposta sui cieli libici» e che la contraerea libica è stata «resa inoffensiva».

NEW YORK TIMES: "RAID FRANCESI NON COORDINATI" I primi raid aerei francesi che alle 17.45 di ieri hanno dato il via all'intervento militare contro la Libia non sono stati coordinati con gli altri Paesi alleati. Lo rende noto il New York Times, citando una fonte diplomatica di un Paese della Nato, per cui alcuni leader ieri a Parigi non hanno nascosto il loro disappunto per tale accelerazione che ha fatto seguito alla decisione di Parigi di prevenire, già venerdì, un accordo in sede Nato per l'intervento che avrebbe così potuto iniziare un giorno prima. Il quotidiano americano parla infatti di un certo nervosismo fra alcuni dei paesi coinvolti nell'operazione per l'insistenza della Francia nel voler organizzare il vertice di ieri a Parigi per concordare le modalità dell'attuazione della risoluzione 1973 approvata giovedì sera dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Tale riunione, spiegano le fonti diplomatiche del New York Times, avrebbe rallentato l'avvio delle operazioni militari, che invece era necessario accelerare per scongiurare l'ingresso delle forze di Gheddafi a Bengasi, un'accusa che i francesi hanno respinto, attraverso le parole del portavoce del ministero degli esteri, Bernard Valero. Venerdì, la Francia ha di fatto costretto la Nato a sospendere il suo intervento fino a dopo la riunione di Parigi.

MORTI E FERITI A MISURATA I carri armati della brigate fedeli a Muammar Gheddafi hanno raggiunto poco fa il centro di Misurata, in Tripolitania. Lo ha annunciato un testimone contattato all'edizione araba della Bbc. Parlando degli scontri in corso oggi tra i soldati del regime e i ribelli che difendono il centro cittadino, la fonte ha parlato di «un vero e proprio massacro in corso», sostenendo che si contano 10 morti e 40 feriti sul campo.

CARRI ARMATI VERSO LA CIRENAICA I carri armati dei ribelli libici stanno avanzando verso la città di Ajdabiya, in Cirenaica, dove hanno ripiegato le brigate di Muammar Gheddafi dopo i raid aerei subiti ieri dalle loro postazioni nella periferia di Bengasi. Lo riferisce la tv araba 'al-Jazeerà. Intanto i siti dell'opposizione libica in internet annunciano che i rivoltosi di Misurata sarebbero riusciti a mettere fuori uso due carri armati che da questa mattina sparavano verso il centro cittadino.

MISSILI DA TORNADO BRITANNICI Hanno iniziato a effettuare raid sulla Libia anche i Tornado britannici. Lo ha reso noto questa mattina un portavoce della difesa a Londra, il generale John Lorimer. «Posso ora confermare che anche la Raf ha lanciato missili da crociaere Storm Shadow da alcuni aerei Tornado GR4», ha precisato Lorimer. «Le forze armate britanniche, così come autorizzate dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza 1973, hanno partecipato a un attacco coordinato per colpire i sistemi di difesa aerea libici», ha precisato il generale Lorimer, il responsabile dell'ufficio comunicazioni strategiche dello stato maggiore della difesa. I Tornado sono quindi entrati in azione dopo che i sottomarini di classe Trafalgar avevano lanciato missili Tomahwak. I Tornado entrati in azione erano decollati dalla base della Raf di Marham: hanno così effettuato la missione più lunga da quando non erano entrati in azione nelle Falklands, grazie al sostegno degli aerei per il rifornimento in volo VC10 e Tristar e degli aerei da ricognizione E3D e Sentinel. Le operazioni sono sostenute dalle unità navali HMS Westminster e dalla HMS Cumberland. Pronti a entrare in azione anche gli aerei Typhoon. Nella giornata di oggi, il premier britannico, David Cameron, presiederà un incontro della commissione per la gestione delle situazione di emergenza per valutare l'impatto dei primi raid.

BOMBARDATO AEROPORTO VIP Tra gli obiettivi colpiti nei primi raid di Odissey Dawn c'è anche un aeroporto vicino a Tripoli usato per i voli dei Vip del regime. Sarebbe stato preso di mira per impedire ai fedelissimi di Gheddafi di fuggire, scrive il Sunday Times. Colpita anche, secondo il Times, una base aerea vicino a Misurata che sarebbe diventato un centro per le forze favorevoli al colonnello

FIGHTER 2000 IN ARRIVO A TRAPANI Sono in arrivo nella base di Trapani Birgi dove si trova il comando del 37simo stormo dell'aereonautica militare gli aerei Euro Fighter 2000 che sono utilizzati per la difesa da eventuali attacchi. È questa l'unica novità rispetto allo stato di allerta scattato ieri dopo l'attacco dei mezzi francesi e Usa alla Libia. La notte è trascorsa «con la predisposizione per affrontare minacce che - dicono alla base - per fortuna non sono arrivate». Attenzione quindi rivolta alla difesa più che all'attacco. Rimangono schierati sulla pista gli aerei Awacs, una sorta di radar volanti, gli F16, i Tornado, gli F18 canadesi atterrati ieri e gli elicotteri «pronti a decollare questi ultimi - spiega il capitano Angelo Mosca, pilota elicotterista - per prestare eventuali aiuti agli equipaggi in difficoltà o colpiti dal nemico».

QUASI 100 MORTI A BENGASI IN ATTACCO GHEDDAFI È di 94 morti il bilancio delle vittime dell'attacco compiuto ieri dalle brigate di Muammar Gheddafi nella città di Bengasi. Lo riferiscono fonti mediche alla tv araba 'al-Jazeerà. Intanto secondo l'emittente 'al-Arabiyà, i militari fedeli a Gheddafi stanno ripiegando verso Ajdabiya, mentre secondo Mustafa Gheriani, portavoce del Consiglio nazionale dell'opposizione, «i raid aerei di ieri hanno indebolito le forze fedeli al regime che stanno lasciando la città».

CINA "RAMMARICATA" DALL'ATTACCO La Cina, attraverso il ministero degli Esteri, esprime rammarico per i bombardamenti della coalizione internazionale sulla Libia, dicendo di non condividere l'uso della forza nelle relazioni internazionali. «La Cina ha preso atto degli ultimi sviluppi in Libia ed è rammaricata per gli attacchi militari contro il Paese», ha affermato la portavoce del ministero, Jiang Yu, aggiungendo che Pechino «auspica che in Libia possa essere ripristinata la stabilità il prima possibile per evitare ulteriori vittime civili e l'escalation del conflitto militare».

QATAR: "PARTECIPIAMO A INTERVENTO" Il Qatar conferma la sua partecipazione all'intervento militare contro la Libia. Il premier, Sheikh Hamad Bin Jassim Bin Jabr Al-Thani, ha precisato che la decisione è stata presa per «porre fine al bagno di sangue» messo in opera dalle forze di Gheddafi. L'operazione, ha aggiunto, «non è diretta contro il popolo libico, e neanche contro il colonnello (Gheddafi, ndr) e i suoi figli».

LA RUSSA: "NESSUN AEREO HA ANCORA PARTECIPATO" «Finora nessun aereo ha partecipato ad azioni» sui cieli della Libia: così il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha risposto a una domanda arrivando a Palazzo Marino a Milano, dove è in programma un convegno sulla figura di Carlo Cattaneo.

NAPOLITANO: "MAI CEDERE ALLE PAURE" «Sono del parere che non si debba mai cedere alle paure, immaginiamoci in questo caso». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al suo arrivo a Milano, rispondendo alle domande dei giornalisti che gli hanno chiesto se poteva rassicurare gli italiani in relazione alla crisi libica.

BASE DI TRAPANI, PRONTI A INTERVENIRE È tutto pronto all'aeroporto militare di Trapani Birgi, sede del 37/o stormo dell'Aeronautica militare, dove da ieri, dopo l'attacco dei jet francesi e dei cruise americani e britannici in Libia, si sono rischierati i Tornado Ecr arrivati da Piacenza e specializzati nella distruzione delle difese missilistiche e radar, i Tornado Ids di Ghedi e i caccia intercettori Eurofighter di stanza a Grossetona. Nella notte appena trascorsa sono stati in pochi a chiudere occhio a Birgi. Sono tutti pronti a intervenire, in caso di attacco, «in poco meno di quindici minuti», come tiene a sottolineare il Comandante della base militare, colonnello Mauro Gabetta. «Stiamo predisponendo gli assetti necessari a disposizione dell'Aeronautica Militare - ha aggiunto - Siamo a questo punto in una fase di crescita di questo sistema difensivo». Lo stato di allerta è massimo, anche se gli ufficiali che prestano servizio nella base preferiscono non parlare di tensione. «Siamo addestrati a intervenire in qualunque momento», ribadisce il colonnello Fabrizio Genova, top gun di F16 e addestratore di piloti di caccia tornado. «Noi siamo pronti 365 giorni all'anno - spiega ancora Genova - ma naturalmente dopo gli ultimi avvenimenti dobbiamo essere subito in grado di garantire la sicurezza».

TESTIMONE: "14 MORTI IN STRADA BENGASI-AJDABIYA" Almeno quattordici morti sono stati visti oggi da un corrispondente delle Reuters attorno a veicoli dell'esercito del regime libico bombardati dalla coalizione internazionale sulla strada che collega Bengasi e Ajdabiya, nell'est del Paese. Il corrispondente ha riferito di scene di distruzione, con dozzine di veicoli bruciati

48 MORTI È di 48 morti e 150 feriti il bilancio provvisorio fornito dal regime libico delle vittime dei raid aerei compiuti ieri in diverse zone della Libia. Lo riferisce una fonte del regime di Tripoli, citata dalla tv araba 'al-Jazeera'.

CECCHINI IN AZIONE A MISURATA La città libica insorta di Misurata è ancora circondata dalle forze fedeli a Gheddafi e nel centro sono entrati in azione i cecchini sui tetti. Lo dicono testimoni residenti della terza città libica, circa 200 km a est di Tripoli. «I cecchini sono posizionati sui tetti di tre edifici sulla strada principale della città. Sembrano pronti a sparare su qualunque cosa si muova. Nessuno osa passare per quella strada», dice al telefono il testimone, Mohammed. «Misurata oggi è tranquilla, ma le brigate di Gheddafi sono ancora posizionate nelle periferie e la circondano», dice.

FRATTINI: "AVANTI FINO ALLA CADUTA DI GHEDDAFI" «La nostra scelta è irreversibile, assolutamente irreversibile. Andremo avanti fino a quando il regime non verrà rovesciato». È questo l'obiettivo della comunità internazionale in Libia, secondo quanto riferisce il ministro degli Esteri Franco Frattini, che in un'intervista all'Avvenire ribadisce come in questo momento l'Italia non poteva «defilarsi»: «Questo è il momento della responsabilità. E confermare l'impegno italiano è stata la scelta giusta perchè era in gioco il prestigio internazionale e non potevamo certo correre il rischio di essere marginalizzati». Con un occhio alle polemiche interne della Lega, il titolare della Farnesina spiega che «se la conseguenza dello scontro libico dovesse davvero essere un'ondata migratoria, l'Italia avrà uno straordinario argomento in più per rivendicare il burden sharing con l'Europa». Sempre per il contrasto dell'immigrazione clandestina, annuncia il capo della diplomazia italiana, «martedì io e Maroni saremo quasi certamente a Tunisi per definire un accordo bilaterale. Incontreremo il nuovo primo ministro. Siamo pronti ad un aiuto concreto, abbiamo sbloccato 90 milioni di euro, ci sono mezzi italiani per il pattugliamento navale delle coste tunisine, ma vogliamo garanzie che questo traffico di esseri umani venga bloccato».

GHEDDAFI BOMBARDA DI NUOVO BENGASI Le forze di Gheddafi hanno bombardato di nuovo Bengasi, secondo quanto riportato da Al Jazira. Citando fonti anonime, il canale satellitare ha parlato di fuoco da carriarmati e lancio di razzi.

GENERALE CLARK: "TUTTO LECITO PER DIFENDERE I CIVILI" «La risoluzione dell'Onu è nettissima riguardo all'obiettivo finale: sbarazzare la Libia del dittatore Muhammar Gheddafi. Per questo il Consiglio di sicurezza ha autorizzato il ricorso a ogni mezzo, salvo l'occupazione militare del Paese. In breve tutto è lecito, o quasi». Lo dice a Repubblica il generale Wesley Clark, ex comandante supremo delle forze Nato durante la guerra del Kosovo. I raid aerei, spiega, potranno prendere a bersaglio anche il quartier generale del Colonnello. Nessun ritardo d'intervento, afferma il generale, da parte della Casa Bianca: «Bisognava stabilire delle pre-condizioni, esplorare la compagine dei ribelli, capire meglio chi fossero. Poi serviva l'assenso della Lega araba, degli alleati. E infine bisognava completare tutto il percorso diplomatico all'interno dell'Onu».

ARRESTATI 4 GIORNALISTI DI AL JAZEERA Il regime libico di Muammar Gheddafi ha arrestato ieri sera quattro giornalisti della tv araba 'al-Jazeera' che operano nel paese. Secondo quanto riferisce l'edizione inglese della tv qatariota, i quattro giornalisti arrestati sono il corrispondente Ahmed Vall Ould Addin, cittadino mauritano, il cameraman Kamel Atalua, cittadino britannico, l'altro cameraman Ammar al-Hamdan, cittadino norvegese, e il corrispondente Lotfi al-Messaoud, cittadino tunisino. «Il nostro network - si legge sul sito di 'al-Jazeera' - ritiene le autorità libiche responsabili della loro sicurezza e chiede ai paesi arabi di intervenire in loro aiuto».

'ODISSEA ALL'ALBA' Pioggia di missili sulla Libia dal cielo e dal mare. È scattata l'operazione 'Odissey Dawn', cui partecipano al momento Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Italia e Canada, gli altri due membri della coalizione internazionale, non hanno ancora preso parte attivamente ai raid. Ma l'Italia sta fornendo un importante supporto logistico attraverso la messa a disposizione della coalizione di ben sette basi militari. Gheddafi per ora ha reagito solo a parole con minacce gravissime: «il Mediterraneo è diventato un campo di battaglia», ha detto in serata attraverso un inusuale messaggio audio. «Attaccherò obiettivi civile e militari», ha aggiunto mentre la televisione libica diffondeva notizie secondo le quali i raid americani avrebbero colpito obiettivi civili in diverse zone del Paese, nonchè un ospedale in un sobborgo della capitale seconde alcune testimonianze. Secondo fonti del Pentagono, sono almeno 110 i missili da crociera Tomahawk lanciati su una ventina di obiettivi sensibili del Colonnello: batterie contraeree e depositi di carburante. La tv libica parla di «attacchi dei crociati» mentre migliaia di cittadini libici si sono offerti come scudi umani attorno al bunker del Colonnello a Tripoli. I primi missili contro le forze governative li hanno lanciati i jet francesi alle 17:45: centrati in pieno i bersagli, quattro carri armati di Gheddafi.

GIOIA IN PIAZZA A TOBRUK A Tobruk è esplosa la gioia incontrollata degli insorti che seguivano su un maxi-schermo la diretta della tv satellitare Al Jazira. «Finalmente la Francia ha dato una speranza al popolo libico», ha detto il portavoce del governo di transizione degli insorti. Il via libera all'attacco militare è giunto dal vertice di Parigi con Onu, Ue, Usa e Paesi arabi, che ha dato luce verde ai caccia della coalizione internazionale per imporre con la forza il rispetto della risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che prevede una no-fly zone rafforzata contro le truppe di Gheddafi e l'immediato cessate il fuoco per proteggere la popolazione civile. I primi aerei a raggiungere lo spazio aereo libico sono stati i caccia di Parigi, che hanno anticipato di qualche ora i Tomahawk americani. Poco dopo mezzogiorno, cinque aerei francesi sono decollati dalla base di Saint-Dizier per una missione di ricognizione su tutto il territorio libico. Quattro cacciabombardieri, 2 Rafale (Raffica) e due Mirage, ed un aereo radar Awacs hanno sorvolato la Libia «impedendo attacchi aerei delle forze di Gheddafi contro Bengasi», ha annunciato il presidente francese Nicolas Sarkozy al termine del vertice straordinario di Parigi. Sarkozy aveva concesso un'ultima possibilità al Colonnello per evitare l'attacco militare. «Gheddafi è ancora in tempo per evitare il peggio, se rispetterà senza ritardi e senza riserve» la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, aveva detto il presidente francese.

OBAMA: "PROTEGGERE I CIVILI" Da Brasilia, dove si trova in visita di stato, Barack Obama ha detto che «la popolazione civile libica deve essere protetta». «A Parigi c'è stato un forte consenso, siamo pronti ad agire con urgenza», ha detto il presidente americano che ha schierato numerose unità nel Mediterraneo per colpire le postazioni antiaeree di Gheddafi. Hillary Clinton ha precisato lo scopo della missione: non vogliamo rovesciare Gheddafi, il nostro obiettivo è proteggere i civili e permettere l'accesso degli aiuti umanitari. Berlusconi ha annunciato che per il momento l'Italia mette a disposizione solo le basi militari ma ha aggiunto che se sarà necessario parteciperà anche ai raid aerei. Intervenendo al vertice di Parigi, il presidente del Consiglio ha anche proposto Napoli come centro di coordinamento delle operazioni militari contro il Colonnello ed ha assicurato che non esiste un pericolo di ritorsione missilistica verso l'Italia. «Le forze armate assicurano che i missili libici hanno una gittata insufficiente», ha spiegato. Dopo i raid, la Russia ha condannato «l'intervento straniero» in Libia. I primi caccia sono decollati mentre era ancora in corso il vertice di Parigi e da Bengasi giungevano notizie drammatiche di bombardamenti contro molti quartieri della città e perfino contro l'ospedale.

GHEDDAFI MINACCIA OBIETTIVI CIVILI Testimoni parlano di decine di morti e di migliaia di civili terrorizzati in fuga con ogni mezzo verso il confine col l'Egitto. L'attacco di Gheddafi contro Bengasi è stato rabbioso: la città è stata martellata per ore con lanci di razzi e colpi di artiglieria pesante. I tank hanno poi sferrato un attacco da terra cercando di rompere le sacche di resistenza nella parte orientale della città. La superiorità delle forze messe in campo da Gheddafi era talmente schiacciante che il leader degli insorti, Mustafa Abdul Jalil, ha invocato l'immediato aiuto della comunità internazionale. «È in corso un bombardamento su tutti i distretti di Bengasi. Oggi ci sar… una catastrofe se la comunità internazionale non attuerà le risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Ci appelliamo alla comunit… internazionale, a tutto il mondo libero affinchè fermi questo sterminio di civili. Sulla strada per uscire dalla città ad est c'è una colonna di 160 chilometri di auto con famiglie terrorizzate», ha detto Jalil, che ha anche chiarito il giallo dell'aereo abbattuto oggi a Bengasi. «Era uno dei nostri», ha detto.
 
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view post Posted on 20/3/2011, 14:10
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Milanista Eterno

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Ma è vera la questione del caccia abbattuto dai ribelli?

Praticamente lo avevano rubato all'esercito di Gheddafi, e lo hanno abbattuto i ribelli, praticamente un auto-omicidio. Non devono essere molto brillanti questi libici.
 
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21 replies since 20/3/2011, 00:23   193 views
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