Matteo Pessina

Per me vale più o meno un Pasalic. Quindi elementi che in rosa ci possono stare ma bisogna essere bravi a pescarli a 5/10 milioni. Oppure valutarli un anno a Milanello e poi eventualmente pagarli un pò di più. Per quanto sia ormai superato il discorso "titolari-riserve" non può costare come un elemento cardine, diciamo così.
E dopo la ribalta mediatica conseguente all'Europeo per me bisogna starne alla larga sia per le richieste gonfiate sia per il carico di aspettative.

Tra i tre mi riprendo sempre Pasalic che ha fatto bene un pò ovunque è andato con diversi sistemi di gioco e in campionati differenti.

Io non credo che il livello di Pessina (che ha giocato a Verona e Bergamo che per certi versi avevano sistemi similari) e Krunic sia poi così differente. Valgono una scommessa di una decina di milioni. Se gli si trova una collocazione facile che la vinci e magari raddoppi la valutazione. Altrimenti ci perdi poco o nulla.
Mentre mi seccherebbe spenderne una ventina o anche di più per Pessina per poi vedergli fare la fine di Krunic.

All'Atalanta il centrocampo ce l'hanno in mano De Roon e Freuler che sono sempre presenti e senza cali di forma. Lui e Pasalic ogni tanto scivolano in mediana ma le doti sono da incursori.
Al Verona era trequartista nel 3-4-2-1 e ha segnato 7 gol.
Con l'Atalanta la sua valorizzazione è iniziata con l'infortunio di Pasalic e soprattutto l'uscita del Papu.

Pessina e la verità sulla clausola: quando scade e quanto incassa il Milan

Sono passati quasi cinque anni da quando Matteo Pessina lasciò il Milan per trasferirsi all'Atalanta. I rossoneri decisero di inserire il cartellino dell'allora 20enne centrocampista nell'ambito della trattativa che portò Andrea Conti a compiere il percorso inverso. Una scelta che, a vederla oggi, non ha pagato. Il Milan però non volle però perdere del tutto il controllo sul classe '97 e inserì una clausola: per la futura cessione del giocatore, i rossoneri avrebbero incassato il 50% della cifra pagata dal suo nuovo club. O, in alternativa, avrebbero potuto pagare la metà del suo valore per riportare Pessina a Milanello.

NIENTE RITORNO - Due opzioni che, per il momento, non si sono verificate. E che difficilmente si verificheranno. L'accordo inserito nel contratto tra i due club, infatti, non ha una data di scadenza, ma il termine è fissato alla centesima presenza di Pessina con la maglia della Dea. Attualmente Matteo è arrivato a 75, gliene mancano 25 che, tra Serie A, Coppa Italia e coppe europee potrebbe raggiungere tra la fine di questa stagione e l'inizio della prossima. L'intenzione dell'Atalanta è di non privarsi del centrocampista monzese, visto come uno dei possibili capitani futuri della squadra.

IL MILAN INCASSA - Non è però finita qua per il Milan. C'è infatti un piccolo "premio di consolazione" che i rossoneri riceveranno nei prossimi mesi: alla centesima presenza di Pess non sarà più valida l'opzione sul 50%, ma ne scatterà un'altra per cui l'Atalanta dovrà pagare due milioni di euro ai rossoneri per chiudere definitivamente ogni rapporto tra i due club sul giocatore. Una piccola somma, se paragonata al valore che ha raggiunto ora Pessina.

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MN - Milan, presto scatterà il bonus da Pessina: il punto

Nel 2017 il Milan cedeva Matteo Pessina all’Atalanta nell’ambito dell’affare Andrea Conti. Nella vendita del centrocampista di Monza al club bergamasco erano state inserite diverse clausole e una delle più importanti prevedeva una percentuale sulla futura rivendita, nello specifico il 50%. Una clausola che può estinguersi appena il centrocampista raggiungerà le 100 presenze con l’Atalanta, ma il Milan in cambio riceverà la somma di 3 milioni di euro. Attualmente Pessina è solamente ad una decina di presenze da quota 100 e ben presto i rossoneri riceveranno il bonus di tre milioni, ma contestualmente ci sarà la cancellazione della percentuale sulla futura rivendita del centrocampista.

mn