| La Gazzetta dello Sport, in edicola oggi, ha voluto descrivere, in campo e fuori, l'ultimo acquisto del Milan, Robinho. Il talento brasiliano nasce il 25 Gennaio 1984 e a 15 anni approda al Santos su indicazione di Pelé: O Rei segue personalmente il giocatore che fa il suo esordio nel 2002, dopo essere cresciuto con altri campioni verdeoro come Diego, Elano e Alex. Segna al debutto e diventa l'idolo dei tifosi. Dopo un 2003 interlocutorio, nel 2004 esplode definitivamente e sale alla ribalta internazionale. Il sequestro della madre ne frena l'approdo in Europa ("E' stato il peggior momento della mia vita", commenterà Binho, la cui madre verrà liberata dopo 41 giorni di sequestro e un riscatto pesante pagato per il rilascio), ma nel 2005 approda nella Selecao. Il Real lo vede alla Confederation Cup e decide di acquistarlo: il Santos nicchia sul prezzo per alzare la cifra, Robinho si impunta e sciopera per due settimane. Alla fine verrà accontentato e si trasferirà a Madrid per 30 milioni di euro. Ma nel 2006 arriva Capello e dopo una buona stagione (8 gol in 37 partite), finisce ai margini: "Non ama i brasiliani". Con Schuster ritorna a pieno nel progetto, nonostante un chiacceratissimo festino dopo un match con la nazionale, nel quale avrebbe chiesto ad un compare 40 preservativi per la serata. Nonostante la vittoria nella Liga, Calderon lo scarica: Robinho approva la corte del Chelsea, ma finisce nel settembre 2008 alla corte degli sceicchi del City per 40 milioni, con gaffe clamorosa alla presentazione: "Sono contento di essere al Chelsea" affermazione accolta dall'imbarazzo dei presenti. A Manchester ripercorre la storia già vista in Spagna: parte benissimo, ma a Gennaio 2009 è in rotta con il tecnico e scappa senza permesso in Brasile per festeggiare i 25 anni con la famiglia. Il rapporto si incrina ancora di più per un accusa di stupro, dalla quale viene scagionato in Aprile. La moglie e il figlio non lo abbandonano, a Luglio si sposerà in una cerimonia piena di umorismo, con tante gag e battute con i presenti. A novembre Robinho chiede al City di soffrire per infortuni e saudade: viene accontentato tornando nel mercato invernale al Santos. Qui ritrova il sorriso smarrito, portando il club alla vittoria del campionato paulista, al termine del quale affronta il Mondiale, in cui andrà a segno due volte contro Cile e Olanda. Una certezza in tutti questi anni l'ha avuta: il suo parrucchiere. Si chiama Gilson e arriva dallo stesso paese di Robinho: Sao Vicente. Da tredici anni il neo attaccante del Milan se lo porta in giro per il mondo per curare al meglio la sua acconciatura. Gilson è volato due volte a Madrid quando Robinho giocava nel Real e ben otto volte a Manchester dopo che l’attaccante brasiliano era stato ingaggiato dal City. E adesso arriverà anche all'ombra del Duomo, perchè Robinho continua a tenere molto al suo look. I tifosi rossoneri aspettano di vederlo a San Siro, sperando che abbia finalmente chiuso con i guai fuori dal campo e possa dimostrare sul terreno di gioco il suo enorme talento.
|