| Noa Pothoven a 17 anni ha scelto di morire dopo essere stata violentata
di Annalisa Grandi04 giu 2019
La ragazza ha chiesto e ottenuto di essere sottoposta all’eutanasia, e la legge olandese lo consente. Era stata violentata da bambina. In un post il messaggio di addio
Noa Pothoven aveva 17 anni e ha scelto di morire, a casa sua, il soggiorno trasformato in un letto di ospedale. La sua storia arriva da Arnhem, nei Paesi Bassi: domenica, con il supporto dei medici di una clinica, e con sua madre accanto, è stata sottoposta all’eutanasia.
La decisione e la storia
Noa ha scelto di morire, e l’ha annunciato su Instagram. Era stata molestata due volte, quando aveva 11 e 12 anni, durante due festicciole per bambini. A 14 anni poi due uomini l’avevano aggredita e violentata, in un sobborgo della città. Da allora anoressia, depressione, disturbo da stress post-traumatico l’avevano accompagnata ogni giorno tanto da rendere la sua «una non vita» come lei stessa ha scritto. A lungo aveva taciuto, si era tenuta dentro quel dolore. Solo l’anno scorso aveva deciso di parlare, di denunciare alla polizia nella speranza che i due uomini che avevano abusato di lei venissero arrestati. In una autobiografia, «Vincere o imparare», aveva provato a raccontare la battaglia contro il disagio mentale, un modo - aveva scritto - «per provare ad aiutare altre giovani come lei visto che in Olanda non esistono istituzioni o cliniche specializzate per ragazzi con questo tipo di problemi». A dicembre aveva raccontato ai media olandesi di aver provato a contattare una clinica per il fine vita all’Aja, senza il consenso dei genitori.
L’ultimo messaggio
Su Instagram, nel suo ultimo messaggio, ha scritto: «A lungo ho pensato se condividere questo ultimo post. Forse sembrerà inaspettato, ma questo è un progetto che ho da molto tempo, non è una decisione d’impulso. Entro massimo 10 giorni morirò. Dopo anni di battaglie, il combattimento è finito. Ho smesso di bere e mangiare e dopo molte discussioni e valutazioni, è stato deciso di lasciarmi andare perché la mia sofferenza è insopportabile». Noa racconta: «Respiro, ma non ho mai vissuto». E conclude chiedendo agli amici e agli oltre 8 mila follower di «Non cercare di convincerla». «Amore è lasciare andare, in ogni caso» ha scritto nel suo addio. E così è avvenuto, domenica Noa si è spenta nel salotto di casa, trasformato in una stanza d’ospedale. Al suo fianco la madre.
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Cosa prevede la legge
In Olanda, il fine vita è normato da una legge entrata in vigore nel 2001 e che prevede che chiunque al di sopra dei 12 anni di età possa decidere di sottoporsi a eutanasia (con il consenso dei genitori per i minori di 16 anni), nel caso in cui: un medico abbia stabilito che la sofferenza del paziente sia insopportabile e senza prospettive di miglioramento, la richiesta di fine vita sia volontaria e persista nel tempo, il paziente sia perfettamente consapevole delle sue condizioni, alternative e prospettive, un secondo dottore confermi le condizioni certificate dal primo medico. E ancora è obbligatorio che l’eutanasia venga realizzata seguendo standard clinici appropriati e alla presenza di un dottore, e che infine lo stesso medico segnali la causa del decesso al medico legale
Corriere
Prima di certe mie situazioni familiari ero contrario ma poi ho rivalutato la cosa dal punto di vista di chi stia male come malattie incurabili ma questa storia mi ha lasciato interdetto visto che aveva 17 anni e non credo si parlasse di malattia incurabile ma forse a livello psicologico ci sono cose equiparata per lo star male e non saprei. In Olanda leggo non ci sarebbero strutture per quel tipo di cure. Si parla di violenze sessuali perperate e non vorrei che una notizia del genere faccia prendere decisioni gravissime ad un minore dai 16 anni ai 18 che prende un aereo e via...
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