Nell’estate del 2007 i nostri amati Galliani e Braida piazzano un vero colpo (al cuore) dei tifosi rossoneri. Quando tutti si aspettavano il degno erede di Shevchenko, emigrato in Inghilterra da “Zio” Abramovich per far contenta la moglie che preferiva Londra a Milano, l’Amministratore Delegato del Milan formalizza l’acquisto del brasiliano Ricardo Oliveira, sconosciuto ai più pur se reduce da discrete stagioni a suon di gol tra il Brasile e la Spagna, con all’attivo 3 reti in 11 gare con la Nazionale carioca. Prezzo dell’operazione: ben 17 milioni di Euro, più il cartellino dello svizzero Vogel come contropartita tecnica. Cifra peraltro concordata solo al termine di un’intensa trattativa con il club spagnolo. Giunto all’aeroporto di Milano, Oliveira si limita a dire le solite frasi di circostanza: «Sono contento di essere stato ingaggiato da un club così importante come il Milan». Ma davvero? I 17 milioni versati per assicurarsi le sue prestazioni sono una cifretta niente male, ma neanche troppo sostanziosa se fosse riuscito a sostituire degnamente l’indimenticabile ucraino: un compito ingrato, certo, ma che Oliveira non sarà neanche lontanamente in grado di sostenere. Eppure si presentò bene: in campo, nelle amichevoli estive, dava una buona impressione di sé. Una punta dal discreto bagaglio tecnico, con tanto di dribbling funambolico, buon colpo di testa e ottima velocità: insomma, un giocatore completo. L’esordio è promettente: alla prima giornata di campionato va subito a segno, di testa, contro la Lazio. E’ il 9 Settembre 2006 e molti pregustano già un’esplosione del brasiliano, convinti che sia un vero bomber di razza. Dovranno ricredersi: a quel fulmineo gol ne seguiranno appena altri due (contro Udinese e Siena). Non che giochi poco, anzi: Oliveira gioca spesso e volentieri, anche dal primo minuto – vista la persistente indisponibilità di Inzaghi, costantemente in preda ad infortuni e il “vuoto” lasciato da Shevchenko – ma non risulta affatto incisivo. Il centravanti brasiliano, nonostante venga impiegato con continuità, offre prestazioni molto deludenti, sempre avulso dal gioco, assente dalle azioni principali, quasi un corpo estraneo dello scacchiere rossonero in mezzo al campo. E’ rimasto nel ricordo dei supporter italiani più che altro per la triste vicenda che ha visto coinvolta la sorella, Maria De Lourdes Silva De Oliveira, che il 4 Ottobre 2006 fu rapita da alcuni banditi incappucciati a San Paolo. Per fortuna, questo episodio si concluderà felicemente con la sua liberazione il 12 Marzo 2007. Per la famiglia Oliveira un grande sollievo, ma per le prestazioni di Ricardo nel campionato italiano è troppo tardi. Tre reti in campionato, più due in Coppa Italia: questo il suo scarno bottino. Tra l’altro, pur essendo stabilmente presente in prima squadra, quei pochi momenti di assenza coincidono con il periodo migliore del Milan. Infatti, Oliveira non fa parte delle formazione che conquista la Champion’s League ad Atene; non figura neanche in panchina. Pertanto, al termine della stagione, nel Giugno 2007 la Società rossonera decide di non concedergli un’altra chance e lo manda in prestito al Real Saragozza per 2 milioni di Euro, con diritto di riscatto fissato a 10. «Ci abbiamo rimesso, ma è stato meglio così» – sarà stato il pensiero di Galliani. Per fortuna, nel 2008 i dirigenti del Real Saragozza, nonostante la retrocessione, decisero di esercitare l’opzione di acquisto sul giocatore, versando nelle casse rossonere i 10 milioni di Euro concordati con il Milan l’estate precedente e togliendo così ai meneghini una bella “patata bollente”. E pensare che Ricardo era il favorito per completare l’attacco della rosa del Brasile per i Mondiali di Germania 2006, ma l’infortunio subito nel Novembre 2005 contro il Chelsea l’ha tenuto lontano dai campi per qualche mese e, come hanno scritto all’epoca molti giornali sportivi, “solo per questo motivo non è stato convocato”. Dopo aver visto le sue performance in quel del “Meazza”, non ne siamo così sicuri.
Col Milan: 26 presenze, 3 gol