| Buffon, a maggio via dalla Juve. Addio al calcio o ultimo valzer in una big?
Il portiere si è sentito poco coinvolto: vorrebbe ancora un anno altrove
Lascia la Juve o raddoppia altrove. A vent’anni di distanza dal suo arrivo a Torino Gigi Buffon sta vivendo momenti tormentati. La parola addio gli frulla nella testa e non è una scelta semplice, per uno come lui che del mondo bianconero è ormai diventato un simbolo. È dura staccarsi, in qualsiasi modo vada a finire. A 43 anni gioca poco, ora gli resta l’obiettivo della finale di Coppa Italia. Ma questo ruolo del secondo, a questo punto, gli sta stretto.
Così sta pensando di cambiare numero e quartiere a fine stagione. Magari con un’altra opportunità di prestigio: in Italia o all’estero, non fa differenza. Nella sua testa ci sono tanti pensieri, ma l’idea di rimanere a giocare nella Juve un’altra stagione, con apparizioni così sporadiche (appena 10 nelle varie competizioni), è la più remota in questo momento. Sì, in questo momento, perché Gigi non è ancora arrivato ad una decisione definitiva. Anche se ci è molto vicino.
RIFLESSIONI— In questi mesi il campione del mondo ha rispettato il turnover con il titolare Szczesny senza battere mai ciglio e tenendo fede al patto stretto nel 2019, ma avrebbe giocato volentieri qualche partita in più: in perfetta forma fisica, se la sarebbe sentita di scendere in campo almeno il doppio delle volte. Invece si è dovuto accontentare di 5 presenze in campionato, una in Champions League e 4 in Coppa Italia. Ad esempio, nella scorsa stagione, le sue apparizioni erano state 15 e ora è difficile che tocchi quella quota. E, comunque, lui preferirebbe il ruolo di chioccia, magari con un giovane da svezzare, senza tabelle prefissate. Ad ogni modo il rapporto con il suo collega polacco resta eccellente, e a maggior ragione quello con Andrea Pirlo.
È chiaro, dunque, che questa situazione è imbarazzante, per lui e per chi gli sta intorno. Di sicuro non intende essere di impaccio a nessuno e spera che questa fase di riflessione si chiuda in fretta. A dire il vero il suo disagio non è sfuggito ai suoi compagni. Il carattere schietto di Gigi non lascia spazio a segreti: spesso basta uno sguardo per comprendere i suoi umori. Non serve che parli. Il legame del portiere con il mondo bianconero è sotto gli occhi di tutti. Inutile pensare a strappi, nella quotidianità c’è un Buffon che pensa da giocatore e spera di avere ancora un domani. In campo, ovvio.
LE ALTERNATIVE— Non bisogna mai dimenticare che la sua esperienza al Psg è stata comunque soddisfacente, con un bilancio di 25 presenze e un ottimo inserimento. Poi, il ritorno alla Juve dopo la proposta di rinunciare alla maglia da titolare a Parigi. Meglio fare il vice a casa propria... Ma adesso è un’altra storia. Ecco perché non gli dispiacerebbe un’altra puntata all’estero: non a caso era emersa anche l’ipotesi Porto, come erede di Casillas. In realtà non ci sono stati reali approfondimenti, visto che Gigi è un punto fermo nella famiglia bianconera: anzi, un punto di riferimento anche nello spogliatoio. Così lui avverte la responsabilità del ruolo di grande vecchio. Lo deve anche ad Andrea Agnelli, il presidente a cui è tanto legato.
DOPO LA COPPA— Tutto fa pensare che il traguardo della finale di Coppa Italia con l’Atalanta, il 23 maggio, diventi lo snodo cruciale della sua storia juventina. Prima non affronterà certo l’argomento, visto che adesso Andrea Pirlo ha ben altro a cui pensare. Ovviamente il suo futuro è importante, ma non è certo uno degli argomenti principali di questo delicato momento alla Continassa. Tuttavia è certo che a fine maggio verranno tratte le doverose conclusioni. Gigi è pronto a chiudere l’armadietto nello spogliatoio juventino, anche se a malincuore. Ormai se ne è fatto una ragione: sa che se vuole continuare a giocare è bene che trovi un nuovo indirizzo. E comunque è consapevole che se non arrivasse un’altra opportunità adeguata, allora, sarebbe davvero l’ora di chiudere definitivamente con il calcio giocato. Alla faccia del record di Ballotta: non è certo quello il suo obiettivo. Del resto i Ballotta passano, Buffon resterà nella storia. A prescindere.
Gazzetta
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