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E' morto Paolo Villaggio

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view post Posted on 3/7/2017, 07:44
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Milanista Eterno

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Morto Paolo Villaggio, aveva 84 anni
Con Fantozzi e Fracchia raccontò «l’uomo medio» italiano

L’attore era ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma


E adesso chi ci dirà più che «La Corazzata Potemkin» è una boiata pazzesca? Era una falsità cinefila, ma una verità sociologica. Se ne è andato oggi — al Policlinico Gemelli di Roma, all’età di 84 anni, dopo giorni di ricovero a causa del suo diabete — Paolo Villaggio, col suo corredo di stramberie, la sua moda personale, e si è portato via la maschera di Fantozzi, il travet umiliato e offeso della piccolissima borghesia nato nel corso del tempo dalla precisa osservazione della middle class angariata dal Padrone e dal fatto che egli stesso era stato un impiegato d’azienda. Era un Paperino ad orario fisso, cartoon vivente — come Chaplin, Sellers — in cui tutti ci siamo identificati nel rituale quotidiano.

Le affinità elettive con De André
Villaggio è stato una macchina da guerra: libri, cabaret, teatro, cinema, radio e tv; e alla fine stanchezza e delusione. Nato l’ultimo giorno del 1932 a Genova, dove visse anni scapigliati coincidendo per affinità elettiva con Fabrizio de Andrè, con cui fece l’entertainer nelle navi di crociera, colleghi di Berlusconi. Villaggio è poi sceso dalla nave passando al cabaret, il solido gruppo goliardico Baistrocchi, fino all’avviso di chiamata dello Stabile di Genova di Chiesa e Squarzina che nel ’66 lo vollero in alcune produzioni. Figlio di ingegnere siciliano e madre veneziana insegnante di tedesco, fratello gemello di un medico, Villaggio è stato il «disonore» della famiglia, prima assunto all’Italsider ma poi vendicativo osservatore di tempi cinici e bari, partendo dai microfoni radio del «Sabato del villaggio» fino all’exploit nel ‘68 con «Quelli della domenica». Una trasmissione miniera di nuovi talenti: Cochi, Renato, Boldi, Iannacci e Villaggio che spopola e si sdoppia in Franz, mago tedesco sadico già presentato in piazza Marsala a Genova e ora negli studi tv se la prende col pubblico milanese; e Giandomenico Fracchia, vigliacco, untuoso, ipocrita impiegato che sembra uscito dai racconti di Gorkji, pronto a tutto per uno scatto di carriera, fino a diventare il popolare rag.


Fantozzi, disperato fumetto della società dei consumi
Ugo Fantozzi, disperato fumetto della società dei consumi che consuma. Totale rottura di forma e sostanza col varietà che entrò nello storico Derby a Milano e poi diritto nel salotto buono di Rai1, complice il ’68, portandovi il cinismo surreale e grottesco delle nevrosi collettive. Fantozzi è la commedia dell’arte impiegatizia con effetti comici fragorosi: i patetici cenoni l’ultimo dell’anno e le gite fuori porta con le nuvoletta sempre pronta, il pronti via per timbrare all’uscita e l’inchino al boss Agus sul divano di pelle umana. Con complici seriali: la paziente moglie Milena Vukotich, la scimmiesca figlia che era poi l’attore tunisino Plinio Fernando, il miope Filini-Gigi Reder collega d’ufficio, il vendicativo capo personale Umberto D’Orsi, Anna Mazzamauro, la signorina Silvani, modaiola collega trendy che gli si concede solo nell’ottavo episodio del serial che accumula guai e sintetizza immani disastri. Mentre iniziava col cinema (nel ’70 parte tedesco per la Crociate di Monicelli con Brancaleone) Villaggio frequenta la tv, fa il guastatore alla Sanremo di Bongiorno nel ‘72, prima di Chiambretti; condurrà con Boldi «Striscia la notizia», nella fiction «Angelo di seconda classe» di Wertmuller e «Carabinieri».


Una irresistibile crudeltà
Ma inutile negarlo: la fama rotonda di Villaggio, che nell’ultimo periodo amava anche le confessioni monologanti e autobiografiche del teatro, come l’amico Gassmann, sta nella cassetta di sicurezza dell’irresistibilmente crudele Fantozzi, sceneggiato con maestri come Benvenuti e De Bernardi. Fu record d’incassi lungo una saga, figlia di una commedia all’italiana deformata all’inizio dallo spiritoso Luciano Salce nel ’75, proseguita nel 76 con incassi da capogiro per la Cineriz, passata poi in eredità in una decina di episodi non tutti all’altezza e in decrescendo di box office. Gag ripetitive e non sempre clamorose con Fantozzi che resuscita, va in pensione, subisce, va alla riscossa, torna, vince la lotteria, viene congelato, clonato: è l’omino in controluce che si nasconde in ciascuno. Dopo i due di Salce, i film fantozziani furono tutti (meno l’ultimo) diretti da Neri Parenti, regista di fiducia di De Sica-Boldi. Era suo genero e l’aveva diretto in storie ispirate ai personaggi cult, tra campioni d’incassi serializzati: «Le comiche» e i «Grandi magazzini», «I pompieri», «Scuola di ladri», sempre in cast grupparoli. Villaggio non rifiutava nulla, sapeva fare il mattatore ma anche dividere il successo, garanti molti episodi in titoli in subaffitto con beniamini amici come Tognazzi.

Il dono della goliardia
Possedeva innato il dono della goliardia che ogni tanto giocava contro, come quando fece con Dorelli una deludente versione teatrale del «Vizietto», mentre il ritorno alle scene è siglato dal Piccolo di Milano nell’«Avaro» diretto da Puggelli ma partito con intuizione di Strehler, dove il ricco Arpagone è parente delle miserie umane dell’attore. I sogni mostruosamente proibiti e tragicomici di Villaggio, ormai indistinguibile nella memoria dall’alter ego diplomato in ragioneria, andarono oltre il cinema digestivo anni 70-80 di Salce, a tutti gli effetti il suo Pigmalione (vedere anche «Il Bel Paese») e poi di Steno, Corbucci, Castellano e Pipolo, i Vanzina. Fu notato pure da Loy («Sistemo l’America e torno»), Del Fra, Samperi, Cervi, Ponzi (elisabettiano «Volpone»), Pompucci (ottimo «Camerieri»), Oldoini («Bugiardo in Paradiso»); ed ancora Monicelli («Cari fottutissimi amici»), Gassmann anche autore («Senza famiglia»), Nichetti («Palla di neve») e Salvatores (il sadico odontotecnico di «Denti»). I suoi fiori all’occhiello, a parte il David condiviso con Volontè e il Leone alla carriera a Venezia nel 92, furono tre film tratti da libri: «Io speriamo che me la cavo» della Wertmuller dal libro di Marcello D’Orta, «La leggenda del bosco vecchio» di Olmi, dal racconto di Buzzati, «La voce della Luna» con Benigni, dal poema di Cavazzoni. Fellini (con cui girerà per una banca tre spot con incubi freudiani) gli affida nell’ultimo film, elogio della follia non solo visiva del grande regista, il ruolo del pazzo ex prefetto con l’ultima battuta profetica su “quel” bisogno di silenzio ancora inevaso. E mostra così l’animo nascosto, delicato, infelice, al di là dell’obbligo della risata e del suo buffo look no dieta mai. Villaggio aveva accumulato il suo talento e si era anche divertito a disperderlo in mille rivoli e occasioni, partendo come scrittore del suo eroe: vendutissimi i romanzi fantozziani, meno quelli biografici usciti dopo con titoli forse sciocchi e scioccanti, parte di una crisi, di un finale di partita che lo stesso Villaggio non sapeva bene come giocare e che indubbiamente gli ha riservato anni tristi.

corriere.it
 
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view post Posted on 3/7/2017, 07:51
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il piccolo Buddha

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la lacrimuccia scende....
Per sempre immortale nella storia di un Italia che non c'è più
 
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view post Posted on 3/7/2017, 08:01
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Rossonero a vita...

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mio grande personaggio/idolo della prima adoloscenza.

compagno di risate, con gli amici ripetevano a memoria le battute..

veramente un simbolo.
 
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commandostigre
view post Posted on 3/7/2017, 08:08




Se ne stanno andando tutti i ricordi
 
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view post Posted on 3/7/2017, 08:12
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Rossonero a vita...

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CITAZIONE (commandostigre @ 3/7/2017, 09:08) 
Se ne stanno andando tutti i ricordi

dai dai su.. via le tristezze, ti ho votato come utente del mese.

pensa al milan e alla gnocca. :asd:

(una battuta nel post di un grande umorista ci sta dai)
 
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view post Posted on 3/7/2017, 09:00
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Milanista Eterno

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indimenticabili battute circa la vera italia...dal calcio alla routine lavorativa sotto dipendenza.

un grande.

ricordo appunto il rutto libero, la vinncita alla lotteria, il bus dell aeroporto, grandi magazzini...
 
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commandostigre
view post Posted on 3/7/2017, 09:02




CITAZIONE (mcf1969 @ 3/7/2017, 09:12) 
CITAZIONE (commandostigre @ 3/7/2017, 09:08) 
Se ne stanno andando tutti i ricordi

dai dai su.. via le tristezze, ti ho votato come utente del mese.

pensa al milan e alla gnocca. :asd:

(una battuta nel post di un grande umorista ci sta dai)

Sono contento per il tuo voto e penso sempre sia al Milan che alla gnocca😁😁😁
 
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view post Posted on 3/7/2017, 09:03
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Milanista Eterno

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torniamo in tema...x il voto sapete dove scrivere
 
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view post Posted on 3/7/2017, 09:06
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Milanista Eterno

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"Chi ha fatto palo?": Fantozzi e lo sport, un amore tutto da ridere
Grande tifoso della Sampdoria, Villaggio ha portato tante volte lo sport nei suoi film



"Chi ha fatto palo?": Fantozzi e lo sport, un amore tutto da ridere
"Scusi, chi ha fatto palo?". Risuona sempre, nella mente di tutti, questa frase, ogni volta che in una partita di calcio qualcuno colpisce il palo. Italia-Inghilterra, un paese bloccato: il ragionier Fantozzi, con la famiglia, costretto ad andare al cineforum per assistere alla "La corazzata Potëmkin" in cecoslovacco, ma coi sottotitoli in tedesco. Ordini del capo.

La radiolina all'orecchio, la telecronaca di Martellini, le centinaia di occasioni da gol ogni minuto: "La palla è ora a Tardelli, scatto di Tardelli… A Savoldi, tiro, nuca di McKinley, tibia di Savoldi, naso di Antognoni. Nuca del portiere inglese, naso di McKinley, tibia di Benetti, nuca, naso… a Pulici… Tiro pauroso… Palo! Palo! … Ma i nostri ripartono ancora una volta, si avvicinano all’area di rigore inglese, arrembaggio degli azzurri. Salto di Antognoni che quasi si arrampica sulla schiena di McKinley… Colpito da McKinley! Regola del vantaggio, schienata paurosa del portiere inglese".

21-0 per l'Italia, in gol anche Zoff. Il racconto di quella partita è diventato mitico, come mitica è la preparazione alle partite del ragioniere, un classico che è entrato nell'immaginario di tutti gli italiani: "Frittatona di cipolle, familiare di birra gelata, tifo indiavolato e rutto libero".
"Chi ha fatto palo?": Fantozzi e lo sport, un amore tutto da ridere
Non solo calcio, nei film del ragioniere. Gli episodi sono tanti: i più celebri sono la partita di tennis con Filini, nella nebbia. Anche lì altre battute entrate nella storia, con quell'uso del congiuntivo tutto da ridere. "Allora ragionere, che fa? Batti?". "Ma... mi dà del tu?". "No, no! Dicevo: batti lei?". "Ah, congiuntivo!". "Sì!".

Indimenticabile anche la Coppa Cobram in "Fantozzi contro tutti", dal nome del capo fanatico di ciclismo, che obbliga tutti i dipendenti a duri allenamenti in sella alla bicicletta e poi organizza una corsa ciclistica chiamata in suo onore.

sportmediaset.it
 
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view post Posted on 3/7/2017, 09:07
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Rossonero a vita...

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coppa cobram..

con filini che finisce a fare da capo coro al tavolo da matrimonio che ogni volta fantozzi distruggeva..

memorabile...
 
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view post Posted on 3/7/2017, 09:18

Milanista Eterno

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Un grande, fantozzi nella storia
 
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view post Posted on 3/7/2017, 10:29

Milanista Eterno

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Ciao Ugo,
ti immagino che arrivi in paradiso e non trovi il pass per entrare, con la tua nuvoletta dietro, che ti svegli la mattina e fai colazione, latte e caffe, barba e bidet e ti incontri con gli altri grandi che hanno fatto la storia.
Poi corri, per arrivare all'appuntamento puntuale con San Pietro, magari gettandoti dalla finestra per arrivare prima e arrivi lì, e ritrovi Filini all'appuntamento col Grande Capo.
Ti immagino a guardare dall'alto il mondo che hai lasciato e a pensare che, forse, il mondo che tu rappresentavi non è nemmeno tanto diverso da questo: lavoratori sfruttati, gente che fatica ad arrivare alla fine del mese e datori di lavoro che schiavizzano i dipendenti.
E, si, alla fine sarai anche contento di essertene andato, e, tra una frittatona di cipolle, vestaglia e rutto libero trascorrerai le tue giornate tra Ciclismo,Calcetto e Sci, d'altra parte tu eri nazionale di sci....5,10,15...insomma lo sei stato sicuramente.
Trascorrai il tuo tempo magari andando al cinema, dove sono certo troverai i film che ti sono piaciuti tanto: sottotitolati in ceco e riguarderai la corazzata potemkin...
Ma stavolta, vedi di non dargli fuoco...non è detto che il Principale abbia senso dell'umorismo
Chissà, magari lì farai carriera: avrai le poltrone in pelle umana e le segretarie in topless che desideravi tanto e, quando avrai raggiunto la tua carica massima, con calesse e sigillo papale...
Ti chiamerà il Principale per dirti che devi ricominciare tutto da capo.
Girerà la ruota e tornerai su questo mondo,
magari a farci ridere ancora e ad insegnarci che,
la vita, alla fine...è una cagata pazzesca.
Ciao Ugo,
mi mancherai.
 
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commandostigre
view post Posted on 3/7/2017, 10:32




Dopo il post di sobery silenzio non c'è più nulla da postare
 
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view post Posted on 3/7/2017, 10:33
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Milanista Eterno

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:cry:

CITAZIONE (commandostigre @ 3/7/2017, 11:32) 
Dopo il post di sobery silenzio non c'è più nulla da postare

Concordo..
 
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view post Posted on 3/7/2017, 10:43
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Milanista Eterno

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l hai scritta tu? bella!
 
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21 replies since 3/7/2017, 07:44   266 views
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