| Inchiesta: Le tifoserie più "bollenti" d'Italia
di Marco Perciabosco
Per una volta, ad essere protagonisti di un nostro articolo, non sono le mirabolanti giocate dell'Ibrahimovic di turno e nemmeno le voci di mercato che tanto fanno lavorare media e addetti ai lavori. L'inchiesta della nostra redazione ci porta nel cuore del tifo. Da ormai 40 anni, il movimento ultras occupa un posto importante nel calcio (nel bene e nel male) e il nostro compito è quello di proporvi le 8 candidate "nominations". Starà a voi ora, con il sondaggio in home page, e con i commenti all'articolo, dire la vostra! Ecco quindi, in rigoroso ordine alfabetico, le dieci tifoserie più calde del Bel Paese.
ATALANTA - La tifoseria orobica è da sempre fra quelle ancorate al cosidetto "Old Style". Gli Ultras della curva "Pisani", sono guidati dalle Brigate Nerazzurre, che da molti anni a questa parte portano in giro per l'Italia gli striscioni "A Guardia di una fede", "Bergamo" e "Atalanta 1907". Giocare all'Atleti Azzurri d'Italia non è facile per nessuno, con la curva nerazzurra che si posiziona come una delle migliori sotto l'aspetto dell'impatto vocale. Grandi bandieroni, fumogeni multicolore e coreografie "grezze" e poco elaborate, fanno dei tifosi bergamaschi un simbolo nel mondo del tifo organizzato. Una tifoserie da sempre difficile da arginare, nel bene o nel male. Per loro l'Atalanta viene prima di tutto e tutti e oltre ai molti gesti d'amore, anche le feroci proteste (e i diversi atti a volte esagerati) fanno parte del dna del tifo atalantino. Nell'ultimo anno, anche la Curva Sud (quella adiacente al settore ospiti) è occupata da altri gruppi organizzati, che rendono quindi il Comunale un vero e proprio catino. Rivalità principali: Inter, Milan, Brescia, Verona, Napoli e Roma.
CATANIA - Difficile elogiare una tifoseria che negli ultimi anni si è macchiata della morte di un tifoso avversario (Tonino Currò, supporters del Messina) e di un agente di polizia (l'ispettore Raciti, ndr). Ma il tifo rossoazzurro è stato comuqnue il punto a favore di una squadra che ha fatto del "Massimino" un vero e proprio fortino di guerra. La media tifosi al lo stadio etneo, registrata nei primi sei mesi del campionato in corso (17.955 ovvero l'84,90% dei posti a sedere) parla da sola. Trovare un seggiolino libero al "Massimino" nelle sfide di cartello è quasi impossibile. L'affetto non manca nemmeno nelle gare in trasferta, dove i molti catanesi sparsi nel nord e centro italia, danno una grossa mano agli ultras siciliani che ogni domenica girano la penisola a sostegno dei propri colori. Rivalità principali: Palermo, Messina e Livorno.
GENOA - La società calcistica più antica d'Italia, non poteva non avere un gruppo di sostenitori a cinque stelle. Aiutati dalla morfologia tutta anglosassone del "Marassi", la Gradinata Nord del Grifone, offre da sempre uno spattacolo ineguagliabile a livello vocale e visivo. Il derby della Lanterna è sicurmamente la stracittadina numero uno a livello coreografico e d'impatto. L'Ottavio Barbieri è il cuore della tifoseria rossoblù che vive di un contagioso entusiasmo dopo oltre dieci anni di lontananza dalla massima serie. Indimenticabile la trasferta dei tifosi genoani ad Anfield, tana del Liverpool, nel 1992 quando i Reds vennero battuti per 2-1 a domicilio. Solo tre anni più tardi arrivò la tragicauccisione di Vincenzo Spagnolo, che tutti ricordano con affetto ogni volta che il Genoa gioca fra le mura amiche. Rivalità principali: Sampdoria, Juventus e Milan
LAZIO - Simbolo del movimento ultras fra la metà degli anni '90 e i primi del 2000, il gruppo Irriducibili ha segnato un epoca. Stile popular inglese, vestiario casual, cori originali, una mai nascosta simpatia per l'estrema destra. Ma soprattutto un'amore incontrastato per la Lazio, che negli anni della gestone Cragnotti ha toccato l'apice della sua storia con successi in Italia ed in Europa (come non ricordare l'invasione biancoceleste a Birmingham nella finale di Coppa delle Coppa contro il Mallorca). Per diversi anni il derby di Roma è stata una guerra continua fra le due opposte fazioni, ma soprattutto contro le forze dell'ordine. Una curva che è sempre stata controcorrente e che nell'ultimo anno ha vissuto con grande dignità ma anche tante lacrime la morte di uno dei suoi figli, Gabriele Sandri. Da sempre in aperta constestazione con il patron Lotito, trova invece nei tifosi dell'Inter un'amicizia che dura ormai da circa 20 anni. Rivalità principali: Roma, Napoli, Juventus, Fiorentina, Atalanta e Livorno
NAPOLI - La città più "argentina" d'Italia, per la tifoseria più "argentina" d'Italia. I tifosi partenopei amano la loro squadra in maniera viscerale, a volte fin troppo focosa (vedi ultimi incidenti alla stazione Termini lo scorso fine agosto). Nella seconda metà degli anni ottanta, il cuore pulsante del tifo azzurro era la "Curva B" quella cantata anche dal mitico Nino D'Angelo. Da diversi anni invece l'ago della bilancia si è spostanto dall'altra parte, nella Curva A. Gli ultras partenopei danno il loro meglio fra le mura amiche, ma anche in trasferta offrono un apporto numerico impressionante. Ormai da due anni l'Osservatorio sta vietando la maggioranza delle gare ai rischio ai tifosi del Napoli, che non possono quindi sotenere a dovere la propria squadra lontano dal San Paolo. Cori in dialetto campano e una massiccia quantità di strisiconi a sfondo "sociale" sono il marchio di fabbrica di una delle tifoserie più incendiarie della penisola. Principali rivalità: Roma, Lazio, Juventus, Salernitana e Atalanta.
ROMA - Unica tifoseria organizzata sulla quale il cinema italiano ha girato un film. Le vicende (ovviamente inventate) di "Ultrà" (1991, regia di Ricky Tognazzi, con Claudio Amendola), hanno sdoganato molte "leggende metropolitane" sul tifo organizzato. La mitica Curva Sud ha vissuto due grandi filoni storici: il primo negli anni '70-'80 sotto la gestione del CUCS (Commando Ultras Curva Sud), quindi quello del nuovo millennio, dove la tifoserie giallorossa si è spostata politicamente più a destra con una segmentazione del tifo in tanti piccoli gruppetti. Fra i più numerosi in trasferta, sono l'unica tifoseria italiana che attualmente riesce a fare bella figura anche in Europa (vedi trasferteoceaniche di Madrid o Manchester). Da brividi l'inno (di Antonello Venditti), urlato al cielo dai tifosi nell'Olimpico prima di ogni match. Rivalità principali: Lazio, Napoli, Juventus, Atalanta, Inter.
SAMPDORIA - Stessa discorso fatto per i cugini del Genoa: il Marassi è lo stadio più inglese d'Italia e quando si calca la Gradinata Sud è impossibile non farsi contagiare dall'entusiasmo degli ultras blucerchiati. Fra i migliori a livello coreografico, riempono il settore a loro dedicato con centinaia di bandiere di tutte le dimensioni, solo coi colori sociali del club. In Europa sono fra i più ammirati, ed oltre ad offrire un apporto molto caloroso sono anche fra le tifoserie meno violente dell'intero panorama ultras. Sono due i gruppi principali che coordinano il tifo doriano: nella parte bassa della gradinata si trovano i Fedelissimi, mentre in quella alta gli UTC (ultras Tito Cucchiaroni). Rivalità principali: Genoa, Napoli e Torino.
TORINO - Sono fra i gruppi più antichi del panorama ultras italiano. Gli Ultras Granata, vivono da oltre 40 anni al fianco di una delle squadre più controverse del calcio italiano. Essere granata significa soffrire. Il cosidetto "Tremendismo", termine coniato fra la fine degli anni '60 e l'inzio degli anni '70, descrive questo spirito battagliero di una squadra e di una tifoserie che nonostante le mille difficoltà porta con sè l'amore per la bandiera. Fedeli al "vecchio stile", molto "casinista" o poco coreografico, i supporters del Toro stanno cercando di sopravvivere (come tutti) ai vari divieti di introduzione di tamburi, fumogeni e bengala, che hanno reso gli stadi più silenziosi e meno colorati.
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