| Nazionale, Juventus, Napoli: il nostro calcio è piccolo e presuntuoso 14/09/2017, 11:10 di Stefano Agresti Condividi su:
Quando parliamo di calcio, siamo incredibilmente presuntuosi. Pensiamo, forse per la nostra gloriosa storia, che il campo non ci tradisca, quasi ci debba qualcosa per via dei quattro titoli mondiali e dei tanti fuoriclasse che abbiamo avuto. Guardiamo a determinate realtà come se non fossero alla nostra altezza e non potessero batterci. Il campionato francese? Dai, cos’è… Gli ucraini? Non contano. Olandesi e portoghesi? Alla fine vinciamo noi.
In realtà siamo molto più piccoli di quanto immaginiamo, soprattutto in questo momento storico. Di talenti autentici, di fuoriclasse, non ne abbiamo: non c’è più un Baggio, non c’è più un Totti, l’unico vero fenomeno che ci è rimasto ha trentanove anni e gioca in porta (nella Juve, per chi aveesse dubbi). Inoltre i nostri club non hanno la possibilità di acquistare fenomeni in giro per il mondo: un tempo i Messi e i Cristiano Ronaldo si sfidavano nel nostro campionato, ora nemmeno ci pensano. Tutto questo si riflette sul rendimento e sui risultati delle nostre squadre.
La Juve nelle ultime stagioni ci ha salvato la faccia a livello internazionale, ma gli ultimi dieci giorni hanno ricondotto tutti - compresi i bianconeri - alla realtà. La Nazionale è stata umiliata in Spagna, la stessa Juve è stata travolta a Barcellona, il Napoli ha perso in Ucraina, la Roma - unica a fare un punto in Champions - ha vacillato paurosamente con l’Atletico. Un mezzo disastro. Anzi, un disastro completo. E giovedì sera tocca alle tre di Europa League, una competizione che di solito affrontiamo con la segreta speranza di essere eliminati quanto prima per non avere questo intralcio tra i piedi. Già: per noi presuntuosi cosa conta la seconda coppa europea? O Champions o nulla.
O Champions o nulla. Nulla, forse. Perché ora, dopo questi rovesci, niente è più scontato. Nemmeno la qualificazione agli ottavi di finale, messa in discussione da portoghesi e ucraini, così come non è affatto certa la partecipazione degli azzurri ai Mondiali di Russia. Ma che ci importa? Da presuntuosi quali siamo, sappiamo che alla fine saremo noi ad andare avanti.
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