| A poco più di un mese dal prossimo Festival di Sanremo, i conduttori rilasciano interviste e presenziano in tv, come da rituale.
Se Gianni Morandi confessa al settimanale Gente quante camicie ha sudato per avere con sé Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu spiegano il processo da “disturbatori della tv anticonformista”, a ospiti di programmi come Porta a Porta.
Il presentatore del Festival di Sanremo 2011, Gianni Morandi, ha dichiarato che essere affiancato da una “donna affascinante e di classe” come Elisabetta Canalis e dall’onnipresente (ma non per questo meno brillante) Belen Rodriguez non è stato facile.
“Ho lottato, con Gianmarco Mazzi, per avere Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez sul palco dell’Ariston, mentre con Luca e Paolo formeremo una squadra fortissima”, ha dichiarato il cantante.
Le due bellissime showgirl sono reduci dai fasti di una relazione internazionale con il divo George Clooney, e dalle innumerevoli presenze in tv, conduzioni e spot, ma qualche vicenda burrascosa aveva rischiato di estraniarle dal magico mondo del piccolo schermo.
In particolare, Belen Rodriguez avrebbe potuto subire un ostracismo come di quelli cu siamo normalmente abituati a leggere su personaggi dello spettacolo coinvolti nei vari scandali di Vallettopoli, o, peggio ancora, del consumo di droga. Per ora, la bella soubrette sembra esserne uscita indenne.
Luca e Paolo, invece, li abbiamo visti da showman di programmi come Le Iene o Camera Cafè, alla conduzione del carrozzone festivaliero, effettuando una sorta di processo inverso: se per molti vip l’Ariston rappresenta il classico trampolino di lancio, il famoso duo comico approda al Festival in qualità di spalla, e non di “disturbatore”, come si pensa, dopo una lunga carriera televisiva già consolidata.
“Saremo seri, dei veri presentatori, e non disturbatori, anche se stiamo facendo il possibile perché Morandi non sappia cosa faremo sul palco”, hanno riferito i due.
E sul corollario che precede (e, talvolta, segue) il grande Festival, sono certi che l’allenamento possa rappresentare, in fin dei conti, un’esperienza pedagogica: “Con Sanremo ci ritroviamo a fare una tv che non avevamo mai fatto prima e anche a imbatterci, come è accaduto solo ieri, con programmi come Porta a porta. È interessante vedere quest'altro lato della tv”.
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