| Mubarak si è dimesso. Egitto libero e in festa
L'annuncio ufficiale del vice presidente Suleiman in tv. Dopo 18 giorni di proteste piazza Tahrir, cuore della rivolta è esplosa di gioia. Il presidente Usa, Obama: "La vittoria della non violenza. Lezione per il mondo intero". Entusiasmo anche nella Striscia di Gaza, mentre c'è cautela in Israele. Bloccati in Svizzera i beni del Rais
IL CAIRO (Egitto), 11 febbraio - "In nome di Allah il misericordioso e il compassionevole: cittadini, durante le difficili circostanze che sta attraversando l'Egitto il presidente Honsi Mubarak ha deciso di lasciare l'incarico di presidente della Repubblica e ha incaricato lo stato maggiore delle forze armate di amministrare gli affari del Paese. Che Allah possa aiutare tutti". Con queste parole il vicepresidente Omar Suleiman ha annunciato, alle 17 italiane, in un brevissimo intervento televisivo l'abbandono del potere - dopo trent'anni - da parte del rais, senza aggiungere alcun dettaglio sul suo futuro personale o quello del premier Ahmed Shafiq.
scappato a sharm, beni bloccati — Mubarak, che in un discorso trasmesso ieri aveva rifiutato di dimettersi, ha lasciato stamattina il Cairo per recarsi nella sua residenza di Sharm-el-Sheikh. Alla notizia delle dimissioni la folla ammassata nella piazza Tahrir del Cairo, epicentro da ben 18 giorni delle proteste anti-governative, è esplosa di gioia: dopo la delusione di ieri sera, le manifestazioni erano riprese questa mattina con la folla che aveva cercato di raggiungere anche il palazzo presidenziale ad Eliopoli. Intanto il governo svizzero congela i potenziali beni di Mubarak nella repubblica elvetica: lo ha annunciato un portavoce del ministero degli Esteri.
prime reazioni — "Il presidente Mubarak ha ascoltato la voce del popolo egiziano". Così l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Catherine Ashton, ha commentato le dimissioni del rais. Monsignor Michael Louis Fitzgerald, nunzio apostolico al Cairo sottolinea: "È un momento storico per il Paese, speriamo che questo costituisca una tappa in direzione di una nuova epoca di pace e prosperità per il popolo. Sono passato nei pressi di piazza Tahrir, dall'altra sponda del Nilo. Ho visto un'aria di festa, quasi da partita di calcio, senza toni aggressivi, ma con tante bandiere al vento. È stata una protesta di giovani, è vero, ma in piazza sono scese anche le famiglie, le donne, le persone di ogni età. Tutto l'Egitto ha fatto sentire la sua voce. L'auspicio è che si apra ora una fase politica con uomini capaci di rispondere alle esigenze della popolazione, di riportare la calma e migliorare la situazione del paese risolvendo i problemi che hanno portato milioni di persone a scendere in piazza".
festa nella striscia di gaza, cautela in israele — Hamas ha accolto con soddisfazione le dimissioni del presidente egiziano Hosni Moubarak, mentre scene di gioia sono esplose un tutta la Striscia di Gaza. "Consideriamo le dimissioni del presidente Mubarak come l'annuncio dell'inizio della vittoria della rivoluzione egiziana alla quale noi diamo il nostro appoggio in tutte le sue rivendicazioni", ha dichiarato Sami Abu Zuhri, portavoce di Hamas a Gaza. Il portavoce ha poi esortato "l'esercito a farsi garante delle rivendicazioni del popolo egiziano e a non permettere che siano disattese. Chiediamo alla leadership egiziana di disporre immediatamente la revoca dell'assedio di Gaza e l'apertura del terminal egiziano" a Rafah, alla frontiera fra Gaza e l'Egitto. Nel contempo, migliaia di persone scese nelle strade in tutta l'enclave palestinese, celebravano l'avvenimento con dei grida di gioia e concerti di clacson. Gli alto-parlanti delle moschee invitavano la popolazione a uscire in massa dalla case per festeggiare con il popolo egiziano. Da parte sua Israele spera che le dimissioni di Mubarak "non apportino cambiamenti ai rapporti pacifici con il Cairo". Lo ha detto un alto funzionario israeliano: "E' troppo presto per prevedere che ripercussioni avranno. Noi speriamo che la transizione verso la democrazia in Egitto possa avvenire senza violenza e che l'accordo di pace resti in vigore".
elbaradei invita alla calma — Diplomatico egiziano di lungo corso, già direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, Aiea, Mohammed ElBaradei, visto da molti come il futuro leader dell'opposizione che avrebbe preso il posto di Hosni Mubarak, ha fatto sapere che non correrà per le elezioni di settembre. Giá ambasciatore dell'Egitto alle Nazioni Unite, nonché Premio Nobel per la Pace nel 2005 per l'impegno presso l'agenzia Onu con sede a Vienna, ElBaradei è rientrato al Cairo per partecipare alle rivolte contro il rais, facendo sentire incessantemente la sua voce di protesta dalla piazza e attraverso le innnumerevoli interviste rilasciate ai media internazionali negli ultimi 18 giorni. "Ora non bisogna avere fretta. Non so dire cosa succederà nelle prossime ore, ma non bisogna correre - ha detto in una telefonata alla Cnn -. Mi auguro che il Consiglio Supremo delle forze armate condivida in tempi rapidi il potere in termini democratici. Il popolo egiziano ha parlato chiaro".
obama e la non violenza — Non solo l'Egitto da oggi "non sarà più lo stesso", ma anche "il mondo intero". Per questo il popolo americano "guarda commosso" a quanto ottenuto con la non violenza dal popolo d'Egitto, e dice "grazie". Il presidente degli Stati Uniti ha accolto così la giornata storica di piazza Tahrir. In un messaggio rilasciato dalla sala del Gran Foyer della Casa Bianca, Obama ha parlato alle tre del pomeriggio di Washington, quando al Cairo erano le dieci di sera. E, citando Martin Luther King, facendo riferimento a Gandhi e a quella "forza dell'anima" che ha abbattuto il Muro di Berlino, ha detto "grazie alla gente d'Egitto. Grazie per la vostra non-violenza. Per l'Egitto è stata la forza morale della non violenza, e non il terrorismo, non le uccisioni folli, a curvare ancora una volta l'arco della storia verso la giustizia. La giornata di oggi appartiene al popolo egiziano e il popolo americano è commosso dalle scene di piazza Tahrir. La parola 'tahrir' significa liberazione. È una parola che, come diceva Martin Luther King, arriva direttamente all'anima. Per sempre ricorderà agli egiziani di come loro hanno cambiato il loro Paese, e il mondo. Grazie. Quanto avvenuto in Egitto è una lezione per il mondo intero, che rafforza tutti coloro che credono nella pace, tanto in Medio Oriente quanto nel mondo intero. Per questo gli Stati Uniti sono pronti ad aiutare l'Egitto in ogni modo e continueranno ad essere un alleato forte. Anche se la transizione è solo all'inizio. L'esercito ha il dovere di tutelare i diritti dei propri cittadini". Obama ha utilizzato alcuni passaggi identici a quelli del discorso che lui stesso pronunciò all'Università del Cairo il 4 giugno del 2009. A due anni di distanza, la rivoluzione non-violenta del Cairo è figlia di quelle sue parole. "Nell'arco della vita ci sono pochi momenti in cui possiamo avere il privilegio di essere testimoni della storia nel suo svolgersi. Questo è uno di quei momenti. Questo è una di quelle volte. L'Egitto non sarà mai più lo stesso".
Gazzetta dello Sport
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