| Verona-Milan 1-3: Honda è proprio un fenomeno Apre le marcature un clamoroso autogol di Marques, poi doppietta del giapponese. Abbiati super. Brividi finali: gol di Lopez
Invia ad un amico OkNotizie Stampa AAA ROBERTO OMINI19 Ottobre 2014 Verona-Milan 1-3. Nel segno di Keisuke Honda, fenomeno del Milan di Pippo Inzaghi e protagonista al Bentegodi con due gol d'autore. Apre le marcature il brasiliano Marques al 21', con una clamorosa autorete. Al 27' il gol di Honda in contropiede e all'11' st, ancora in contropiede, il bis del giapponese. Nel finale, gol di Nico Lopez al 42' st. Il Milan sale a 14 punti: la zona-Champions si avvicina.
IngrandisciDISATTIVA SLIDESHOW Foto 2 Prev Next prima foto< precedente12345678successiva >ultima foto LA PARTITA
L'autogol (clamoroso) di Rafael Marques Pinto, incredulo come tutti i veronesi, e il "solito" Honda oramai consacrato cannoniere milanista nonché pupillo di Pippo Inzaghi, sono i referenti di quei sei minuti -nel cuore del primo tempo- che cambiano il corso della sfida. Da un traversone di Abate al 21' nasce il tap-in suicida del brasiliano, da una ripartenza di Muntari al 27', perfezionata da El Shaarawy, l'osservato speciale, nasce l'assist per l'incrocio vincente in corsa di Honda. I difensori del Verona? Seguono Torres, bravo a portarseli a spasso. Verona-Milan 0-2 dice il tabellino a quel punto. E' un doppio vantaggio esagerato, perché Halfredsson sbaglia di un niente al 25' il gol del pareggio con un gran diagonale, ma è indubbio che il Milan della prima mezz'ora abbia qualcosa in più, proponga maggiori insolenze offensive, tanto da andare vicino al vantaggio già nel primi dieci minuti (Faraone e Torres): dunque, merita di essere avanti. Buon Milan, con tanta carica addosso e un discreto ordine nel proporsi in attacco: Abate è ispirato nelle fughe di destra, El Shaarawy fa e disfa, nel senso che fa molto movimento e incespica talvolta in zona-gol, Torres appare poco, ma impegna la difesa veronese, Essien al centro delle operazioni fa il suo dovere. Il Verona? Stordito dai due gol, non perde tempo. E dal centro di rianimazione esce alla svelta, alla ricerca di un qualcosa che assomigli a un raggio di sole. La difesa del Milan, se attaccata, non è che mostri blocchi di granito, ma dietro a tutti Christian Abbiati, 37 anni, sfoggia balzi miracolosi per strappare dalla porta i colpi di testa di Toni e di Jankovic cercando di strappare alla domenica la palma del migliore. E si capisce come Diego Lopez, pur guarito, sia costretto alla panchina. La ripresa, da poco aperta, segna la fine del match. Il Verona si ingegna per cercare quella rete-speranza, ma il Milan riparte, implacabile, con un assist dalla difesa di Rami che va a trovare il solito Honda in piena corsa verso Rafael. Il giapponese è diventato un killer del gol e non sbaglia il tocco in diagonale sull'uscita del portiere. E' l'11' st, è il 3-0 nel segno del Milan, di Pippo Inzaghi e di Keisuke Honda, sesto gol di stagione. Andrebbe celebrato come si deve. La partita, poi, ha molto da dire per qualche emozione in zona-gol, anche se poco per la sostanza di un match oramai chiuso. La ricerca del gol di Torres (gli farebbe bene) finisce a metà della ripresa, c'è spazio per Menez. La partita del Faraone si chiude di lì a poco, ma è andata bene. Quanto al Verona, l'ingresso di Nico Lopez accende qualche fuoco, Abbiati è in grado di parare qualunque cosa capiti. Tutto, meno il siluro dello stesso Lopez (42' st), ovvero il gol della bandiera gialloblu. Della fatal-Verona nemmeno tracce. Se vogliamo un brusco risveglio per la squadra di Mandorlini, incappata in un Milan al di sopra delle righe e delle attese, ritmo alto e qualità di palleggio su un fronte d'attacco molto ampio, come piace a Inzaghi. Magari, in rossonero, ancora qualche ansia difensiva: ma questo, si sa, è il prezzo che il tecnico ha messo in conto e lo dice sempre. Se vuoi osare e giocar bene, devi pure concedere qualcosa agli altri. Ma vuoi mettere..
sportmediaset
EPpure non pare che abbiamo fatto cosi schifo....
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