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Jean Pierre Papin, Nome in codice JPP

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OLANDESE VOLANTE
view post Posted on 1/9/2009, 14:06




il mitico jaen pierre papin è nato a boulogne sur mer il 5 novembre 1963 francia muove i primi calci nel INF VICHY nel 1983 e li vi resta fino al 1984 nell 1985 passa al valenciennes in serie b ma già l anno successivo il club bugge club belga di serie a si acorge di lui e lo ingaggia e lo stesso anno vince la coppa del belgio nel 1986 alla porta del brugge suona un certo bernard tapie fatidico persidente ambizioso che vuole creare una supersquadra con l obbiettivo di vincere tutto e ingaggia jean pierre tra il 1989 e il 92 nel marsiglia riesce a vincere 4 capionati consecutivi e una classifica cannonieri e nel 1991 vince il pallone d oro e nel 1992 si trasferisce AL MILAN voluto fortemente dal nostro beneamato berlusconi che si innamorò della sua velocità d esecuzione in area al milan vince 2 campionati 92-93 2 supercoppe italiane 92-93 e la champions del 94 nel mezzo la sconfitta proprio col marsiglia nella finale del 93 di champions ,nel 1994 si trasferisce al BAYERN MONACO ma la sua carriera è minata da diversi infortuni ma comunque riesce a vincere una coppa uefa co i bavavresi nel 1996 nel 1996 si trasferisce di nuovo in francia al BORDEAUX breve parentesi poi al guignamp 98 al camp ferret nel 2001 nel 2004 dalla ddio al calcio giocato ma poi ci ripensa e torna con i dilettanti del facture biganos a 45 anni suonati fisico ancora buono. da li incomincia la carriera di allenatore prima ne bessin poi con lo strasburgo e ora con il lens nel mezzo a questi ha rifiutato di allenare il chelsea e manchester utd
 
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view post Posted on 15/10/2023, 08:35
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Milanista Eterno

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Papin: "Pelle d'oca se ripenso al Milan. Giroud? Lo sento spesso, anche io giocai in porta"


Il Pallone d'oro 1991: "Il Milan un'esperienza incredibile e bellissima. Il primo incontro con Berlusconi: mi portarono a casa sua ad Arcore e lui si mise a cantare in francese. Mi domandai “ma dove sono capitato?”




Il Milan di ieri, oggi e domani, ma anche la sua storia di famiglia e l’associazione (9 de couer) con la quale si occupa da anni di aiutare i bambini malati di paralisi cerebrale, la malattia rara che ha colpito sua figlia Emilie. “Anni fa un medico mi disse che non avrebbe mai camminato. Ora corre con me tutti i giorni”. Jean Pierre Papin, uno degli attaccanti francesi più forti di sempre, si è raccontato intervistato da Alessandro Alciato sul palco del Teatro sociale di Trento, in uno degli incontri dedicati dal Festival ai vincitori del Pallone d’oro, che JPP ha conquistato nel 1991.

MARSIGLIA E MILANO— Vittorie e dispiaceri, gol e sorprese. La conversazione parte dal suo addio al Marsiglia proprio in quell’anno. “Stavamo facendo il riscaldamento pre partita, il presidente Tapie mi portò un microfono e mi disse: ora racconta ai tifosi che te ne vai e in quale squadra vai. Un discorso improvvisato, farlo fu difficile, ma il pubblico del Velodrome mi rispettò. Rispettò la mia sincerità”. Sincero, Papin, anche quando racconta del primo incontro con Silvio Berlusconi. “Mi portarono a casa sua ad Arcore e lui si mise a cantare in francese. Mi domandai “ma dove sono capitato?”. Un’esperienza incredibile, come l’arrivo in elicottero, con l’atterraggio all’ippodromo e poi l’ingresso a San Siro. Il Milan giocava con il Napoli. Mi sembrava tutto un sogno. Giocare nel Milan era un sogno, poi un privilegio. Parlo spesso con Olivier Giroud e mi dice la stessa cosa. Ripensare al Milan mi fa venire la pelle d’oca, e viene la pelle d’oca anche a lui. Ci scriviamo spesso, quando fa gol e anche quando va in porta. Solo un pazzo può andare in porta, Olivier è pazzo e anche io. Perché pure io una volta sono andato in porta, sapete? Era il 1989, giocavamo a Sofia. Il nostro portiere si era rotto la gamba e presi il suo posto. Gol subiti? Zero”. Giroud pazzo ma anche grande professionista, come Alexis Sanchez che Papin ha avuto a Marsiglia lo scorso anno (é consulente del presidente Pablo Longoria). “Tudor lo ha messo in condizione di fare una stagione meravigliosa”. Ma dopo Tudor ecco Gattuso sulla panchina marsigliese. “La scelta era fra lui e Galtier. Il presidente mi ha chiesto un consiglio e io ho detto che Rino era l’uomo giusto per dare quella grinta che alla squadra mancava. Ha tutto quello che serve in una piazza come la nostra. Credo e spero che si fermerà a lungo e ci porterà dove dobbiamo stare”.

IN VISTA DI PSG-MILAN— Ovvero in Champions League, il miraggio del Papin giocatore, che perse due finali (nel 1991, quando giocava ancora con il Marsiglia e perse contro la Stella Rossa, e nel 1993, quando giocava nel Milan e perse proprio contro il Marsiglia) e la vinse alla fine nel 1994, ma senza giocare la finale. “Fu comunque una gioia immensa. Dopo aver fallito con l’Olympique e l’anno dopo, nel 1992, perdendo con il Milan proprio contro i miei ex compagni pensavo di portare sfortuna”. Dal Milan di allora, dagli elogi a Capello , a Gullit e Van Basten (“fu proprio la prospettiva di giocare insieme a lui a spingermi a scegliere il Milan”) al Milan di adesso, che si prepara ad affrontare il Psg. “Se fermi Mbappè è tutto più facile, ma Kylian è una forza della natura. Però già alcune squadre francesi e il Newcastle hanno fermato il Psg. Che è una grande squadra con tanti nomi, ma i nomi da soli non danno un’anima. Finora il Psg non l’ha avuta”.

Gazzetta.it
 
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