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Parigi sotto attacco

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view post Posted on 15/11/2015, 21:08
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Milanista Eterno

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Sergio, se riesci a ridurre la foto sarebbe meglio, grazie.

Articolo interessante.

Ovviamente ci sta anche il fatto che si guardi al proprio giardino e l'altra ipotesi sarebbe quella prioritaria...

La seconda strada sarebbe quella piu intelligente, la prima meno ma è ovvio che a ognuno di noi interessi in primis la propria sicurezza.
 
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view post Posted on 15/11/2015, 22:46
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Milanista Eterno

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"Siamo in guerra. L'Islam non è una religione moderata"

Allam in questo saggio sociopolitico non concede nulla al buonismo di maniera e alla voglia di rassicurazione. La sua analisi sull’attacco dell’Islamismo alla nostra civiltà si sviluppa su 290 pagine con titoli rivelatori quali “La terza guerra mondiale, ’Islam è fisiologicamente violento, Il suicidio dell’Occidente che odia se stesso, L’Islamizzazione demografica, La resa della chiesa all’Islam”.

Nel suo percorso di critica radicale indica l’Islam quale responsabile di avere scatenato la Terza guerra mondiale e instaurato un clima di terrore e sottomissione. È fondamentale riconoscere che c’è un solo Islam e che legittima l’odio, la violenza e la morte contro i “miscredenti”, ovvero tutti i non musulmani. Anche i sedicenti musulmani “moderati” perseguono l’obiettivo di sottometterci costruendo delle roccaforti Islamiche dentro casa nostra - ha insistito richiamando anche i recenti fatti di Merano crocevia di aspiranti jihadisti - attraverso il riconoscimento dell’Islam come religione di pari valore del Cristianesimo, la diffusione delle moschee, il condizionamento della finanza Islamica, l’Islamizzazione demografica, l’invasione di clandestini musulmani, la codificazione del reato di Islamofobia.

L’Italia non ha una presenza Islamica di entità pari a quella che c’è in Francia o in Gran Bretagna, ma è egualmente a rischio. Rimane, nel nostro, come in altri Paesi europei, un problema fondamentale di compatibilità tra culture finché i musulmani non cominceranno a fare riferimento, non solo al Corano, ma anche al valore della laicità dello Stato che è a fondamento della nostra società. L’Occidente ha follemente scatenato le guerre in Iraq, Libia e Siria, per rimuovere dei regimi laici e sostituirli con delle dittature Islamiche, ora vede l’Europa invasa da centinaia di migliaia di clandestini, in gran parte musulmani.

Gli abitanti dei 29 Paesi membri dell'Unione Europea sono circa 500 milioni e solo il 16 per cento, pari a 80 milioni di abitanti, hanno meno di 30 anni. Viceversa su circa 500 milioni di abitanti della sponda orientale e meridionale del Mediterraneo (sommando le popolazioni dei 22 Stati arabofoni più quelle della Turchia e dell'Iran) ben il 70 per cento ha meno di 30 anni, pari a 350 milioni di abitanti. Quando si mettono su un piatto della bilancia 80 milioni di giovani europei, cristiani in crisi d'identità con una consistente minoranza musulmana, e sull'altro 350 milioni di giovani mediorientali, al 99 per cento musulmani, convinti che l'Islam è l'unica «vera religione» che deve affermarsi ovunque nel mondo, il risultato indubbio è che gli europei sono destinati ad essere sopraffatti demograficamente e colonizzati ideologicamente dagli Islamici. A un certo punto i musulmani non avranno più bisogno di farci la guerra o ricorrere al terrorismo. Potranno sottometterci all'Islam limitandosi ad osservare le regole formali della nostra democrazia, che premia il soggetto politico più organizzato e influente, in grado di condizionare e di accaparrare il consenso della maggioranza, astenendosi dall'entrare nel merito dei contenuti delle ideologie e delle religioni, soprattutto dell'Islam.

L’Italia è l’unico stato al mondo che ha legittimato la clandestinità e con le missioni nel Mediterraneo ed è l’unico stato che promuove l’autoinvasione, dando privilegi agli immigrati e li neghiamo agli italiani. Se perdiamo in controllo del territorio, cessiamo di essere padroni in casa nostra. La conclusione di Allam: dobbiamo scegliere se vogliamo combattere per difendere le nostre libertà, essere padroni in casa nostra, essere consapevoli che, o si combatte per vincere, o finiremo sottomessi all’Islam.


Magdi Cristiano Allam è nato al Cairo nel 1952 ed è cittadino italiano dal 1986. Da musulmano, per 56 anni, ha creduto in un “Islam moderato”, fino a quando non è stato condannato a morte sia dai terroristi Islamici sia dai “musulmani moderati”. Nel 2008 si è convertito al cattolicesimo e nel 2013 si è dissociato dalla Chiesa per la sua legittimazione dell’Islam. È editorialista del Giornale e autore di libri di successo sul terrorismo Islamico. È stato il primo giornalista a subire un procedimento disciplinare per “Islamofobia” da parte dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti e a vincerlo, facendo trionfare il principio che è lecito criticare l’Islam.
 
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view post Posted on 16/11/2015, 00:32
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Milanista Eterno

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Si ma con questo cosa cambia? Nulla.

A mio parere è sbagliato volere tutti quanti fuori... cosi a priori.

Sicuramente ogni religione ha le sue basi e ovviamente tutti i musulmani rispettano ciò ma da qui a fare terrorismo ce ne passa.
Non sono tutti uguali eh... già ho scritto come la penso.
Non dò torto a nessuno perchè entrambi i pensieri ci stanno.

Prima su fb ho letto:" E' vero che non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani"

Frase interessante da dover analizzare.
Dimostrazione che entrambi i pensieri ci stanno alla fine... il trovare una via di mezzo non vuol certo dire essere buonisti eh.
 
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view post Posted on 16/11/2015, 01:05
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Aerei francesi bombardano Raqqa
Colpiti centri nevralgici dell’Isis


Il ministero della Difesa di Parigi conferma i raid sulla capitale del «califfato» in Siria. Dagli Stati Uniti supporto logistico. Renzi: «Non serve una reazione, serve strategia»
di Al. S.

Un aereo da combattimento dell’aviazione francese (Ministère de la Défense) shadow

L’aviazione francese ha compiuto domenica sera attacchi contro posizioni dell’Isis a Raqqa, la capitale dello Stato Islamico. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Parigi precisando che sono stati impiegati complessivamente 12 aerei, di cui 10 caccia da combattimento. La Francia era già da tempo impegnata in attività militari in Siria - e questo è stato tra l’altro indicato come il principale motivo alla base degli attentati di venerdì sera - ma i nuovi raid vengono visti come una risposta diretta alle ultime azioni dei terroristi, che hanno provocato 129 morti e circa 300 feriti. Lo stesso presidente François Hollande, nel suo intervento a caldo dopo le stragi, aveva fatto sapere che la risposta dell’Eliseo sarebbe stata «determinata e spietata». E pure il primo ministro Manuel Valls aveva lasciato intendere che una reazione non avrebbe tardato ad arrivare parlando di una «guerra che intendiamo vincere».
Il supporto degli Usa
I caccia francesi hanno sganciato una ventina di bombe su altrettanti obiettivi strategici, puntando in particolare su un centro di comando e su un campo di addestramento dell’Isis.Gli aerei sono partiti dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Giordania. Gli obiettivi erano stati precedentemente identificati nel corso di missioni di perlustrazione e l’intera operazione, fa sapere il governo transalpino, «è stata condotta in coordinamento con le forze americane». Queste ultime, secondo il Wall Street Journal, avrebbero fornito importanti dati di intelligence per i raid sul territorio siriano. Domenica pomeriggio Washington e Parigi avevano anche annunciato di avere trovato, dopo una telefonata tra il segretario alla Difesa americano Ash Carter e il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian, un accordo sui «passi concreti che le forze militari americane e francesi debbono intraprendere di qui in avanti per intensificare la loro azione contro l’Isis». E più o meno in contemporanea ad Antalya, in Turchia, il presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin, a margine del vertice del G20 hanno avuto un confronto al termine del quale, pur con le rispettive divisioni, hanno definito «imperativo» il raggiungimento di un’intesa sulla conclusione della guerra in Siria.



Renzi: «Serve una strategia»
Sempre da Antalya è intervenuto anche il premier italiano Matteo Renzi, secondo cui la risposta che la comunità internazionale deve mettere in campo deve essere frutto di una strategia, non semplicemente di una reazione. «La reazione ha prodotto disastri come la Libia - ha sottolineato il capo del governo -. Noi abbiamo bisogno di una strategia». «Una parte dei terroristi nei vari casi di attentati che ci sono stati in Europa - ha poi aggiunto -, vengono dalle nostre periferie. Sono cresciuti nelle nostre scuole, sono nostri connazionali,non vengono da fuori. E hanno colpito luoghi di vita quotidiana. Teatro, stadio, ristorante. Vogliono ucciderci. Quando non riescono a ottenere la nostra morte vogliono cambiare la nostra vita. Farci vivere nella paura».


Gli obiettivi dei raid
Gli attivisti anti-Isis di Raqqa hanno fatto sapere via Twitter che gran parte dei centri nevralgici dello Stato islamico «sono stati bombardati» e che la città si ritrova in più punti senza corrente elettrica. Ad essere stati colpiti, sempre stando alle informazioni diffuse dai gruppi che si oppongono al Califfato, sarebbero stati tra gli altri lo stadio, un edificio politico, un museo e un ospedale. Il comunicato ufficiale del ministero della Difesa francese parla però solo di due infrastrutture gestite da Isis: un campo di addestramento e un posto di comando e di reclutamento utilizzato anche come deposito di armi e munizioni. Non si ha ancora notizia di eventuali vittime.
La chiusura delle moschee
Ma la reazione del governo si fa sentire anche sul fronte interno. Il ministro degli interni Bernard Cazeneuve ha annunciato in diretta tv la chiusura delle moschee radicali. Si tratta, per lo più, di locali di diversa natura - magazzini, garage, cantine - adibiti alla predicazione. Il ministro ha rivendicato di non aver «atteso l’emergenza per combattere i predicatori d’odio» ma che le misure eccezionali consentiranno di «agire in modo più rapido». Nel pomeriggio Hollande aveva ricevuto all’Eliseo i leader dei diversi partiti, tra cui Nicolas Sarkozy e Marine Le Pene. E questi ultimi hanno chiesto che il provvedimento di chiusura temporanea delle frontiere, adottato nelle ore successive agli attentati, venga esteso a tempo indeterminato.Aerei francesi bombardano Raqqa
Colpiti centri nevralgici dell'Isis
Il ministero della Difesa di Parigi conferma i raid sulla capitale del «califfato» in Siria. Dagli Stati Uniti supporto logistico. Renzi: «Non serve una reazione, serve strategia»
di Al. S.
Un aereo da combattimento dell’aviazione francese (Ministère de la Défense) Un aereo da combattimento dell’aviazione francese (Ministère de la Défense)

L’aviazione francese ha compiuto domenica sera attacchi contro posizioni dell’Isis a Raqqa, la capitale dello Stato Islamico. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Parigi precisando che sono stati impiegati complessivamente 12 aerei, di cui 10 caccia da combattimento. La Francia era già da tempo impegnata in attività militari in Siria - e questo è stato tra l'altro indicato come il principale motivo alla base degli attentati di venerdì sera - ma i nuovi raid vengono visti come una risposta diretta alle ultime azioni dei terroristi, che hanno provocato 129 morti e circa 300 feriti. Lo stesso presidente François Hollande, nel suo intervento a caldo dopo le stragi, aveva fatto sapere che la risposta dell’Eliseo sarebbe stata «determinata e spietata». E pure il primo ministro Manuel Valls aveva lasciato intendere che una reazione non avrebbe tardato ad arrivare parlando di una «guerra che intendiamo vincere».
Il supporto degli Usa
I caccia francesi hanno sganciato una ventina di bombe su altrettanti obiettivi strategici, puntando in particolare su un centro di comando e su un campo di addestramento dell’Isis.Gli aerei sono partiti dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Giordania. Gli obiettivi erano stati precedentemente identificati nel corso di missioni di perlustrazione e l'intera operazione, fa sapere il governo transalpino, «è stata condotta in coordinamento con le forze americane». Queste ultime, secondo il Wall Street Journal, avrebbero fornito importanti dati di intelligence per i raid sul territorio siriano. Domenica pomeriggio Washington e Parigi avevano anche annunciato di avere trovato, dopo una telefonata tra il segretario alla Difesa americano Ash Carter e il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian, un accordo sui «passi concreti che le forze militari americane e francesi debbono intraprendere di qui in avanti per intensificare la loro azione contro l’Isis». E più o meno in contemporanea ad Antalya, in Turchia, il presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin, a margine del vertice del G20 hanno avuto un confronto al termine del quale, pur con le rispettive divisioni, hanno definito «imperativo» il raggiungimento di un’intesa sulla conclusione della guerra in Siria.

Renzi: «Serve una strategia»
Sempre da Antalya è intervenuto anche il premier italiano Matteo Renzi, secondo cui la risposta che la comunità internazionale deve mettere in campo deve essere frutto di una strategia, non semplicemente di una reazione. «La reazione ha prodotto disastri come la Libia - ha sottolineato il capo del governo -. Noi abbiamo bisogno di una strategia». «Una parte dei terroristi nei vari casi di attentati che ci sono stati in Europa - ha poi aggiunto -, vengono dalle nostre periferie. Sono cresciuti nelle nostre scuole, sono nostri connazionali,non vengono da fuori. E hanno colpito luoghi di vita quotidiana. Teatro, stadio, ristorante. Vogliono ucciderci. Quando non riescono a ottenere la nostra morte vogliono cambiare la nostra vita. Farci vivere nella paura».


Gli obiettivi dei raid
Gli attivisti anti-Isis di Raqqa hanno fatto sapere via Twitter che gran parte dei centri nevralgici dello Stato islamico «sono stati bombardati» e che la città si ritrova in più punti senza corrente elettrica. Ad essere stati colpiti, sempre stando alle informazioni diffuse dai gruppi che si oppongono al Califfato, sarebbero stati tra gli altri lo stadio, un edificio politico, un museo e un ospedale. Il comunicato ufficiale del ministero della Difesa francese parla però solo di due infrastrutture gestite da Isis: un campo di addestramento e un posto di comando e di reclutamento utilizzato anche come deposito di armi e munizioni. Non si ha ancora notizia di eventuali vittime.
La chiusura delle moschee
Ma la reazione del governo si fa sentire anche sul fronte interno. Il ministro degli interni Bernard Cazeneuve ha annunciato in diretta tv la chiusura delle moschee radicali. Si tratta, per lo più, di locali di diversa natura - magazzini, garage, cantine - adibiti alla predicazione. Il ministro ha rivendicato di non aver «atteso l’emergenza per combattere i predicatori d’odio» ma che le misure eccezionali consentiranno di «agire in modo più rapido». Nel pomeriggio Hollande aveva ricevuto all’Eliseo i leader dei diversi partiti, tra cui Nicolas Sarkozy e Marine Le Pene. E questi ultimi hanno chiesto che il provvedimento di chiusura temporanea delle frontiere, adottato nelle ore successive agli attentati, venga esteso a tempo indeterminato.

corriere

Se iniziamo a rispondere va a finire seriamente che parte la guerra seria... La guerra è sempre sbagliata ma ovviamente la sicurezza viene prima di tutto ma uccidere magari anche civili che non c'entra nulla...
 
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view post Posted on 16/11/2015, 02:26
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Milanista Eterno

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CITAZIONE (Maldini3 @ 16/11/2015, 00:32) 
Prima su fb ho letto:" E' vero che non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani"

Frase interessante da dover analizzare.
Dimostrazione che entrambi i pensieri ci stanno alla fine... il trovare una via di mezzo non vuol certo dire essere buonisti eh.

E invece sì. Non sempre stare nel mezzo è la scelta giusta. Dove sono i musulmani 'buoni'? Perchè non prendono posizione contro quelli 'cattivi'? Eppure molti dovrebbero esserci riconoscenti che li ospitiamo senza problemi. Nulla. Nel migliore dei casi sono silenziosi,omertosi. O sminuiscono quanto successo. Per loro noi siamo comunque degli infedeli. E sotto sotto non condannano ciò che viene fatto dall'Isis. Poi vengono a casa nostra ad inveire contro le nostre libertà,tradizioni. E guai a prendere posizione contro di loro altrimenti veniamo reputati razzisti. Quando i primi razzisti sono loro. Forse non ci stiamo rendendo conto completamente di quello che sta succedendo. Non esistono musulmani buoni o cattivi. Esistono solo musulmani che hanno insito in loro il terrorismo (95% delle guerre li vede coinvolti). Tra buonista e musulmano 'buono' non vedo nessuna differenza. Entrambi complici di questi atti di terrorismo.
 
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comunque forse non si legge, o non si vuol cercare di capire. Intanto Musulmani e Islamisti (nel senso anche politico del termine) hanno preso le distanze eccome, leggere in rete. Poi, ancora credete che sia tutta una questione religiosa ? loro vogliono il controllo della regione, e cercano di creare negli europei reazioni a caldo come quelle di Ibra, in modo da creare due scenari: o che gli Europei escano da quei territori per fare quello che gli pare (morte di migliaia di innocenti), 2 Persecuzione di ogni tipo di religione indiscriminata da parte Occidentale per acquisire ancora più potere, perché a quel punto potrebbero fare ancora più presa sugli Islamici (Islam è una scusa, ma gli serve).
Questo in soldoni. Non sono religiosi, ma terroristi.
La soluzione è l'unità, agire in Siria con unità. Faccio anche presente che il casino in Siria l'ha generato l'occidente armando dei ribelli per destituire Assad..... con evidenti interessi economici dietro. Ora quei ribelli sono si armati (qualcuno si chiede da dove vengano quelle armi ?), ma hanno approfittato del caos creatosi per fare un po' i fatti loro, e provare ad insediarsi al potere di tutta quella regione, con la scusa della religione.
Tra l'altro, casualmente, gli attentati arrivano proprio quando l'ISIS comincia a perdere terreno in Siria.
Comunque situazione da risolvere, ma estremamente complessa.

Infine la storia che i terroristi son tutti musulmani...
forse vi interesserà leggere questo articolo: QUI

Meno del 2 % degli attacchi terroristici in Europa sono di stampo religioso.

Edited by Serginho27 - 16/11/2015, 09:51
 
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Pensa tu se nel 2015 si deve ancora parlare di guerre fra Cristiani e Musulmani
 
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CITAZIONE (Gerrkurt @ 16/11/2015, 10:02) 
Pensa tu se nel 2015 si deve ancora parlare di guerre fra Cristiani e Musulmani

quoto


altro articolo interessante che ho letto prima.

Francia: almeno smettiamola con le chiacchiere


Da anni, ormai, si sa che cosa bisogna fare per fermare l'Isis e i suoi complici. Ma non abbiamo fatto nulla, e sono arrivate, oltre alle stragi in Siria e Iraq, anche quelle dell'aereo russo, del mercato di Beirut e di Parigi. La nostra specialità: pontificare sui giornali.

E’ inevitabile, ma non per questo meno insopportabile, che dopo tragedie come quella di Parigi si sollevi una nuvola di facili sentenze destinate, in genere, a essere smentite dopo pochi giorni, se non ore, e utili soprattutto a confondere le idee ai lettori. E’ la nebbia di cui approfittano i politicanti da quattro soldi, i loro fiancheggiatori nei giornali, gli sciocchi che intasano i social network. Con i corpi dei morti ancora caldi, tutti sanno già tutto: anche se gli stessi inquirenti francesi ancora non si pronunciano, visto che l’unico dei terroristi finora identificato, Omar Ismail Mostefai, 29 anni, francese, è stato “riconosciuto” dall’impronta presa da un dito, l’unica parte del corpo rimasta intatta dopo l’esplosione della cintura da kamikaze che indossava.

Ancor meno sopportabile è il balbettamento ideologico sui colpevoli, i provvedimenti da prendere, il dovere di reagire. Non a caso risuscitano in queste ore le pagliacciate ideologiche della Fallaci, grande sostenitrice (come tutti quelli che ora la recuperano) delle guerre di George W. Bush, ormai riconosciute anche dagli americani per quello che in realtà furono: un cumulo di menzogne e di inefficienze che servì da innesco a molti degli attuali orrori del Medio Oriente.


Mentre gli intellettuali balbettano sui giornali e in Tv, la realtà fa il suo corso. Dell’Isis e delle sue efferatezze sappiamo tutto da anni, non c’è nulla da scoprire. E’ un movimento terroristico che ha sfruttato le repressioni del dittatore siriano Bashar al Assad per presentarsi sulla scena: armato, finanziato e organizzato dalle monarchie del Golfo (prima fra tutte l’Arabia Saudita) con la compiacenza degli Stati Uniti e la colpevole indifferenza dell’Europa.

Quando l’Isis si è allargato troppo, i suoi mallevadori l’hanno richiamato all’ordine e hanno organizzato la coalizione americo-saudita che, con i bombardamenti, gli ha messo dei paletti: non più in là di tanto in Iraq, mano libera in Siria per far cadere Assad. Il tutto mentre da ogni parte, in Medio Oriente, si levava la richiesta di combatterlo seriamente, di eliminarlo, anche mandando truppe sul terreno. Innumerevoli in questo senso gli appelli dei vescovi e dei patriarchi cristiani, ormai chiamati a confrontarsi con la possibile estinzione delle loro comunità.

Abbiamo fatto qualcosa di tutto questo? No. La Nato, ovvero l’alleanza militare che rappresenta l’Occidente, si è mossa? Sì, ma al contrario. Ha assistito senza fiatare alle complicità con l’Isis della Turchia di Erdogan, ma si è indignata quando la Russia è intervenuta a bombardare i ribelli islamisti di Al Nusra e delle altre formazioni.

Nel frattempo l’Isis, grazie a Putin finalmente in difficoltà sul terreno, ha esportato il suo terrore. Ha abbattuto sul Sinai un aereo di turisti russi (224 morti, molti più di quelli di Parigi) ma a noi (che adesso diciamo che quelli di Parigi sono attacchi “conto l’umanità”) è importato poco. Ha rivendicato una strage in un mercato di Beirut, in Libano, e ce n’è importato ancor meno. E poi si è rivolto contro la Francia.

Abbiamo fatto qualcosa? No. Abbiamo provato a tagliare qualche canale tra l’Isis e i suoi padrini? No. Abbiamo provato a svuotare il Medio Oriente di un po’ di armi? No, al contrario l’abbiamo riempito, con l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti ai primi posti nell’importazione di armi, vendute (a loro e ad altri) dai cinque Paei che siedono nel Consiglio di Sicurezza (sicurezza?) dell’Onu: Usa, Francia, Gran Bretagna, Cina e Russia.

Solo l’altro giorno, il nostro premier Renzi (che come tutti ora parla di attacco all’umanità) era in Arabia Saudita a celebrare gli appalti raccolti presso il regime islamico più integralista, più legato all’Isis e più dedito al sostegno di tutte le forme di estremismo islamico del mondo. E nessuno, degli odierni balbettatori, ha speso una parola per ricordare (a Renzi come a tutti gli altri) che il denaro, a dispetto dei proverbi, qualche volta puzza.

Perché la verità è questa: se vogliamo eliminare l’Isis, sappiamo benissimo quello che bisogna fare e a chi bisogna rivolgersi. Facciamoci piuttosto la domanda: vogliamo davvero eliminare l’Isis? E’ la nostra priorità? Poi guardiamoci intorno e diamoci una risposta. Ma che sia sincera, per favore. Di chiacchiere e bugie non se ne può più.

Fulvio Scaglione
 
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view post Posted on 16/11/2015, 10:19
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Aggiungerei fra i venditori di armi anche l'Italia

biggest%20arms%20exporters
 
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Milanista Eterno

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Guarda, Serginho. Se vuoi parliamo allegramente di Milan, Motogp, ecc. Ma in questi argomenti dì le tue opinioni cercando di evitare riferimenti a me. Fallo con gli altri. Altrimenti finisce male. Perchè hai un modo di rivolgerti che proprio non sopporto. Tipico vostro. Io non ho nessuna reazione a caldo. Di questa gente è da anni che ho questo pensiero. Quello che sta succedendo è solo un'amara conferma. Il permissivismo,il buonismo,il pressapochismo ha permesso tutto ciò.

L'invasione è già iniziata: la civiltà europea va difesa
Per fronteggiare il terrorismo islamico è necessario chiudere le moschee illegali, bloccare ai confini i clandestini e abrogare lo ius soli. Poi potenziare e addestrare le forze dell'ordine



Siamo in guerra. Parigi è stata trasformata in un campo di battaglia. Dopo toccherà a Roma. È una guerra scatenata dal terrorismo islamico, ormai autoctono ed endogeno.


Una guerra intestina, europei musulmani contro europei miscredenti, che si consuma in Europa. Una guerra che registra il fallimento dello Stato, dei suoi servizi segreti e della magistratura, che non hanno saputo elaborare una strategia politica, prevenire e reprimere il terrorismo islamico. Una guerra dove in realtà il principale nemico da combattere siamo noi stessi, la nostra ingenuità, la nostra ignoranza, la nostra paura, il condizionamento degli interessi materiali, la collusione ideologica di una maggioranza che concepisce l'islam come una religione di pace e immagina i terroristi islamici come una scheggia impazzita che tradirebbe il «vero islam». Inevitabilmente il trauma prodotto da terroristi islamici che si fanno esplodere, che massacrano e che giustiziano uno ad uno i nemici dell'islam, ci costringe a prendere atto che siamo in guerra. Ma non abbiamo la lucidità intellettuale e il coraggio umano di affermare che i terroristi che perpetrano degli efferati crimini invocando «Allah è il più grande», sono i musulmani che più di altri dicono e fanno alla lettera e nella sua integralità quanto Allah ha prescritto nel Corano, quanto ha detto e ha fatto Maometto.Un attimo dopo aver toccato con mano le atrocità dei terroristi islamici archiviamo il fatto nei meandri impenetrabili della ragione. Perché abbiamo paura di guardare in faccia la realtà. Quanti continueranno a occuparsi delle stragi di Parigi tra una settimana o dieci giorni? La verità è che temiamo di prendere atto che la radice del male è l'islam, ritenendo che dovremmo scontrarci con tutti i musulmani, moderati, integralisti e terroristi che, con modalità diverse, difendono la bontà dell'islam. Ebbene non si tratta di fare la guerra a un miliardo e mezzo di musulmani, ma di salvaguardare il nostro legittimo dovere, prima ancora che diritto, di difendere la nostra civiltà per essere pienamente noi stessi dentro casa nostra.Cosa dovremmo fare concretamente? Se fossi il ministro dell'Interno, nell'ambito della proclamazione dello stato d'emergenza indispensabile per fronteggiare la guerra del terrorismo islamico, attuerei immediatamente i seguenti provvedimenti: 1) chiudere le moschee illegali, a partire da quelle che sono registrate come centri culturali, le moschee e i siti jihadisti collusi con il terrorismo, che legittimano nel nome di Allah l'odio, la violenza e la morte nei confronti di ebrei, cristiani, atei, apostati, adulteri e omosessuali. 2) Bloccare le frontiere all'ingresso dei clandestini, che sono in stragrande maggioranza giovani musulmani che arrivano dalle coste libiche, filtrati dal terrorismo islamico, ponendo fine all'attività della criminalità organizzata straniera e italiana che lucra con il traffico e l'accoglienza dei clandestini. L'Italia non può continuare a essere l'unico Stato al mondo che legittima la clandestinità e che investe le proprie risorse per l'auto invasione di clandestini. 3) L'adeguamento delle Forze dell'ordine assumendo 40mila giovani che riequilibrino l'organico e consentano di abbassare l'età media che è di 45 anni; avviare un corso di formazione anti terrorismo per almeno 12mila agenti; l'ammodernamento delle armi e dei mezzi; l'aumento sostanziale delle retribuzioni che sono mediamente di 1.350 euro; la tutela giuridica che favorisca le forze dell'ordine nell'esercizio del loro dovere di garantire la sicurezza dei cittadini e la difesa delle istituzioni. 4) Abrogare lo ius soli e limitare la concessione della cittadinanza agli stranieri che abbiano dimostrato con i fatti di rispettare le leggi, di condividere i valori della sacralità della vita di tutti, della pari dignità tra uomo e donna, della libertà di scelta compresa la libertà del musulmano di abiurare l'islam senza essere automaticamente condannato a morte per apostasia e, soprattutto, di operare concretamente per costruire un'Italia migliore.Chiedo al ministro dell'Interno Alfano di smetterla di dirci che non ci sono riscontri dell'imminenza di attentati. Con questo terrorismo islamico microcellulare, dove 8 terroristi sono stati in grado di mettere a soqquadro la capitale di un importante Stato europeo, non ci saranno mai riscontri che consentano di prevenire gli attentati. Alfano deve ugualmente smetterla di fare proclami altisonanti per l'espulsione di singoli imam violenti. Sono la punta dell'iceberg, è una mera operazione mediatica. Solo scardinando l'iceberg, la filiera che attraverso il lavaggio di cervello trasforma le persone in robot della morte, potremo vincere la guerra del terrorismo islamico. È questa la specificità e la vera arma del terrorismo islamico. Oggi tutte le nostre istituzioni sono inadeguate a fronteggiare la guerra del terrorismo islamico. Dobbiamo cambiare. Fortificarci dentro. Subito. Quando conteremo i nostri morti sarà troppo tardi. Siamo in guerra. O combattiamo per vincere o saremo sconfitti e sottomessi all'islam.

magdicristianoallam.it
 
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La nostra debolezza è il troppo buonismo.

In altri Paesi, vedi Canada e Australia, non entri se non dimostri di poterti mantenere e di parlare la loro lingua.
Eppure sono paesi civilissimi e democratici.
Se noi vogliamo fermare il flusso di immigrati veniamo tacciati come razzisti.

Razzisti il cazzo se mi permettete
 
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CITAZIONE (Ibra10 @ 16/11/2015, 10:50) 
Guarda, Serginho. Se vuoi parliamo allegramente di Milan, Motogp, ecc. Ma in questi argomenti dì le tue opinioni cercando di evitare riferimenti a me. Fallo con gli altri. Altrimenti finisce male. Perchè hai un modo di rivolgerti che proprio non sopporto. Tipico vostro. Io non ho nessuna reazione a caldo. Di questa gente è da anni che ho questo pensiero. Quello che sta succedendo è solo un'amara conferma.

Figurati io quanto sopporto certi ragionamenti.

Finisco male cosa ?

Comunque mi sembra che a questa discussione stai partecipando, quindi dialogo anche con te. E "reazioni a caldo alla Ibra" non è un offesa. Io penso che la tua sia una tipica reazione a caldo. Poi sono anche convinto che non cambierai opinione, cosa che invece spero non accada in generale.

Comunque vedo che nei tuoi articoli manca sempre una visione politica e storica d'insieme. Poi su Magdi Cristiano Allam lascio perdere.
 
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view post Posted on 16/11/2015, 11:19
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CITAZIONE (Gerrkurt @ 16/11/2015, 10:53) 
La nostra debolezza è il troppo buonismo.

In altri Paesi, vedi Canada e Australia, non entri se non dimostri di poterti mantenere e di parlare la loro lingua.
Eppure sono paesi civilissimi e democratici.
Se noi vogliamo fermare il flusso di immigrati veniamo tacciati come razzisti.

Razzisti il cazzo se mi permettete

Su questo però un appunto ci vuole. Tralasciando quello che gli Australiani hanno fatto agli aborigeni (quindi civilissimi ora, non sempre), lì è molto più semplice gestire i flussi, sia per una questione geografica che politica (e ci ho vissuto per 6 mesi in Australia). Mica sono al centro del mediterraneo, con una situazione drammatica come quella medio-orientale. È molto diverso. Di guerre non ne han create, e hanno storia giovane (hanno tutta la mia stima comunque gli Australiani).
Inoltre il Canada, chi vuoi che ci vada in Canada come clandestino, gli Americani?

Comunque si, si può fare di più, con controlli più efficaci, è indubbio. Ma la situazione è molto più complessa, sia per motivi geografici che politici
 
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view post Posted on 16/11/2015, 11:30
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CITAZIONE (Serginho27 @ 16/11/2015, 11:01) 
CITAZIONE (Ibra10 @ 16/11/2015, 10:50) 
Guarda, Serginho. Se vuoi parliamo allegramente di Milan, Motogp, ecc. Ma in questi argomenti dì le tue opinioni cercando di evitare riferimenti a me. Fallo con gli altri. Altrimenti finisce male. Perchè hai un modo di rivolgerti che proprio non sopporto. Tipico vostro. Io non ho nessuna reazione a caldo. Di questa gente è da anni che ho questo pensiero. Quello che sta succedendo è solo un'amara conferma.

Figurati io quanto sopporto certi ragionamenti.

Finisco male cosa ?

Comunque mi sembra che a questa discussione stai partecipando, quindi dialogo anche con te. E "reazioni a caldo alla Ibra" non è un offesa. Io penso che la tua sia una tipica reazione a caldo. Poi sono anche convinto che non cambierai opinione, cosa che invece spero non accada in generale.

Comunque vedo che nei tuoi articoli manca sempre una visione politica e storica d'insieme. Poi su Magdi Cristiano Allam lascio perdere.

Finisce male nel senso che la discussione degenera. Non far finta di non capire. Che ne sai che è una reazione a caldo? Fino al giorno prima dicevo le stesse cose. E continuerò a dirle. Di certo non aspetto che tocchino il mio giardino per reagire. E io invece spero proprio che non cambierai mai la tua opinione perché, in quel momento, vorrà dire che è è successo qualcosa a te e/o ai tuoi cari.
Comunque partecipo alla discussione ma parlo in generale. Non faccio come te che su ogni commento di ogni utente devi apostrofarli. Ripeto, sei il meno aperto di tutti anche se vuoi dimostrare il contrario. Ti chiedo il favore di evitare ci citarmi. Tutto qui.
E comunque pubblico ciò che è interessante per me e, magari, può interessare ad altri. Tu vedo che fai lo stesso. Di certo non vengo a dirti cosa manca nei tuoi. Se non ti piacciono, fai a meno di leggerli.
 
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view post Posted on 16/11/2015, 11:48
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CITAZIONE (Ibra10 @ 16/11/2015, 11:30) 
CITAZIONE (Serginho27 @ 16/11/2015, 11:01) 
Figurati io quanto sopporto certi ragionamenti.

Finisco male cosa ?

Comunque mi sembra che a questa discussione stai partecipando, quindi dialogo anche con te. E "reazioni a caldo alla Ibra" non è un offesa. Io penso che la tua sia una tipica reazione a caldo. Poi sono anche convinto che non cambierai opinione, cosa che invece spero non accada in generale.

Comunque vedo che nei tuoi articoli manca sempre una visione politica e storica d'insieme. Poi su Magdi Cristiano Allam lascio perdere.

Finisce male nel senso che la discussione degenera. Non far finta di non capire. Che ne sai che è una reazione a caldo? Fino al giorno prima dicevo le stesse cose. E continuerò a dirle. Di certo non aspetto che tocchino il mio giardino per reagire. E io invece spero proprio che non cambierai mai la tua opinione perché, in quel momento, vorrà dire che è è successo qualcosa a te e/o ai tuoi cari.
Comunque partecipo alla discussione ma parlo in generale. Non faccio come te che su ogni commento di ogni utente devi apostrofarli. Ripeto, sei il meno aperto di tutti anche se vuoi dimostrare il contrario. Ti chiedo il favore di evitare ci citarmi. Tutto qui.
E comunque pubblico ciò che è interessante per me e, magari, può interessare ad altri. Tu vedo che fai lo stesso. Di certo non vengo a dirti cosa manca nei tuoi. Se non ti piacciono, fai a meno di leggerli.

Dunque, secondo me, in generale, quelle sono le tipiche reazioni a caldo che ha la gente. Ho anche specificato che per te non lo è, cioè sono sicuro che non cambierai idea perché lo pensi davvero. Ma in generale, molte persone hanno quella reazione nell'immediato. Non posso pensarlo ?

Reazioni dettate dal momento, perché toccati nel vivo, non sono mai quelle corrette. Questo è un mio pensiero, l'essere accecati da odio e vendetta senza criterio non porta a niente. Se non la pensi così, non posso farci niente, ma permettimi che lo possa pensare io.

Aggiungo anche che non posso cambiare idea se colpito nel mio giardino, perché l'unica differenza sarebbe l'ancora più grande rabbia e il dolore immenso che proverei, ma ciò non cambierebbe quelle che per me sono le radici del problema. Non arriverò mai a dire che bisogna rendere illegale l'Islam, su questo mi dispiace ma non ci siamo.

Poi critichi che su ogni argomento dico la mia ? ma stai scherzando ? siamo su un forum cosa dovremmo fare ? scrivere ognuno un commento autoconclusivo e non discutere ? no, ma sono chiuso io.
Anche gli articoli se li pubblichi è per offrire spunti di dibattito, e io dico cosa ne penso. Io metto i miei, e ognuno può dire la sua, come per esempio ha fatto fara, o integrare come ha fatto Gerr. Poi sarò il più chiuso di tutti, ma provo a discutere.


Ma siccome non sono il benvenuto, ti lascio ai tuoi post autoconclusivi. Tanto sono chiuso e complice dei terroristi.
 
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173 replies since 13/11/2015, 23:25   2090 views
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