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Premier League 2014/2015

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ZiZiO_1911
view post Posted on 26/4/2015, 21:00 by: ZiZiO_1911




Everton, lezione a van Gaal: Man.United ko 3-0

McCarthy, Stones e Mirallas coronano con cinismo la partita perfetta dei ragazzi di Martinez: attenzione, ripartenze e cinismo. ManU al secondo ko consecutivo dopo la sconfitta col Chelsea: è di nuovo quarto posto a +7 sul Liverpool (ma Reds con una partita da recuperare)

Quello che è davvero interessante in Inghilterra sarà capire chi dovrà passare dai prossimi preliminari di Champions League. Sono bastati due ko consecutivi al Manchester United per rispedire i Red Devils al quarto posto della classifica, ma se una sconfitta a Stamford Bridge poteva anche essere lecito aspettarsela, un po’ più di sorprese lascia il secco 3-0 subito dall’Everton. Martinez azzecca tatticamente la partita, rifiutando il possesso palla, chiudendosi con ordine e ripartendo per punire le disattenzioni difensive di un ManU dietro endemicamente debole. Insomma, se non fosse stato ieri per un Liverpool sprecone il quarto posto sarebbe ancora in discussione… invece il +7 a 4 giornate dalla fine (ma con una partita in più rispetto ai rivali Reds) lascia van Gaal relativamente tranquillo. Attenzione però: prima della fine c’è ancora da affrontare l’Arsenal.

LA CRONACA

Lo United parte anche piuttosto bene, ma dopo 4 minuti testa subito quale sarà la musica del pomeriggio: ripartenza 4 contro 3 dell’Everton, McNair, Valencia e Shaw saltati come birilli, gol di McCarthy. Una rete a freddo che complica i piani ma che non uccide nel morale i Red Devils. Anzi. La reazione dal punto di vista del gioco è veemente, ma da lì a trovare spazi per l’ultimo passaggio e creare la vera occasione ce ne passa. Ed è così, quindi, che il 2-0 firmato Stones con un colpo di testa dagli sviluppi di un angolo arrivato su una delle rare discese dei Toffees stronca definitivamente lo United.

Nella ripresa infatti Howard salva immediatamente su Rooney e di minuto in minuto la pressione dei Red Devils si fa meno incisiva. Il trappolone di Martinez a van Gaal si perfezione infine a un quarto d’ora dalla fine, quando su una nuova ripartenza Valencia sbaglia il movimento del fuorigioco e Mirallas va in porta. Tre a zero. Game, set and match Everton.

LA STATISTICA CHIAVE

Seconda sconfitta consecutiva per i Red Devils dopo il ko col Chelsea. La Champions è quasi sicura ma se il Liverpool dovesse vincere il recupero tornerebbe di nuovo a -4.

IL MIGLIORE

Barkely. A centrocampo è il primo a raddoppiare ma anche il primo a far ripartire i suoi. Partita di assoluto livello.

IL PEGGIORE

Valencia. I limiti difensivi in certe occasioni vengono fuori davvero in maniera palese: si perde Stones sul colpo di testa che vale il secondo gol e sbaglia completamente il movimento in occasione del terzo di Mirallas.

IL TABELLINO

Everton (4-2-3-1): Howard; Baines, Stones, Jagielka (c), Coleman; Barry, McCarthy; Osman (68’ Mirallas), Barkley (87’ Naismith), Lennon; Lukaku.

Manchester United (4-1-4-1): De Gea; Valencia, Smalling, McNair, Shaw; Blind; Herrera, Mata (60’ Di Maria), Fellaini (46’ Falcao), Young; Rooney.

Gol: 4’ McCarthy, 35’ Stones, 74’ Mirallas.

Note – Ammoniti: Fellaini, Shaw.

Eurosport

Si scrive '0-0', si legge 'Chelsea campione'

La supersfida con l'Arsenal finisce a reti bianche. Il Chelsea di Mourinho resta così a +10 sui Gunners di Wenger e con solo 5 partite da giocare il titolo per i Blues è davvero a un passo: bastano 2 vittorie

Finisce con John Terry che esulta e abbraccia i compagni come se avesse vinto la partita. E il capitano dei Blues ha le sue buone ragioni: si scrive infatti 0-0, ma si legge “Chelsea campione”. Probabilmente non sarebbe cambiato nulla nemmeno con una vittoria dell’Arsenal – il calendario da qui alla fine sorride infatti a José Mourinho –, ma con un +10 in classifica che rimane invariato e solo 5 partite da giocare da giocare la matematica parla chiaro: due vittorie e per il Chelsea sarà titolo. I Blues sono riusciti oggi grazie alla solita e solida prestazione collettiva a mettere i freni a un Arsenal scatenato soprattutto nel primo tempo. Una sintesi perfetta della stagione dei Blues che, pur non incantando nessuno – almeno, non nel 2015 – hanno dimostrato di essere la squadra più solida. E quindi anche la più forte.

LA CRONACA

Nove vittorie consecutive facevano dell’Arsenal qualcosa in più di uno spauracchio. La rincorsa incredibile iniziata dopo la sconfitta nel derby col Tottenham aveva portato i ragazzi di Wenger dal quinto posto fino a cullare ambizioni da titolo. Ambizioni che il Chelsea aveva con fatica contrastato nelle ultime quattro, quando soffrendo con Hull, Stoke, QPR e Manchester United, era comunque sempre riuscito a vincere. Ecco perché il primo tempo dell’Emirates ha raccontato di una squadra con il sangue negli occhi – l’Arsenal, appunto – capace di imporre un ritmo folle alla gara. Ritmo che però il Chelsea è riuscito a gestire, proteggendo la porta di un Courtois praticamente mai costretto a interventi super.

Un muro su cui si sono pian piano spente le ambizioni di un Arsenal costretto sempre ad andare a sbattere sulla diga Terry-Cahill, e che ha permesso ai Blues di Mourinho di prendere in mano persino le operazioni nella ripresa. Quando i Gunners hanno infatti concesso il fisiologico calo fisico, i Blues hanno addormentato la gara, portando il match verso il naturale 0-0 che per Mou era risultato più che gradito. Qualche polemica da un lato e dall’altro per i due rigori in area non concessi – e che potevano starci – ma un risultato sostanzialmente giusto. A Wenger non riesce la prima vittoria con Mourinho… ed ecco perché, in fondo, il titolo, è anche giusto che finisca nel sud-ovest di Londra.

LA STATISTICA CHIAVE

Giocate 13, perse 7, pareggiate 6, vinte 0. Ecco lo score aggiornato di Wenger contro Mourinho.

IL MIGLIORE

Terry. Match sontuoso. Laddove non arriva il fisico, ci sono le letture in anticipo. Simbolo di un Chelsea poco spettacolare ma roccioso.

IL PEGGIORE

Ozil. Liscia nel finale un pallone che valeva oro. Sintesi perfetta di una gara ancora una volta un po’ leziosa.

IL TABELLINO

Arsenal (4-2-3-1): Ospina; Bellerin, Mertesacker, Koscielny, Monreal; Coquelin (77’ Welbeck), Cazorla; Ramsey, Ozil, Alexis; Giroud (84’ Walcott).

Chelsea (4-2-4): Courtois; Ivanovic, Cahill, Terry (c), Azpilicueta; Matic, Ramires; Fabregas (90’ Zouma), Oscar (46’ Drogba), Willian (93’ Cuadrado), Hazard.

Gol: ---

Note – Ammoniti: Fabregas, Willian, Ivanovic; Coquelin, Ramsey, Cazorla. Koscielny.

Eurosport
 
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