| VERSO MILAN-REGGINA
Sabato speciale e particolare per i cuori rossoneri: i due anticipi di campionato vedono impegnate proprio le due squadre milanesi, in un derby a distanza che deve stabilire con quale distacco le due squadre si sfideranno nel derby vero e proprio di domenica prossima, una sfida stracittadina d'alta classifica, che potrebbe valere uno spicchio di scudetto e per il quale c'è già il tutto esaurito; guai, però, a pensare già da ora al derby: nel prepartita orecchie a Lecce, per sentire come se la caverà l'Inter contro i giallorossi allenati dal "milanista" Beretta; poi testa, cuore e gambe sul campo di San Siro per battere la Reggina e arrivare lanciati al derby. Pensare che i calabresi non siano un ostacolo difficile solo perchè occupano l'ultimo posto in classifica, sarebbe un gravissimo errore, sicuramente pagato a caro prezzo, perchè sarebbe imperdonabile perdere punti in modo banale proprio alla vigilia di una sfida così importante e sentita come il derby e ora che la squadra sembra aver trovato un assetto tattico perfetto e un ottimo rendimento. Storicamente il Milan ancelottiano non ha mai tradito nei grandi appuntamenti, ma spesso e volentieri ha sofferto nelle partite teoricamente più semplici e dal risultato apparentemente scontato; anche in questa stagione sono tanti i punti banalmente gettati al vento in partite che si potevano tranquillamente vincere e proprio a causa di questi errori, dovuti a peccati di sufficienza o a scarsa motivazione, ora il Milan è costretto a inseguire l'Inter mentre potrebbe tranquillamente essere già davanti. Siccome, però, la saggezza popolare insegna che "è inutile piangere sul latte versato", evitiamo di guardare ciò che è successo nel passato e concentriamoci sul presente: la Reggina ha molti problemi e la classifica lo dimostra, ma sicuramente non verrà a Milano a fare la vittima sacrificale e venderà cara la pelle; per questo ci vuole massima attenzione e concentrazione, per tornare alla vittoria casalinga dopo il mezzo passo falso contro il Genoa, fortunatamente compensato dalla vittoria di Roma contro la Lazio e, soprattutto, dal pareggio interno dell'Inter contro il Torino, che ha permesso ai rossoneri di riavvicinarsi a sei punti. Nell'ambiente milanista c'è grande entusiasmo e la convinzione giusta per lottare fino in fondo per lo scudetto; sono lontani i tempi in cui la squadra stentava e sembrava già rassegnata ad un'altra stagione di transizione con l'unico obiettivo di un posto fra le prime quattro per qualificarsi alla Champions League: la vicenda Kakà e l'ottimo inserimento di Beckham nel gruppo hanno dato nuova linfa vitale a tutto l'ambiente e hanno trasformato l'umore generale; inoltre una serie di buoni risultati hanno convinto tutti che si può tentare di andare a prendere l'Inter, a patto di non commettere più errori, soprattutto contro le cosiddette "piccole"; per questo la sfida contro la Reggina è un importante esame di maturità e sono vietate le distrazioni.
Nella lista dei convocati diramata da Ancelotti c'è una gradita novità, ovvero il ritorno in squadra di Kaladze dopo i guai fisici che l'hanno bloccato per un po' di settimane; scongiurato l'intervento al ginocchio che l'avrebbe tenuto lontano dai campi per qualche mese, il georgiano torna finalmente disponibile, anche se è difficile che venga schierato subito dal primo minuto (anche perchè Ancelotti in conferenza stampa ha fatto un po' di pretattica escludendo che Kaladze potesse essere convocato perchè ha ancora bisogno di lavorare per ritrovare la condizione migliore); dopo l'emergenza di domenica scorsa, ora Ancelotti ha a disposizione ben quattro centrali (Maldini, Bonera, Senderos e, appunto, Kaladze), e i primi due sembrano i favoriti per i posti al centro del reparto difensivo, con Zambrotta e Jankulovski (nonostante un problema alla schiena) sulle fasce. A centrocampo la squalifica di Pirlo, cercata e trovata dal regista rossonero per togliersi la "spada di Damocle" della diffida (un'eventuale ammonizione contro la Reggina lo avrebbe costretto a saltare il derby), costringe Ancelotti a ridisegnare il reparto e si apre uno spiraglio per il ritorno fra i titolari di Ronaldinho, dopo quattro panchine consecutive; negli spogliatoi di Glasgow, al termine dell'amichevole contro i Rangers, il tecnico rossonero ha risposto alla domanda sull'argomento Ronaldinho con un sorriso furbetto e una frase indicativa ("Qualcosa m'inventerò..."), quasi a confermare che l'intenzione di dare nuovamente fiducia a Dinho c'è, ma non si vuole correre il rischio di modificare un assetto che sta funzionando bene. Siccome, però, c'è l'esigenza di far rifiatare qualcuno, si può prevedere un centrocampo con Beckham e Flamini più uno fra Ambrosini e Seedorf, con Ronaldinho schierato da trequartista dietro alla scatenata coppia d'attacco Pato e Kakà, che sta facendo meraviglie e trascinando la squadra a suon di giocate spettacolari e gol importanti (10 a testa fino ad ora). Ovviamente questa è solo una previsione tutta da confermare, perchè negli ultimi tempi Ancelotti ci ha abituato alle sorprese dell'ultimo momento e sembra si diverta a confondere un po' le idee lasciando intendere alcune cose nelle dichiarazioni della vigilia e poi facendo scelte diverse quando si tratta di decidere la formazione che scenderà in campo. Speriamo che il fatto di giocare per l'ennesima volta di sera in pieno inverno e per di più contro un avversario di scarso richiamo, non tenga lontano il grande pubblico da San Siro: la squadra ha bisogno di sostegno e incoraggiamento in una fase delicata e probabilmente decisiva della stagione e la sfida contro la Reggina vale tre punti esattamante come il derby, quindi almeno fino alle 22:30 di questo scoppiettante sabato di campionato, che vede in campo le prime due della classifica, tutti, tifosi compresi, devono restare concentrati sul presente e su una sfida solo apparentemente facile ma molto importante per proseguire senza intoppi la rincorsa ai cugini nerazzurri.
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