| Silvio Berlusconi non ha mai nascosto la sua idea di calcio: un centravanti puro sempre in campo, o meglio, in area. Il Milan, però, perlomeno in questa prima parte di stagione, ha ottenuto i risultati migliori senza una vera punta di ruolo, con l’ormai collaudato "falso nueve". Ecco perché Filippo Inzaghi, dopo le ultime, inattese débâcle, ha deciso di fare un passo indietro, in barba ai moniti presidenziali. Fuori Fernando Torres, nessuna chance per Giampaolo Pazzini: in avanti, al centro del tridente, giocherà nuovamente Jeremy Menez.
STOP ALLE PUNTE - Un Milan all’antica - osserva stamane il quotidiano Tuttosport - che spera di voltare pagina tornando sui propri passi. Nelle ultime sette partite, solo contro la Fiorentina Pippo aveva rinunciato all’attaccante (nelle prime tre, invece, ne aveva sempre fatto a meno). Ma le prestazioni, altalenanti e (spesso) poco convincenti, hanno spinto il tecnico a cambiare. Con questo modulo, con questo Menez, cioè in mezzo ai due esterni (quindi senza dare punti di riferimento agli avversari), la squadra ha mostrato il miglior calcio della stagione. Adesso servono certezze e punti, perché il terzo posto è ancora lì a portata di mano, ma il rischio di sprofondare è più che mai concreto.
BOCCIATURA - Falso nueve, dunque, senza punte. Quindi senza Torres. Una parziale bocciatura per El Niño - scrive Tuttosport - che non ha mai ricambiato con prestazioni all’altezza la fiducia del mister. Fa discutere anche l’ennesima panchina di Pazzini, tornato al gol in settimana nell’amichevole contro il San Lorenzo. In tutto questo, però, c’è una logica ben precisa. A Inzaghi, infatti, non interessa dare un turno di riposo allo spagnolo per provare a rilanciare il Pazzo. L’allenatore, come detto, vuole cambiare modo di giocare per cercare di ridare un’identità al suo Milan.
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