Club
Santos
Nato a Parque Bitaru, povero quartiere di São Vicente, nel comune di Santos, si è avvicinato al calcio da bambino. Ha fatto il suo ingresso nella scuola calcio Beira-Mar e nel primo anno ha vinto il campionato. Nel 1993, a nove anni, ha segnato ben 73 gol con la squadra di calcio a 5 dei Portuários, compagine che si è laureata vice-campione dello stato di San Paolo. Le sue qualità sono state notate dal Santos, glorioso club dalle cui fila sono nate le stelle di Pelé, Pepe, Dorsal, Mengalvio, Coutinho negli anni sessanta. Vestendo la maglia bianca del Santos ha conquistato il titolo di campione dello stato di San Paolo Under-17.
Si è aggiudicato il suo primo campionato nazionale (Brasileirão o Taça Nestlé Brasileirão) nel 2002, all'età di 18 anni, realizzando 9 gol in 24 presenze nell'annata del debutto da professionista. Vinse il secondo titolo nel 2004.
Nel 2004 Robinho è giunto secondo dietro a Carlos Tévez nella classifica del Balón de Oro (l'equivalente sudamericano del Pallone d'oro europeo). Con il Santos ha totalizzato 104 presenze e 44 reti in campionati.
Real Madrid
Dopo una lunga trattativa tra Santos e Real Madrid, il giovane brasiliano fu acquistato dal club spagnolo nell'estate del 2005 per circa 30 milioni di euro. Qui gli fu assegnata la maglia numero 10, indossata in precedenza dal fuoriclasse portoghese Luis Figo.
Durante la sua prima stagione si dimostrò all'altezza delle aspettative che aveva suscitato, affiancando campioni come Zidane, Roberto Carlos e Casillas con continuità, fino a risultare uno tra i giocatori più impiegati della stagione 2005-2006. La sua prima annata con le merengues si conclude con un bottino di 37 partite e 14 gol.
Durante la stagione 2006-2007 il tecnico Fabio Capello gli preferì spesso giocatori come Beckham, Ronaldo o Cassano, non consentendogli una continuità di gioco. Solo verso la fine del campionato il tecnico italiano tornò a schierarlo regolarmente da titolare. La stagione culminò nella conquista del titolo di Primera División, alla quale Robinho diede comunque un prezioso contributo. Nonostante la vittoria del campionato, la società decise di esonerare Capello alla fine della stagione, sostituendolo con il tedesco Bernd Schuster. Nella successiva stagione 2007-2008 Robinho realizzò 11 gol e 14 assist, oltre a 6 gol in UEFA Champions League. Verso la metà della stagione Robinho subì un infortunio, che lo tenne fuori dai campi fino al 3 marzo 2008, giorno in cui il giovane brasiliano rientrò segnando due reti nella partita vinta dal Real Madrid contro il Recreativo. Questa partita consentì alla squadra di raggiungere il primo posto nel campionato, che i blancos riuscirono alla fine a vincere, conquistando il loro 31° titolo nazionale, il 4° per Robinho.
Manchester City
Durante l'estate 2008 sembra essere in procinto di passare al Chelsea, il 31 agosto il sito ufficiale del club mette addirittura in vendita la maglia di Robinho senza numero prima di aver concluso le trattative; il suo passaggio sembra fatto ma il Real Madrid smentisce seccamente la notizia; il Chelsea risponde prontamente dicendo che pubblicizzare l'interesse per un giocatore non è la stessa cosa di averlo comprato.
Inaspettatamente, il 1º settembre 2008 Robinho viene invece ceduto dal Real Madrid al Manchester City per una cifra intorno ai 32,5 milioni di sterline, circa 42 milioni di euro. Fece scalpore il lapsus di Robinho, che una volta presentato con la maglia dei citizens esclamò: "Sono molto contento di essere un giocatore del Chelsea". Dopo un promettente avvio di campionato (ben 11 gol realizzati), il rendimento nella seconda parte della stagione del brasiliano cala notevolmente, tanto da indurre a pensare i quotidiani inglesi che Robinho abbia intenzione di passare al Chelsea, club che nell'estate precedente era arrivato ad un passo dal calciatore. Sul finire di stagione, però, Robinho ricomincia a giocare con continuità realizzando anche altri gol importanti, concludendo la stagione in quarta posizione nella classifica marcatori della Premier League con 14 centri.
Il ritorno al Santos
Il 28 gennaio 2010 ritorna al Santos, in prestito fino al 4 luglio 2010. Partecipa a tre partite e segna tre gol: il primo contro il San Paolo di tacco; gli altri due contro il Bragantino, il primo con tocco di prima su cross e il secondo su contropiede insacca il gol con un morbido pallonetto.[18] Complessivamente realizza 11 gol in 12 partite. A fine stagione il Santos non riscatta il cartellino e per questo Robinho torna ai Citizens.
Nazionale
Esordì nella Nazionale brasiliana il 13 luglio 2003 contro il Messico nella finale della CONCACAF Gold Cup 2003.
Con la selezione verde-oro ha vinto due FIFA Confederations Cup (2005, 2009) ed ha partecipato alla Coppa del mondo 2006 in Germania, dove ha disputato tutte le partite del girone eliminatorio, partendo titolare, però, solo contro il Giappone.
Ha vinto la Coppa America 2007, dove ha segnato una tripletta contro il Cile e concluso il torneo con 6 gol, aggiudicandosi i premi di miglior marcatore e di miglior giocatore del torneo.
È stato convocato dal ct Carlos Dunga per la selezione che prenderà parte al torneo olimpico, ma dopo un'infiammazione al pube, è stato costretto a rimanere a Madrid. La Federcalcio brasiliana ha criticato il club madrileno, definendo tardiva la scelta dei Blancos; in sostituzione di Robinho è stato chiamato Ramires, centrocampista del Cruzeiro. Partecipa alla Confederations Cup 2009 e la vince.
Viene convocato dal CT Carlos Dunga per il Mondiale 2010 in Sudafrica, in cui segna due gol: il primo è il terzo che stende agli ottavi di finale il Cile, (partita che poi finirà tre a zero per la Seleçao) e poi farà l'ultimo per il momentanio vantaggio contro l'Olanda, ma furono sforzi inutili perché una doppietta di Sneijder porterà il risultato finale sul 2-1 per gli Orange
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