|  Pioggia di emozioni nell'anticipo "di pranzo" della 17.a giornata tra Lazio e Udinese: e alla fine la spuntano i biancocelesti per 3-2 e si portano a -3 dalla capolista Milan. Subito in gol Hernanes al 1', i friulani sbagliano molto, poi nella ripresa mitragliata di reti: 1-1 di Sanchez al 48', 2-1 di Biava al 52', 2-2 di Denis al 61', il tutto tra molte altre emozioni. All'88', Zapata devia nella sua porta un angolo: e l'Olimpico esulta
LA PARTITA
Cinque gol segnati, almeno altri 6 o 7 divorati, palle minate in area come se piovesse. Lazio e Udinese hanno dato una ragione per non essere pentiti ai pochi convenuti all'Olimpico, largamente vuoto a dispetto della prospettiva che offriva ai biancocelesti questa partita, prospettiva che al fischio finale di Gervasoni, si è trasformata in realtà: il Milan non è più a sei punti, è a tre, a distanza di aggancio. Alzi la mano chi, il 28 agosto, al via del campionato, avrebbe potuto immaginare un Natale simile per Lotito, Reja e i loro pupilli.
La Lazio è stata abile e fortunata a capitalizzare in avvio la prima conclusione, scagliata da Hernanes in un angolino forse raggiungibile per diversi portieri, non per Handanovic. Quando la gara è entrata nel vivo, l'Udinese ha messo in serio imbarazzo la squadra di Reja fraseggiando corto e cercando il suggerimento per chi, dai lati, tagliava dentro l'area. In questa fase è iniziato il lungo festival del gol mangiato, espressione perfetta visto l'orario del match: Di Natale, Isla e soprattutto Armero - solo davanti alla porta spalancata: palla fuori - hanno sbagliato i gol dell'immediato 1-1. Serviva una frustata per calmare la tigre friulana imbizzarrita e ci ha pensato il domatore Hernanes, che su un'azione di alleggerimento ha colpito in pieno la traversa con un sinistro degno delle sue eccelse qualità tecniche. L'Udinese si è data una calmata, pur continuando a cercare il gioco e sbagliando un'altra clamorosa palla-gol con Armero, e si è ancora più spaventata quando con dabbenaggine clamorosa ha lasciato un contropiede cinque contro uno (sì: 5 laziali lanciati, un ultimo udinese a difesa): Lichsteiner e Zarate prima e Hernanes poi sono riusciti nella piccola grande impresa di non concretizzare una simile chance.
Tattiche a pallino, grande intensità davanti, fase difensiva dimenticata. Le due squadre hanno continuato anche, nella ripresa, ad affrontarsi a mani aperte e hanno prodotto minuti scintillanti: prima il pari udinese di Sanchez, tappetto sbucato solo solo di testa su un cross tagliato di Di Natale, poi il 2-1 di Biava (ponte di Dias su angolo, bella girata ravvicinata), quindi il nuovo pareggio del neo-entrato Denis con gentile collaborazione di Muslera. Il tutto nel giro di poco più di 15 minuti che hanno contenuto anche una grande occasione per parte e la restituzione molto natalizia, da parte dell'Udinese, del contropiede fallito nel primo tempo dalla Lazio: unica differenza, i difensori erano due.
Il copione da ottovolante non è più cambiato fino alla fine e tra murate di Handanovic e ripartenze molto mal congegnate dall'Udinese è sbucata una testa: ma in una partita che di testa ne ha avuta veramente poca, sembra normale che sia stata usata molto male da Zapata (disastrosa la sua prova), che si è spaventato di fronte alla carica di Kozak, ha chiuso gli occhi e ha impattato una palla derivante da un corner. Quando li ha riaperti, il pallone era in rete e i fedelissimi dell'Olimpico urlavano di felicità: un regalo di Natale perfetto per una squadra che, alla fine, se lo merita tutto.
LE PAGELLE
Hernanes 7 Al suo ritmo, che non è folle, scandisce i destini della Lazio: e visto come stanno andando le cose, si vede che è un ritmo perfetto per la squadra e il campionato italiano. Due rasoiate nel primo tempo: un gol, una traversa. E' uno dei pochi a rimanere lucidi in una partita che finisce nella centrifuga
Zarate 5,5 Partita strana, fastidiosa per il diavoletto di Reja, che va a sbattere contro Handanovic e pure contro qualche compagno che non gli dà palla al momento buono. Reja lo sacrifica alla causa a 20 minuti dalla fine e lui non la prende bene, come sempre: ma onestamente non ha fatto tantissimo per fare cambiare idea al tecnico.
Zapata 4,5 Di Zapata si dice da anni che è una promessa, che lo vogliono le grandi, eppure rimane sempre a Udine e, soprattutto, pare in involuzione. Si fa sorprendere da Dias sul 2-1, commette altri errori grossolani in occasione di almeno un paio di chances laziali e infine inzucca a occhi chiusi - sintomo di paura - infilando Handanovic sul 3-2. E la Lazio urla "viva Zapata"
Sanchez 7,5 Principale produttore della fabbrica di emozioni di Roma. Fa anche gol (di testa, tutto dire), ma soprattutto getta lo scompiglio quando si infila tra le linee laziali o si decentra per suggerire dai lati. Trovasse gente capace di premiare le sue idee, la partita finirebbe in un altro modo.
Armero 5 Povero, corre e lotta come un indemoniato, ma - forse per carenza di ossigeno - quando si trova di fronte alla porta sembra uno disarcionato dal terreno di gioco, si scoordina tutto e, prima di piede e poi di testa, spara verso i raccattapalle sfere solo da sbattere dentro. C'era una volta lo sciagurato Egidio, ora c'è lo sciagurato Armero
ANDREA SARONNI
IL TABELLINO
LAZIO-UDINESE 3-2
Lazio (4-2-3-1): Muslera 5,5; Lichtsteiner 6, Biava 7, Dias 6,5, Diakite' 5,5; Ledesma 6, Matuzalem 5,5 (45'st Bresciano sv); Mauri 6, Hernanes 7, Zarate 5.5 (25'st Kozak 6,5); Rocchi 6,5 (48' st Gonzalez sv). A disp.: Berni, Stendardo, Scaloni, Foggia. All.: Reja
Udinese (3-5-2): Handanovic 6.5; Benatia 5,5, Zapata 4,5, Coda 6; Isla 5,5 (45'st Corradi sv), Pinzi 6, Inler 6, Asamoah 5,5 (14'st Denis 6,5), Armero 5 (32' st Domizzi 5,5); Di Natale 6,5, Sanchez 7,5. A disp.: Belardi, Pasquale, Badu, Floro Flores. All.: Guidolin
Arbitro: Gervasoni di Mantova
Marcatori: 2' pt Hernanes (L), 4'st Sanchez (U), 7'st Biava (L), 15'st Denis (U), 43'st Zapata (U) aut.
Ammoniti: Inler (U), Coda (U), Matuzalem (L), Benatia (U)
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