10° Giornata: Milan 1-0 NapoliIl brasiliano è il miglior goleador del Milan in questa serie A e festeggia con passi di danza il primato rossonero in classifica. Anche Ancelotti guarda al futuro con ottimismo dopo aver battuto un ottimo Napoli: "Ora inizia un altro campionato"
MILANO, 3 novembre 2008 - Roba da far stramazzare un toro. L'impresa a portata di mano, un tiro, un tocco decisivo e la danza impertinente di Ronaldinho. Sembra quasi che questa sconfitta il Napoli se la sia cercata fino in fondo. Prima con l'espulsione di Maggio in un settore del campo dove gli azzurri hanno fatto spesso la differenza. Poi con quella deviazione di Denis nella propria porta, alla penultima curva, quando il pareggio era in fondo al rettilineo. Sembrava, a un certo punto, che l'ennesimo miracolo di Iezzo sul rigore di Kakà avesse indirizzato il risultato verso gli ospiti ridotti in dieci, ma non per questo pronti al sacrificio estremo. Invece Denis, braccio destro del devastante Lavezzi, ha frantumato la resistenza consegnando al Milan il primo posto in classifica.
INGABBIATO - Roba da mangiarsi le mani. Sì, perché Ronaldinho, a parte quel tiro al volo al 49' neutralizzato da Iezzo, fino a quel momento era stato ingabbiato e ammaestrato. Ma quando si ha a che fare con un gigante come il Gaucho occorre fare bene i conti. Il funambolo che fu del Barcellona ha impresso il suo marchio, materializzando i tentativi di Kakà (tanti errori al tiro e un palo), le buone intenzioni di Borriello e l'incapacità di Pato di risolvere i problemi più facili. Il colpo di testa ciccato da un metro merita la gogna. Anche se il ragazzo ha solo 19 anni.
LA CABEZA - Ma questo è il volto nuovo del Milan, capace di risolvere anche l'enigma più complicato con colpi di inaspettata magia. E tutto sommato non ha avuto torto Ronaldinho a salutare San Siro, che si è inginocchiato ai suoi piedi, come una star di Broadway, un Fred Astaire del pallone: salto e colpo con i tacchi. "Mi piace ballare dopo il gol", ha esclamato con un sorriso esagerato dopo la partita. Come dargli torto? Anche Dinho vedeva prendere sempre più corpo la forma del pareggio. Il suo istinto, accompagnato da una deviazione della dea bendata, ha portato a quattro i gol segnati in dieci giornate. Dinho miglior goleador della squadra e una certezza: "Abbiamo la 'cabeza' per restare in testa al campionato", ha aggiunto con la soddisfazione di un bambino.
UN ALTRO CAMPIONATO - Per il Milan profumi e sapori ritrovati dopo quattro anni dedicati all'Europa. "Ora inizia un altro campionato" ha sottolineato Carlo Ancelotti, convinto in cuor suo che il vero salto di qualità della squadra debba ancora arrivare. I rossoneri, accreditati all'unanimità all'insegna della tecnica più pura, rivale numero uno dell'Inter, in realtà si ritrovano al comando grazie a un gioco essenziale, qua e là spolverato dalle giocate di classe dei suoi fenomeni e un paio di episodi favorevoli, coma accade spesso alle grandi. Ma servirà molto di più per vincere il campionato. Non solo un Ronaldinho vicino al suo standard migliore, ma anche un gioco di squadra più convincente.
ONORE AL NAPOLI - Milan quindi avversario numero uno dell'Inter? Probabile. Ma anche il Napoli si candida tra le concorrenti più accreditate. Quello visto ieri sera a San Siro ha lasciato solo buone impressioni e ha esibito un gioco di squadra spettacolare e un leader che Diego Armando Maradona non potrà ignorare per molto: Ezequiel Lavezzi. In parità numerica, Edy Reja ne è convinto, con lo strapotere fisico e la classe dell'argentino e l'organico al completo, il Napoli non avrebbe perso. Probabilmente lo pensa anche Ronaldinho, uno che di calcio se ne intende. Ancora di più il presidente azzurro De Laurentiis, che avrà apprezzato il gesto cinematografico di Dinho, ma che non ha digerito il rigore assegnato al Milan. A lui, galantuomo, e poco propenso alle urla, deve essere costata tanta fatica sottolineare che "se queste sono le regole di questo calcio" è pronto ad adeguarsi.
