| Arrivano per prime reazioni politiche dopo le notizie di stamane sull’occupazione degli studenti universitari della facoltà di sociologia di via Verdi e le nuove pesanti scritte apparse contro gli Alpini.
Gli occupanti sono vicini ai centri sociali e all’ala estrema di centro sinistra
«Coloro i quali hanno imbrattato i muri del centro storico di Trento o esposto dei beceri striscioni a Sociologia sul corpo degli Alpini hanno palesato ancora una volta la distanza siderale fra chi è un valore per la nostra società, ovvero gli Alpini, e chi invece è rimasto solo una mera, poco elegante e sbiadita immagine di un qualcosa che non riesce a rappresentare più da troppo tempo. Dei veri vigliacchi che hanno profanato la sacralità dell’impegno, del ruolo e della storia degli Alpini» – esordisce così Mirko Bisesti della lega nord
Secondo Bisesti si tratta della più becera propaganda di una certa sinistra oltranzista che non si fa scrupolo di colpire le penne nere, offendendo la dignità e il ruolo storico di uomini che oggi incarnano quei valori di coesione sociale e di attaccamento alle nostre radici che sono l’essenza più vera del Trentino.
«Ma la pavidità di chi si nasconde dietro uno striscione per vomitare il suo odio qualifica la sostanza di certe persone, – aggiunge – che ben si guardano dall’esporre alla luce del sole i propri pensieri perché sanno che hanno solo da perderci e che la storia ha già seppellito la loro idiozia. Provo rammarico, da ex studente di Studi Europei ed Internazionali nella Facoltà di Sociologia, per quei poveretti che con così tanta superficialità e mancanza di analisi prima ancora che politica, sociale che si sono permessi di scrivere quelle bestialità. Vorrei tanto vedere questi “fenomeni” con i badili in mano a scavare nelle zone terremotate, – conclude Bisesti – portando soccorso con il sorriso a chi è in difficoltà, come invece hanno sempre fatto gli Alpini.»
Giacomo Bezzi invece denuncia l’immobilismo delle istituzioni, « un’occupazione che non viene impedita dall’Università, – dichiara in una nota – la quale permette a un gruppo di anarchici di manifestare usando spazi comuni, imbrattandoli di messaggi ingiuriosi che nulla hanno a che fare con un Istituto scientifico di ordine superiore quale dovrebbe essere l’Università».
E ancora: «Pieno sostegno quindi a questo corpo di uomini che ha dimostrato, anche con l’organizzazione dell’adunata di Trento, come sappia interpretare al meglio il senso di appartenenza, valore questo, che sicuramente non contraddistingue chi manifesta loro contro in modo ingiurioso, servendosi di spazi di tutta la comunità. Auspico che, sia da parte del Presidente Rossi che da parte del Questore, ci sia una presa di posizione e intervengano per interrompere l’occupazione della Facoltà».
Come sempre la protesta dei centri sociali è piuttosto stravagante, protestano infatti rimanendo ben chiusi e blindati dentro l’ateneo auto glorificandosi fra di loro, faccia a faccia, e mancando di coraggio nel dire, quello che pensano direttamente in faccia agli alpini. Una grande occasione persa…
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