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Scandalo a Roma , calcio italiano allo sbando , violenza e sangue , la fine dello sport.

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Inferno Rossonero
view post Posted on 5/5/2014, 12:30 by: Inferno Rossonero
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Milanista Eterno

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Coppa Italia, la ricostruzione degli scontri
I tifosi del Napoli travolgono il chiosco, l'ultrà della Roma perde la testa e si vendica

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4 Maggio 2014
Gli scontri fra tifosi, foto Ansa
E' un chiosco il motivo scatenante dello scontro fra tifosi che ha portato a sei colpi di pistola e tre feriti a poche ore dall'inizio della finale di Coppa Italia fra Napoli e Fiorentina. Alcuni tifosi partenopei, radunati nei parcheggi di Tor di Quinto, travolgono un chioschetto della zona gestito da un noto ultrà della Roma, Daniele De Santis. Questo perde la testa e comincia a sparare, prima di essere pestato e messo in salvo da un amico.


I dettagli dell'accaduto sono riportati dal quotidiano 'La Repubblica', che ha raccolto la voce di alcuni testimoni oculari. Mancano parecchie ore alla partita, quando un gruppo di tifosi del Napoli (una ventina) radunati nel parcheggio di Tor di Quinto, vengono probabilmente a contatto con la Polizia. Nella colluttazione, travolgono un chiosco gestito da Daniele De Santis, ultrà giallorosso molto conosciuto in zona. L'uomo perde subito la testa: "Abbiamo visto questo ragazzo enorme, grassissimo e pelato - raccontano -. Era ubriaco, barcollava ma urlava come un pazzo "vi ammazzo tutti, vi ammazzo tutti". Era solo e si stava dirigendo contro una schiera di tifosi del Napoli". Con sé aveva bombe carta e fumogeni. Poi si sentono dei colpi di arma da fuoco, anche se i testimoni non giurano che a spararli sia stato lui: "Dopo pochi minuti però l'abbiamo visto tornare di corsa, terrorizzato. Un gruppo di napoletani lo ha raggiunto e l'ha riempito di botte. Sono andati via quando si sono accorti che non si muoveva più".

A terra sono stati ritrovati sei bossoli e solo esami approfonditi potranno stabilire se è stato effettivamente l'uomo a sparare (qualcuno dice che i colpi siano partiti da una guardia giurata). Tre uomini, intanto, rimangono feriti: uno gravemente, uno alla mano e uno al braccio. De Santis, però, non è ancora in salvo. Un amico - racconta ancora 'La Repubblica' - esce da un edificio vicino, quello della casa di produzione cinematografica 'Ciak', e prova a soccorrerlo. Ma nel frattempo cinquanta ultras rivali tornano alla carica per la seconda volta: "Hanno cercato di ammazzarlo in tutti modi, l'hanno preso a calci, pugni e bastonate. Uno ha preso in mano un carrello montacarichi giallo e l'ha colpito alla testa". Un altro uomo, affiancandosi all'amico che aveva prestato soccorso a De Santis, gli sussurra: "Se mio fratello muore, torno qui e ammazzo pure te". Dopo qualche minuto di terrore arrivano poliziotti e ambulanze. Il dramma si sposta in ospedale, dove De Santis arriva con le gambe spezzate e un trauma cranico. La partita inizia, ma quella è un'altra storia.

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