Roberto Donadoni: Luci a San SiroCentrocampista di fascia destra, cominciò la sua carriera nell'Atalanta, con la quale disputò il campionato giovanile nella stagione 1981-1982 e quello di Serie B nell'annata seguente (18 presenze). L'Atalanta non riuscì a salire di categoria ma Donadoni rimase lo stesso con i nerazzurri, collezionando nella stagione 1983-1984 26 presenze (con 2 reti) ottenendo la promozione in Serie A. Con l'Atalanta, Donadoni disputò due anni da titolare nella massima serie.
Nell'estate del 1986 venne acquistato dal Milan (fu il primo acquisto gestito personalmente da Silvio Berlusconi, una trattativa che all'epoca suscitò un certo scalpore in quanto fu la prima volta che un giocatore già "promesso" alla Juventus non si trasferì poi a Torino) con cui rimase fino al 1996, inanellando una serie di trionfi. Titolare praticamente inamovibile sia con Arrigo Sacchi che con Fabio Capello, vinse infatti sei scudetti (1987-1988, 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994, 1995-1996, 1998-1999), tre Coppe dei Campioni (1988-1989, 1989-1990, 1993-1994), due Coppe Intercontinentali (1989, 1990), tre Supercoppe Europee (1989, 1990, 1995) e quattro Supercoppe italiane (1989, 1992, 1993, 1994).
Dopo due stagioni interlocutorie negli U.S.A. con i New York Metrostars, nell'agosto 1997 tornò al Milan. Restò con i rossoneri due anni, con 24 presenze in tutto e uno scudetto nella stagione successiva (quello di Alberto Zaccheroni), per poi varcare l'ultima frontiera: emigrare in Arabia Saudita per giocare nell'Al-Ittihad, con cui vinse l'ultimo scudetto della sua pluridecorata carriera. Nel 2000 si ritirò dal calcio giocato.
Donadoni fu anche, dal 1986 al 1996, un punto fermo della Nazionale italiana, sia negli anni di Azeglio Vicini (Europei 1988 e Mondiali 1990) che in quelli di Arrigo Sacchi (Mondiali 1994 e Europei 1996). Nel corso dei Mondiali 1990, nella semifinale contro l'Argentina in cui si dovette far ricorso ai calci di rigore, fu tra i rigoristi italiani che fallirono il tiro dal dischetto, e l'Italia non andò in finale.
Nel 1994, ai mondiali statunitensi, fu vice-campione dopo la finale persa (ancora ai rigori, ma non fu lui a tirare) con il Brasile.
In tutto ha disputato 63 partite e segnato 5 gol, esordendo l'8 ottobre 1986 e giocando l'ultima gara in azzurro il 19 giugno 1996.