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Papa Benedetto XVI lascia il Pontificato

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view post Posted on 11/2/2013, 21:11
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Milanista Eterno

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Il Papa si dimette dal pontificato
«Lascio per il bene della Chiesa»
«Le forze e l'età avanzata non più adatte al ministero»
L'Osservatore romano: «Decisione presa da mesi»

L'annuncio in latino


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto199475Link:
«Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino». Con queste parole papa Benedetto XVI ha annunciato che lascerà il pontificato dal prossimo 28 febbraio. Lo ha fatto personalmente, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. Joseph Ratzinger, 86 anni il prossimo 16 aprile, era stato eletto papa dal conclave il 19 aprile 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II.

Benedetto XVI, le immagini degli otto anni di pontificato


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto475Link:
LE PAROLE DEL PAPA - «Carissimi Fratelli, vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa» dice Benedetto XVI aprendo il discorso delle sue dimissioni (leggi il testo integrale).
«Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede - spiega il Pontefice - per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell'animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato». «Per questo - aggiunge -, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro».

Papa Benedetto XVI lascia il pontificato

IL CARDINALE BAGNASCO: SCELTA INASPETTATA- «Un fulmine a ciel sereno» commenta il decano del collegio cardinalizio, Angelo Sodano. Invece Gian Maria Vian, direttore dell'Osservatore romano, il quotidiano della Santa Sede, in un editoriale ha descritto la decisione del Papa come «presa da molti mesi, dopo il viaggio in Messico e a Cuba, in un riserbo che nessuno ha potuto infrangere, e avendo "ripetutamente esaminato" la propria coscienza "davanti a Dio", a causa dell'avanzare dell'età». Parla di «scelta inaspettata, ma serena» il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. «Una decisione che ci lascia con l'animo carico di dolore e di rincrescimento - aggiunge -. Ancora una volta Benedetto XVI ha offerto un esempio di profonda libertà interiore». A poco più di un'ora dall'annuncio, parla anche il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Federico Lombardi. Secondo il quale, dopo il 28 febbraio, Joseph Ratzinger andrà a Castel Gandolfo e poi nel monastero delle suore sul colle Vaticano, ma «non in clausura». In questo modo accadrà che due Papi vivranno contemporaneamente in Vaticano. Nessun pericolo di interferenze, assicura Lombardi: «Sono certo che Benedetto XVI sarà quanto mai attento e capace di evitarlo in ogni modo».

Il Papa si dimette, la previsione un anno fa


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto475Link:PADRE LOMBARDI: «AVEVAMO NOTATO LA STANCHEZZA» - Informazioni, poi, sullo stato di salute del Pontefice: «Il Papa dice che il vigore fisico negli ultimi mesi è diminuito. Questo forse anche noi lo avevamo notato. Un po' di stanchezza e affaticamento maggiore rispetto al passato» ammette padre Lombardi. Ma, precisa, «non risulta nessuna malattia in corso che influisca su questo tipo di decisione».
«L'età pesa su di lui. Mio fratello vuole più riposo» conferma alla stampa tedesca il fratello del Papa, Georg Ratzinger, che dice di essere al corrente della decisione da mesi. E spiega che da tempo il Pontefice fatica a camminare e che il suo medico gli ha consigliato di sospendere i viaggi oltreoceano.
L'Angelus di domenica


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto475Link:
LA SUCCESSIONE - Lo stesso Benedetto XVI affronta il tema di quanto accadrà adesso. «Dal 28 febbraio 2013, alle ore 20 - spiega nel suo discorso - la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l'elezione del nuovo Sommo Pontefice».
«Dal primo di marzo, dopo le dimissioni del 28 febbraio, inizierà l'iter per l'elezione. Per Pasqua dovremmo avere il nuovo Papa» ipotizza padre Lombardi in conferenza stampa.

Le dimissioni del Papa, l'emozione di Cardinal Sodano


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto475Link:L'ANTICIPAZIONE: «DIMISSIONI DIRITTO E DOVERE» - In Luce del Mondo, libro-intervista uscito durante il periodo dello scandalo abusi, Benedetto XVI aveva già avanzato l'ipotesi delle dimissioni: «Quando il pericolo è grande - aveva risposto - non si può scappare. Ecco perché non è il momento di dimettersi. Ci si può dimettere in un momento di serenità o semplicemente quando non ce la si fa più. Ma non ci si può tirare indietro e dire ci pensi un altro. Quando si giunge alla chiara consapevolezza di non essere in grado di continuare, in questo caso il Papa ha il diritto e in alcune circostanze anche il dovere di dimettersi».
Napolitano sulle dimissioni del Papa: «Gesto di straordinario coraggio»


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto475Link:LE REAZIONI - Immediate le reazioni, dall'Italia e dal mondo. A partire dal premier italiano Mario Monti: «Sono molto scosso da questa notizia inattesa». Fino alla Germania: «Il governo tedesco reagisce con emozione e turbamento» fa sapere il portavoce dell'esecutivo di Berlino.
La notizia sui media di tutto il mondo

I MEDIA E IL WEB - Ad annunciare le dimissioni del Papa è per primo, alle 11.46, un flash dell'Ansa. Che, in pochi minuti, fa il giro del mondo, subito rilanciato da Reuters, Cnn, al Arabiya, France Presse, Telegraph e Bbc.
E non manca la Rete: migliaia i commenti su Twitter, dall'Europa all'Asia, passando per il Medio Oriente.
Sul sito di microblogging, lo scorso dicembre, aveva creato un account lo stesso Benedetto XVI (@pontifex).
«Dobbiamo avere fiducia nella potenza della misericordia di Dio. Noi siamo tutti peccatori, ma la Sua grazia ci trasforma e ci rende nuovi», l'ultimo tweet.

Alessia Rastelli

corriere

Momento storico, la mia idea è che debba essere apprezzata la scelta se si pensa di non poter ricoprire il ruolo appieno...ovviamente siamo tutti abituati alla morte di un Papa prima del nuovo e credo sia successo solo 1 altra volta nel passato, ragazzi...siamo nella storia.

Molti confrontano l'idea di Benedetto e di GIovanni Paolo II..Uno si fa da parte pensndo di non poter riuscire a ricoprire il ruolo, Giovanni Paolo II invece disse che dalla Croce non si scende mai se non dopo la morte..

Ne parliamo?


Penso sia importante
 
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FdL
view post Posted on 11/2/2013, 21:55




E' importante si, visto che è un fatto senza precedenti da almeno 6 secoli. E' qualcosa di storico.
Sotto il punto di vista della fede, non essendo cattolico mi astengo dal commentare.
 
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americanredandblack
view post Posted on 11/2/2013, 22:13




Non mi importa molto. Papa per me vale meno di Obama.
Anche se muore, e' come se muore uno capo di stato. Ne fanno uno nuovo.
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 11/2/2013, 23:21




non ditelo a Berlusconi
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troppo tardi...
 
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view post Posted on 11/2/2013, 23:34
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Milanista Eterno

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Tutti ci abbiamo pensato ma direi di rimanere On Topic grazie :D
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 11/2/2013, 23:41




CITAZIONE (Faraonerossonero84 @ 11/2/2013, 23:34) 
Tutti ci abbiamo pensato ma direi di rimanere On Topic grazie :D

forse è meglio :ahsisi:
 
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sanasi77
view post Posted on 12/2/2013, 08:57




be la storia dice che pochissime volte un papa si è dimesso..non accadeva da 600 anni e in un popolo dove le dimissioni sono una cosa rarissima, è chiaro che faccia molto scalpore...se ci aggiungi che lo fa con una carica spirituale e non temporale ecco che la notizia fa il giro del mondo..apprezzo molto il gesto anche se credo che sotto ci sia qualcosa...penso che da qui a poco nella chiesa scoppierà qualche scandalo e lui magari non ne voleva far parte
 
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view post Posted on 12/2/2013, 09:01
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La vita continua...

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semplicemente forse è malato o in fase finale di un male incurabile e non vuole mancar meno ai suoi doveri quindi preferisce mettersi da parte ...

Comunque è abbastanza come dire patetico che un papa si dimetta in questa maniera!
 
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view post Posted on 12/2/2013, 09:39
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Milanista Eterno

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QUOTE (Ryuzaki. @ 12/2/2013, 09:01) 
semplicemente forse è malato o in fase finale di un male incurabile e non vuole mancar meno ai suoi doveri quindi preferisce mettersi da parte ...

Comunque è abbastanza come dire patetico che un papa si dimetta in questa maniera!

Ma anche se fosse, non si e' mai visto. Ricordiamo tutti il papa polacco che e' stato per anni una reliquia portarta in giro per il mondo dai poteri della curia e quando si diceva, "Ma scusate sta ridotto veramente male, non potrebbe abbandonare?" tutti "Noo, ma siete matti quello e' il rappresentante di Dio in terra..." ecc ecc con tutte ste fregnacce.

Tra un po rischia id scoppiare lo scandalo IOR-MPS, aggiungi la guerra in atto nella curia, aggiungi la crisi, da parte dei fedeli, che sta attraversando la religione cattolica. Parliamoci chiaro, quando nn c'erano tv e internet potevano fare e dire quello che volevano, tanto la gente era totalmente ignorante in merito agli eventi reali, oggi tutti possono sentire quello che dicono e vedere quello che fanno, e dato che il loro comportamento non e' certo coerente ( vedi ad esempio misericordia e altruismo vs condanna dei gay e crocifissi di oro massiccio) perdono di autorevolezza a affidabilita', di conseguenza la gente si disaffeziona ( basta vedere l'andamento del numero dei fedeli e' evidente come cresce nei paesi con un basso tasso di istruzione come america latina e decresce in quelli ad alto tasso ).

Scommetto che il prossimo papa sara' sud americano o africano ( in realta' gia' lo pensavo dopo Giovanni Paolo, ma evidentemente sbagliavo ).
 
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dani333
view post Posted on 12/2/2013, 09:50




Quoto posterdati.

Io non essendo cattolico non commento da fedele ma da esterno.
Per me è una cosa scandalosa che fa passare un messaggio che non mi piace.
Giovanni Paolo II ha dato messaggio di non mollare che nessuna difficoltà può fermare il nostro cammino.
Questo sta dando il messaggio che se non ce la si sente più, basta, stop, lasciate tutto.

Oltre a questo ho anche una idea un po' complottistica.
Il tedesco non ha mai affezionato nessuno, anzi ne ha allontanati molti, quindi un cambio in favore di un Papa nero toccherebbe molte più persone concentrando tutti sulla lotta al razzismo e coprendo tutti gli altri scandali.
Non so se rispecchia la realtà o meno, ma poco importa. A me preme di più la prima parte del messaggio.
 
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view post Posted on 12/2/2013, 10:07

El Milan e poeu pù

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decisione saggia. se uno on ce la fa è giusto che lasci l'incarico. speriamo che si colga l'occasione per eleggere un papa un pò più rivoluzionario, altrimenti la chiesa è destinata a un lento ma inesorabile declino.
 
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view post Posted on 12/2/2013, 10:47
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Milanista Eterno

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QUOTE (gival92 @ 12/2/2013, 10:07) 
decisione saggia. se uno on ce la fa è giusto che lasci l'incarico. speriamo che si colga l'occasione per eleggere un papa un pò più rivoluzionario, altrimenti la chiesa è destinata a un lento ma inesorabile declino.

E sarebbe anche ora che vada in declino, sono il piu' grande danno per l'evoluzione sociale, spirituale e culturale delle popolazioni occidentali. Bada bene parlo di chiesa non di religione.
 
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view post Posted on 12/2/2013, 14:29
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Milanista Eterno

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Onestamente non so come commentare, se da una parte è vero come dite voi che forse è sbagliato abbandonare così, dall'altra però c'è da dire che ha 86 anni è normale che sia stanco (il predecessore che già negli ultimi anni si vedeva che era molto provato aveva 84 anni quando è morto)..Magari ha qualche malattia o come dice qualcuno potrebbe essere in arrivo qualche scandalo staremo a vedere
 
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view post Posted on 12/2/2013, 18:53
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Milanista Eterno

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Hanno escluso la malattia...l'articolo dice che non riesce bene a camminare e i medici sconsigliano i viaggi oltre oceano....

RIpeto, da una parte lo ammiro perchè per il bene della Chiesa è giusta la sua decisione, dall'altra rimango basito perchè il conclave, nella mia testa, veniva nominato solo a morte avvenuta del papa...

PEr il periodo storico è una notiziona cmq
 
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view post Posted on 12/2/2013, 19:35
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Milanista Eterno

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Dietro il sacrificio estremo di un intellettuale le ombre di un «rapporto segreto» choc

Benedetto XVI avrebbe maturato la decisione definitiva dell'annuncio domenica: stava preparando un'enciclica

Non essendo riuscito a cambiare la Curia, Benedetto XVI è arrivato ad una conclusione amara: va via, è lui che cambia. Si tratta del sacrificio estremo, traumatico, di un pontefice intellettuale sconfitto da un apparato ritenuto troppo incrostato di potere e autoreferenziale per essere riformato. È come se Benedetto XVI avesse cercato di emancipare il papato e la Chiesa cattolica dall'ipoteca di una specie di Seconda Repubblica vaticana; e ne fosse rimasto, invece, vittima. È difficile non percepire la sua scelta come l'esito di una lunga riflessione e di una lunga stanchezza. Accreditarlo come un gesto istintivo significherebbe fare torto a questa figura destinata e entrare nella storia più per le sue dimissioni che per come ha tentato di riformare il cattolicesimo, senza riuscirci come avrebbe voluto: anche se la decisione vera e propria è maturata domenica.



Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto1383596Link:Quello a cui si assiste è il sintomo estremo, finale, irrevocabile della crisi di un sistema di governo e di una forma di papato; e della ribellione di un «Santo Padre» di fronte alla deriva di una Chiesa-istituzione passata in pochi anni da «maestra di vita» a «peccatrice»; da punto di riferimento morale dell'opinione pubblica occidentale, a una specie di «imputata globale», aggredita e spinta quasi a forza dalla parte opposta del confessionale. Senza questo trauma prolungato e tuttora in atto, riesce meno comprensibile la rinuncia di Benedetto XVI. È la lunga catena di conflitti, manovre, tradimenti all'ombra della cupola di San Pietro, a dare senso ad un atto altrimenti inesplicabile; e per il quale l'aggettivo «rivoluzionario» suona inadeguato: troppo piccolo, troppo secolare. Quanto è successo ieri lascia un senso di vuoto che stordisce.


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto0096Link:E nonostante la sua volontà di fare smettere il clamore e lo sconcerto intorno alla Città del Vaticano, le parole accorate pronunciate dal Papa li moltiplicano. Aggiungono mistero a mistero. Ne marcano la silhouette in modo drammatico, proiettando ombre sul recente passato. Consegnano al successore che verrà eletto dal prossimo Conclave un'istituzione millenaria, di colpo appesantita e logorata dal tempo. E adesso è cominciata la caccia ai segni: i segni premonitori. Come se si sentisse il bisogno di trovare una ragione recondita ma visibile da tempo, per dare una spiegazione alla decisione del Papa di dimettersi: a partire dall'accenno fatto l'anno scorso da monsignor Luigi Bettazzi; e poco prima dall'arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, che si era lasciato scappare questa possibilità durante un viaggio in Cina, ipotizzando perfino un complotto contro Benedetto XVI.


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto0096Link:Ma la ricerca rischia di essere una «via crucis» nella crisi d'identità del Vaticano. Riaffiora l'immagine di Joseph Ratzinger che lascia il suo pallio, il mantello pontificio sulla tomba di Celestino V, il Papa che «abdicò» nel 1294, durante la sua visita all'Aquila dopo il terremoto, il 28 aprile del 2009. Oppure rimbalza l'anomalia dei due Concistori indetti nel 2012 «per sistemare le cose e perché sia tutto in ordine», nelle parole anodine di un cardinale. O ancora tornano in mente le ripetute discussioni col fratello sacerdote Georg, sulla possibilità di lasciare. Qualcuno ritiene di vedere un indizio della volontà di dimettersi perfino nei lavori di ristrutturazione dell'ex convento delle suore di clausura in corso nei giardini vaticani: perché è lì che Benedetto XVI andrà a vivere da «ex Papa», dividendosi col palazzo sul lago di Castel Gandolfo, sui colli a sud di Roma.


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto0096Link:L' Osservatore romano scrive che aveva deciso da mesi, dall'ultimo viaggio in Messico. Ma è difficile capire quando l'intenzione, quasi la tentazione di farsi da parte sia diventata volontà e determinazione di compiere un gesto che «per il bene della Chiesa», nel breve periodo non può non sollevare soprattutto domande; e mostrare un Vaticano acefalo e delegittimato nella sua catena di comando ma soprattutto nel suo primato morale: proprio perché di tutto questo Benedetto XVI è stato l'emblema e il garante. «Il Papa continua a scrivere, a studiare. È in salute, sta bene», ripetono quanti hanno contatti con lui e la sua cerchia. «Non è vero che sia malato: stava preparando una nuova enciclica». Dunque, la traccia della malattia sarebbe fuorviante.
Smonta anche il precedente delle lettere riservate preparate segretamente da Giovanni Paolo II nel 1989 e nel 1994, nelle quali offriva le proprie dimissioni in caso di malattia gravissima o di condizioni che gli rendessero impossibile «fare il Papa» in modo adeguato. Ma l'assenza di motivi di salute rende le domande più incalzanti. E ripropone l'unicità del passo indietro. Il gesuita statunitense Thomas Reese calcola che nella storia siano state ipotizzate le dimissioni di una decina di pontefici. Ma fa notare che in generale i papi moderni hanno sempre scartato questa possibilità. Eppure, gli scritti di Ratzinger non hanno mai eluso il problema, anzi: lentamente affiora la realtà di un progetto accarezzato da tempo. «I due Georg sapevano», si dice adesso, alludendo al fratello Georg Ratzinger e a Georg Gänswein, segretario particolare del pontefice.



Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto0096Link:Forse, però, colpisce di più che fosse all'oscuro di tutto il cardinale Angelo Sodano, ex segretario di Stato e numero uno del Collegio Cardinalizio; e con lui altre «eminenze», che parlano di «fulmine a ciel sereno». È come se perfino in queste ore si intravedesse una singolare struttura tribale, che ha dominato la vita di Curia con amicizie e ostilità talmente radicate da essere immuni a qualunque richiamo all'unità del pontefice. Sotto voce, si parla del contenuto «sconvolgente» del rapporto segreto che tre cardinali anziani hanno consegnato nei mesi scorsi a proposito di Vatileaks, la fuga di notizie riservate per la quale è stato incriminato e condannato solo il maggiordomo papale, Paolo Gabriele. Si fa notare che da oltre otto mesi lo Ior, l'Istituto per le opere di religione considerato «la banca del Papa», è senza presidente dopo la sfiducia a Ettore Gotti Tedeschi. Rimane l'eco intermittente dello scandalo dei preti pedofili, che pure il pontefice ha affrontato a costo di scontrarsi con una cultura del segreto ancora diffusa negli ambienti vaticani.


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto0096Link:E continuano a spuntare «buchi» di bilancio a carico di istituti cattolici, dopo la presunta truffa milionaria a danno dei Salesiani: un episodio imbarazzante per il quale il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha inutilmente cercato la solidarietà e la comprensione della magistratura italiana. È questa eredità di inimicizie, protagonismi, lotta fra correnti, faide economiche con risvolti giudiziari che sembra aver pesato più di quanto si immaginasse sulle spalle infragilite di Benedetto XVI. È come se avesse interiorizzato la «malattia» della crisi vaticana di credibilità, irrisolta e apparentemente irrisolvibile. Conferma il ministro Andrea Riccardi, che lo conosce bene: «Ha trovato difficoltà e resistenze più grandi di quelle che crediamo. E non ha trovato più la forza per contrastarle e portare il peso del suo ministero. Bisogna chiedersi perché».
Ma nel momento in cui decide di dimettersi da Papa, Benedetto XVI infrange un tabù plurisecolare, quasi teologico. Fa capire alla nomenklatura vaticana che nessuno è insostituibile: nemmeno l'uomo che siede sulla «Cattedra di Pietro». E apre la porta a una potenziale ondata di dimissioni. Soprattutto, addita al Conclave la drammaticità della situazione della Chiesa. Dà indirettamente ragione a quegli episcopati mondiali, in particolare occidentali, che da mesi osservano la Roma papale come un nido di conflitti e manovre fra cordate che da tempo pensano solo alla successione. L'annuncio delle dimissioni avviene in coincidenza con l'anniversario dei Patti lateranensi; e nel bel mezzo di una campagna elettorale: al punto che ieri alcuni leader si chiedevano se interrompere per un giorno i comizi. Ma già si guarda avanti. Bertone ha chiesto di incontrare per una decina di minuti il capo dello Stato Giorgio Napolitano prima della festa in ambasciata di oggi pomeriggio. E il «toto-Papa» impazza, con le scommesse fuorvianti sull'«italiano» o il «non italiano». Stavolta, in realtà, sarà un Conclave diverso. Il sacrificio di Benedetto XVI, per quanto controverso, mette tutti davanti a responsabilità ineludibili.

corriere

L'addio del Papa, i tre perché di un gesto umile
Perché ieri? Perché in una riunione di routine? Perché ritirarsi lì?
L

L'addio del Papa, i tre perché di un gesto umile
Perché ieri? Perché in una riunione di routine? Perché ritirarsi lì?



Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto00228Link:Ci sarà tutto il tempo per analisi, bilanci, previsioni. Oggi, ancora sconcertati, cercheremo solo di dare una possibile risposta a tre domande che ci sono subito sorte. Innanzitutto: perché, un simile annuncio, proprio in questo giorno di febbraio? Poi: perché in una riunione di cardinali annunciata come di routine? Infine: perché il luogo scelto per il ritiro da Papa emerito?


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto00228Link:Riflettendoci, dopo la sorpresa quasi brutale tanto è stata imprevista (e per tutti, nella Gerarchia stessa), mi pare si possano azzardare delle possibili spiegazioni. L'11 febbraio, ricorrenza della prima apparizione della Vergine a Lourdes, è stata dichiarata dall'«amato e venerato predecessore», come sempre lo ha chiamato, Giornata mondiale del malato. Ha detto Ratzinger, nel latino della breve e sconvolgente dichiarazione: «Sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino». Terenzio, e poi Seneca, Cicerone e tanti altri avevano ricordato mestamente: senectus ipsa est morbus, la vecchiaia stessa è una malattia.


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto00228Link:Dunque, è infermo comunque chi, come lui, il prossimo 16 aprile compirà 86 anni. Ha aggiunto, infatti: «Il vigore del corpo e dell'animo negli ultimi mesi in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato». Quale giorno più adeguato, dunque, per prendere atto davanti al mondo della propria infirmitas di vegliardo di quello dedicato alla Madonna di Lourdes, protettrice dei malati? In fondo, anche in questo vi è un segno di solidarietà fraterna per tutti coloro che, per morbi o per anni, non possono più contare sulle proprie forze.


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto00228Link:Ma perché (è la seconda domanda) dare l'annuncio, ex abrupto , proprio in un concistoro di cardinali per decidere la glorificazione dei martiri di Otranto, massacrati dalla furia dei turchi musulmani? Non crediamo che vi sia qui un qualche richiamo alla violenza di un certo islamismo, attuale ora come nel XV secolo della strage in Puglia. Crediamo, piuttosto, che in questi mesi Benedetto XVI abbia meditato sul primo e solo caso di abdicazione formale di un Pontefice nella storia della Chiesa, quello del 13 dicembre 1294, da parte di Celestino V. Vi erano stati, nei «secoli bui» dell'Alto Medioevo alcuni casi di rinuncia papale, ma in circostanze oscure e sotto la pressione di minacce e di violenze. Ma solo Pietro da Morrone, l'eremita strappato a forza alla sua cella ed elevato al soglio pontificio, abdicò liberamente ed ufficialmente, adducendo anch'egli soprattutto l'età più che ottuagenaria e la debolezza che ne conseguiva.


Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto00228Link:Prima di compiere l'inedito passo, aveva consultato discretamente i maggiori canonisti che gli confermarono che la rinuncia era possibile, ma andava fatta «davanti ad alcuni cardinali». È proprio quanto ha deciso di fare Benedetto XVI, che non aveva che quel precedente cui rifarsi: precedente del resto, spiritualmente sicuro, in quanto il buon Pietro fu dichiarato santo dalla Chiesa e non meritava davvero l'accusa di viltade lanciatagli contro dal ghibellino Dante per sue ragioni politiche. Insomma, in mancanza di altre regole, papa Ratzinger, sempre rispettoso della tradizione, si è rifatto a quelle stabilite otto secoli fa dal confratello di cui voleva condividere il destino. Probabilmente, non è casuale anche il fatto che l'imprevisto annuncio sia stato letto solo in latino, quasi per richiamarsi anche in questo a quel precedente lontano.
Ma, per venire alla terza domanda, per quale ragione, dopo un breve soggiorno a Castel Gandolfo (deserto, e dunque disponibile, durante la sede vacante) il già Benedetto XVI si ritirerà in quello che è stato un monastero di clausura, all'interno delle Mura Vaticane? Questo, almeno, il programma annunciato dal portavoce, padre Lombardi. Non sappiamo se quella sistemazione sarà definitiva ma, in ogni caso, neppure questa è una scelta casuale. Dicono le ultime parole dell'annuncio di ieri: «Anche in futuro vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio». Negli anni di pontificato ha ripetuto spesso: «Il cuore della Chiesa non è dove si progetta, si amministra, si governa, ma è dove si prega».

Dunque, il suo servizio alla Catholica non solo continua ma, nella prospettiva di fede, diventa ancor più rilevante: se non ha scelto un eremo lontano - magari nella sua Baviera o in quella Montecassino cui aveva pensato papa Wojtyla come estremo rifugio - è forse per testimoniare, anche con la vicinanza fisica alla tomba di Pietro, quanto voglia restare accanto a quella Chiesa cui vuole donarsi sino all'ultimo. Né è casuale, ovviamente, l'aver privilegiato mura impregnate di preghiera come quelle di un monastero di clausura. Comunque, se la sistemazione in Vaticano sarà stabile, la discrezione proverbiale di Joseph Ratzinger assicura che non vi sarà alcuna interferenza col governo del successore. Siamo del tutto certi che rifiuterà pure il ruolo di un «consigliere» carico di anni ma anche di esperienza e di sapienza, pure se ci dovessero essere richieste esplicite del nuovo Papa regnante. Nella sua prospettiva di fede, il solo vero «consigliere» del Pontefice è quello Spirito Santo che, sotto le volte della Sistina, ha puntato su di lui il dito.

Ed è proprio in questa prospettiva religiosa che vi è, forse, risposta a un altro interrogativo: non era più «cristiano» seguire l'esempio del beato Wojtyla, cioè la resistenza eroica sino alla fine, piuttosto che quello del pur santo Celestino V? Grazie a Dio, molte sono le storie personali, molti i temperamenti, i destini, i carismi, i modi per interpretare e vivere il Vangelo. Grande, checché ne pensi chi non la conosce dall'interno, grande è la libertà cattolica. Molte volte, l'allora cardinale mi ripeté, nei colloqui che avemmo negli anni, che chi si preoccupa troppo della situazione difficile della Chiesa (e quando mai non lo è stata?) mostra di non avere capito che essa è di Cristo, è il corpo stesso di Cristo. A Lui, dunque, tocca dirigerla e, se necessario, salvarla. «Noi - mi diceva - siamo soltanto, parola di Vangelo, dei servi, per giunta inutili. Non prendiamoci troppo sul serio, siamo unicamente strumenti e, in più, spesso inefficaci.

Non arrovelliamoci, dunque, per le sorti della Chiesa: facciamo fino in fondo il nostro dovere, al resto deve pensare Lui». C'è anche, forse soprattutto, questa umiltà, nella decisione di passare la mano: lo strumento sta per esaurirsi, il Padrone della messe (come ama chiamarlo, con termine evangelico) ha bisogno di nuovi operai, che vengano dunque, purché consapevoli essi pure di essere solo dei sottoposti. Quanto ai vecchi ormai estenuati, diano il lavoro più prezioso: l'offerta della sofferenza e l'impegno più efficace. Quello della preghiera inesausta, attendendo la chiamata alla Casa definitiva.

Vittorio Messori

corriere
 
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