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L’Uefa dice addio al 'vecchio' Fair Play Finanziario. Il nuovo principio alla base? “Spendi il necessario”

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view post Posted on 24/3/2021, 10:09
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Milanista Eterno

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L’Uefa dice addio al 'vecchio' Fair Play finanziario: cosa c’è dietro?

Oggi Ceferin dovrebbe annunciare un nuovo modello di regole, dopo che il Covid ha spazzato via questo. Il nuovo principio alla base? “Spendi il necessario”


Così almeno Uefa, presidenti e analisti smetteranno di litigare su meriti e colpe del fair play finanziario. Salvezza del calcio? Controllo oppressivo? Aiuto per i top club? Non importa più, sono ormai questioni per gli storici. Congelato quasi un anno fa causa virus, oggi per l’Uefa il fair play è il passato. Non ha più senso. Illudersi che le squadre possano rispettare i nuovi parametri meno rigorosi del pareggio di bilancio è pura utopia. Di fairplay se ne farà un altro.

Oggi l’Uefa ne parlerà in una conferenza aperta con il Parlamento Ue per spiegare che è il momento di cambiare e che, verso fine anno, nascerà un nuovo sistema di regole, sicuramente molto diverso da quello “inventato” da Platini e Infantino nel 2010. Non più fondato sul principio “spendi quanto incassi” ma su “spendi il necessario senza sprechi”. Servirà l’aiuto dell’Unione Europea o saranno guai.

SALVARE I CLUB— I dati finanziari del calcio europeo sono disastrosi. Paragonata a quanto successo nell’ultimo anno, quella del 2008 non era neanche una crisi. Oggi forse non c’è un club che sia in linea con i parametri e non per colpa sua. Zero flusso di cassa dagli stadi. Mercato di fatto inesistente che quindi non rifinanzia. Liquidità ridotta per tutti, Italia compresa. E contratti però da onorare. Andrea Agnelli all’Eca ha parlato di perdite di 8 miliardi. Altro che impedire ai club di spendere, qui c’è da salvarli. Ma non con questo fair play non più implementabile.

SOSTENIBILITÀ— Il nuovo fair play avrà nel mirino necessariamente sprechi ed esagerazioni. Il calcio è in crisi, il mondo è in crisi, ma stipendi dei calciatori e commissioni degli agenti apparentemente non scendono. Al contrario, si parla di rinnovi e aumenti. Situazione non più sostenibile. Se impedire le spese non è più possibile, si cercherà almeno di imporre tetti a salari e trasferimenti. Salary cap? Ma non potrà chiamarsi così visto che per l’Ue non si può... Luxury tax? Se compri un giocatore versi anche una percentuale da distribuire al sistema. Nuovo break-even? Possibile. Tutte misure allo studio. Non le uniche. Di certo c’è che l’Uefa dovrà essere “creativa” e avrà bisogno della Commissione Ue per evitare ricorsi. Anche le sanzioni potrebbero cambiare: più economiche e meno sportive.

TETTO AGLI STIPENDI— Nell’era delle condivisione è improbabile che l’Uefa voglia imporsi sui club senza dialogo. La crisi richiede interventi condivisi, ma bisogna fare in fretta. Non tutti saranno contenti, ma qualcosa va fatto per tutelare il sistema. Lo sanno bene le leghe straniere come quella tedesca o spagnola che da tempo hanno implementato regole più severe. E l’Italia? Con squadre indebitate e azionisti in difficoltà bisognerà intervenire come auspicato dal presidente Gravina che ha lanciato per primo l’idea di un tetto agli stipendi. I lavori Uefa sono già cominciati. Obiettivo: approvazione entro fine anno, con entrata in vigore dal 2022, e periodo di adattamento graduale, qualche anno, prima di andare a regime e consolidarsi meglio del sistema precedente, indebolito, negli ultimi tempi, dall’effetto Psg e City. Nella speranza che la pandemia finisca presto.

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view post Posted on 24/3/2021, 11:25
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il piccolo Buddha

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speriamo che ormai con sti trucchi di bilancio è diventato davvero inutile
 
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view post Posted on 24/3/2021, 15:42
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Milanista Eterno

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Non sarà possibile, in base alla normativa UE, mettere un tetto ai trasferimenti singoli e agli stipendi singoli.
Ma dei cap collettivi abbinati ad una "luxury tax" lacrime&sangue, vedete come fanno passar la voglia di pagare 260 milioni di Euro per el duo maravilla Coutinho-Dembelè. O meglio pagateli pure, poi però ne versate altrettanti in un fondo che li va a ridistribuire tra tutte le altre squadre
 
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view post Posted on 24/3/2021, 17:17
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Milanista Incallito

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Sempre pensato che si potesse fare qualcosa di meglio del fp, però chi se l'è presa più nel didietro di chi, come noi, per anni ha dovuto fare i salti mortali e rinunciare anche ad un anno di coppe?

Concordo comunque con mauro per una luxury tax
 
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view post Posted on 24/3/2021, 21:10
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"Perché la parola Milan è scritta dentro la parola Maldini"

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CITAZIONE (Devil Worshipper @ 24/3/2021, 17:17) 
Sempre pensato che si potesse fare qualcosa di meglio del fp, però chi se l'è presa più nel didietro di chi, come noi, per anni ha dovuto fare i salti mortali e rinunciare anche ad un anno di coppe?

Concordo comunque con mauro per una luxury tax

Il FFP per noi è stato solo una scusa per SB per tirare i remi in barca, aveva già deciso di sfanculare tutto, ma (da buon politico) ha aspettato una scusa plausibile. Anche senza FFP, Berlusconi da noi non avrebbe più messo un euro.

Detto ciò, bene se lo superano in modo credibile, altrimenti meglio toglierlo e se falliscono i club succede (visione esagerata, non la penso così, ma meglio non far le cose che farle male).
 
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view post Posted on 12/8/2021, 09:23
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Milanista Eterno

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Il Fair Play Finanziario non esiste più

Almeno per come lo abbiamo conosciuto fino ad adesso.


Sono passati quattro anni dall’incredibile calciomercato estivo 2017, quando il Paris Saint-Germain acquistò Neymar e Mbappé per un costo complessivo di 367 milioni garantendo a entrambi i giocatori, in particolar modo al brasiliano, ingaggi elevatissimi e apparentemente fuori mercato.




In quell’occasione ci eravamo chiesti come i francesi avessero potuto fare acquisti così onerosi in regime di Fair Play Finanziario e avevamo pubblicato una risposta che a distanza di due anni è stata poi confermata dalla sentenza della UEFA che, dopo una lunga indagine, aveva escluso non senza polemiche irregolarità nell’operazione. Al tempo avevamo fatto notare i motivi economici per i quali il PSG – date le informazioni in nostro possesso – avrebbe potuto fare quegli investimenti rimanendo all’interno delle norme del periodo e avevamo ricordato che il regolamento del Fair Play Finanziario non prevedeva alcun intervento preventivo per impedire l’acquisto di un giocatore, perciò eventuali sanzioni per operazioni “non lecite” avrebbero potuto essere comminate solamente un paio di stagioni più tardi.



Chi si interessa di economia e bilanci legati al calcio potrà obiettare che il PSG si è potuto permettere l’accoppiata Mbappe-Neymar a seguito di bilanci gonfiati da sponsorizzazioni discutibili, tesi difficilmente contestabile sulla carta ma che la UEFA aveva ritenuto di non accogliere anche dopo aver rimodulato i ricavi dei parigini applicando a essi un taglio netto con l’introduzione del “fair value”, ovvero del valore atteso di alcune sponsorizzazioni a prezzi di mercato.



Dopo quattro anni di sessioni di mercato tutto sommato sostenibili e a prova di Financial Fair Play, basti pensare che da allora l’acquisto più costoso sia in termini di costo di cartellino che di stipendio è stato Icardi, pagato “solamente” 50 milioni e con uno stipendio di “appena” 8 milioni netti (cifre alla portata di molti altri club europei), il presidente del PSG Al-Khelaifi (braccio destro del proprietario del club ed emiro del Qatar Al-Thani) ha deciso di far saltare nuovamente il banco con un’altra campagna acquisti faraonica quantomeno come impatto sul monte ingaggi. Oltre all’acquisizione di Hakimi per 60 milioni, sono arrivati a parametro zero giocatori di primo livello con stipendi elevati quali Donnarumma dal Milan, Sergio Ramos dal Real Madrid, Wijnaldum dal Liverpool e soprattutto il clamoroso e onerosissimo ingaggio di Messi dal Barcellona. E non è detto che sia finita qui.



Siamo quindi costretti a rifarci la stessa domanda dell’estate del 2017: come ha fatto il Paris Saint-Germain a permettersi tutti questi acquisti?. Poiché lo scenario da allora è radicalmente cambiato la risposta non può che essere molto diversa da quella data quattro anni fa e, per il futuro del calcio europeo, non sembra essere per nulla tranquillizzante.



Il Paris Saint-Germain non sta portando avanti una campagna acquisti stellare perché pensa come nella precedente occasione, utilizzando escamotage più o meno discutibili, di riuscire a non violare i vincoli del Fair Play Finanziario. La realtà è che oggi il Fair Play Finanziario, per come lo abbiamo conosciuto fino al 2020, e che con i suoi pregi e i suoi difetti aveva comunque impedito alle squadre degli sceicchi di accaparrarsi ogni anno tutti i migliori giocatori disponibili, di fatto non esiste più. Indebolito dalla pandemia nella stagione 2020/21, nella quale la UEFA ha deciso a ragion veduta di annacquarlo a seguito dell’impossibilità per i club di accedere a parte dei ricavi attesi senza averne colpe dirette, il Fair Play Finanziario si sta letteralmente dissolvendo nel corso dell’estate 2021 tanto che la UEFA non ha ancora comunicato nulla di ufficiale sulle sue modalità di applicazione per la stagione 2021/22. Il Paris Saint-Germain ha semplicemente deciso di sguazzare in questo vuoto normativo, come aveva preannunciato in tempi non sospetti il cronista sportivo francese Romain Molina.



In prospettiva futura la situazione sembra indirizzarsi verso uno scenario ancora peggiore. A quanto pare la UEFA non solo non ha alcuna fretta di emanare un regolamento aggiornato che limiti nuovamente gli acquisti dei club con proprietari dall’immenso patrimonio personale, ma anzi è in procinto di annunciare norme che favoriranno proprio uno scenario di questo tipo. In un documento conoscitivo sull’argomento che la FIGC ha inoltrato al Governo, viene spiegato che l’ipotesi della UEFA sul futuro del Fair Play Finanziario prevede l’abolizione del concetto di “Break-even Rules” (ovvero quella regola che impediva ai club di spendere più della loro capacità di generare ricavi indipendentemente dalla ricchezza dei proprietari) sostituita dall’introduzione del modello chiamato “Football Earning Rules”, che permetterà ai club di investire denaro nel calciomercato senza alcun limite che non sia quello dato dalle capacità finanziarie dei proprietari.


Un club rischierà sanzioni paragonabili a quelle subite dai club nelle scorse stagioni per violazione del Fair Play Finanziario solo se il suo Patrimonio Netto risulterà negativo, ovvero se eventuali passivi di bilancio dovuti a spese non finanziate dai ricavi non verranno immediatamente coperti dalla proprietà con aumenti di capitale. A fianco di questa norma verrà a quanto pare inserito un tetto salariale massimo relativo al totale del monte ingaggi che verrà proporzionato ai ricavi del club, ma questo vincolo potrà essere facilmente aggirato con il pagamento di una “tassa di lusso” alla UEFA, direttamente proporzionale all’eventuale spesa in eccesso per il monte ingaggi, che sanerà ogni violazione senza che questo comporti per i club “colpevoli” limitazioni nelle successive campagne acquisti.



Il futuro del calcio europeo sembra quindi andare verso uno scenario nel quale i club in mano agli sceicchi avranno la possibilità, se lo vorranno, di imporre il proprio dominio economico su tutti gli altri club senza più nulla che li possa limitare in tutto o in parte (come invece è accaduto in questi anni di Fair Play Finanziario). Sul perché la UEFA stia decidendo di percorrere questa strada dopo aver intrapreso una battaglia senza esclusione di colpi contro il progetto Superlega, che sulla carta avrebbe permesso ad almeno una dozzina di squadre di competere fra loro ad armi pari, ognuno è libero di farsi le sue idee e trarre le sue conclusioni. Di certo è difficile sottovalutare in questo contesto il peso della forte alleanza stretta proprio in questi mesi fra il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, e Al-Khelaifi contro la Superlega, con il presidente del Paris Saint-Germain fresco di nomina anche a presidente dell’ECA in sostituzione del dimissionario Andrea Agnelli. Preso atto della grave crisi economica del calcio europeo, Ceferin sembrerebbe aver scelto la strada di finanziare il business tramite il denaro iniettato nel sistema dai proprietari più ricchi piuttosto che cercare di aumentare i ricavi intervenendo sul format delle competizioni.

A seguito di questa scelta ci dobbiamo aspettare un lungo periodo dominato a livello economico molto più che in passato da Paris Saint-Germain e Manchester City? Per almeno un biennio sembrerebbe di sì, ma dal 2023 tutto potrebbe essere nuovamente messo in discussione. Da un lato scadrà il mandato di Ceferin come presidente della UEFA, dall’altro andrà verificata la volontà degli sceicchi, e in particolare d Al-Thani, di investire a lungo termine nel calcio anche dopo la conclusione dei mondiali di Qatar 2022.

ultimouomo
 
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view post Posted on 13/8/2021, 09:58
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Milanista Eterno

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Fair Play Finanziario: ecco le indiscrezioni riportate dal Times sui possibili nuovi stravolgimenti in vista

Dopo le voci di corridoio susseguitesi all’istituzione della SuperLega, il Times ha rivelato ulteriori indiscrezioni riguardo le possibili modifiche che, il massimo organismo europeo del calcio, potrebbe apportare per modificare il tanto discusso Fair Play Finanziario.

Alexander Ceferin, infatti, nel corso della prossima riunione con i club europei, intenderebbe proporre l’introduzione del Salary Cup, attraverso il quale gli stipendi elargiti ai calciatori non dovrebbero superare il 70% del fatturato dei club stessi.

Nel caso in cui questa soglia dovesse risultare oltrepassata, la UEFA opterebbe per l’istituzione di una tassa sul lusso: la cosiddetta Luxury Tax. Ecco il piano rivelato da Ceferin per opporre uno stop ai troppi debiti accumulati dai club calcistici.

https://www.milannews24.com/fair-play-fina...la-rivoluzione/
 
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view post Posted on 13/8/2021, 10:39
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Milanista Eterno

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Fair Play Finanziario: la Uefa è pronta a svelare le nuove regole


Etro un mese la Uefa sarebbe pronta a presentare la rivoluzione del Fair Play Finanziario. Tra le novità che la federazione europea dovrebbe introdurre c'è il tanto discusso Salary Cap, con aggiunta di una tassa sul lusso già dalla prossima stagione. Secondo le prime indiscrezioni i club europei saranno limitati a spendere una percentuale massima fissa dei loro ricavi, di circa il 70% per gli stipendi. Altrimenti ci sarebbe la sanzione da pagare e ridistribuire con le altre società.

econdo quanto raccolto dal Times le proposte saranno svelate in Svizzera il prossimo mese, coinvolgendo anche leghe nazionali, giocatori e agenti. Il piano sarebbe considerato più equo e trasparente del Fair Play Finanziario attuale e consentirebbe ai proprietari più facoltosi sì di spendere oltre ai propri ricavi, ma solo accollandosi anche la tassa su questo lusso da redistribuire agli altri club promuovendo un certo equilibrio.

sportmediaset
 
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view post Posted on 13/8/2021, 11:48
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Rossonero a vita...

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Dei ricavi?

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view post Posted on 14/8/2021, 08:50
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#Iostoconadriano

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Come tetto farei il 70% della media dei ricavi dei bilanci delle squadre qualificate alle coppe europee di una determinata lega.
Altrimenti lo sceicco scemo, sponsorizzando se stesso può continuare a pagare quanto vuole, gli farei quindi calcolare il 70% sulla media dei ricavi delle altre squadre francesi qualificate alle coppe europee, quindi PSG, Lione,Lille etc.
Anche per perseguire un criterio di equilibrio anche nei singoli campionati di lega.
Se poi qualcuno sfora viene punito con una sanzione pari all' importo sforato da versare agli altri club qualificati alle coppe europee (quindi vai a pagare il triplo e vai a rinforzare gli avversari)

Sicuramente la riforma dell'Uefa sarà molto meno efficace di quella che propongo io.
 
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view post Posted on 23/8/2022, 10:07
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Milanista Eterno

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UEFA, sanzioni per 10 club sul FPF: ci sono Juve e Inter

La UEFA si prepara ad annunciare sanzioni nel prossimo mese per dieci club che avrebbero violato le regole del Fair Play Finanziario fino alla stagione 2020/21, tra cui Barcellona, ​​Paris Saint-Germain, Juventus, Inter e Roma. Lo riporta il quotidiano inglese The Times.

Resta inteso – scrive ancora il quotidiano – che l’analisi iniziale ha evidenziato preoccupazioni anche per la stagione 2021/22 per 20 club, compreso l’Arsenal, nonostante i conti finali di questi club debbano ancora essere depositati presso la UEFA e il loro quadro finanziario potrebbe dunque cambiare.

Si prevede che le decisioni della UEFA sul Fair Play Finanziario fino alla stagione 2020/21 porteranno a sanzioni inflitte a PSG, Marsiglia, Inter e Roma nell’ambito di una serie di settlement agreement. Questa intesa si dovrebbe tradurre in multe per PSG e Marsiglia e multe più altre restrizioni per quanto riguarda i due club italiani.

Per quanto riguarda invece Barcellona e Juventus, secondo The Times i due club finora si sono rifiutati di avviare una trattativa sul Fair Play Finanziario con la UEFA. Le due società, insieme al Real Madrid, sono impegnate nel portare avanti un’azione legale proprio contro la Federcalcio europea nel tentativo di creare una Superlega, progetto già lanciato e momentaneamente accantonato un anno fa.

Questa stagione sarà l’ultima che seguirà le regole esistenti sul FFP. Dal 2023 la UEFA introdurrà un nuovo sistema, con i club che saranno limitati nelle spese per gli stipendi dei giocatori, i trasferimenti e le commissioni degli agenti, a un massimo percentuale in relazione ai propri ricavi.

calcioefinanza
 
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view post Posted on 23/8/2022, 11:11
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Se ti RODRI, grattati

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Va a finire che all'Inter bloccano solo il mercato invernale che tanto non possono fare perché sono dei poveracci.

Gli andrà di culo anche stavolta come sempre.
 
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view post Posted on 23/8/2022, 11:12
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Milanista Eterno

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view post Posted on 23/8/2022, 11:31
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Milanista Eterno

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Bella la sola multa al PSG
 
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view post Posted on 23/8/2022, 12:33
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Milanista Incallito

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Ma speriamo li estromettano dalla coppe, così magari esplode tutto il marcio che c'è sotto e colano a picco in campionato e mezza rosa (lukaku in testa, sia chiaro) se ne vanno

I gobbi cosa vuoi estrometterli, tanto non vanno da nessuna parte oltre il confine :asd:
 
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