| Pagni: "Milan, abbonamenti a rilento. In assenza di campioni è normale, ma potrebbe essere un vantaggio"
A Casa Milan se lo aspettavano: la campagna abbonamenti va a rilento. Per quanto abbiano investito su una promozione pubblicitaria tutto sommato efficace (con i grandi manifesti per Milano in bianco e nero e gigantografie dei tifosi che hanno rinnovato la tessera), i dirigenti rossoneri sono consapevoli che non sarebbe stata una partenza col botto.
L’obiettivo dichiarato è replicare le 30mila tessere degli ultimi due anni, quando gli abbonati arrivarono sull’onda dell’entusiasmo per la nuova proprietà cinese prima e poi per la curiosità del passaggio di consegne al fondo Elliott. Ma, per il momento, siamo a circa due terzi del cammino. Non molti, anche se per l’esordio a San Siro contro il Brescia le prevendite sono partite bene e già molti settori, in particolare nel secondo anello, sono esauriti.
Del resto, per una campagna abbonamenti roboante occorre arrivare da una grande vittoria oppure per aver acquistato grandi campioni. Il Milan, è un dato di fatto, non può vantare ne l’una ne l’altra carta. Quindi, il dato degli abbonati era messo in preventivo Da Ivan Gazidis e dai dirigenti. Fa parte della politica di crescita di piccoli passi, compiuto per conquistare domenica dopo domenica i tifosi. Anche coloro che sono ancora scettici.
Per un colpo di coda finale ci vorrebbe una partenza sprint nelle prime due giornate, in particolare all’esordio con l’Udinese. Ma sarebbe sbagliato mettere pressione a una formazione ancora da rodare, con un gruppo di giocatori nuovi e con una età media molto bassa. Di sicuro, se il Milan mettesse già in mostra un gioco fatto di possesso palla, qualità e “divertimento”, così come sta predicando Marco Giampaolo, i tifosi sarebbero invogliati ad andare a San Siro se non altro per curiosità.
Inoltre, meno abbonati significa che il Milan potrebbe incassare di più durante il campionato. Sempre che il Milan dei giovani appassioni e – nel tempo – trascini sempre più spettatori alla stadio. Ma anche questo fa parte della politica dei piccoli passi…..
Luca Pagni
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