| Non v’è ragione di dubitare che sia esistito Gesu’ Cristo. A testimoniarlo ci sono sia i vangeli riconosciuti dalla chiesa, sia quelli apocrifi. Se mai nella narrazione di alcuni episodi si è abusato della fantasia ma quello fa parte della propaganda ideologica. Presumo che Gesu’ fosse una persona sicuramente eccezionale, carismatico e di vedute molto avanzate per quei tempi, un socialdemocratico di duemila anni fa. Ma a divinizzarlo ci hanno pensato gli apostoli e la chiesa successivamente. D’altronde tutte le religioni per radicarsi hanno sfruttato il bisogno di trascendenza, di mistero, di spirituale e di esoterico degli uomini. E credo tutte siano originate da figure carismatiche con visioni sociali molto positive ed avanzate. Poi gli addetti ai lavori ci hanno costruito attorno i rituali, avvolgendoli di mistero, che qualcuno chiama minchiate. Quindi dire che sono tutte minchiate non mi pare giusto perché significa rinnegare i principi sui quali si fondano. Non va dimenticato il contesto sociale non paragonabile con l’attuale in cui sono nate. Non va neppure sottovalutato quanto la religione abbia influenzato la cultura, la civiltà e lo sviluppo etico e sociale di un popolo. Ovvio che raggiunto il livello di cultura, civiltà e democrazia dell’attuale mondo occidentale, certe idee, certi principi e certi comportamenti sono talmente radicati che neppure ci rendiamo conto che derivano dal substrato del cristianesimo, del quale invece riconosciamo, proprio perché stona con la modernità, quello che resta, cioè il rituale, le cosiddette minchiate. In realtà si potrebbe aprire un dibattito sull’utilità delle minchiate ma non è il caso. Ma se togliamo le minchiate restano i principi che non sono altro che regole di convivenza sociale, che dopo duemila anni sono fortemente radicate, quasi da sembrare innate, ma non è così. Basta pensare che 200 anni fa era normale lo schiavismo e 400 anni fa l’inquisizione contro la stregoneria per capire che certi principi non sono innati ma seguono l’evolvere della società. Ma da questi buoni principi estrapolare l’esistenza di un entità pensante superiore, l’esistenza di un aldilà con o senza 7 vergini, l’esistenza di un inferno o paradiso sulla base di un giudizio universale che punisce o premia il comportamento terreno mi pare un tantino poco razionale. Letterati, filosofi, scienziati si sono cimentati nel tentativo di razionalizzare l’esistenza di Dio ma nessuno mi ha mai convinto. Lo stesso Kant rigorosissimo nelle sue analisi, quando ci prova si arrampica sui vetri. Nessuno ha dimostrato che c’è un fine deterministico nel l’evoluzione dell’universo e nessuno ha razionalmente negato che l’universo si sia evoluto in maniera casuale e che casualmente sia scattata la scintilla che ha originato cellule viventi che si sono evolute fino all’uomo moderno e che tutto quello che c’è di non razionalmente spiegabile nel cervello umano non sia altro che il risultato di reazioni chimiche randomiche che si trasmettono geneticamente. Scusatemi se vi ho tediati
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