| MILANO - Mastino, totem, gladiatore, leone. Non ci sono più modi per definirti. Ma, forse, alla fine basta semplicemente la parola "Rino" per descrivere tutto: l'uomo, l'anima, l'orgoglio, il cuore, i muscoli e i polmoni. "Rino": quattro lettere che, dietro la loro apparente semplicità, nascondono un significato immenso per il popolo rossonero.
Perchè tu, Rino, sei il Milan. Lo hai dimostrato ogni secondo di ogni partita: sei immagine, entusiasmo, grinta e passione di questo club che non può fare a meno di te in campo e nemmeno fuori. E, finalmente, ieri a Siena hai potuto tagliare un traguardo inseguito a lungo, hai potuto farlo in modo speciale: hai timbrato il cartellino numero 400 in rossonero con la fascia di capitano al braccio. Lo sognavi da tempo, questo obiettivo, lo sappiamo, del resto ti conosciamo bene. Beh, è arrivato. E siamo sicuri che per te sarà solo il punto di partenza di una stagione di rivincita, meritatissima dopo la sofferenza dell'anno scorso, dopo tutta la fatica che hai fatto per recuperare dall'intervento ai legamenti del ginocchio, dopo una primavera passata scalpitando e sudando come un matto, ferocemente concentrato sul ritorno in campo, e dopo un'intera estate passata lavorando.
Che annata sarà, Rino? Difficile per la squadra, perchè tutti ci aspettano al varco, convinti di poterci guardare dall'alto. Lo hai ammesso tu stesso senza peli sulla lingua, come al solito. E probabilmente sarà un'annata difficile anche per te. Perchè la concorrenza è forte e tutti hanno voglia di giocare. Soprattutto tu. Lo hai dimostrato ieri a Siena al momento del cambio: non c'era polemica, lo abbiamo capito, c'era solo la voglia di continuare a giocare. Questo ti fa onore.
Da tifosi non vediamo l'ora di poterti riabbracciare a San Siro in una partita ufficiale: non ti rivediamo calcare il prato del nostro stadio dallo scorso 7 dicembre, è passata un'infinità di tempo. Per fortuna il derby è vicino. Hai chiesto entusiasmo e calore da parte dei tifosi: il nostro stadio, la nostra casa, la tua e la nostra gente ti chiamano già a gran voce. La senti? E' tutta per te. Te la meriti, campione.
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