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Giovanni Lodetti

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inzaghi.pato 32
view post Posted on 23/11/2009, 16:41




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Giovanni Lodetti (Caselle Lurani, 10 agosto 1942) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista. Campione europeo con la Nazionale italiana nel 1968.
Cominciò nelle squadre giovanili del Milan e nella stagione 1961-1962 esordì in Serie A, vincendo lo Scudetto numero 8 della storia rossonera.

Nelle stagioni successive diventò titolare ed il Milan vinse lo Scudetto 1967-1968, la Coppa Italia 1967, la Coppa delle Coppe 1968, la Coppa dei Campioni 1969 e la Coppa Intercontinentale nello stesso anno.

Nel 1970 lasciò il Milan, dove venne sostituito da Romeo Benetti, e giocò nella Sampdoria (dal 1970 al 1974), nel Foggia (1974-1976) e nel Novara (1976-1978).

Nazionale [modifica]
Fu titolare con la nazionale italiana, vincendo il Campionato europeo di calcio 1968 a Roma, ma venne escluso dalla lista dei 22 giocatori selezionati per il Campionato mondiale di calcio 1970 in Messico, giocando in totale 18 partite in azzurro.

Dopo il ritiro [modifica]
Attualmente commenta le partite del Milan ed è opinionista su 7 Gold nella trasmissione Diretta Stadio...ed è subito goal e, tutti i lunedì sera, partecipa alla trasmissione "Studio Milan" su Milan Channel.
 
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peppe8516
view post Posted on 23/11/2009, 16:45




Grande Giovanni vecchio cuore rossonero

 
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Casciavìt orgoglioso
view post Posted on 10/9/2011, 20:13




Luisito Suarez dice che Lodetti fu l'avversario che sul piano della marcatura gli creò le maggiori difficoltà, senza mai ricorrere alle scorrettezze. Direi che è un riconoscimento enorme per un grande centrocampista del nostro Milan
 
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view post Posted on 7/7/2012, 11:21
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Milanista Eterno

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I l «Basleta» andò al Milan a 17 anni, partendo da Caselle Lurani (Caséle). Quando gli diedero il primo stipendio vero, 160 mila lire, sul bus mise i soldi nella tasca interna e ci tenne la mano sopra fino a quando non arrivò a casa. Giovanni Lodetti, da Lodi a Milano poteva benissimo andare a piedi, come quello del Quartetto Cetra. «Aveva un bavero color zafferano/e la marsina color ciclamino/veniva a piedi da Lodi a Milano/per incontrare la bella Gigogin». Classe 1942 (il 10 agosto 70 anni), lo chiamavano così perché arava il campo, su e giù, con il mento impettito. Rossonero dal 1962 al 1970, l'anno dei tradimenti: il Milan lo cedette alla Sampdoria e Ferruccio Valcareggi, dopo averlo convocato per il Messico, lo rimandò a casa. In entrambe le situazioni fu l'ultimo a sapere. Aveva piedi buoni per essere uno di quantità. Nel Milan giocò 216 partite e segnò 16 gol. Vinse tutto.
Era lo scudiero di Rivera, correva anche per il golden boy. Una storia antica, ma senza riconoscenza finale. Un bel tipo «il Basleta». Il calcio era/è passione. A carriera finita, al parco Trenno, vide dei ragazzi che giocavano e chiese di entrare. Loro erano titubanti, poi gli fecero i complimenti. «Non sei male». Era cresciuto alla scuola Rocco che, quando si presentò a parlare del contratto, gli rispose: «Ciò, mona, ma sei tu che dovresti pagare noi per giocare». E ancora adesso pensa che avesse ragione. E pensa che, nella vita, ha avuto la fortuna di avere salute, Fede e una moglie, Rita, conosciuta nel 1967 davanti a un juke-box: colonna sonora di Jimmy Fontana, «Il Mondo» quello che non si è fermato mai un momento, proprio come lui, il «Basleta». Ora fa opinionista tv e cerca di ragionare, quando gli urlatori glielo consentono.

corriere.it
 
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inzaghi.pato 32
view post Posted on 10/8/2012, 13:28




Questa volta Rivera può attendere. Al traguardo dei 70 Giovanni Lodetti è un uomo solo al comando. E' il compleanno di un uomo sereno, di un atleta che ha vinto tanto in carriera ma che ha anche dovuto superare tanti pregiudizi e, perchè no, qualche tranvata come quella di Messico '70 quando i convocati non erano ancora 23 come oggi e toccò proprio a lui tornare a casa da...ventitreesimo.

Tutto superato, con il disincanto e il sorriso appena accennato di una persona che oggi vuol bene alla sua famiglia, al suo mare di Moneglia e al suo Milan naturalmente. Opinionista da 13 anni a Milan Channel, ogni anno chiedeva: "Ma l'anno prossimo, mi confermate?". Anno dopo anno, essendo il Basletta una certezza, ha smesso di chiederlo. Oggi però a questo 70enne giovane dentro, solo tanti tanti Auguri.

Convinto assertore dell'importanza della vita d'atleta, rispettosissimo dei ricordi che lo legano al signor Rocco (lo chiama così ancora oggi), sempre impegnato a ricordare l'importanza del Settore giovanile nel grande calcio, oggi Giovanni deve solo pensare alle sue candeline. Ne metta pure 7 sulla torta, una per ogni decennio. Bastano e avanzano, gli sembrerà di avere 7 anni e la freschezza di un bel bimbo rossonero. Che, ancora oggi, Giovannino dimostra di essere.

milannews


Auguri Giovanni Lodetti per i tuoi 70 anni ^_^
 
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ramark
view post Posted on 10/8/2012, 16:08




Auguroni!
 
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view post Posted on 10/8/2012, 21:23

El Milan e poeu pù

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auguri giuanìn!
 
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sanasi77
view post Posted on 12/8/2012, 13:06




ogni tanto lo sento...uno dei milanisti che ragiona di testa e non di pancia..
 
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view post Posted on 22/9/2023, 16:43
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Milanista Eterno

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È morto Giovanni Lodetti. L’ex calciatore del Milan e della Nazionale si è spento a 81 anni

Addio a Giovanni Lodetti. Il mondo del calcio piange l’ex centrocampista del Milan, uno dei grandi protagonisti dell’epopea rossonera negli anni Sessanta. Originario di Caselle Lurani, dove era nato il 10 agosto 1942, il popolare “Basleta”, come veniva chiamato per il mento pronunciato, è stato uno dei calciatori più iconici e vincenti della sua generazione. Lodetti, spesso e ingiustamente declassato a “gregario” del compagno di squadra Gianni Rivera, era un mediano di lotta ma con ottime doti tecniche, come lui stesso aveva sottolineato in un’intervista al “Cittadino”: «Non è vero che correvo e basta, avevo anche i piedi buoni». In carriera ha vinto tutto: 2 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe delle Coppe, una Coppa Intercontinentale e una Coppa Italia con la maglia del Milan, più un Europeo con l’azzurro della Nazionale nel 1968. Lodetti è noto anche commentatore televisivo, apprezzato dal pubblico per la sua simpatia, la sua umanità e la sua ironia.

Il Cittadino
 
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view post Posted on 22/9/2023, 16:50
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Milanista Incallito

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Grande Giuanin…ci mancherai…grazie!
 
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view post Posted on 22/9/2023, 16:56
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Nooooo! Era un grande, quando commentava il Milan a Diretta Stadio
 
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view post Posted on 22/9/2023, 17:36
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Milanista Incallito

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Grande dispiacere.
Persona meravigliosa e che da calciatore ha fatto la nostra storia.
.....lo immagino riabbracciare il "Paron"
😥😥😥
 
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view post Posted on 22/9/2023, 17:58
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Grande immenso dispiacere, un uomo perbene, umile ma fiero, RiP grande combattente.
 
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view post Posted on 22/9/2023, 18:01
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L'ADDIO
Calcio in lutto: è morto Giovanni Lodetti, bandiera del Milan anni '60
Se n'è andato a 81 anni lo storico centrocampista rossonero degli anni di Rivera e Rocco


di Andrea Cocchi
22 settembre 2023A A A


Addio a Lodetti: bandiera del Milan anni '60

Il mondo del calcio piange Giovanni Lodetti, l’ex centrocampista del Milan degli anni d'oro degli anni Sessanta. Nato a Caselle Lurani, provincia di Lodi il 10 agosto 1942, è stato considerato il gregario di Gianni Rivera, mentre in realtà, oltre a essere un ottimo mediano di interdizione di buone capacità atletiche (quello che oggi si definirebbe "box to box"), Lodetti era anche dotato tecnicamente. In carriera ha vinto tutto: 2 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe delle Coppe, una Coppa Intercontinentale e una Coppa Italia con la maglia del Milan, più un Europeo con l’azzurro della Nazionale nel 1968. Le nuove generazioni lo hanno conosciuto per le sue partecipazioni alle trasmissioni televisive locali.

Chi invece ha avuto la fortuna di conoscerlo personalmente ha avuto modo di trovarsi di fronte una persona straordinaria. Certo, quando qualcuno passa dall'altra parte diventa automatico esaltarne le doti umane. In questo caso, però, il luogo comune si sposa con la realtà. Quando qualcuno gli diceva che era molto più di un cursore, lui si illuminava e diceva (nel dialetto che riservava alle persone di cui si fidava): "Mi s'eri bun". E "bun" lo era davvero. Marcatore implacabile, sapeva proporsi quando aveva la palla grazie a una capacità di corsa invidiabile. In più leggeva il gioco come pochi. Sapeva trovare corridoi per i compagni e inserirsi in zona-gol. Altro che gregario. Ha vinto tanto ma non ha dimenticato due ingiustizie che lo hanno segnato. La prima ai Mondiali del '70 quando, dopo che Anastasi era stato costretto a lasciare la Nazionale, Valcareggi aveva convocato al suo posto due attaccanti, Boninsegna e Prati, decidendo di rinunciare al "Giuanin" costretto così a vedere l'avventura azzurra in Messico dal televisore. Pochi giorni dopo si ritrovò chiamato dal bar dello stabilimento balneare, dove stava passando le vacanze, per ricevere la comunicazione del Milan che era stato venduto alla Sampdoria. Raccontava quell'estate assurda più con amarezza che con rabbia, dando l'impressione di una persona che non sapeva portare rancore ma era incapace di dimenticare. Eppure ha continuato a tifare Milan, come faceva, senza recitare, nelle varie tv locali in cui commentava le partite.

Grande raccontatore di aneddoti (leggendario quello di quando i compagni della Samp lo mandarono a chiedere un giorno libero a Heriberto Herrera e si sentì dare del "cojon" dall'allenatore paraguaiano), il più bello in assoluto è di quando aveva già smesso di giocare. La voglia di calcio non gli era mai passata. O meglio, la voglia di continuare a dare calci al pallone su un prato verde (e chiunque l'abbia provato sa che poche cose al mondo sono più belle). Un giorno si presentò al parco di Trenno, a Milano, dove quotidianamente centinaia di innamorati di calcio disputavano partite solo per il gusto di giocare. Quella volta una delle due squadre aveva un giocatore in meno e chiesero a Lodetti di unirsi a loro, dando pochissima fiducia a uno che, ai loro occhi, sembrava un vecchietto. Lui giocò come sapeva e, nonostante la differenza d'età, era di un altro pianeta rispetto a tutti gli altri. Alla fine, compagni e avversari, lo avvicinarono per fargli i complimenti e chiedergli come si chiamasse. Lui rispose: "Mi chiamo Ceramica", dalla scritta che aveva sulla giacca a vento indossata quel giorno. Da allora gli appuntamenti al parco divennero frequenti, con i compagni che continuavano a chiamarlo Ceramica. Tutto finì la volta in cui un signore anziano, che stava portando in giro il cane, non lo riconobbe dicendogli: "Uè Lodetti, stè fee chì?", svelando a tutti la vera identità di Ceramica. Quando lo raccontava aggiungeva sempre: "Quelle sono state le mie partite più belle". Ciao Giuanin, grazie per la tua amicizia e per averci fatto vivere, con quei racconti, tutta la poesia di un mondo che non c'è più.

Un amore infinito il suo per il Milan, per tutti i suoi compagni di squadra e amici rossoneri. Ha corso e lottato, ha vinto e vissuto con la maglia della sua vita, il Lodetti. Alla signora Rita e al figlio Massimo le condoglianze più sentite e sincere per la perdita… pic.twitter.com/uiFnRZpMAq

— AC Milan (@acmilan) September 22, 2023


Sportmediaset

Conosciuto grazie alle TV locali..sono dispiaciuto, brava persona e super tifoso.
 
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view post Posted on 22/9/2023, 18:04
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Milanista Eterno

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Ci mancherà, legatissimo a noi.
 
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