Milanista Eterno
- Group:
- Admin
- Posts:
- 25,865
- Status:
| |
| MotoGP: Marc Marquez firma in volata la pole position del Qatar Bautista e Smith in prima fila. Dovizioso 4° beffa Lorenzo e Pedrosa. Aleix Espargarò con la Open è 9° davanti a Rossi, 10°
MATTEO CAPPELLA 22 marzo 2014
Marc Marquez (Honda) firma la prima pole della MotoGP 2014, girando a Losail in 1:54.507 e precedendo Bautista (Honda, +0.057) e Smith (Yamaha, +0.094). Seconda fila per Dovizioso (Ducati, +0.137) 4°, che beffa Lorenzo (Yamaha, +0.154) e Pedrosa (Honda, +0.196). Seguono Bradl (Honda) e Crutchlow (Ducati, +0.381). Aleix Espargarò (M1 Open, +0.479) cade due volte, ma è 9°. Rossi 10° (Yamaha, +0.589), poi Iannone (Ducati) e Pol Espargarò (Yamaha).
Nella FP4 si mette in luce un inedito Smith, che sulla M1 carenata Tech3 stampa il giro veloce in 1:55.427. Valido per salire subito in vetta alla classifica nell'ultimo turno di libere, precedendo la Honda di Marquez per soli 5 millesimi. Segue la Yamaha Open di Aleix Espargarò che sente tutta la scia, e si ferma a +0.032. I primi tre sono quindi raccolti in un soffio, marcati stretti anche da Pedrosa (Honda, +0.113) e ancora Iannone, ottimo 5° in sella alla Ducati (+0.159). Distacchi che per gli inseguitori si aprono come una forbice, che lascia Bautista in sesta piazza a 4 decimi. Dietro gli altri big. Quindi Lorenzo 7° (+0.492), con Dovizioso (Ducati, +0.618) e Bradl (Honda, +0.737) dietro. La top ten è chiusa infine da Rossi (Yamaha, +0.779), che dunque relega nel limbo della Q1 Crutchlow (Ducati, +0.947) e Pol Espargarò (Yamaha, +1.162).
Due che partono aggressivi al via della Q1, mentre Hernandez finisce subito a terra con la sua Ducati che va a sbattere contro le barriere. Il colombiano rotola generosamente, ma si rialza illeso, torna ai box e risale immediatamente in sella. In pista anche Espargarò Pol si prende il miglior tempo in 1:55.406, davanti a Crutchlow per 97 millesimi. Entrambi già pronti ad andare in Q2 con una certa tranquillità. Dietro si accoda Hayden con la nuova Honda Open, che però prende suo malgrado quasi mezzo secondo di ritardo. Cade Di Meglio, mentre Ewdards si aggiudica la 14.ma piazza, proprio davanti all'altra Honda di Aoyama. Si accodano Redding, Hernandez, Abraham e Barbera. Chiude 20° Petrucci (+2.107), che condivide il fondo della griglia con Parkes, Di Meglio e Laverty.
Per la Q2 le Open e la Ducati si apprestano a sfruttare nel migliore dei modi la gomma extra soffice a loro dedicata per regolamento. Al punto da intimorire le Factory con in dotazione la mescola soffice. E' dunque Lorenzo che si butta subito in carena per far registrare il suo tempo, ma Bautista è già più veloce. Tocca allora a Marquez far valere l'orgoglio del campione e mettere in riga tutti con il tempo di 1:54.599. Mentre cade Aleix Espargarò, che spreca la sua prima occasione per piazzarsi in prima fila con una Open. La sorpresa, però, arriva da ancora Smith che si porta in seconda posizione, con solo 2 millesimi di distacco da Marquez. Rossi resta 10°, dietro alle Ducati di Dovizioso e Crutchlow. Ma per tutti è il momento di tornare ai box per il cambio gomme. E anche per Aleix Espargarò è l'occasione per prendere la seconda moto e tornare in pista per un tentativo decisivo nelle intenzioni. Mentre il fratello Pol spinge forte, e si accendono i caschi rossi per tanti piloti.
E' Bautista che si prende la vetta della classifica con il tempo di 1:54.564, quando manca 1 minuto al termine. Sono fasi concitate, al punto che Espargarò Aleix raddoppia, nel senso delle cadute. Giù ancora e la qualifica ambiziosa sfuma tra le scintille e la polvere. Pela i gomiti Marquez che transita sotto la bandiera a scacchi in 1:54.507 e si aggiudica la pole del GP del Qatar. Il campione del Mondo non si smentisce e dopo aver saltato buona parte dei test invernali, riparte alla grande. Finisce così, senza ulteriori colpi di scena, con le moto clienti di Bautista e Smith in prima fila e i big in seconda. Dove è Andrea Dovizioso l'italiano più in forma in pista, tonico e capace di contenere l'esuberanza di Lorenzo e Pedrosa. Merito anche di un regolamente che tra gomme, litri di benzina ed elettronica, ha mischiato non poco i valori in campo. Rendendo ancora più buia la notte del Qatar per Valentino. Il Dottore resta stabilmente 10°, a poco più di mezzo secondo dalla vetta. Ma attenzione, le variabili anche in gara non mancheranno e tutto può succedere.
sportmediaset
|