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E' morto Totò Riina

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tamba-rossonero
view post Posted on 21/11/2017, 13:56 by: tamba-rossonero
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Milanista Eterno

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LA CHIESA: «NO A FUNERALI PUBBLICI, CONTINUIAMO AD EDUCARE LE COSCIENZE»

No a funerali pubblici. In ogni caso la sua morte non equivale alla sconfitta della mafia. E dunque non bisogna abbassare la guardia, ciascuno assumendosi le proprie responsabilità. La notizia della scomparsa di Totò Riina ha registrato diverse prese di posizione anche in campo ecclesiale. «Ci sono due motivi che orientano la Chiesa ad evitare i funerali pubblici di personaggi come Totò Riina», ha affermato all'agenzia Sir monsignor Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio nazionale comunicazioni sociali e sottosegretario della Conferenza episcopale italiana (Cei), a proposito di possibili funerali pubblici del mafioso Totò Riina. «Da un lato, c’è la solidarietà: in primo luogo con le vittime, alcune delle quali sono dei simboli per il nostro Paese – penso a Falcone e Borsellino e a tanti magistrati, poliziotti e sacerdoti che hanno pagato con la vita la lotta alla mafia -, e anche con quella parte di società civile che sta reagendo grazie all’impegno, ad esempio, di Libera di don Luigi Ciotti e di tanti pastori, anche vescovi, come monsignor Francesco Oliva e monsignor Michele Pennisi. Dall’altro lato, c’è la volontà di camminare con la società, con i tanti pastori che hanno pagato o stanno pagando il loro porsi contro la mafia e che si impegnano a una presenza di Chiesa che educhi le coscienze a reagire a una mentalità mafiosa cambiando proprio cultura».
«Di fronte a una società e a una Chiesa che educa alla legalità e alla giustizia, i segni sono decisivi», ha chiarito monsignor Maffeis. «Quindi non ci sostituiamo al giudizio che è unicamente di Dio, però non possiamo agire in palese contraddizione con questo cammino di educazione delle coscienze». Se, poi, «la famiglia desidera un momento religioso, sarà il vescovo a valutare l’opportunità pastorale e il coinvolgimento di un sacerdote per un momento di preghiera e un accompagnamento della salma». Questo, sottolinea don Maffeis, “non è accanimento sulla persona, ma riguarda una comunità e una società che si danno la responsabilità di educare a giustizia e legalità e a contrastare la mentalità mafiosa anche attraverso i segni”. Con funerali pubblici “si creerebbe confusione e ci si esporrebbe anche a una strumentalizzazione. In questo modo non ci sarebbe più spazio per la preghiera in quanto tale”.

«La fatica di vivere, che è diventata ancora peggiore con la presenza della mafia, della ‘ndrangheta e della malavita possa spingere tutti ad assumersi le proprie responsabilità e a pensare che le cose cambieranno non solo perché è morto Riina. Chi è chiamato ad amministrare lo faccia tenendo presente la lealtà, la legalità e soprattutto il rispetto delle istanze di tutti». Lo ha affermato questa mattina monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della presentazione a Roma del Rapporto 2017 “Futuro anteriore” realizzato da Caritas italiana su povertà giovanili ed esclusione sociale in Italia.
«Con la morte di Totò Riina è finito il delirio di onnipotenza del capo dei capi di cosa nostra, ma la mafia non è stata sconfitta e quindi non bisogna abbassare la guardia», ha commentato a sua volta monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale. «Il compito della Chiesa – prosegue – è quello di educare le coscienze alla giustizia e ala legalità e di contrastare la mentalità mafiosa. Ancora non ho informazioni se e quando la salma di Riina sarà trasferita a Corleone. Trattandosi di un pubblico peccatore non si potranno fare funerali pubblici. Ove i familiari lo chiedessero si valuterà di fare una preghiera privata al cimitero».

http://www.famigliacristiana.it/articolo/t...-pubblici-.aspx

Totò Riina, slitta a domani il trasferimento della salma a Corleone - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/...erimento-salma-


Slitta a domani la partenza della salma di Totò Riina dall'ospedale di Parma, destinazione Corleone. A quanto si apprende le pratiche amministrative per il trasferimento sono ormai concluse, ma per esigenze organizzative non è possibile partire in giornata per la Sicilia. La salma rimane custodita nella Medicina legale dell'ospedale emiliano, dove restano di guardia le forze dell'ordine. La Procura firma il nulla osta La Procura di Parma ha firmato il 'nulla osta' per il trasferimento della salma di Riina, morto il 17 novembre nel reparto detenuti dell'ospedale emiliano. Secondo Indiscrezioni non ci saranno funerali ma la salma di Riina dovrebbe essere benedetta dal parroco del piccolo comune, Fra Giuseppe Gentile, durante una breve cerimonia prima della tumulazione nel cimitero. Il parroco ha già celebrato in passato le nozze della figlia minore di Riina, Lucia. Fra Giuseppe intende invitare i familiari di Totò Riina a fare "un passo avanti, forte, significativo, a saper guardare a quella morte come una vita nuova che deve rinascere", "Se non l'hanno fatto prima, lo facciano ora. E' necessario per tutti noi, per la nostra città che ha bisogno di essere liberata", sostiene il religioso. Familiari vittime: inasprire il 41 bis Intanto l'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili torna a chiedere l'inasprimento del 41 bis, per impedire che i detenuti per mafia possano partecipare con i pizzini alla scelta del nuovo capo di Cosa Nostra. Riina ultimo capo dei capi? Per la mafia "non è più tempo di capi, torneremo agli anni Ottanta", sostiene il nuovo procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho in un'intervista al Messaggero. E anche il ministro della Giustizia propende per l'idea che sia finita l'era dell'uomo solo al comando: "Mi convince la tesi secondo cui la mafia non si ricostituirà più con una struttura gerarchica, con il capo dei capi". Alla strategia della "mimesi" adottata da Cosa Nostra "credo sia funzionale una mafia senza una commissione centrale e che in qualche modo si spalma sul territorio", spiega il ministro, che non esclude nemmeno un cambiamento radicale: "La mafia potrebbe cambiare e trovare come punti di riferimento persone che non sono più siciliane, né calabresi né campane". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/...ca37430b96.html

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