| È di sedici morti, 36 feriti, di cui quattordici feriti gravi, 4 dispersi e oltre 300 sfollati il tragico bilancio (ancora provvisorio) dell'esplosione di un treno merci che trasportava gpl, deragliato intorno alla mezzanotte alla stazione di Viareggio, in provincia di Lucca. In seguito allo scoppio due palazzine sono state completamente rase al suolo. Diversi i caseggiati limitrofi danneggiati. Il capo della Protezione civile Giudo Bertolaso è giunto sin dalle prime ore della mattina a Viareggio, dove ha già ispezionato la zona colpita dall’esplosione. Una bambina che compariva nella lista dei feriti gravi è morta all’ospedale del Bambino Gesù a Roma. Un altro piccolo è ricoverato a Firenze. Tre feriti gravi sono stati trasferiti a Torino e due sono al Galeazzi di Milano. La direzione generale dell'Asl 12 Versilia, durante una conferenza conferenza stampa, ha parlato di "un'apocalisse dal punto di vista sanitario e umano. Una tragedia paragonabile a un disastro aereo - ha detto in particolare il direttore generale dell'Asl 12, Giancarlo Sassoli -. Medici e infermieri hanno affrontato una nottata da girone dantesco con estrema freddezza, lucidità e razionalità. Tutti sono stati all'altezza della situazione, moltissimi quelli rientrati in servizio che si sono messi a disposizione lavorando in maniera encomiabile". Ai morti e ai feriti vanno poi aggiunti i circa 300 sfollati, "che sono stati presi in carico dal Comune, che li ha già sistemati negli alberghi", ha sottolineato il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Il quale non escludere "che il numero delle vittime possa salire" e che l'attività di ricerca e soccorso dei dispersi potrebbe chiudersi già entro stasera. Il deragliamento - Secondo quanto riferito dalla prefettura, il convoglio 50325 Trecate-Gricignano sarebbe deragliato appena fuori dalla stazione ferroviaria per il cedimento del carrello di uno dei primi vagoni-cisterna. “A causa di ciò - si legge in una nota delle Ferrovie - il carro sarebbe deragliato trascinando altri 4 carri. Lo svio avrebbe provocato la fuoriuscita del gas Gpl contenuto nella cisterna che si sarebbe incendiato al di fuori di questa. Non ci sarebbe stata dunque l'esplosione del primo carro cisterna come precedentemente reso noto a causa delle prime indicazioni. Il controllo effettuato sui carri dai tecnici della verifica in partenza da Trecate non aveva evidenziato alcuna anomalia”. Gli interventi - Intanto si scava tra le macerie. E contemporaneamente proseguono le operazioni per la messa in sicurezza delle altre cisterne del treno che sono ancora piene di Gpl. La fuoriuscita di gas che ha causato il disastro è avvenuta infatti da una sola cisterna. Le altre tredici che componevano il convoglio sono ancora sui binari della linea ferroviaria La Spezia-Pisa, poche centinaia di metri oltre la stazione di Viareggio. Il sindaco di Viareggio, Luca Lunardini, ha spiegato che delle mille persone evacuate dalle loro abitazioni, 200 sono state accolte in un centro di prima assistenza allestito nel municipio. “Nella piazza davanti al Comune - ha spiegato - sono state installate cinque tende da campo che ospitano un centinaio di persone. Altrettante hanno passato la notte all'interno del municipio”. Il sindaco ha spiegato che gli edifici crollati sono due mentre “altri 4 o 5 sono stati interessati dallo scoppio anche se non sono interamente crollati” L'inchiesta - Sull'incidente sono in corso gli accertamenti della procura di Lucca. Il questore Maurizio Manzo e il prefetto Carmelo Aronica hanno spiegato che sarà la magistratura a cercare di dare una risposta sulle cause. Dal canto suo la procura sta acquisendo le varie relazioni dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine. Vittime da identificare - Un pellegrinaggio ininterrotto di amici, parenti e conoscenti è in corso da ore al pronto soccorso dell'Ospedale Versilia dove si è concentrata l'emergenza sanitaria causata dall'esplosione del treno. Sono ancora da identificare nove deceduti, e fra i numerosi feriti ci sono ancora persone senza nome. "La persona deceduta da noi - ha spiegato il direttore del pronto soccorso Sergio Milletti - è stata riconosciuta dalla sorella grazie ad una catenina perché il corpo era completamente ustionato e ci sono ancora persone da identificare anche tra i feriti; per gli extracomunitari questo compito è ancora più difficile". Al pronto soccorso sono stati curati soprattutto gli ustionati. "Si tratta di gente - ha proseguito il direttore - raggiunta dal fuoco in strada, nelle abitazioni e nei pressi della stazione. Invece i pochi traumatizzati arrivati da noi hanno avuto ferite o contusioni per cadute causate dallo spostamento d'aria provocato dall'esplosione". Le prime testimonianze: "Ho visto il cielo arancione" - “Non ci si crede, è da paura”. È una ragazza che per prima descrive l’inferno di fuoco scoppiato a Viareggio. Lo fa via Facebook, si è attaccata al computer non appena ha sentito la forte esplosione che ha squarciato la notte della città toscana. Come lei, tanti altri rendono conto delle prime impressioni attraverso internet. “Incendio violentissimo!!! A Viareggio”, fa sapere Laura. “Sta bruciando vicino a casa mia, una forte esplosione, ho visto il cielo arancione dalla mia finestra a tetto”, racconta Rachele. Uno scenario inquietante, a pochi passi dal mare frequentato ogni giorno dai turisti. Ma Viareggio ora sembra un altro mondo, con immagini terribili. Come quella di un bambino che la madre aveva portato fuori di casa con le fiamme che divampavano tutte intorno: per salvarlo lo ha chiuso nella Renault Megane in strada. “La nube di fuoco ha coperto la macchina”, racconta un altro testimone, Salvatore. La mamma era tornata nell’abitazione per salvare gli altri fratelli. Stefano, un altro testimone che vive nei pressi della stazione, ha visto un giovane di 34 anni carbonizzato, con ancora il casco in testa e lo scooter poco più avanti: “L’ho visto passare con lo scooter poco dopo la prima esplosione, il fuoco lo ha inghiottito. È caduto a terra, bruciava come una torcia”. Vicino il corpo di un’altra donna che non ha avuto scampo. Federica, una studentessa, ha visto gente “che scavava a mani nude tra le macerie. Si ustionavano, ma continuavano”. Intanto il cielo era sempre arancione, con le fiamme alte provenienti dallo scalo ferroviario. “Io mi ci sono trovata, che paura”, confessa via Facebook ancora Elena, “ero sul cavalcavia, stavo tornando a casa: è successo dietro alla Pam, nella via accanto al parchetto vicino alla Pam. Ho visto chiaramente un camion cisterna prendere fuoco”. Non è ancora scoccata la mezzanotte, ma la notte di Viareggio non è mai stata così lunga.
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