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Inter, Suning tratta la cessione del club

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view post Posted on 2/1/2021, 15:03
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Milanista Incallito

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CITAZIONE (Diablo82 @ 2/1/2021, 14:49) 
CITAZIONE (il rensenbrink della brianza @ 2/1/2021, 14:40) 
esatto!
il milan è messo meglio perché su 25 elementi della rosa ce ne sono 15 dai quali può ottenere ricavi importanti e/o plusvalenze e soprattutto ha avviato un circolo virtuoso con i giovani che può invogliarne altri a venire.

Beh però quello anche gli altri, almeno i merdaizer abusivi... ne hanno pure loro diversi di capitali semoventi...

non è facilissimo fare plusvalenza con chiesa e nemmeno con bernardeschi. quanto a ronaldo, o aspetti che scada il contratto o hai sul groppone una paccata di milioni.
è ancor più difficile fare plusvalenza con kolarov, young, ranocchia, sanchez...
e figuriamoci con muriqi!
quello che voglio dire: tra alex sandro e theo forse trovi qualcuno che apprezza più il bianconero, ma nessuno si sognerebbe di sborsare per lui la cifra che potrebbe sborsare per theo.
la juve ha preso rabiot a zero, ma rabiot ha un contratto che o diventa top player vero oppure fino al 2023 è praticamente invendibile.
 
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view post Posted on 2/1/2021, 15:13
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Milanista Eterno

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Spero questo destabilizzi lo spogliatoio
 
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view post Posted on 2/1/2021, 20:57

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CITAZIONE (il rensenbrink della brianza @ 2/1/2021, 15:03) 
CITAZIONE (Diablo82 @ 2/1/2021, 14:49) 
Beh però quello anche gli altri, almeno i merdaizer abusivi... ne hanno pure loro diversi di capitali semoventi...

non è facilissimo fare plusvalenza con chiesa e nemmeno con bernardeschi. quanto a ronaldo, o aspetti che scada il contratto o hai sul groppone una paccata di milioni.
è ancor più difficile fare plusvalenza con kolarov, young, ranocchia, sanchez...
e figuriamoci con muriqi!
quello che voglio dire: tra alex sandro e theo forse trovi qualcuno che apprezza più il bianconero, ma nessuno si sognerebbe di sborsare per lui la cifra che potrebbe sborsare per theo.
la juve ha preso rabiot a zero, ma rabiot ha un contratto che o diventa top player vero oppure fino al 2023 è praticamente invendibile.

Io veramente parlavo dell’ inda con bastoni, volendo d ambrosio, sensi,eriksen, barella,e su tutti martinez, che poi plusvalenza è un concetto relativo, anche lukaku tra un anno o due potrebbe partire e dare una seppur minima plusvalenza
 
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view post Posted on 3/1/2021, 13:03
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Milanista Eterno

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Marotta: "Non possiamo permetterci investimenti. Ma è chiaro che..."

L'a.d. dell'Inter ha parlato prima della gara col Crotone: "Va rivisto il costo del lavoro. Tutti i club devono avere continuità nella gestione: il mercato non sarà più come prima"



"Abbiamo delineato le linee guida sul mercato. Non possiamo permetterci investimenti, ma è chiaro che tutte le società europee sono in questa situazione. Si va avanti, c’è grande senso di appartenenza nel gruppo tecnico, oggi pensiamo solo ai tre punti". È stato chiaro, Giuseppe Marotta, che nel prepartita di Inter-Crotone ha delineato a Sky Sport le prerogative nerazzurre. Soffermandosi su cessione del club e calciomercato.

COMUNICATO ESPLICITO — "Direi che il comunicato di ieri del presidente è stato molto esplicito e ha smentito le ipotesi di una cessione del gruppo di maggioranza - ha proseguito l'amministratore delegato dell'Inter -, siamo in un momento in cui c’è una contrazione mondiale dettata dalla pandemia, tutti i club devono avere continuità nella gestione e il mercato non sarà più come prima".

CALCIOMERCATO— Ovviamente, la pandemia influenzerà anche il calciomercato: "Va innanzitutto rivisto il costo del lavoro: in Italia, dal 50%, oggi rappresenta il 70% dei costi di un club. Serve calmierarli e continuare nella programmazione, che è indispensabile".

Gazzetta
 
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view post Posted on 3/1/2021, 13:19
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Diciamo che alla fine per loro sunning potrebbe essere comunque quello che è Elliott per no.
Un gruppo solido che mantiene comunque la baracca e di questi tempi non è poco eh.

Da noi c’è ne stiamo facendo una ragione e la linea giovani inizia a pagare.

Vediamo lì se Conte punta i piedi e, come spero, rompendo le palle inizi a creare caos ..
 
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view post Posted on 6/1/2021, 10:27
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Milanista Eterno

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Corsera - Inter, la quota di controllo in pegno al gruppo Alibaba di Jack Ma (sparito da due mesi)

L’Inter è in pegno a Jack Ma, il fondatore di Alibaba di cui si sono perse le tracce da due mesi. La sintesi estrema è questa. Ma la storia è più articolata e forse spiega l’origine dell’austerity imposta dagli Zhang al club milanese e la nascita delle voci, smentite, di vendita.

Comincia il 4 dicembre scorso quando, secondo il database dell’Agenzia di informazioni creditizie di Pechino citato da alcuni media locali, l’imprenditore cinese Jindong Zhang, 57 anni, proprietario dell’Inter, e il figlio Kangyang (Steven), 29 anni, presidente del club, danno in garanzia i gioielli di famiglia (ma non il colosso commerciale Suning.com) a una società del gruppo Alibaba.


La cassaforte in garanzia
Quel giorno i due Zhang più la loro società Nanjing Runxian sono seduti da una parte del tavolo mentre dall’altra ci sono i rappresentanti della Taobao (China) Software co, l’ eBay cinese. I primi mettono sul piatto il 100% del capitale della cassaforte di famiglia Suning Holdings Group (SHG): 51mila azioni Jindong Zhang, 39mila il figlio e 10mila azioni Runxian, per un valore nominale complessivo di 1 miliardo di yuan pari a circa 130 milioni di euro. Quale sia la contropartita (liquidità?) è tuttora un mistero. Ma il valore di mercato degli asset familiari è presumibilmente di gran lunga più elevato del nominale. Il patron del gruppo mette sul piatto, in aggiunta al resto, anche le sue 65mila azioni di Suning Real Estate. SHG, dove è concentrato questo portafoglio di famiglia, Inter compresa (il pegno riguarda perciò la quota di controllo a monte del club nerazzurro), fa parte di un’articolazione societaria parallela e sostanzialmente separata rispetto a Suning.com, la società quotata con 35 miliardi di euro di ricavi e oltre 8mila negozi di materiale elettrico in gestione.

I nerazzurri e Taobao
Taobao-Alibaba è diventata dunque trasversale: da una parte è un socio importante (19,9%) del gruppo quotato e dall’altra si prende in garanzia le azioni della cassaforte di famiglia SHG che è titolare anche di un 3,98% dello stesso gruppo quotato. Sembra qualcosa di più di un normale accordo commerciale. Sotto il controllo di SHG ci sono tra l’altro grandi proprietà immobiliari, attività nei servizi finanziari e nello sport, con i diritti tv del calcio europeo per la Cina, con lo Jiangsu che nel 2020 ha vinto il suo primo campionato cinese di calcio battendo in finale il Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro. E poi l’Inter di cui SHG possiede indirettamente il 68% (il 31% è a Cayman, proprietà del fondo LionRock). Tutto ciò passa da una parte all’altra del tavolo il 4 dicembre con il risultato che il capitale della holding di famiglia, e dunque il controllo dell’ «FC Internazionale Milano spa», è ora parcheggiato presso Taobao che ne ha il possesso (ma non la proprietà) per tutelare, evidentemente, un credito o un suo diritto contrattuale.

«Un normale accordo d’affari»
Bisogna ricordare che cinque anni fa è stata proprio la Taobao (China) Software a rilevare il 19,99% di Suning.com per 4,6 miliardi di dollari e non è escluso che la ratio del pegno attuale sia da ricercare proprio nell’accordo («Share subscription agreement») firmato tra le parti il 9 agosto 2015. Dunque non è nota, come si diceva, quale sia stata la contropartita dei titoli dati in pegno e nemmeno si conosce il contenuto dell’accordo Zhang-Taobao. Per esempio: chi ha il diritto di voto? Che tempi ha il contratto? «Il pegno azionario - dicono dal gruppo di Nanchino - è un normale accordo d’affari che non ha alcun impatto sullo sviluppo commerciale e sulla consueta attività di Suning.com». Infatti coinvolge soprattutto le attività della holding di famiglia sulle quali però i portavoce del gruppo non dicono nulla.


Il messaggio sui bond
Si può supporre che la famiglia abbia deciso di fare cassa per far fronte alle esigenze di liquidità del gruppo commerciale: sul mercato erano circolate voci di pressione sulle scadenze obbligazionarie. La società le ha rintuzzate poco prima di Natale utilizzando fondi propri per riacquistare 2 miliardi di yuan in obbligazioni. Un messaggio di forza e solidità finanziaria. Il titolo però non si schioda dai minimi degli ultimi 6 anni e il mercato resta guardingo. Inoltre ci sarebbe il nodo del rientro assai faticoso dall’investimento-salvagente che il gruppo di Zhang (2,56 miliardi) ha offerto insieme ad altri big al gruppo Evergrande, il colosso cinese del real estate in grave crisi di liquidità. Insomma è una fase molto delicata per gli affari di mister Zhang: a Natale in un discorso interno di Suning ha detto che nei prossimi anni bisognerà concentrare le energie sul principale business retail.

Zhang & Ma
Fase delicata anche perché l’imprenditore, da anni membro dell’Assemblea del Popolo, il parlamento nazionale sotto stretto controllo del Partito, ha come partner strategico Jack Ma, che invece è caduto in disgrazia con Pechino. Ai vertici del Partito comunista non sono andate giù le aspre critiche che Ma aveva pronunciato a un evento del 24 ottobre a Shanghai, in cui tra l’altro aveva affermato che «la Cina non ha un rischio finanziario sistemico semplicemente perché non ha un sistema, e questo è il rischio». La stretta di Pechino sul suo impero ha già fatto naufragare la mega Ipo (37 miliardi di dollari) di Ant Group, la fintech di Alibaba. Sono due mesi che il miliardario cinese è sparito dalla scena, introvabile, un caso di cui parlano i media di tutto il mondo. Nel frattempo all’Inter è arrivato forte e chiaro dagli Zhang il messaggio di estremo controllo dei costi. Anche la società nerazzurra avrà presto i suoi bond (375 milioni scadenza 2022) da rifinanziare.


Corriere
 
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view post Posted on 6/1/2021, 10:35
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Milanista Incallito

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Questo è peggio di Mr Lee nostro. È ha la faccia da "stronzo" mal cacato
 
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view post Posted on 6/1/2021, 12:04

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Ali Babà lo vedrei più 'attinente' ai gobbi :lol1:
 
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view post Posted on 6/1/2021, 12:34
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Milanista Incallito

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CITAZIONE (Marowak-7CL @ 3/1/2021, 13:19) 
Diciamo che alla fine per loro sunning potrebbe essere comunque quello che è Elliott per no.
Un gruppo solido che mantiene comunque la baracca e di questi tempi non è poco eh.

Da noi c’è ne stiamo facendo una ragione e la linea giovani inizia a pagare.

Vediamo lì se Conte punta i piedi e, come spero, rompendo le palle inizi a creare caos ..

Conte non parla più finché non trova qualcuno disposto a pagare eventuali penali al posto suo per liberarlo, gli hanno fatto un culo come un paiolo quest'estate.

E Jack Ma se non lo trovano impiccato o in overdose come altri prima di lui in 2 anni diventa povero salvo miracoli o dietrofront clamorosi.
 
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view post Posted on 6/1/2021, 12:46
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Se ti RODRI, grattati

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Presto Report ci farà una puntata.... anzi no.
 
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view post Posted on 6/1/2021, 13:03
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Milanista Eterno

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https://www.sportmediaset.mediaset.it/calc...7-202102a.shtml

quando si parlava di loro per il Milan, se ne parlava bene eh..altro che Mr.Lee
 
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view post Posted on 6/1/2021, 18:21
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Quando spalletti incontra Pioli, spalletti è un uomo morto.

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CITAZIONE (biggeorge @ 6/1/2021, 12:04) 
Ali Babà lo vedrei più 'attinente' ai gobbi :lol1:

è più attinente a loro fidati
 
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view post Posted on 8/1/2021, 15:13
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Rossonero a vita...

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messi bene i cugini nati male.. 4 mesi arretrati pare..

https://amp.calciomercato.com/news/l-inter...o-te-70030?s=09
 
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view post Posted on 8/1/2021, 22:14

Milanista Eterno

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Non saranno mai messi abbastanza male quelli, non c’è pozzo nero che sia troppo sporco
 
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view post Posted on 9/1/2021, 10:24
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https://www.corriere.it/sport/21_gennaio_0...=tbd_e2bc9da0Jn

Si parla di inter ma non solo..

occhio arriva il botto a breve...



Stadi chiusi e casse vuote. La seconda ondata della pandemia picchia duro sul nostro calcio, e pure all’estero: persino Arsenal e Tottenham hanno chiesto prestiti agevolati alla Banca centrale inglese per superare crisi di liquidità. In Italia si è riaperto il fronte stipendi, unica leva sulla quale i club possono ancora agire per ridurre le uscite, ormai fuori controllo. «Il costo del lavoro incide in maniera pesante sui bilanci — spiega Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter —. Venendo meno i ricavi da stadio e con una contrazione delle entrate da sponsor, per pagare gli stipendi le società spendono cifre intorno al 65 per cento dei fatturati. In ogni azienda, questi dati porterebbero al default».
I numeri horror dei danni provocati dalla fase due del virus sono contenuti all’interno di un documento in preparazione nelle stanze della Lega serie A. Nelle prossime settimane sarà inviato al governo: dopo il primo lockdown la stima era di mezzo miliardo di euro. Il partito dei tagli è compatto, in attesa dell’iniezione di capitali da parte della cordata di fondi Cvc-Advent-Fsi: 1,7 miliardi l’anno per dieci anni per il 10% della nuova società che gestirà i diritti tv e gli aspetti commerciali del brand serie A.
Nel frattempo però è partito il pressing su un doppio binario: da una parte la richiesta alla Figc di rinviare di due mesi il pagamento delle ultime mensilità del 2020, fissato per il 16 febbraio, ma la cosa crea qualche imbarazzo perché il 22 ci sono le elezioni federali.
Dall’altra l’obiettivo è aprire una trattativa con il governo. Uno dei suggerimenti è chiedere di rimandare ulteriormente il versamento di una parte del lordo, imposte e contributi previdenziali, che rappresentano il 50% dell’ingaggio. Ogni anno i club versano circa 1,2 miliardi di euro allo Stato: l’Inter deve aggiungere 6,3 milioni alla busta paga di Lukaku, al centravanti belga ne entrano 7,5 netti. Il Milan 4,5 per arrivare ai 6 di Donnarumma.
Ma i top player sono solo la punta dell’iceberg, la strategia prevede una posizione comune con le altre Leghe per tutelare soprattutto i giocatori più deboli economicamente. «Bisogna studiare delle formule per contenere le uscite. Le Leghe e la Federazione dovranno lavorare di concerto su questi temi. Il problema è in tutta Europa: la contrazione finanziaria è testimoniata, non a caso, dalla scarsità di trasferimenti in questa finestra di mercato» conclude Marotta.
La partita è complicata, il dialogo con l’esecutivo inesistente. Dalla Lega A trapela irritazione per le mancate risposte ai dossier inviati: dal piano per riportare una piccola parte di pubblico negli stadi, alle misure per accelerare i passaggi burocratici per la costruzione dei nuovi impianti, ai «ristori».
Sull’ultimo appello l’Associazione calciatori è pronta a dare il suo appoggio, lo spiega il presidente Umberto Calcagno: «Siamo d’accordo, la richiesta di posticipare il “lordo” è stata ottenuta da altri settori industriali, è un ragionamento di sistema e ben venga. Se invece dobbiamo ripartire da dove ci eravamo lasciati, dai tagli agli stipendi non va. Abbiamo concluso le rinegoziazioni a settembre e a oggi il 50% delle società paga con puntualità. Il calcio italiano deve fare riforme per risolvere i suoi problemi strutturali, che la crescita non fosse sostenibile si sapeva da prima del Covid: vanno redistribuite le risorse verso il basso come in Inghilterra e Germania, è il punto di partenza in un momento di difficoltà». Nel pallone non esistono accordi collettivi, ma il messaggio del sindacato è chiaro: no ad altri tagli.
 
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