| Catalogna, il Parlamento dichiara l’indipendenza dalla Spagna
Il Parlament di Barcellona si è espresso a scrutinio segreto: 70 favorevoli, 10 contrari e due schede bianche. Il Senato spagnolo ha annunciato invece l'attivazione dell'articolo 155. Rajoy: "Atto criminale. Lo stato di diritto restaurerà la legalità"
Il Parlamento catalano ha approvato a scrutinio segreto la risoluzione che dichiara l'indipendenza dalla Spagna e la costituzione della Repubblica catalana e ha aperto il "processo costituente", decidendo inoltre l'entrata in vigore della "legge di transizione giuridica e di fondazione della Repubblica". In risposta, il Senato spagnolo ha approvato l'attivazione dell'articolo 155 della costituzione dal governo. Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha definito la dichiarazione "un atto criminale", mentre in una breve cerimonia solenne nell'atrio del Parlament, il presidente catalano Carles Puigdmeont ha invitato il popolo della Generalitat a difendere il paese "nelle ore che vengono" restando "sul terreno della pace, del civismo e della dignità. Come è sempre stato e continuerà".
La votazione
Come ha annunciato la presidente del Parlament, Carme Forcadell, hanno votato in favore 70 deputati, mentre i contrari sono stati 10 e le schede bianche due. I partiti di opposizione unionista catalana Ciudadanos e Psc hanno abbandonato il parlamento al momento del voto e i deputati del Pp, allontanatosi poi anche loro, hanno protestato contro il voto sull'indipendenza esponendo sugli scranni bandiere spagnole e catalane.
Rajoy: "Atto criminale"
Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha definito la proclamazione di indipendenza "un atto criminale" e "contro la legge", annunciando che "il governo prenderà le misure necessarie per ripristinare la legalità". Il primo ministro ha invitato gli spagnoli a "stare tranquilli”: "Lo stato reagirà. Faremo le cose per bene, con misura, con efficacia". Secondo la tv catalana Tv3, la procura generale dello Stato spagnolo, come annunciato in precedenza, potrebbe chiedere ora la detenzione preventiva di Puigdemont per "ribellione", un reato che prevede pene fino a 30 anni di carcere.
I festeggiamenti
Dopo l’approvazione il Parlament catalano è esploso in un boato e i deputati in piedi hanno cantato l'inno nazionale Els Segadors, seguito dal grido di "Visca Repubblica" (Viva la Repubblica) e "Llibertat", chiedendo la liberazione dei "detenuti politici" Jordi Sanchez e Jordi Cuixart, arrestati a Madrid due settimane fa per presunta "sedizione". La bandiera spagnola è stata tolta dalla facciata del Parlamento. Anche le migliaia di persone in piazza davanti al Parlament hanno accolto con un boato di gioia il voto sulla proclamazione della Repubblica. "Sì. Abbiamo guadagnato la libertà di costruire un nuovo paese", ha scritto su Twitter il vicepresidente catalano, Oriol Junqueras.
Ue: “Niente da aggiungere”
"Non abbiamo niente da aggiungere a quanto già detto", ha dichiarato una portavoce della Commissione europea. Nei giorni scorsi si era espresso anche il presidente Jean-Claude Juncker, affermando di essere "contro tutti i separatismi in Europa" e quindi di "non amare quello che si fa in Catalogna". In precedenza Juncker e altri commissari avevano sottolineato l'importanza del rispetto dello stato di diritto e della costituzione spagnola. "Per l'Ue non cambia nulla. La Spagna resta il nostro unico interlocutore", ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che si dice speranzoso "che il governo spagnolo favorisca la forza dell'argomentazione all'argomento della forza".
SkyTg24
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