| Binho, il declino: figurina mondiale e comprimario in rossonero
12.04.2014 22:00 di Salvatore Trovato articolo letto 6262 volte
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
L’infortunio di Keisuke Honda apre le porte dell’undici titolare ad Andrea Poli. Il centrocampista ex Samp è favorito sulla concorrenza, o meglio, su Valter Birsa, che resta comunque in corsa - seppur distaccato - per un posto sulla trequarti anti-Catania. Insomma, per lo sloveno ci sono ancora possibilità, quelle che, invece, ha esaurito da tempo Robinho, declassato al ruolo di terza o quarta scelta. Il brasiliano - aldilà delle fresche dichiarazioni di Clarence Seedorf - ha perso posizioni nelle gerarchie del tecnico, che, nelle ultime settimane, non è andato oltre una sterile difesa (non del tutto convincente), lasciando ai margini il giocatore.
NIENTE SVOLTA - L'allenatore olandese ha provato a incastonare il sette rossonero nel suo spregiudicato 4-2-3-1, senza tuttavia raccogliere i frutti sperati. E così, Binho è finito presto in panchina, dopo una serie di prestazioni tutt’altro che esaltanti, in linea con le ultime due, appannate stagioni dell’ex Real, sempre più lontano dagli standard offerti all’inizio della sua avventura al Milan. Scarse motivazioni e una condizione atletica non sempre impeccabile: questi i punti a sfavore di Robinho, che non ha saputo dare una scossa alla sua annata, neanche con l’avvicendamento Allegri-Seedorf in panchina. La squadra, infatti, o meglio, i singoli, dopo il cambio di modulo e le prime difficoltà, hanno trovato un’identità precisa, un loro equilibrio. Lui, invece, è rimasto al palo, vivacchiando tra partitelle in allenamento, sporadiche e molli apparizioni e molte risate. "Come tutta la squadra ha avuto un grande deficit fisico e non è riuscito a dimostrare il suo talento - ha dichiarato mister Seedorf in conferenza stampa - ma era sempre tra i giocatori che correvano di più, poi si è fatto male. Credo ancora fortemente in quello che può fare". Come detto, solo una semplice difesa, più di facciata che altro, che non cambia il senso di una stagione flop e non cancella il rendimento altamente insufficiente - e sotto gli occhi di tutti - del diretto interessato.
SOLO UNA FIGURINA - Il giocatore crede e spera ancora nella convocazione per il prossimo Mondiale in patria ma con queste premesse, obiettivamente, è dura: "Voglio esserci ma decide il ct Scolari - ha affermato - e spero di non rimanere solo nell'album delle figurine". Per il momento, però, Robinho è tutto qui: un gregario, una comparsa, appunto una figurina, anche in rossonero. E con il rientro - sempre più vicino - di El Shaarawy, gli spazi si riducono ulteriormente, senza dimenticare la critica e il giudizio dei tifosi, che a suon di fischi hanno già espresso più volte il loro parere sull’argomento. Insomma, a meno di clamorosi ribaltoni e inattesi exploit in queste ultime sei di Campionato, Binho e il Milan sembrano ormai lontani, così come il Mondiale, che il brasiliano - figurine a parte - dovrà accontentarsi di vedere in tv.
mn
Ci sarà un motivo se sono 3 mesi che non scriveva nessuno qui dentro..
Sono 2 anni che dovrebbe già essere in ex della squadra(se non 3)...e mi spiace dirlo visto che nell'anno dello scudetto è stato decisivo
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