| Chelsea in vendita a Bayrak, miliardario turco. Abramovich ad Ankara
In Inghilterra sono sicuri che le trattative intorno alla vendita del Chelsea siano giunte a una svolta. Nella lista di nomi presenti sul taccuino di Roman Abramovich, l’oligarca russo-israeliano proprietario dei Blues dal 2003, spunterebbe quasi a sorpresa quello del miliardario turco Mushin Bayrak, signore dell’energia nel suo Paese come fondatore e presidente di AB Group Holding, oltre che imprenditore in molti altri settori, tra i quali quello edile, turistico e delle criptovalute. Con un patrimonio personale di quasi 10 miliardi di euro, Bayrak da Ankara ha fatto sapere che sarebbe pronto al grande passo, superando di fatto i rivali Jim Ratcliffe, che aveva già smentito il suo interessamento per il club londinese, lo svizzero Hansjorg Wyss e gli americani Todd Boehly e Stephen Ross. Abramovich, che a breve dovrebbe essere soggetto alle sanzioni economiche imposte a tutti gli oligarchi più o meno vicini a Vladimir Putin, ha un forte interesse a vendere i Blues quanto prima, dopo che il tentativo di affidare la squadra alla Chelsea Foundation si era rivelato un espediente insufficiente per la messa in sicurezza del club. Le sue proprietà nel Regno Unito sono infatti a rischio sequestro e, su tutte, spicca la società calcistica.
Il tragitto del jet di Abramovich La pista turca è stata inizialmente individuata dal quotidiano inglese Daily Mail, che ha intuito la prossima mossa di Abramovich seguendo il tragitto del suo jet di lusso, il Gulfstream G650ER del 2019, del valore di quasi 60 milioni di euro. Il velivolo avrebbe infatti fatto scalo a Istanbul, già nella giornata di mercoledì, dopo essere partito da Mosca, per poi atterrare ad Ankara, sede del quartier generale di Bayrak. Una destinazione che ha suscitato più di un sospetto, dal momento che l’oligarca non ha molto tempo a disposizione per cedere la proprietà del club, per quanto voglia scegliere con cura il prossimo proprietario della squadra che ha condotto a tanti successi negli ultimi 19 anni. Dal parlamento inglese era arrivato di fatto un ultimatum, a fronte di quanto sta accadendo in Ucraina, concedendogli qualche giorno per vendere i suoi beni in Inghilterra prima di essere colpito dalle sanzioni economiche.
Affare da 3 miliardi Le indiscrezioni hanno presto avuto un riscontro, perché dall’altra parte le dichiarazioni non si sono fatte attendere. «Sono state giornate convulse per le trattative, che sono proseguite senza sosta in queste ore». Così il miliardario turco, attraverso le pagine del quotidiano locale Yeni Safak, dicendo che ha sin da subito mostrato il suo interessamento per i Blues e aggiungendo orgogliosamente che «presto sventolerà una bandiera turca a Londra». Ha poi rilasciato qualche dettaglio in più sulla trattativa: «Avevamo presentato ufficialmente la nostra offerta e ora siamo prossimi alle firme con gli avvocati di Roman Abramovich». Secondo i media britannici, l’affare si aggira su una cifra che sarebbe vicina ai 3 miliardi, un’offerta che accoglierebbe quindi le pretese iniziali del russo e che sbaraglierebbe di fatto la concorrenza di tutti gli altri potenziali acquirenti, comprando il club in toto, senza la partecipazione di altri partner.
Soluzione perfetta Sarebbe stata proprio la (ricca) offerta ad aver fatto cambiare idea all’attuale proprietario del Chelsea, perché di base Abramovich era intenzionato a vendere la squadra a un compratore che difficilmente avrebbe avuto controversie politiche nel Regno Unito. Improbabile quindi che potesse accettare l’offerta di un compratore cinese o arabo, mentre era inizialmente propenso per gli acquirenti americani. Dalla sua parte, Bayrak ha da sempre molti soci e interessi in Europa e in particolare nella capitale inglese, con il suo gruppo energetico che opera da anni anche in Gran Bretagna. Una soluzione che, per tempi e numeri, potrebbe essere davvero la via d’uscita migliore per l’oligarca già messo alle strette dalle restrizioni economiche che pendono sulle sue proprietà. Un’ancora di salvezza anche per il Chelsea e gli interessi della squadra che Abramovich ha sempre affermato di voler tutelare.
Corriere.it
|