| Ennesima riprova che l'integrazione a tutti i costi non funziona.
L'idea di creare un quartiere apposito per un determinato gruppo sociale, come è Molenbeek in Belgio e come dovrebbe essere una parte della zona Expo a milano (speriamo di no), si è rivelata solo una nuova ghettizzazione del XXI secolo.
Attaccare i musulmani come persone è una generalizzazione, e come tale è paradigmaticamente vigliacca e superficiale. La situazione ha 2 lati: se è vero che la maggior parte dei musulmani sono bravissime persone, è anche vero che l'estremismo islamico è un problema reale, acuito da povertà, spirito di rivalsa postcolonialista e nazionalismo mascherato da guerra santa.
Moltissimi immigrati (specie musulmani) si ritrovano ai margini della società europea una volta giunti qui, una civiltà europea ormai satura e in declino, che ha toccato il proprio apice piu di cento anni fa e che oggi non ha piu opportunità da offrire ad europei qualificati, figurarsi a manodopera immigrata senza qualifiche di livello. Così non facciamo altro che creare una nuova classe di disperati senza speranza, di non-cittadini di serie B che non hanno prospettive di un esistenza dignitosa all'interno di questi confini.
E la povertà estrema, porta a soluzioni estreme. Porta al fanatismo religioso, alla volontà di trovare un lieto fine per la propria esistenza misera in un aldilà lussureggiante promesso da barbuti mullah integralisti al di là del mare, molti dei quali sostengono (tacitamente o meno) i tagliagole del califfato, che fanno comodo a molti, in primis ai Sauditi (che sono peggio del califfato, fidatevi di me) e in secundis al sultano Erdogan, aspirante membro dell'unione europea, il cui ingresso sarebbe una catastrofe umanitaria e sociale assoluta, vista la libertà di movimento dei MILIONI di immigrati ivi presenti.
Insomma, accogliere la gente in difficoltà è deontologicamente giusto, e su questo non ci sono dubbi. Rifiutarsi di accoglierli sarebbe un crimine, ma dobbiamo entrare nell'ottica che accogliere questa gente, con i loro problemi, le loro difficoltà, il loro sogno europeo irrealizzabile, senza avere lontanamente le risorse e le prospettive per garantire loro un esistenza quantomeno dignitosa, è un crimine ancora più grave. Non riusciamo a garantire un futuro a noi stessi, figurarsi a questi disperati.
Eppure essi sono un enorme risorsa economica per cooperative e associazioni senza scrupoli, quindi li facciamo arrivare a ondate e li abbandoniamo in CARA e addirittura spiagge e capannoni, mentre qualche tetro burocrate senza scrupoli si ritrova una mazzetta di violetti fresca fresca nella tasca della sua giacca inamidata.
Stiamo creando un esercito di disperati che trovano come unica fuga da questa realtà buia e senza speranza di rivalsa il fanatismo, la via d'uscita facile proposta dal califfato. Un esercito di terroristi potenziali e reali, chi per scelta e convinzione intima (e purtroppo non sono pochi), chi per disperazione e speranza di un aldilà migliore di una vita ingiusta all'ombra di sorde istituzioni europee attente solo al guadagno personale, che si sono macchiate le mani del sangue di innocenti e che sono colpevoli di un vero e proprio crimine contro l'umanità.
Siamo solo all'inizio, il peggio deve ancora venire... prepariamoci.
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