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L'angolo del Basket

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view post Posted on 24/12/2019, 23:27
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perché non vi è solo l'nba ma anche i campionati nostrani e l'eurolega


Natale riaccende 50 anni di storia: Virtus-Fortitudo, il derby di Bologna torna anche su Eurosport



Natale riaccende 50 anni di storia: Virtus-Fortitudo, il derby di Bologna torna anche su Eurosport
Di Marco Arcari
Ieri alle 18:34Aggiornato Ieri alle 19:53
Nella sera di Natale, Virtus e Fortitudo tornano ad affrontarsi in Serie A nel derby di Bologna n° 106, riaccendendo una grande rivalità che ha radici nell'ormai lontano 1966 e che ha visto alternarsi una lunga serie di protagonisti. La partita sarà tramessa in diretta TV su Eurosport 2 e in LIVE-Streaming su Eurosport Player dalle ore 20:15.
Da più di mezzo secolo la città di Bologna è scissa in due fazioni, ben distinte tra loro. Non si tratta di politica, non si tratta di calcio. Non si tratta nemmeno di scissione culinaria. È solo e semplicemente pallacanestro. Potremmo quasi definirli guelfi e ghibellini cestistici sui generis, se solo non facessimo un torto alla città nella sua interezza e storia. Il "Derby delle Due Torri" tra Fortitudo e Virtus ha ormai una tradizione radicatissima e ci ha regalato stupende pagine di sport. Per quanto il concetto di divisione sia ormai diventato anacronistico in una società sempre più senza confini, la rivalità cestistica tra le due anime di Bologna tiene viva una cultura della memoria, delle tradizioni e delle leggendarie sfide tra due club che hanno fatto la storia della pallacanestro, in Italia ma anche in Europa.

Da un lato la Fortitudo, colori sociali bianco e blu, costola fin dal 1932 della Società Ginnastica Fortitudo, dalla quale divenne autonoma solamente nel 1962 con la denominazione di Fortitudo Pallacanestro Bologna. Il numero 103 aggiunto nel 2013, quasi come nomenclatura, è un richiamo proprio a quel distaccamento, visto che il codice di affiliazione alla FIP fu proprio 00103 (quello contemporaneo è 52934). Dall’altro, la Virtus, colori sociali bianco e nero, creata da alcuni atleti della S.E.F. (Società Educazione Fisica) Virtus, ossia la polisportiva che dal 1871 aveva promosso le arti ginniche in città. La maggior parte delle partite tra queste due squadre si sono disputate in quello che, in città, era ed è ancora noto come Piccolo Madison”: il PalaDozza. Intitolato nel 1966 a Giuseppe Dozza, sindaco che ne volle la costruzione fin dal 1953, il Palazzo dello Sport di piazza Azzarita divenne fin da subito simbolo di rilancio dalle angherie belliche e tempio di una rivalità che, negli anni, avrebbe permeato tutta la città. Proprio nel 1966 si disputò tra quelle mura il primo derby.



Le grandi sfide del passato remoto
15 dicembre 1966. Primo faccia a faccia tra le due società: la Virtus, abbinata Candy, contro la Fortitudo, sponsorizzata”, Cassera, in un’ottava giornata della Serie A 1966-67. Erano gli anni della rivalità tra Simmenthal Milano e Ignis Varese, dei duelli in panchina tra Cesare Rubini e Vittorio Tracuzzi, eppure quel primo derby ebbe un significato del tutto particolare, non solo perché inaugurò la rivalità sportiva. Finì 73-66 per la Virtus, trascinata dai 30 punti di Gianfranco "Dado" Lombardi, uno che alle V-Nere avrebbe dato qualcosa come 13 anni di carriera da giocatore e che, al termine di quella stessa stagione, avrebbe vinto la classifica marcatori con 552 punti, 25.1 a partita (e si noti bene che non esisteva il tiro da 3). Né Candy, né Cassera avrebbero poi impensierito le rivali storiche di quell’epoca, chiudendo rispettivamente al 6° e al 9° posto, ma quella sfida rappresentò l’ingresso in pianta stabile della Fortitudo nel novero delle grandi. La Virtus aveva infatti già collezionato 6 scudetti (l’ultimo nel 1955-56) trascinata da Venzo Vannini, ancora oggi recordman di stagioni in maglia bianconera, ben 20, ma anche da Gianfranco Bersani, Galeazzo Dondi Dall’Orologio e Giancarlo Marinelli. La Fortitudo era invece appena risalita nella massima serie, dopo aver acquisito i diritti sportivi di Sant’Agostino e, nella gerarchia cittadina, era ancora sotto al Gira.

Posta la prima pietra, fu nella stagione 1968-69 che si accese probabilmente la miccia della rivalità stracittadina. Col marchio Eldorado sulle divise e trascinata dal "Barone" Gary Schull, la Fortitudo vinse entrambi i derby (86-65 e 66-62) e chiuse il campionato davanti ai rivali (con 4 punti in più, guarda caso), ribaltando così le gerarchie. Schull avrebbe poi dato vita a incredibili duelli sotto i tabelloni con John Fultz, il "Kociss" della Virtus, così soprannominato per la folta chioma e la fascia da capo-tribù indiano, chiamato a sostituire proprio Dado” Lombardi in bianconero. Schull incarnò per la prima volta quello che, nel futuro, sarebbe diventato lo "Spirito Fortitudo". Il 21 dicembre 1969, nella settima stracittadina, il numero 13 dell’Eldorado giocò una delle migliori partite in carriera, chiudendo con 30 punti e 20 rimbalzi e trascinando al successo la Fortitudo (67-64). L’immagine del giocatore stremato, coi pugni alzati al cielo e la faccia insanguinata per una ferita rimediata al sopracciglio durante la sfida, divenne un simbolo dello spirito combattivo della Effe e avrebbe accompagnato i colori biancoblu per sempre.

Il libro del dualismo cittadino venne così aperto e si arricchì successivamente di altri, incredibili, capitoli. La Virtus, sotto la guida di Dan Peterson, Terry Driscoll e poi Sandro Gamba ed Ettore Messina, marchiata Sinudyne e in seguito Granarolo Felsinea e Knorr, acquisì uno status internazionale, arrivando a competere coi migliori club europei in Coppa dei Campioni. Il tutto sotto la sapiente regia di Gianluigi Porelli, l’Avvocato, uno degli uomini che ha maggiormente contribuito allo sviluppo e alla diffusione della pallacanestro in Italia, mettendo a volte da parte anche il suo ruolo di Presidente delle V-Nere. La rivalità divenne anche politico-sociale. La Virtus, già dagli anni ’50 connotata come club della classe borghese in contrapposizione al Gira di estrazione universitaria, raccolse ancor più una platea di pubblico di medio-alta estrazione sociale. La Fortitudo, costretta a barcamenarsi invece tra l’A-1 e l’A-2, divenne invece la squadra dei più giovani e delle classi più popolari, anche e soprattutto per l’economicità dei biglietti e per il reclutamento mirato di giovanissimi e adolescenti da lanciare nelle massime serie. Tra questi junior figurò Maurizio Ferro, di ruolo guardia tiratrice, cresciuto proprio nelle giovanili dell’Aquila e uno dei fondatori della "Fossa dei Leoni", lo storico gruppo ultras biancoblu. Proprio Ferro fu protagonista nel derby di ritorno della stagione 1980-81, vinto (107-101) dalla Fortitudo allenata da Mauro di Vincenzo. Fu una sorta di liberazione, dal momento che per i colori bianco-blu il successo mancava da ben 6 anni.

I momenti indimenticabili del passato recente
Riassumere gli episodi recenti più salienti della rivalità tra Fortitudo e Virtus in un singolo articolo sarebbe forse un’impresa omerica e, al contempo, titanica. Consigliamo di correre in edicola e chiedere "Leggenda Virtus" e "Orgoglio Fortitudo", album che ripercorrono la storia completa del mito delle due società con 50 immagini, aneddoti e curiosità varie. Un’opera che mancava, curata da Enrico Schiavina, penna e memoria storica delle vicende di Basket City.

Nel tempo il derby è diventato un’occasione fondamentale, per ambo le fazioni. Quella bianconera, definita dagli avversari come la parte fighetta”, bella ricca e vincente, ha desiderato rimarcare l’egemonia cittadina. Quella biancoblu, composta soprattutto dai giovani "maragli", come vengono definiti dai virtussini, ha sognato di fare pronti e clamorosi sgambetti ai cugini. Un po’ come nella stagione 1987-88, quando la Yoga dominò l’A-2 e, per una formula tanto strana quanto avvincente, si ritrovò a sfidare proprio la Dietor negli ottavi di finale dei Playoffs scudetto. Risultato? 2-0 Fortitudo e fratelli Douglas celebrati in lungo e in largo. Il biennio 1992-93 divenne poi fondamentale, perché l’intervento dell’imprenditore Giorgio Seragnoli consentì alla Fortitudo di ritornare in pianta stabile tra le grandi squadre italiane e di alzare il livello della competizione stracittadina. Si aprì così l’età dell’oro per Basket City, non solo per il numero di trofei messi in bacheca dalle due società, quanto piuttosto per i duelli sul mercato, per la costante dialettica della rivalità, per la necessità di egemonia su entrambe le sponde del Reno. Fortitudo e Virtus diedero vita a partite incredibili, a duelli stellari, non solo in campionato ma anche in Coppa dei Campioni e, successivamente, in Eurolega.

La Virtus divenne tricolore per 3 stagioni consecutive (1993-95), la Fortitudo centrò 10 finali scudetto in 11 anni (dal 2005 al 2006). La stagione 1997-98 fu la prima a mettere in scena la stracittadina su un palcoscenico europeo. Quarti di finale dell’Eurolega FIBA. Hugo Sconochini, in versione all-around player, e Predrag Danilovic, contro "The human highlight film", ovvero Dominique Wilkins. Finì 2-0 Virtus, con gara-1 caratterizzata dalla rissa tra Zoran Savic e Gregor Fucka e da un finale giocato in 3vs2. Supremazia cittadina ribadita ancora una volta e bianconeri che nella finale di Barcellona del 23 aprile successivo avrebbero conquistato il 1° titolo della loro storia nella massima competizione per club. Nemmeno il tempo di celebrare l’affermazione continentale che fu nuovamente sfida. Stavolta nella finale scudetto. Serie al meglio delle 5 partite, linea da 3 punti posta a 6.25, due tempi da 20 minuti e singola azione ai 30 secondi.


VIDEO - Basketball Heroes: Predrag Danilovic, il genio che ha fatto grande la Virtus Bologna

01:42
Gara-5 il 31 maggio 1998, Kinder contro Teamsystem. Fu la sublimazione della rivalità tra "conigli" (bianconeri) e "polli/piccioni" (biancoblu). Alfredo Cazzola da un lato, Giorgio Seragnoli dall’altro, monte stipendi complessivo miliardario. Fortitudo che in ambito italiano aveva già centrato la vittoria della Coppa Italia superando in semifinale proprio la Virtus. Il tiro da 4 punti di Predrag Danilovic a coronare un continuo botta e risposta tra le due squadre. Carlton Myers, oltre a 20 punti, nel 1° tempo era stato capace di mettere in piedi uno show difensivo di livello per annullare proprio il rivale bianconero. Il capitano biancoblu fu però costretto a lasciare il parquet per falli a 48 secondi dal termine, con la Fortitudo in vantaggio. A 27’’ dalla sirena i punti di vantaggio furono 4, complice l’1/2 ai liberi dell’Airone Gregor Fucka. Fino a quel momento Danilovic era stato un fantasma, complice anche qualche problema a una caviglia (7 punti e 0/5 da 3). Coach Messina non aveva però neanche minimamente pensato di rinunciarvi, ben sapendo quanto fosse condizionante il talento di Danilovic verso le difese; a ciò si aggiungeva il killer-instinct innato della guardia di Sarajevo. Sull’errore di Fucka in lunetta, Alessandro Abbio fu il più lesto a recuperare il rimbalzo e spingere la transizione: in un insieme complesso, ma perfetto, di blocchi, la Virtus si ritrovò a far marcare Danilovic a Dominique Wilkins, fino a quel punto della sfida il peggiore tra le file della Effe.

Risultato? Danilovic non si fece pregare e prese una tripla da distanza NBA. Wilkins tentò di contrastarne il tiro con la sua mano sinistra. L’arbitro Zancanella ebbe pochi dubbi nel fischiare il fallo contestualmente al tiro, forse passò solamente qualche decimo di secondo in cui tutto il PalaMalaguti rimase come congelato. Gioco da 4 punti, successiva palla persa di David Rivers e overtime. Il finale, per chi non lo conoscesse, è da vedere e rivedere cercandolo sul web.


Ce ne sarebbero tantissimi altri di derby da raccontare, da ricordare. Il derby in semifinale di Eurolega 1999, vinto ancora dalla Virtus (62-57), con le due formazioni incontratesi anche nel secondo turno in un doppio confronto serratissimo, vinto però in entrambi i casi (e per soli 2 punti di margine) dalla Fortitudo. Il 2-0 della Paf sulla Kinder in Regular Season di Serie A nel 1999-2000, la stagione che si concluse col 1° scudetto per i colori biancoblu. Il fallimento delle V-Nere, la radiazione della FIP nei confronti della Effe. Insomma, non mancò davvero nulla a questa stupenda stracittadina, nel bene e nel male. Nel 2017 fu la Befana a ridare la sfida a una città, Bologna, che senza derby proprio non ci sa stare. Nemmeno l’inedita cornice della cadetteria fu in grado di ridurre le ansie dell’attesa, le emozioni contrastanti della sfida e, soprattutto, la partecipazione del pubblico. Nell’ambito della religione cestistica, il derby di Bologna rappresenta un qualcosa di apocrifo, ma non perché non venga riconosciuto da un’autorità superiore. Quanto, semmai, per il fatto che anche questa autorità superiore è costretta a riconoscerne l’eccezionalità, la grandezza, l’importanza.


Le indicazioni che ci offre il presente
Ripercorrendo la storia, dicembre sembra essere il mese chiave di questa rivalità. Il caso ha voluto che proprio il giorno di Natale cadrà il derby numero 106. La Segafredo Virtus lo affronterà da prima della classe, nonostante la sconfitta maturata al PalaSerradimigni ieri pomeriggio, mentre la Pompea Fortitudo ci arriverà forte del successo casalingo ottenuto contro Brindisi. La formazione di coach Djordjevic è comunque al 1° posto in classifica (22 punti, frutto di 11 successi in 13 gare finora giocate) e arriva alla stracittadina con tutti i favori del pronostico. I ragazzi di coach Martino hanno invece stupito tutti finora: la neo-promossa Fortitudo è infatti in piena corsa per un posto alle Final Eight di Coppa Italia del prossimo febbraio e ha già superato 2 delle favorite per la corsa-Scudetto (Venezia e Milano).

Sfide nelle sfida poi tra i vari interpreti. Milos Teodosic contro Pietro Aradori; Julian Gamble e Henry Sims a darsi battaglia nei pitturati; Vince Hunter e Giampaolo Ricci contro l’esperienza e l’eterno talento di Maarten Leunen; l’estro offensivo e le serie al tiro di Frank Gaines (acciaccato dopo la sfida col Banco di Sardegna) e di Kassius Robertson. Insomma, questo 106° derby ha tutto per essere uno spot per la nostra pallacanestro. La scelta di giocarlo a Natale è poi finalmente anticonformista e toglie il basket italiano da quell’alone di anacronismo, rispetto ad altri sport, che l’aveva finora permeato.


eurosport
 
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view post Posted on 25/12/2019, 08:34
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SanBo

Andrai a vederlo? Virtus o Fortitudo?
 
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view post Posted on 25/12/2019, 17:01
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FORTITUDO!!!

Stasera non vado non ho fatto in tempo a prendere il biglietto ma varie volte vado a Palazzo, le domeniche poi che si fa la doppia Stadio e Palazzo è spettacolare...certo quando perdi prima e dopo è abbastanza da chiodi ma va beh il cuore è il cuore! La Fossa dal vivo è pazzesca indescrivibile!
Qua abbiamo già iniziato a sfotterci da inizio settimana ahah è molto sentito..il derby è sempre una partita a sè e non c'è mai un risultato scontato....speriamo di vincere Forza Effeeeeeee
 
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view post Posted on 25/12/2019, 22:25
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94-62 Purtroppo ci hanno asfaltato dominati dall'inizio alla fine, noi distratti, scomposti, disordinati, loro letali e fortissimi purtroppo non c'è mai stata storia :nnoo: e adesso mi toccano pure gli sfottò...Forza Fortitudo sempre :lovin:
 
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view post Posted on 25/12/2019, 23:07
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Va be Mancavate dall a1 da un bel po di anni, ci sta.
Sui derby non m esprimo siccome domani c`e Brescia-Cremona ed e` insidiosa molto.
 
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view post Posted on 26/12/2019, 10:28
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Dieci anni che aspettavamo tutti sto derby in A1!
Virtus troppo superiore e noi troppo disorientati non siamo mai entrati in campo nè in partita, peccato
In bocca al lupo per la partita di oggi allora, tifi per chi delle due?
 
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view post Posted on 26/12/2019, 10:59
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Per la germani Brescia, essendo della provincia d Brescia, simpatizzo per questa squadra da un po di anni.
Quest anno spero d riuscire ad andare a vedere una gara dal vivo,non vado dall`ultimo anno di a2(ps allora finale per l a1 vinto contro la fortitudo..guarda I casi)
 
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view post Posted on 26/12/2019, 19:50
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ahahaah davvero

allora in bocca al lupo
 
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view post Posted on 26/12/2019, 22:29
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91-76 derby bianco azzurro,molto bene..
 
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view post Posted on 27/12/2019, 09:52
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CITAZIONE (tamba-rossonero @ 26/12/2019, 22:29) 
91-76 derby bianco azzurro,molto bene..

:ola:
 
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view post Posted on 27/12/2019, 15:50
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Brescia stende Cremona, Daye trascina Venezia a una rimonta show


Dopo il trionfo della Virtus sulla Fortitudo nel derby di Natale, si completa a Santo Stefano il programma della 15ª di A. Venerdì il posticipo Treviso-Sassari. Riposa Milano, impegnata in Eurolega in casa del Cska Mosca.



15ª giornata: la Germani piega la Vanoli e sale al 4° posto. L’ex Spur firma la vittoria della Reyer su Roma a 4/10 dalla fine
26 dicembre - 19:43 - MILANO
Dopo il trionfo della Virtus sulla Fortitudo nel derby di Natale, si completa a Santo Stefano il programma della 15ª di A. Venerdì il posticipo Treviso-Sassari. Riposa Milano, impegnata in Eurolega in casa del Cska Mosca.


Pesaro-Cantù 72-87
Quarta vittoria di fila per la S.Bernando-Cinelandia, che passa alla Vitrifrigo Arena costringendo Pesaro al quattordicesimo stop consecutivo. La caduta non si arresta, la situazione è disperata mentre il marchigiano Pancotto porta a casa un altro risultato importante. La Vuelle schiera Thomas per Drell, ma Sacco non gli concede nemmeno un minuto. Al 6’è 4-15 con i primi fischi del pubblico all’indirizzo dei padroni di casa, troppo molli e arrendevoli. Al 9’ è 13-15 con un 9-0 interno. Al 12’ Clark ha già tre falli, Pesaro avanza col doppio play (23-23). Young è preciso, gli ospiti si affidano alle conclusioni dalla distanza, la Vuelle ha un buonissimo Totè. L’equilibrio si rompe di nuovo e al 18’ è 33-41 con i brianzoli più reattivi. Al 19’ Cantù scappa ancora: 35-48 con un signor Ragland e una difesa locale che riprende a traballare. Al 22’ è 35-52, i valori in campo sono distanti. Le palle perse di Pesaro sono pesanti, è una lunga agonia. Al 28’ è 40-63, c’è una sola squadra in campo. Williams trova il primo canestro dopo 28’, il trend non cambia: è 48-65 al 30’. Totè è l’ultimo ad arrendersi (56-67 al 32’), ma sono solo fiammate e il 61-80 di Hayes fa sfollare il Palas. Al 38’ è 68-80, approfittando di un calo di Cantù, sono sussulti che non portano da nessuna parte. Pesaro esce tra le contestazioni, Cantù, trascinata da Burnell, porta meritatamente a casa un altro successo di squadra. In sala stampa per Pesaro si presentano Amadori (il presidente del Consorzio) e Costa: hanno detto che prenderanno provvedimenti nei confronti della squadra per ”questa cosa vergognosa e irrispettosa verso i tifosi. Non diamo le dimissioni perché abbiamo preso un impegno, ma a fine anno qualcosa succederà”. (Camilla Cataldo)
Pesaro: Torè 17, Pusica 14, Barford 13.
Cantù: Burnell 21, Young 17, Ragland 13

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la giornata
La classifica
Varese-Pistoia 91-60
All’Openjobmetis basta un parziale di 16-2 alla fine del primo quarto per mettere la testa avanti e non farsi più raggiungere dall’OriOra (91-60 al 40’). Se Pistoia in avvio s’appoggia su Petteway, Caja trova 8 punti di fila da Vene (8-7 al 2’30”). Carrea prova la zona, ma Simmons è reattivo dentro l’area colorata e Jakovics colpisce dalla distanza (10 punti al 10’ per il lettone). Quando anche l’ex Peak entra in partita con una bella giocata difensiva e successiva percussione, il margine utile Openjobmetis va per la prima volta in doppia cifra (+11 23-12 al 9’), per poi toccare il +17 (39-22 al 16’30”) con due triple di Mayo (sullo scout finale del play Usa, “doppia doppia” da 19 punti e 10 rimbalzi). Grazie all’altro ex dell’incontro, il belga Salumu (14 di valutazione nel primo tempo), l’OriOra però cerca il recupero prima dell’intervallo lungo (44-33 al 20’). Al rientro sul parquet, dopo un tecnico a Petteway, il quintetto di casa allunga di nuovo (+16 54-38 al 24’48”) con Simmons boa offensiva di pregio. Il gioco dei biancorossi di Caja diventa fluido e il tabellone dice +20 per Varese (66-46) già al 29’. Con Jakovics dilagante, c’è spazio anche per i primi punti prealpini di un Cervi in crescita di condizione. (Antonio Franzi)
Varese: Jakovics 24, Mayo 19, Vene 13
Pistoia: Salumu 21, Petteway 10, Johnson 8, Brandt 8

Austin Daye, protagonista con 28 punti della vittoria di Venezia. Ciam/Cast
Austin Daye, protagonista con 28 punti della vittoria di Venezia. Ciam/Cast
Venezia-Roma 79-77
L’Umana resta in corsa per la Final Eight, onore a Roma, trafitta in tap-it da Daye a 3 decimi dalla fine. Venezia senza Cerella (leggera distorsione al ginocchio), che cerca soprattutto Watt in avvio, ma le percentuali restano basse e Roma rimane agganciata (6-6). Bucchi deve togliere Alibegovic (2 falli), entra Pini, è una Virtus diversa da quella “molle” vista contro Brescia. L’Umana fatica in attacco, i giallorossi sorpassano (10-15) con la schiacciata dell’ex Kyzlink, troppi errori da parte dei campioni d’Italia (4/18 al tiro al 10’), né Stone né De Nicolao riescono a fa ingranare gli orogranata. Primo quarto, Reyer brutta copia di quella vista a Reggio Emilia, rimane a secco per 4’44” (10-17) . L’Umana riparte con un’altra intensità in difesa e risale (15-17) con Bucchi costretto al time-out. La Virtus va a sbattere contro le difese della Reyer, incassa un break di 10-0 (21-17), spezzato solo da un libero di Dyson. Venezia prova a scappare (24-18), ripresa dalle triple di Baldasso e Buford (24-24). De Raffaele alza il quintetto con Vidmar e Watt insieme sul parquet, Buford replica a Bramos dall’arco (27-27). Il numero 44 di Bucchi piazza 3 tripla di fila e confeziona con Jefferson il controsorpasso (29-36). Ottima Virtus, anche se nei secondi finali l’Umana dimezza lo svantaggio (40-43). La difesa dell’Umana presenta brecce inusuali e Roma ne approfitta (50-57), Dyson sale di tono, non l’attacco tricolore. Kyzlink è presente (52-60), come Buford e Rom “sogna”. De Raffaele cerca il quintetto della svolta, torna De Nicolao in regia, ma è talento di Daye a tenere a galla Venezia (56-60), che vede sempre la schiena degli avversari (58-64). Stone suona la carica all’inizio dell’ultimo quarto, Daye pilota l’Umana al sorpasso (65-64), si accende anche il Taliercio, la difesa tricolore si fa sentire (70-64, Daye già a quota 21), break di 12-0, interrotto da Buford. Bucchi deve rischiare Jefferson con 4 falli, doppia tripla Alibegovic-Dyson, è parità (72-72), Jefferson allunga il break (72-74). Kyzlink spedisce l’Umana in “buca” (72-77), Daye e Watt firmano il pareggio (77-77) a 37” dalla fine. Ancora Daye a 3 decimi regala la vittoria a Venezia. (Michele Contessa)
Venezia: Daye 28, Watt 16, Bramos 10, Tonut 10
Roma: Buford 16, Jefferson 15, Alborgovic 14

Brescia-Cremona 91-76
Il derby dell’Oglio in versione postnatalizia con in palio un biglietto per la Final Eight di Coppa Italia premia una Leonessa irriconoscibile nei primi 20’ e totalmente in balia di una Vanoli dai ritmi altissimi (51 punti segnati nei primi due quarti), salvo essere capace di trasformarsi completamente nel secondo tempo, mandando in visibilio i 5200 del palaLeonessa: partita eccellente di una camaleontica Brescia, che subisce solo 25 punti negli ultimi 20’, ma soprattutto è capace di improntare la partita sui propri ritmi. Dopo il Teddy bear Toss successivo al primo canestro di Lansdowne (2-0) comincia una partita vivissima soprattutto grazie a Cremona, ancora in versione incerottata viste le assenze di Diener, Matthews e Stojanovic, è sempre avanti nei primi 10’ (10-17) e gioca un basket pratico, con Happ a trascinarla in attacco (10 punti nei primi 7’). Cambiano i protagonisti in campo, non il canovaccio: i ragazzi di coach Sacchetti mettono la museruola a quelli di Esposito che perdono palloni in maniera seriale chiudendo il primo quarto con 9 punti da recuperare (20-29). E che a inizio secondo quarto diventano 14 (23-37): Cremona dall’arco va a nozze con la difesa a zona di Brescia che pasticcia in continuazione. Tra un pallone perso ed un forzato, Brescia all’intervallo si ritrova a rincorrere (39-51) una Vanoli che ha in Sanguinetti un killer spietato (2/3 da 3). Intensità, forza e volontà: dalla pausa lunga emerge una Leonessa totalmente diversa (51-55) trascinata da Moss; l’asse Vitali-Cain torna ad essere quello vincente e dopo un lungo inseguimento arriva il sorpasso di Lansdowne dalla lunetta (67-66) che chiude il terzo quarto di gioco. Con l’inerzia dalla sua, Brescia cerca l’allungo (71-66) mentre Cremona tenta di non andare fuori dalla partita appendendosi ad Happ (22) che con un antisportivo permette a Brescia di arrivare a +8 (79-71). Con in mano la partita, la ciliegina sulla torta è la tripla di Brian Sacchetti (84-74) che regala di fatto alla Leonessa una vittoria importantissima che la proietta a Pesaro alle F8: il peggior regalo di Natale che potesse fare a papà Meo. (Alberto Banzola)
Brescia: Lansdowne 21, Abass 18, Cain 13.
Cremona: Happ 22, Akele 16, Richardson 13.

Brindisi-Reggio Emilia 87-72
Brindisi torna alla vittoria dopo 4 sconfitte consecutive aggiudicandosi il primo scontro diretto in chiave Final Eight, battendo Reggio Emilia dopo una gara non brillantissima dal punto di vista tecnico anche se condotta in vantaggio dal primo minuto. I padroni di casa partono fortissimo: Stone realizza il +8 dopo 3’ (10-2), accelerazione che costringe Buscaglia a fermare l’inerzia dei brindisini con un time out. La Grissin Bon esce però dal minuto di sospensione con le idee ancora più confuse. La difesa a zona di Reggio riesce ad inceppare per un attimo l’attacco di Brindisi che resta comunque in controllo ma con i meccanismi difensivi ancora da registrare (10’, 24-13). Dopo il +14 firmato da Stone (11’, 29-15) sono gli 8 punti consecutivi di Johson-Odom a riportare in quota la formazione reggiana (31-23). Campogrande con 14 in 7’ (4/5 da 3) e con il contributo di Gaspardo permette a Brindisi di aggiornare il nuovo massimo vantaggio (16’, 43-28), dimezzato per un paio di passaggi a vuoto prima dell’intervallo lungo (46-38). Nel secondo tempo il film della partita non cambia. Brindisi molle in difesa riesce a mantenere un cospicuo vantaggio prima di sbattere nuovamente il muso contro la difesa a zona della Grissin Bon (28’, 59-52). Gli ospiti, seppur con grande generosità, non riescono a dare continuità ai vari tentativi di rimonta. Thompson con due liberi riporta i suoi al massimo vantaggio (34’, 76-61). Nel finale alla Happy Casa non resta che gestire il gap anche se con qualche affanno e sofferenza di troppo. (Giuseppe Mazzone)
Brindisi: Campogrande 17, Banks 16, Brown 14.
Reggio Emilia: Johnson-Odom 15, Pardon, Mekel 13, Owens 12

Trento-Trieste 80-53
Dopo tre sconfitte consecutive Trento si riscatta battendo Trieste in piena crisi. Alla Blm Group Arena è stata una partita senza storia, condotta dall’inizio alla fine dalla squadra in maglia bianconera grazie ad una bella prova collettiva. L’inizio di match non è proprio un bello spot per il campionato. Sarà per l’importanza della partita, ma nei primi minuti non si segna quasi mai. Quando Trento comincia a ingranare, però, per Trieste sono dolori. L’Aquila parte avanti 12-0, sfruttando l’avvio da incubo della squadra di coach Dalmasson: i primi punti messi a segno solo dopo quasi otto (!) minuti sono per distacco il record negativo stagionale. Il problema è che poi, fino alla fine del primo quarto, gli ospiti non ne metteranno altri, così Trento dopo 10’ comanda agevolmente 19-3. L’orgoglio triestino esce timidamente nel secondo quarto, quando con un parziale di 12-2 i biancorossi rientrano in partita (25-16). Il buon vento finisce di spirare troppo presto, perché Trento trova con Knox e soprattutto con Pascolo la forza per respingere i tentativi di rimonta di Trieste, conducendo 40-25 a metà partita. Al rientro dagli spogliatoi l’Aquila continua a spingere sull’acceleratore allungando ulteriormente il divario. Trieste non riesce proprio ad accendersi, sprofondando fino al -26 (58-32). La partita scivola via leggera per la squadra di Brienza. Il largo vantaggio porta Trento a commettere qualche errore superficiale all’inizio dell’ultimo quarto, ma la partita ha ormai ben poco da dire. Ci pensa Forray a ristabilire le distanze, mentre il finale è la passerella che porta Trento a tirare il fiato per il ritorno alla vittoria. Per Trieste, invece, è ancora buio pesto. (Andrea Orsolin)
Trento: Forray e Gentile 11; Craft, Kelly e Knox 10
Trieste: Jones 11, Da Ros 8, Fernandez 7

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Bologna è della Virtus: Fortitudo dominata nel derby di BasketCity

Non c’è storia. Bologna è della Virtus, che travolge la Fortitudo 94-62 nel derby di Basket City numero 104 ma primo in Serie A dal 29 marzo 2009. Come allora vincono le V Nere, che dimostrano fin dalla palla a due perché sono primi in classifica (da stasera con 12 vittorie in 14 partite): difesa di ferro, attacco fluido con Kyle Weems scatenato (32 punti con 13/16 al tiro), gestito da Milos Teodosic, che per l’occasione Djordjevic lancia in quintetto (prima volta in stagione per il serbo), e Stevan Markovic, che chiudono entrambi con 10 assist. La Fortitudo va sotto subito e non si rialza più, incapace di superare il muro difensivo avversario: per gli uomini di Martino è la seconda sconfitta nelle ultime tre partite, col 41% da due e il 5/21 da tre che suonano come sentenze.


Monologo Virtus, con Teodosic e Markovic che dispensano regali di Natale sotto forma di assist con palloni che chiedono spesso solo di essere spinti nel canestro. Il 22-11 della prima sirena si dilata fino al 45-25 dell’intervallo, con la Fortitudo che non riesce a tirare da tre e fa fatica a fare canestro anche da due. Nella ripresa la squadra di Djordjevic controlla e riprende a vincere dopo il passo falso di domenica a Sassari, preparandosi al meglio per la super sfida di domenica (ore 15.30, diretta Rai2) contro Milano.
Virtus: Weems 32, Hunter 15, Gamble 10
Fortitudo: Seems 16, Robertson 12, Cinciarini 12

gazzetta dello sport

Basket, Eurolega: Milano cade 78-75 in casa del Cska

Santo Stefano amaro per l’Armani allenata dal grande ex del Cska Ettore Messina, che si arrende ai campioni in carica di Eurolega trascinati da Hackett. Nel primo quarto l’Olimpia rimane a secco da tre e va sotto 19-13. La difesa porta avanti Milano che all’intervallo lungo si ritrova a +7. Nella terza frazione James riporta a galla il Cska ma l’Armani resta avanti 59-61. Nell'ultimo quarto Hackett si esalta dall'arco e non lascia scampo a Milano, che perde 78-75.

BASKET EUROLEGA
Basket, Eurolega: Milano cade 78-75 in casa del Cska
Olimpia sconfitta a Kaliningrad, protagonista Daniel Hackett con 28 punti e sei triple
26 dicembre 2019A A A
Santo Stefano amaro per l’Armani allenata dal grande ex del Cska Ettore Messina, che si arrende ai campioni in carica di Eurolega trascinati da Hackett. Nel primo quarto l’Olimpia rimane a secco da tre e va sotto 19-13. La difesa porta avanti Milano che all’intervallo lungo si ritrova a +7. Nella terza frazione James riporta a galla il Cska ma l’Armani resta avanti 59-61. Nell'ultimo quarto Hackett si esalta dall'arco e non lascia scampo a Milano, che perde 78-75.


A Kaliningrad l’AX Armani Exchange Milano non riesce a vincere dopo la vittoria al Forum contro Valencia che era stata preceduta da cinque sconfitte consecutive. Nella sfida che apre il turno numero 16 gli uomini di Ettore Messina, due volte trionfatore in Eurolega con il Cska, non riescono a guadagnare dei punti preziosi per rimanere senza ansie in zona playoff. Il match si apre con un botta e risposta in penetrazione tra i rispettivi ex Daniel Hackett e Sergio Rodriguez, la schiacciata di Kaleb Tarczewski fa ben sperare l’Olimpia nella battaglia sotto canestro. Il Cska fa prevalere la maggiore organizzazione, Milano resiste ma dopo la tripla di Hackett si ritrova a meno sei. Il primo quarto si chiude sul 19-13 per i padroni di casa grazie alla schiacciata in contropiede di Joel Bolomboy, spicca lo 0/7 da tre punti dei ragazzi di Messina. Nel secondo quarto iniziano bene gli ospiti ma Mike James, miglior marcatore della scorsa Eurolega proprio con l’Olimpia, fa sentire la sua leadership prima di sedersi in panchina per rifiatare. Cinque punti di Tarczewski portano in parità il match a quota 26 e costringono Dimitris Itoudis a chiamare il time out per motivare i russi. Rubata di Hackett ai danni di Luis Scola e secondo fallo per il veterano argentino, replica subito la squadra di Messina con il sontuoso sottomano di Nemanja Nedović seguito dalla tripla di Amedeo Della Valle che chiude un parziale di 12-0 per l’Armani. Il Cska tira male e le urla di Itoudis non bastano, all’intervallo russi sotto 39-32 con un James in sofferenza contro i raddoppi predisposti da Messina.

Nel terzo quarto il Cska stringe le maglie in difesa e fa circolare il pallone nell’altra metà campo, diventano quattro le triple di Hackett, letale dall’angolo. Splendido no-look in transizione di James che serve Johannes Voigtmann per la schiacciata, il Cska gioca con un’altra intensità e James riesce a mettere a segno la sua prima tripla. Il ragazzo di Portland va in lunetta con continuità e arriva anche la seconda tripla. Nel finale di quarto i cinque punti di Rodriguez regala ossigeno all’Armani avanti 59-61. Grande intensità per entrambe le squadre a inizio quarto quarto, 6/9 complessivo dalla lunga distanza per Hackett che punisce la sua ex squadra con due triple fondamentali e firma un parziale di 12-0. Rodriguez si inventa un canestro importante dall’arco per il -4. Arturas Gudaitis segna e poi stoppa Hackett per dare speranza all’Olimpia, ma arriva un’altra rubata dell’azzurro che è l’anima del Cska e si prende la soddisfazione di chiudere la pratica in penetrazione.

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view post Posted on 29/12/2019, 21:03
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Basket, Serie A: Bologna schiaccia Milano 83-70 con un super Markovic


Nel big match della 16esima giornata di Seria A di basket la Virtus Bologna stende l’Olimpia Milano 83-70. Dopo un primo quarto equilibrato, gli uomini di coach Djordjevic piazzano un mini-parziale che vale il 46-40 all’intervallo lungo, per poi trovare la fuga definitiva nel finale. Brescia va a vincere a Cantù 93-82 e aggancia al terzo posto proprio l’Armani. Brindisi supera in casa Treviso 81-74 e si piazza da sola in quinta posizione.
SERIE A
Basket, Serie A: Bologna schiaccia Milano 83-70 con un super Markovic
La Virtus è sempre più prima dopo avere domato l'Olimpia nell'ultimo quarto. Brescia vince a Cantù 93-82 e aggancia l'Armani, Brindisi è quinta da sola
29 dicembre 2019A A A
Nel big match della 16esima giornata di Seria A di basket la Virtus Bologna stende l’Olimpia Milano 83-70. Dopo un primo quarto equilibrato, gli uomini di coach Djordjevic piazzano un mini-parziale che vale il 46-40 all’intervallo lungo, per poi trovare la fuga definitiva nel finale. Brescia va a vincere a Cantù 93-82 e aggancia al terzo posto proprio l’Armani. Brindisi supera in casa Treviso 81-74 e si piazza da sola in quinta posizione.


SEGAFREDO VIRTUS BOLOGNA-A|X ARMANI EXCHANGE OLIMPIA MILANO 83-70
La Virtus Bologna si conferma capolista e continua a non sbagliare un colpo in casa, chiudendo in bellezza il 2019 con la vittoria anche nel derby d’Italia contro l’Olimpia Milano. La prima firma del match è subito d’autore: assist di Markovic, tripla di Teodosic. A prendersi le principali responsabilità sono allora i giocatori di maggior carisma ed esperienza: da un lato Teodosic disegna pallacanestro, dall’altro Scola è un punto di riferimento e Rodriguez si presenta al match con due triple consecutive. A chiudere il primo quarto è il layup in contropiede di Gaines a fil di sirena: 24-20 per la Virtus. Botta e risposta continua anche nel secondo periodo, con la Virtus che prova ad allungare con la tripla di Baldi Rossi e l’Olimpia che si riavvicina con il canestro dall’arco di Micov. A metà del quarto le Scarpette Rosse si portano in vantaggio per la prima volta nel match: Cinciarini ha troppa libertà dalla linea dei tre punti e non sbaglia (31-32). Il parziale milanese di 0-10 viene interrotto dai padroni di casa grazie al lavoro dei due playmaker serbi, che cominciano a sfornare assist con regolarità e imprimono il loro marchio sul controsorpasso bolognese. Teodosic si rende autore di una giocata sensazionale in chiusura di quarto, sgusciando in mezzo a quattro avversari e pescando Hunter sotto canestro: schiacciata comodissima l’intervallo si chiude sul +6 Virtus (46-40). Le V nere toccano la doppia cifra di vantaggio con il canestro dalla lunga distanza di Markovic (55-45), ma Milano rimane in partita soprattutto grazie alle giocate del Chacho, che prende per mano i compagni prima realizzando un tiro da tre punti e poi invitando Gudaitis e Brooks a schiacciare con un paio di giocate sopraffine. A fine terzo quarto il punteggio sorride ancora alla Virtus: 63-56. L’inizio dell’ultimo periodo è favorevole al team di Sasha Djordjevic, che arriva fino al massimo vantaggio di +13 (69-56) tenendo a secco i lombardi per quasi tre minuti di gioco. Brooks e Rodriguez firmano cinque punti consecutivi e riportano Milano a contatto (69-61), ma il predominio della Virtus è evidente: a meno di 4’ dal termine Baldi Rossi segna dalla lunga e distanza e regala quindici punti di margine ai bolognesi; dopo circa un minuto Teodosic concede la replica e chiude definitivamente la partita (81-66). Il risultato finale è 83-70 per le V nere.

SAN BERNARDO-CINELANDIA CANTÙ-GERMANI BASKET BRESCIA 82-93
Wes Clark realizza sette punti di fila per i padroni di casa mentre Brescia si affida alla regia di Vitali e al talento offensivo di Lansdowne. La schiacciata di Burnell in contropiede vale il 19-15 per Cantù. Brescia non si arrende, impatta e alza ulteriormente il livello di un match decisamente godibile. A mettere la ciliegina è il jumper di Wes Clark (già 14 punti) che regala il +5 ai brianzoli. Moss prende in mano la partita e cambia l’inerzia della gara, con Brescia che torna avanti sul 33-34. L’and-one di Zerini vale il 40-45. I padroni di casa faticano troppo difensivamente per tentare la rimonta e il primo tempo si chiude sul 46-50. Silins sfrutta la scia positiva per portare gli ospiti al massimo vantaggio sul 50-60. Abass strappa applausi e il divario aumenta ulteriormente sul 56-73. Cantù riacquista entusiasmo sul 72-83. L’attacco di Brescia è in totale confusione ma la tripla di Vitali ridà ossigeno ai suoi. A mandare i titoli di coda è Sacchetti che, con la tripla dell’82-91, regala il pass per le final eight alla sua Germani.

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La griglia delle Final Eight 2020 a Pesaro: subito Milano-Cremona e Virtus-Venezia ai quarti


Definito il tabellone del torneo che andrà in scena alla Vitrifrigo Arena da giovedì 13 a domenica 16 febbraio: Virtus Bologna-Venezia e Olimpia contro la Vanoli detentrice del trofeo da una parte del tabellone, Sassari-Brindisi e Brescia-Fortitudo Bologna dall'altra. Tutte le partite in diretta su Eurosport 2 e Eurosport Player (in streaming LIVE e on-demand).
In archivio il girone d'andata della Serie A 2019-20, il campionato ha emesso anche la lista delle partecipanti alla prossima Final Eight di Coppa Italia che andrà in scena alla Vitrifrigo Arena di Pesaro da giovedì 13 a domenica 16 febbraio 2020, con tutte le gare ovviamente in diretta su Eurosport 2 e Eurosport Player (in streaming LIVE e on-demand). I riflettori saranno certamente sulla Segafredo Virtus Bologna, campione d'inverno e protagonista di un girone d'andata di altissimo livello grazie soprattutto all'impatto dei serbi, Djordjevic in panchina, Markovic e Teodosic in campo. Non da meno sarà la Sassari di Pozzecco, arrivato sulla panchina della Dinamo proprio in occasione della Coppa Italia di Firenze un anno fa, mentre la sorpresa potrebbe essere la Germani Brescia di Enzo Esposito, finalista nel 2018 e in continua crescita.

Non vanno dimenticate ovviamente l'Olimpia Milano di Ettore Messina e la Vanoli Cremona di Meo Sacchetti, detentrice del trofeo, che daranno vita ad un quarto di finale equilibrato e incerto. Completano la rosa delle partecipanti la Happy Casa Brindisi, finalista un anno fa, la Fortitudo Bologna, tornata nella massima serie in maniera più che convincente, e l'Umana Reyer Venezia, qualificatasi per il rotto della cuffia dopo un girone d'andata poco convincente, decisamente sotto le aspettative per essere i campioni d'Italia in carica.


La griglia delle Final Eight 2020 a Pesaro: subito Milano-Cremona e Virtus-Venezia ai quarti
Di Davide Fumagalli
15 ore faAggiornato 1 ora fa
Definito il tabellone del torneo che andrà in scena alla Vitrifrigo Arena da giovedì 13 a domenica 16 febbraio: Virtus Bologna-Venezia e Olimpia contro la Vanoli detentrice del trofeo da una parte del tabellone, Sassari-Brindisi e Brescia-Fortitudo Bologna dall'altra. Tutte le partite in diretta su Eurosport 2 e Eurosport Player (in streaming LIVE e on-demand).
In archivio il girone d'andata della Serie A 2019-20, il campionato ha emesso anche la lista delle partecipanti alla prossima Final Eight di Coppa Italia che andrà in scena alla Vitrifrigo Arena di Pesaro da giovedì 13 a domenica 16 febbraio 2020, con tutte le gare ovviamente in diretta su Eurosport 2 e Eurosport Player (in streaming LIVE e on-demand). I riflettori saranno certamente sulla Segafredo Virtus Bologna, campione d'inverno e protagonista di un girone d'andata di altissimo livello grazie soprattutto all'impatto dei serbi, Djordjevic in panchina, Markovic e Teodosic in campo. Non da meno sarà la Sassari di Pozzecco, arrivato sulla panchina della Dinamo proprio in occasione della Coppa Italia di Firenze un anno fa, mentre la sorpresa potrebbe essere la Germani Brescia di Enzo Esposito, finalista nel 2018 e in continua crescita.

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Non vanno dimenticate ovviamente l'Olimpia Milano di Ettore Messina e la Vanoli Cremona di Meo Sacchetti, detentrice del trofeo, che daranno vita ad un quarto di finale equilibrato e incerto. Completano la rosa delle partecipanti la Happy Casa Brindisi, finalista un anno fa, la Fortitudo Bologna, tornata nella massima serie in maniera più che convincente, e l'Umana Reyer Venezia, qualificatasi per il rotto della cuffia dopo un girone d'andata poco convincente, decisamente sotto le aspettative per essere i campioni d'Italia in carica.

Il tabellone
Il tabellone della Final Eight di Coppa Italia
Il calendario
Quarti di finale

Giovedì 13 Febbraio 2020
AX Armani Exchange Milano – Vanoli Basket Cremona - ore 18.00 Eurosport 2 e Eurosport Player

Segafredo Virtus Bologna – Umana Reyer Venezia – ore 20.45 Eurosport 2 e Eurosport Player

Venerdi 14 Febbraio 2020
Banco di Sardegna Sassari – Happy Casa Brindisi – ore 18.00 Eurosport 2 e Eurosport Player

Germani Basket Brescia – Pompea Fortitudo Bologna – ore 20.45 Eurosport 2 e Eurosport Player

Semifinali

Sabato 15 Febbraio 2020
Vincente Milano – Cremona contro vincente Virtus Bologna – Venezia - ore 18.00 Eurosport 2 e Eurosport Player

Vincente Sassari – Brindisi contro vincente Brescia – Fortitudo Bologna - ore 20.45 Eurosport 2 e Eurosport Player

Finale

Domenica 16 Febbraio 2020
ore 18.00 Eurosport 2 e Eurosport Player

Fortitudo-Germani SanBo vinca il migliore
 
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Che vinca il migliore e che sia una bella partita! :accordo:
 
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view post Posted on 15/2/2020, 11:34
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Fortitudo-Brescia 76-73

Sportivamente parlando SanBo complimenti avete meritato da quanto visto.
 
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