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ISIS al confine con la Turchia. Carri schierati.

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Posterdati
view post Posted on 7/10/2014, 14:36 by: Posterdati
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Milanista Eterno

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CITAZIONE (Sobery @ 7/10/2014, 12:18) 
Io, so che verrò criticato, ma voglio provare a mettermi nei loro panni.
Nei panni di un popolo(quello arabo, che giustamente si sente uno) che è stato sempre emarginato e discriminato per fatti veri,falsi o leggendari.
Senza necessariamente andare a scomodare la storia che tutti conosciamo, stiamo parlando di un popolo che ha vissuto l'occupazione straniera che ha stuprato i propri costumi senza potersi opporre.Perchè, capirai che quando lo scontro è a terra è una cosa, quando ti sorvolano gli F-24 c'è poco che puoi fare...
Ci si dovrebbe chiedere come mai proprio la Siria e l'Iraq abbiano visto germinare nel loro territorio questo fenomeno.
E si fa presto a capirlo: l'Iraq è stato messo a ferro e fuoco rimuovendo Saddam Hussein per poi affidarlo ad un uomo scelto non dalla popolazione ma dagli invasori.
La Siria si è ribellata ad un dittatore, ha fatto una rivolta di popolo, per trovarsi a non essere appoggiata da nessuno, massacrata nelle strade mentre in Europa ci chiedevamo se fosse giusto o meno aiutarli.Eppure era una oppressione anche quella...perchè nessuno li ha aiutati?
Come pensate che si siano sentiti quei popoli?Abbandonati.
E un popolo abbandonato fa presto a fidarsi di chi per primo gli dà una mano e una speranza.
Noi guardiamo delle decapitazioni di occidentali e ovviamente ci sdegniamo, ma ogni giorno nei territori di Siria e Iraq morivano migliaia fra donne, bambini e adulti.
Ci sdegniamo perchè vediamo un signore con la faccia coperta che taglia la testa ad un altro, ma non ci sdegniamo quando Israele bombarda una spiaggia e muoiono 3 bambini che stavano solo recuperando un pallone.
Ci sdegniamo perchè segregano degli occidentali ma non ci sdegniamo quando vediamo le immagini di guantanamo dove venivano messi i prigionieri di guerra dagli americani gente che spesso non c'entrava nulla nella guerra.
E questo perchè?Perchè quando si contano i morti non è vero che 1 vale 1.Perchè se domani sentiamo al Tg che è morto 1 signore per la strada ci stupiamo, quando sentiamo che invece ne sono morti 100 la moltitudine ci sembra meno "incisiva" e lo dimentichiamo quasi subito.
Ci sono guerre civili in Africa ogni giorno senza che nessuno sappia nulla ne intervenga...
Personalmente ritengo che l'Isis sia l'espressione più estrema e folle della cultura araba, però quando fai vivere un popolo emarginato non puoi aspettarti che dalla melma nascano fiori.
Vogliamo veramente fermarli?Allora è inutile pensare di combatterli buttando bombe perchè dai cittadini verranno visti come intromissioni (anche perchè spesso muoiono anche innocenti) dovremmo tendergli una mano e iniziarli a riconoscerli come stato con le loro leggi e i loro costumi.
PErsonalmente, ritengo che questa invasione non sia in grado di avanzare oltrepassando la fascia dei "paesi occidentaleggianti" ovvero quei paesi come Tunisia,Turchia,Egitto,Marocco che ormai si sentono cosi vicini all'occidente da essersi quasi slegati dal Mediooriente, di conseguenza penso che il proselitismo li non possa arrivare, però questo non vuol dire che possiamo trascurare il problema.
La soluzione a mio parere è una: far sentire coloro che sono rimasti (ancora per poco) al di fuori dell'ISIS parte di un qualcosa, altrimenti sarà breve il passo tra protesta e azione.

Sono assolutamente d'accordo.
Ci sono molti e molti esempi che si possono fare, hai detto appunto della Siri e dell'Iraq che ha subito un embargo di 40 anni e che tra l'altro aveva combattuta una precedente guerra con USA negli anni novanta, dopo aver 'tradito' l'amico Bush senior attaccando il Kuwait, ma ci sono l'Afghanistan ( l'ultima guerra e' quella del 2001, 13 anni di guerra quindi bambini nati e cresciuti sotto le bombe, ma precedentemente erano stati usati contro l'URSS ), la Palestina, il Libano e tutti i paesi africani dilaniati dai cosiddetti signori della guerra sostenuti dalle 'democrazie' occidentali, come ad esempio il Congo massacrato per il commercio di diamanti, in modo che le nostre signore ingrassate possano sfoggiare i loro status.

Qui non si tratta solo di un popolo emarginato, ma di un popolo schiacciato e soggiogato da uno stato di guerra perenne. Queste popolazioni per quanto diverse tra loro hanno in comune la sofferenza, la disperazione e l'odio che hanno sviluppato in generazioni, perché' si tratta di 60-70 anni di guerre in quelle regioni e li le generazioni non durano come le nostre 25/30 anni, ma molto meno dato che l'aspettativa di vita e' minore. In queste realtà dunque la religione diventa una speranza, una salvezza e il collante per una nuova identità'.

La situazione e' estremamente complessa e si dovrebbe partire dal lontano per cercare di analizzare quello che oggi viviamo.
 
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29 replies since 6/10/2014, 18:51   153 views
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