Il Genoa passa con un gol del difensore
Il Cagliari attacca, il Genoa segna: 0-1 ad effetto al S.Elia, con i rossoblu liguri che rimangono a punteggio pieno e senza gol al passivo nelle due partite della gestione-Ballardini. Primo tempo abbastanza equilibrato seguito da una ripresa con netta prevalenza dei sardi: eppure, su un calcio d'angolo a 8 minuti dalla fine, Ranocchia ha trovato lo spazio per deviare in gol di testa da breve distanza. Cagliari ora penultimo in classifica.
LA PARTITA
Per tutta la durata dell'incontro, il gruppo degli ultra cagliaritani ha invitato i propri beniamini a tirare fuori gli attributi, a essere undici leoni, insomma tutto il repertorio della curva insoddisfatta. Peccato solo che i ragazzi di Bisoli abbiano ottemperato e siano tuttavia andati a sbattere contro Eduardo, Ranocchia, Kaladze, baluardi di un Genoa che dopo l'addio di Gasperini ha lasciato nell'armadio i vestiti coi lustrini ed è tornato una cara, vecchia provinciale da combattimento.
Ha portato a casa tre punti alla pellaccia, il Grifone, grazie alla retroguardia e alla cronica incapacità del Cagliari di fare male e alla sua capacità, invece, di farsi del male. Come dimostra l'episodio-cardine del match, il gol di Ranocchia, lasciato libero in area piccola su calcio d'angolo a otto minuti dalla fine. Una topica della difesa e di Agazzi perfetta da combinare con le lacune dell'attacco. Matri ha fatto grande movimento, ma non è riuscito a concludere. Le palle buone le hanno avute Acquafresca, ombra dell'uomo-gol di due anni or sono, Cossu, Nené, subentrato nella ripresa a Pinardi per una squadra a trazione anteriore, con tre punte e trequartista. Una scelta tattica che ha portato a giocare in una sola metà campo, con il Genoa incapace di impostare delle ripartenze capaci di spaventare i sardi. Anche perché, al termine del primo tempo, Ballardini ha operato una scelta ipercatenacciara togliendo Rudolf (teoricamente vero contropiedista dei liguri) e inserendo Dainelli, con Mesto uomo più vicino a Toni.
Agazzi, dalla sua linea di porta, ha osservato il forcing dei compagni, continuo quanto sterile. E poi, all'82', su quella linea è partito in disperata uscita tentando di fermare Ranocchia, saltato a non più di 5 metri da lui, non marcato da Perico e da Nené, quelli che teoricamente avrebbero dovuto prendersi cura di lui. Punizione dura, persino spietata per quanto visto: però ogni tanto le leggi non scritte del calcio vengono applicate. E il Cagliari è stato condannato a una sconfitta che, considerato anche l'ambientino circostante, tanto per cominciare riconsegna a Bisoli una panchina a temperatura Fahrenheit.
CAGLIARI-GENOA 0-1
Cagliari (4-3-1-2): Agazzi 6; Perico 5,5, Ariaudo 6, Astori 6,5, Agostini 6; Pinardi 5,5 (12'st Nené 6), Conti 6, Nainggolan 5,5 (23'st Biondini 6); Cossu 5,5; Matri 6 (36'st Laner sv), Acquafresca 5 A disp.: Pelizzoli, Canini, Gallon, Magliocchetti. All.: Bisoli 6
Genoa (4-3-3): Eduardo 7,5; Rafinha 6, Ranocchia 7, Kaladze 6, Criscito 5,5; Rossi 6, Veloso 6,5 (45'st Moretti sv), Milanetto 6; Rudolf 5 (1'st Dainelli 6), Toni 6, Mesto 5,5 (22'st Kharja 6). A disp.: Scarpi, Modesto, Zuculini, Destro. All.: Ballardini 6
Arbitro: Romeo di Verona
Marcatori: 38' st Ranocchia
Ammoniti: Agostini
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