| Povero Diavolo
Dopo la netta sconfitta nel derby l'ambiente rossonero è depresso e ci sono molti problemi da risolvere, ma bisogna cercare di reagire, evitando isterismi e remando tutti nella stessa direzione, perchè la stagione è solo agli inizi.
La sconfitta nel derby ha lasciato il segno in tutto l'ambiente rossonero, anche in chi cerca di minimizzare e dare fiducia: si sperava che il Milan fosse riuscito a colmare miracolosamente la notevole differenza che lo separa dall'Inter dal punto di vista tecnico, il fatto di affrontare la stracittadina con un vantaggio di due punti in classifica aveva illuso molti e, invece, la realtà è stata mortificante e peggiore di qualsiasi aspettativa, anche di quella dei più pessimisti. Detto questo non bisogna nemmeno correre il rischio di esagerare con il disfattismo, primo perchè non serve a nulla, secondo perchè anche uno 0-4 nel derby può sembrare più disastroso di quello che è: il Milan ha giocato bene, alla pari con l'Inter, forse addirittura meglio per mezz'ora, poi, in effetti, si è letteralmente squagliato dopo il primo gol, quasi che quell'azione improvvisa e fulminante abbia fatto capire che l'Inter stava scherzando, stava lasciando sfogare gli avversari, pronta a colpirli appena ne avesse avuto voglia; sembra quasi che il Milan abbia espresso il suo massimo sforzo in avvio e che il gol subito abbia fatto crollare in un attimo le deboli certezze di una squadra che ancora non è tale. Come sempre con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma viene da chiedersi cosa sarebbe successo se Ronaldinho avesse sfruttato meglio l'assist di Pato, invece di ciabattare malamente sul fondo, sprecando l'azione più bella costruita dai rossoneri e inventata dal Papero con un guizzo dei suoi; passare in vantaggio dopo aver giocato bene l'avvio di partita avrebbe potuto cambiare gli scenari, poi divenuti tragici, del derby e forse ora staremmo dicendo cose diverse; invece è arrivato quel gol improvviso, poi il contropiede del rigore, poi l'espulsione di Gattuso, poi addirittura il terzo gol, in uno dei peggiori quarti d'ora della storia del Milan, inferiore solo ai tristemente famosi sei minuti di Istanbul. In pochi minuti il derby ha preso una piega incredibile che nemmeno il più ottimista degli interisti avrebbe immaginato prima della mezz'ora e ora siamo qui a leccarci le ferite e cercare di ripartire. Una sconfitta nel derby alla seconda giornata poteva starci, chiaro che le dimensioni della stessa pesano eccome, ma ancor di più preoccupa il modo in cui sono stati gestiti alcuni episodi: ciabatte o non ciabatte, Seedorf non era chiaramente pronto ad entrare in campo in pochi secondi e bisogna chiedersi il perchè; conoscendo il carattere di Gattuso, bisognava intervenire in fretta con una sostituzione meno complicata, ma lo stesso Ringhio ha esagerato, perchè va bene la grinta e la voglia di non mollare ma un giocatore di esperienza come lui deve evitare interventi istintivi come quello che ha causato l'espulsione e capire che è peggio lasciare la squadra in dieci piuttosto che farsi saltare da un avversario a metà campo; Leonardo è stato poco reattivo nel cambio, visto che Gattuso si è fatto male molti minuti prima del fattaccio, aveva avvisato Ambrosini della necessità della sostituzione e dopo il secondo gol ha alzato bandiera bianca portandosi fuori dal campo e togliendo la fascia di capitano; cosa doveva fare di più per far capire che non ce la faceva? Forse era meglio mandare in campo immediatamente qualcuno, anche lo stesso Seedorf, senza adeguato riscaldamento e senza restare lì a parlottare a lungo sui compiti tattici dell'olandese, perchè mancava poco all'intervallo e Seedorf poteva scaldarsi e ricevere istruzioni nella pausa evitando così l'episodio grottesco e dannoso. Dubito che Ancelotti avrebbe commesso un errore del genere, ma in fondo è da questi particolari che si capisce chi è allenatore navigato e chi è alle prime armi e più teorico che pratico del mestiere. L'unica consolazione è che sbagliando s'impara e anche Leonardo crescerà e imparerà dai suoi errori, diventando, magari in breve tempo, ottimo allenatore. L'impressione che si ha dall'esterno, però, è che per il momento non abbia il pieno controllo dello spogliatoio e che disavventure come quelle del derby non aiutino certo a fare gruppo e compattarsi; anche in questo caso il tempo lavora a favore di Leonardo, perchè non è facile prendere il posto di un allenatore come Ancelotti che aveva un rapporto particolare con i giocatori e soprattutto con la vecchia guardia, sulla quale poteva contare ad occhi chiusi nei momenti di difficoltà. Inutile nascondersi dietro a un dito: nel derby sono stati commessi errori da squadra dilettantistica, non solo in campo e lo dimostra il fatto che lo stesso Adriano Galliani ha chiesto e ottenuto spiegazioni. Certo anche i dirigenti devono recitare il mea culpa dopo aver visto Jankulovski ridicolizzato da Maicon, laddove avrebbe dovuto esserci il terzino vanamente richiesto da Leonardo o dopo aver capito che in questo momento non c'è confronto fra le rose di Milan e Inter; tre indizi fanno una prova, quindi tre sconfitte nei derby in poco più di un mese devono far riflettere, anche se ormai non servono più nemmeno le riflessioni, visto che il mercato è chiuso e la rosa resterà questa almeno fino a gennaio. Allora l'unica cosa che si può fare è evitare drammi, cercare di lasciarsi alle spalle la tragica serata del derby e guardare avanti; restiamo compatti e remiamo tutti nella stessa direzione, a partire dal tifoso n°1 e azionista di maggioranza che non perde occasione per criticare velatamente il lavoro e le scelte di Leonardo come faceva con Ancelotti; anche questi sono comportamenti che minano le già fragili fondamenta rossonere e sarebbe più saggio stare zitti o dare vero appoggio al tecnico e alle sue scelte, visto che Leo ha già fin troppi problemi da risolvere. Anche i tifosi devono mostrare maturità ed equilibrio: perdere un derby 4-0 non piace a nessuno, il colpo è stato duro ma questo non è il primo momento difficile della storia rossonera e non sarà nemmeno l'ultimo ed è necessario restare vicini alla squadra e sostenerla, per evitare che questo povero diavolo uscito con le ossa rotte dal derby non riesca più a rialzarsi; siamo solo all'inizio della stagione e non si può mollare già ora, altrimenti sì che saranno dolori e allora prendiamo spunto dalla coreografia della Curva Sud di sabato e cerchiamo di andare AVANTI, uniti come sempre!
Curva Sud MILANO
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