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| L’interesse nell’affare da parte del Milan nasce dal fatto che al momento della cessione del giocatore il club rossonero aveva mantenuto una percentuale sulla rivendita, che sarebbe stata da un minimo del 30 a un massimo del 50% sulla plusvalenza generata dall’Atalanta con una cessione futura, come si evince dal bilancio dei bergamaschi, in cui tuttavia non era specificata la condizione che avrebbe fatto scattare l’una o l’altra percentuale.
In caso di cessione a 12 milioni di euro, la plusvalenza per i nerazzurri sarebbe pari a 11,4 milioni di euro circa. Se il Milan avesse mantenuto il 50% avrebbe diritto a 5,7 milioni di euro. Nell’ipotesi in cui la percentuale sia pari al 30, la cifra per i rossoneri scenderebbe a 3,4 milioni di euro. Con questi ricavi – in aggiunta ai 3,128 milioni di euro già incassati per la cessione del 2017 – l’operazione Pessina varrebbe per il Milan un minimo complessivo di poco più di 6,5 milioni di euro e un massimo di oltre 8,8 milioni di euro.
calcioefinanza
Ora è più credibile. Quindi cambia poco rispetto al bonus dopo le 100 presenze con la maglia atalantina.
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