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Le assurdità del calcio italiano

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ZiZiO_1911
view post Posted on 18/1/2014, 22:21




Roma-Sampdoria, Coppa Italia 2013/2014

sampdoria@roma_coppa13-14

l'immagine si commenta da sola
 
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view post Posted on 19/1/2014, 10:06
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l'ultimo samurai

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ZiZiO_1911
view post Posted on 16/2/2014, 14:35




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striscione "offensivo" che prima viene lasciato passare ai controlli, poi però qualcuno non era d'accordo e ha cambiato idea
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 16/2/2014, 21:42




BAMBINI-TIFOSI ESPONGONO STRISCIONE “NON AUTORIZZATO”

Le forze dell’ordine hanno intimato di togliere il vessillo, in quanto non era stato chiesto il permesso alla Questura.
fonte: www.avellinofans.it

Un episodio poco piacevole quello di oggi sugli spalti dello stadio “Partenio-Lombardi”. Alcuni bambini presenti nell’impianto dopo un lavoro di tre giorni, hanno esposto uno striscione con su scritto: “I lupacchiotti di Mamma Schiavona vogliono la serie A”. Le forze dell’ordine hanno intimato di togliere il vessillo, in quanto non era stato chiesto il permesso alla Questura. Una situazione in cui le leggi e i divieti avrebbero dovuto lasciare spazio al buon senso. In occasione del match contro il Lanciano, infatti, la società biancoverde aveva invitato 200 bambini che hanno sostenuto la squadra di Rastelli per tutti i novanta minuti.
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 28/3/2014, 14:51




Militello su facebook: "Temibilissimo striscione sequestrato (giuro) all'ingresso dello stadio di NAPOLI. Complimenti. Bravi. Bisogna stroncare questa violenza verbale sul nascere..."
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ZiZiO_1911
view post Posted on 18/4/2014, 23:40




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altri due striscioni che non stati fatti entrare al Rigamonti nella partita di giovedì col Padova. da quello che ho capito sono stati ritenuti offensivi. io sono senza parole. ma ormai non riesco nemmeno ad indignarmi perchè ormai queste cose accadono da qualche mese e sempre alle stesse persone. non aggiugno altro, rischio di diventare offensivo e non mi pare nemmeno il caso.
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 24/4/2014, 09:52




Daspo di 18 mesi a tifoso in carrozzina
Pubblicato giovedì 24 aprile 2014

CARRARA. Niente partite di calcio per diciotto mesi per un tifoso della Carrarese disabile, in carrozzina ormai da 13 anni, a causa di un incidente. E’ singolare il “Daspo” (Divieto di Accedere alle manifestazioni sportive) comminato dal Questore di Massa-Carrara al 42enne carrarese G. B. E’ finito anche lui fra i tifosi azzurri destinatari di decreto di allontanamento dai luoghi in cui si svolgono avvenimenti sportivi, per i fatti avvenuti lo scorso 3 novembre in occasione di Carrarese-Savona. Per quei disordini, insieme agli altri avrebbe contribuito «con il suo comportamento in maniera rilevante a creare un concreto ed oggettivo pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica». Il tutto, rilevato dalle telecamere. «Sì, è vero – ammette B. – ero aggrappato alla ringhiera, ma solo perché rischiavo di cadere. Cosa potrei fare così in carrozzina? Ditemelo voi…». In quella domenica, la Carrarese perse in casa 4-1, con gol di Cesarini che fece il volo dell’aquila dopo aver segnato il quarto gol su rigore; una sconfitta che costò la panchina a Braghin. E che ora costa altri 16 mesi (il Daspo è scattato il 18 aprile) lontano dalla Carrarese, e in generale dagli incontri di calcio professionistici e dilettantistici, comprese le amichevoli, targati Figc. «Nel Daspo mi descrivono come pericoloso… Giudicate voi. Seguo la Carrarese da quando sono un bambino, mi hanno tolto anche quella».

[Fonte: Il Tirreno]
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 29/9/2014, 22:17




«No, così non può entrare: dovete coprirlo». Sabato, mentre il Comunale si stava lentamente riempiendo per Atalanta-Juventus, per ben due volte, prima al prefiltraggio e poi ai tornelli, gli steward hanno bloccato un papà che stava entrando con il proprio figlio e un gruppo di altri 6 amici, tutti bergamaschi e tra cui un’intera famiglia con un altro bambino.

Il motivo? Il piccolo indossa una maglia della sua squadra del cuore, che non è l’Atalanta bensì la Juve. È la maglietta di Tevez, che sarebbe stato, di lì a poco, l’autore di due delle tre reti bianconere.

«E pensare che pochi minuti prima eravamo passati di fronte alla Curva Nord e ci siamo detti, scherzando: chissà cosa ci faranno – spiega un amico del padre del bambino –. Infatti fuori dalla curva c’erano vari atalantini, che ci hanno fatto delle battute, ma tutte assolutamente scherzose. Tipo: “Ma bravi, guardate come lo crescete bene”. Tra l’altro nel nostro gruppo c’erano anche due atalantini».

Alla fine il bambino ha tenuto la felpa sopra la maglia bianconera per tutta la partita, sollevandola soltanto in occasione dei tre gol. D’ora in avanti il gruppo di genitori ha deciso che boicotterà lo stadio di Bergamo.

L'Eco di Bergamo
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 10/11/2014, 14:20




Gli ultras e lo striscione su Cucchi non ammesso

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Agli ultras del Brescia è stato impedito dalla Questura di portare all’interno dello stadio per la gara di campionato, giocata nel pomeriggio, tra Brescia e Pescara uno striscione in ricordo di Stefano Cucchi.

Lo riferiscono gli stessi tifosi. Lo striscione – che si vede nella foto – recitava “Giustizia per Cucchi, giustizia per tutti”. La Questura di Brescia avrebbe negato la possibilità di esporre lo striscione perché non era stato preventivamente annunciato al Gos, l’organo competente in materia di sicurezza all’interno degli stadi.
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 26/11/2014, 00:38




dalla pagina Facebook di Cristiano Militello



CITAZIONE
A questi due striscioni, sabato scorso, è stato proibito l'ingresso per la partita Perugia-Ternana, derby che tornava dopo 9 anni. Quello dei colori è di Marco - ed è stato comunque mostrato nel mio servizio di ieri sera - l'altro è stato realizzato da tale Sara, con l'aiuto dei suoi bambini, e le è stato SEQUESTRATO per....istigazione alla violenza e discriminazione territoriale!
Ora, a parte che io credo che sovente, all'ingresso, chi sovrintende a queste operazioni si arroghi anche il diritto di citare a sproposito norme e reati inesistenti o malconosciuti, dinanzi ai quali un malcapitato, pur non condividendo, obbedisce diciamo...sulla fiducia, ritengo che il discorso da fare sia un altro: MA QUALE RAZZA DI ISTIGAZIONE alla VIOLENZA POSSONO SUGGERIRE DEGLI STRISCIONI COSI'? DI CHE DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE SI VA CIANCIANDO?
Cioè secondo il legislatore come funziona? che un ternano, dall'altra curva, col binocolo, legge "noi storia voi solo geografia" si arrabbia e invade il campo e magari la Kamchatka? un ternano legge "rosso + verde = marrone" e crea disordini per vendetta dinanzi a uno striscione ispirato alla tecnica base del pongo?
Siete tristerrimi, ma quali famiglie volete riportare allo stadio? con un livello di spettacolo che ormai fa schifo persino in Serie A, ma dico io, ma lasciateci almeno fare un po' di spettacolo sugli spalti con un po' di goliardia in santa pace.
Il giorno che istituiranno l'istigazione all'ottusità e la discriminazione del buon senso allora si ragionerà.
 
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view post Posted on 26/11/2014, 01:02
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ZiZiO_1911
view post Posted on 5/2/2015, 18:20




chiudere il bar per colpire gli ultras. purtroppo non è fantasia, ma la realtà. da mesi ormai a Bergamo è partita la caccia alle streghe. articoli tratti da Bergamo Post:

CITAZIONE
Secondo il questore di Bergamo, Fortunato Finolli, che ha rilasciato queste dichiarazioni all’edizione bergamasca del Corriere della Sera, «ci risulta in modo evidente che quel locale è punto di riferimento per gli ultrà. Siamo noi i primi a dire che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, ma abbiamo più elementi per ritenere che nel bar si ritrovano anche supporter violenti. C’è gente per bene, e anche gente di altro tipo. È un dato oggettivo. Oltre a questo, lo stesso tribunale del Riesame ha riconosciuto che a una serie di scontri, dopo la partita Atalanta-Roma del 22 novembre, hanno partecipato soggetti che si ritrovavano attorno al bar o che erano entrati nel locale subito dopo la partita. Stiamo seguendo la procedura corretta per arrivare alla chiusura». Dove per corretta procedura si intende il ricorso all’articolo 100 del regio decreto 1931 sulla pubblica sicurezza. Entro il 2 febbraio, l’avvocato Luca Salvioni, il legale che cura gli interessi dei proprietari e dei lavoratori del bar, ha tempo per presentare le contestazioni al provvedimento.

Lo stesso Salvioni al Corriere della Sera ha dichiarato: «È un errore definire il Baretto come locale esclusivo degli ultrà. Può capitare che sia un luogo di ritrovo di una parte della tifoseria giusto due volte a settimana, quando ci sono le partite in casa. Per il resto è una realtà frequentata da chiunque, un’attività commerciale che garantisce posti di lavoro e che va tutelata assolutamente».

Il questore di Bergamo risulta essere un eccellente funzionario dello Stato e, certamente, avrà le sue ragioni così come aveva avuto ragione quando avvertì ilm Viminale che Atalanta-Roma fosse una partita ad alto rischio e per questo aveva chiesto il divieto di trasferta per i tifosi capitolini.

Nella stessa misura in cui il questore fa il suo mestiere, per il poco che vale la mia opinione mi permetto di oppormi dichiaratamente a una misura che colpisce nel mucchio e fa proprio di ogni erba un fascio.

1) Se è vero, come sostiene lo stesso questore, “che nel bar si ritrovano supporter violenti”, il compito delle forze dell’ordine è o non è verificare se i comportamenti di questi signori infrangano le leggi e sbatterli in galera dopo avere acquisito le prove? En passant, siamo sempre in attesa di sapere chi siano stati i responsabili degli incidenti scatenati il 22 novembre nel dopopartita di Atalanta-Roma: o sei delle sette imputazioni mosse nei confronti dei ragazzi arrestati e poi mandati ai domiciliari con la sola imputazione di resistenza a pubblico ufficiale (imputazione, non condanna a titolo definitivo) sono cadute per volontà dello Spirito Santo?

2) Perché si accanisce contro tutti i frequentatori del Baretto dello stadio, questo Stato così solerte e così duro contro tutta la tifoseria nerazzurra e contro l’Atalanta, pesantemente danneggiata dal punto di vista economico, dell’immagine, del mancato sostegno della parte più appassionata dei propri sostenitori?

3) Perché un’analoga severità non viene riservata anche ad altre città, a cominciare dalla capitale, teatro di ben più gravi incidenti dentro e fuori uno stadio? Coraggio, ministro Alfano, ce lo spieghi, così ci sappiamo regolare una volta per tutte e ci rimangiamo l’impressione che, come nella fattoria degli animali di Orwell, tutti gli animali siano uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri.

4) Dopo Atalanta-Avellino, Atalanta-Cesena, Atalanta-Palermo, Atalanta-Chievo, notoriamente gare ad altissimo rischio, che senso ha vietare ancora l’ingresso allo stadio di Bergamo ai non possessori dell’inutile tessera del tifoso, il più efficace sfollagente mai inventato per desertificare gli stadi del Belpaese? Alla prima, vera partita a rischio scatterà il coprifuoco? Arriveranno i blindati dell’esercito? Sarà proibito circolare per le strade di Bergamo dall’alba al tramonto?

5) Che cosa c’entrano gli uomini, le donne, i ragazzi e le ragazze che anche stamane ho incrociato nel Baretto e riempiono pacificamente il locale ogni giorno perché si presume siano di loro gradimento la cortesia e il servizi di chi ci lavora?

6) Ma che razza di modo di fare è questo? Un conto è la condanna assoluta dei violenti e dei criminali, da individuare e arrestare, la solidarietà totale alle forze dell’ordine sottopagate e stressate dall’enorme lavoro che svolgono, un altro è fare di ogni erba un fascio. Se passa il principio che, per ragioni di sicurezza, bisogna chiudere ogni locale pubblico, quindi per sua stessa natura presumibilmente frequentato anche da chi non ha la fedina penale pulita, quanti ne rimarrebbero aperti? Altrimenti che cosa facciamo, chiediamo il certificato penale ad ogni avventore all’ingresso?

7) Fateci capire: in questo meraviglioso Paese, criminali incalliti e impuniti circolano a piede libero, per non dire del battaglione che infesta la Casta, ammorbata da galantuomini sotto inchiesta giudiziaria, ma, a Bergamo, il problema più importante di ordine pubblico è chiudere il Baretto dello Stadio perché lì “si ritrovano ANCHE supporter violenti?”.

CITAZIONE
A occhio e croce, il Prefetto di Bergamo, Francesca Ferrandino, ha un rapporto conflittuale con la fortuna. Ci dev’essere una congiuntura astrale negativa nel cielo sopra Via Tasso perché questi sono giorni duri e non solo perché sono i giorni della merla.

Prima i dati sulla criminalità a Bergamo e in provincia, in inquietante aumento (circa 5 mila furti in più in un anno e solo 4 ladri arrestati ogni 100 furti commessi; in aumento rapine, scippi, stalking, corruzione, concussione, ma l’importante è chiudere il Baretto dello stadio, noto covo terroristico). Poi la questione dell’affitto degli uffici della prefettura con la Provincia che vanta un arretrato di circa 2 milioni di euro, secondo la denuncia del segretario leghista Daniele Belotti.

Da ultimo, proprio nel giorno in cui la rappresentante del Governo a Bergamo ha rinnovato l’editto medievale che, per la quinta partita interna consecutiva, bandisce dal loro stadio i tifosi atalantini non possessori dell’omonima tessera, sono stati revocati gli arresti domiciliari ai sei giovani sotto inchiesta per gli incidenti post Atalanta-Roma del 22 novembre scorso. Ora hanno l’obbligo di firma dai Carabinieri e sarà molto interessante vedere come andrà a finire in tribunale, se mai si arriverà in tribunale, perché, prima dei domiciliari, gli stessi ragazzi che sin dal primo istante si sono proclamati innocenti, sono stati detenuti per venti giorni in carcere, manco fossero i tagliateste dell’Isis; sono stati esposti al pubblico ludibrio della più ributtante categoria che esista, quella dei benpensanti; hanno pagato, loro e le loro famiglie, un prezzo pesantissimo, in termini di danni morali e psicologici: quando la loro estraneità ai fatti verrà pubblicamente proclamata, è auspicabile adiscano tutte le vie legali per essere risarciti di ciò che hanno subito.

Al Prefetto di Bergamo e al taciturno sindaco di Bergamo che non dice una parola su un provvedimento che penalizza, discrimina, oltraggia una città intera, vogliamo semplicemente dire che ci siamo stancati.

Ci siamo stancati di uno Stato debole, incapace anche per i fatti del 22 novembre di imporre il rispetto delle sue leggi e che, a due mesi e sette giorni dagli incidenti di Atalanta-Roma, non ci ha ancora detto chi sia stato a scatenarli, quali siano state le vere responsabilità di ciò che è accaduto, chi abbia ferito gli agenti finiti in ospedale ai quali presumiamo non bastino più le solite, vuote, retoriche, parole di solidarietà della Casta che sono pure costretti a servire, sottopagati e supersfruttati.

Ci siamo stancati della criminalizzazione e della discriminazione di migliaia di bergamaschi che vogliono solo sostenere la propria squadra, coltivando in pace la loro passione.

Ci siamo stancati di prendere pugni in faccia, come l’ultimo che è arrivato per Atalanta-Cagliari.

Non ci stancheremo mai di protestare contro questa ingiustizia, a costo di spaccare i timpani a chi non è sordo, ma fa finta di non sentire.
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 26/2/2015, 16:39




Stadio aperto a tutti
Vince la resistenza ad Alfano

Adesso che lo stadio di Bergamo finalmente viene riaperto a tutti, dopo tre mesi di provvedimenti che hanno pesantemente discriminato e danneggiato l’Atalanta, i suoi tifosi e tutti i bergamaschi, bisogna dirlo forte e chiaro. Ha vinto la resistenza dei tifosi atalantini alll’eccellentissimo Ministro degli Interni, Angelino Alfano, che nell’impianto dell’Atalanta non ha mai messo piede e sarebbe bello se un giorno lo facesse, anche solo per vedere l’effetto che fa. A lui e ai bergamaschi.

Lo stesso titolare del Viminale dal quale i genitori di Ciro Esposito aspettano ancora di sapere chi abbia ammazzato loro figlio, ferito a morte il 3 maggio 2014 mentre andava all’Olimpico di Roma per assistere a Napoli-Fiorentina e spirato dopo cinquantatré giorni di straziante agonia.

Lo stesso titolare del Viminale che non ci ha ancora detto come e quando gli ultrà del Cska Mosca, nel settembre scorso, abbiano potuto introdurre petardi, bombe carta e fumogeni sempre nell’Olimpico di Roma scatenando l’inferno.

Lo stesso titolare del Viminale che non ci ha ancora detto come e quando gli ultrà croati abbiano potuto introdurre petardi, bombe carta e fumogeni a San Siro, scatenando l’inferno in occasione della gara Italia-Croazia.

Lo stesso titolare del Viminale che non ci ancora detto come e quando sia stato possibile che mercoledì e giovedì scorso centinaia di criminali olandesi ubriachi abbiano devastato il cuore della capitale, a Campo de’ Fiori, in Piazza di Spagna, persino ai margini del Vaticano, danneggiando la fontana della Barcaccia, terrorizzando passanti e turisti.

Lo stesso titolare del Viminale che, quando ha un attimo di tempo, deve spiegare ai bergamaschi e agli agenti di polizia feriti, chi abbia scatenato gli incidenti del 22 novembre scorso, dopo Atalanta-Roma, perché sei giovani siano stati arrestati, tenuti in galera per venti giorni e ora abbiano soltanto l’obbligo di firma, essendo caduti sei dei sette capi d’imputazione mossi nei loro confronti.

Lo stesso titolare del Viminale che deve spiegare ai bergamaschi come mai il Baretto dello stadio, noto covo terroristico dell’Isis, venga chiuso dalle 12 alle 24 nei giorni delle prossime quattro partite interne dell’Atalanta, ma, a Roma, nei dintorni dell’Olimpico, per esempio, analogo provvedimento non sia stato preso, nonostante la libera circolazione di coltelli, accoltellatori e accoltellati, ampiamente documenta alle cronache.

Ecco perché lo stadio di Bergamo riaperto a tutti è la vittoria della resistenza contro un provvedimento insopportabilmente iniquo. Lunga vita ai tifosi dell’Atalanta.

BergamoPost
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 8/4/2015, 17:07




TRE ULTRAS CONDANNATI PER L’OMAGGIO A SIMONCELLI

PUBBLICATO MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015

Fonte:corriereromagna.it

Venti giorni di arresto a testa e 200 euro di ammenda con la sospensione condizionale. Questa la pena di primo grado per tre ultras del Ravenna Calcio a processo con la singolare accusa di “manifestazione non autorizzata”, la procura aveva chiesto un mese di arresto. I fatti risalgono al 23 ottobre del 2011 quando attorno allo stadio Benelli i tifosi giallorossi del Ravenna inscenarono un corteo con uno striscione e tamburi che aveva in realtà un duplice scopo: protestare per non poter introdurre quel materiale in curva (sulla scorta delle recenti leggi varate sulla violenza negli stadi), ma anche ricordare Marco Simoncelli che proprio quella domenica era morto durante il Gran Premio di Malesia. Sull’onda emotiva di quella tragedia anche i tifosi della curva “Mero” prepararono uno striscione con una semplice frase: “Ciao Sic”. Ma le disposizioni in materia di sicurezza negli stadi proibiscono l’ingresso in curva di messaggi non autorizzati. E per questo anche allo striscione venne interdetto l’accesso in curva. A quel punto gli ultras decisero di fare un improvvisato giro dello stadio per far sentire lo stesso la loro voce prima dell’inizio della partita Ravenna – Virtus Verona, valida per il campionato di serie D. In quel momento, però, il corteo si trasformò in una sorta di manifestazione e sarebbe servita un’apposita autorizzazione della questura. Un nulla osta che però i tifosi non avevano. Ignorando la norma – che risale addirittura a un Regio decreto di epoca monarchica – ai tifosi giallorossi si unirono persino quelli della Virtus Verona (la terza squadra scaligera dopo Hellas e Chievo) che diedero il loro omaggio allo sfortunato pilota. Le successive indagini portarono però alla denuncia solo dei tre tifosi considerati leader della curva e quindi “organizzatori” del corteo.
«Qui non ci troviamo di fronte a una storia di violenza negli stadi – ha detto ieri l’avvocato Giovanni Adami difensore dei tre tifosi – anzi questa è una bella pagine di amicizia tra ultras che non si erano mai visti prima. Eppure ci ritroviamo incredibilmente a processo nonostante i procedimenti per le diffide siano stati già archiviati». Scontato il ricorso in appello, ma sull’intera vicenda nel 2016 scatterà comunque la prescrizione. (c.d.)
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 2/9/2015, 14:16




inaguriamo la stagione 2015-2016 con due fatti alquanto ridicoli successi nella seconda giornata di campionato.

partiamo dall'anticpo Milan-Empoli dove l'ennessmio striscione (purtroppo solo uno di una lunga serie) innocuo, appartenete ad un bambino empolese, è stato bloccato all'ingresso dello stadio

ecco lo striscione "incriminato" e il commento su Facebook di Crisitnao Militello:


CITAZIONE
Questo striscione è stato inventato da un bambino empolese. Il "Macca" in questione è il centravanti azzurro Maccarone, mentre Bacca è il neoattaccante colombiano del Milan.
EBBENE, sabato questo striscione non è stato fatto entrare a SAN SIRO in occasione di Milan-Empoli perchè qualcuno, all'ingresso, lo ha ritenuto OFFENSIVO. Lascio a Voi il compito di giudicare e - possibilmente - di diffondere.
Io, dal canto mio, ritengo che nel calcio italiano - di "offensivo" - ci siano almeno altre settemila cose, prima di certi striscioni; ad esempio l'idiozia di certe misure repressive e la discrezionalità schizofrenica che si può incontrare ai tornelli.

ci spostiamo ora in quel di Modena con la lettera inviata alla Gazzetta di Modena, di un tifoso che lamenta il prezzo del biglietto eccessivo, soprattutto per quello che (non) ha visto:

CITAZIONE
In occasione della partita Carpi -Inter il signor Lorenzo C. ha acquistato tre biglietti per la partita settore L Fila A posto 21-22-23. «Con mio stupore – racconta – come potete vedere nella foto ( qui a fianco) questa è la visuale che potevo vedere dal mio posto. Praticamente un cartellone pubblicitario! Il problema non era solo mio ma di parecchie persone che ovviamente hanno dovuto assistere alla partita sulle scale (con conseguenti problemi di sicurezza) o in altri settori (che ovviamente erano defilati e non centrali come il settore L)».
C. rivolge pubblicamente tre domande ai responsabili: «Vi pare giusto vendere questi biglietti? Pagare 40 euro e vedere un cartellone? Non ho diritto forse ad un rimborso o almeno a delle scuse? La situazione è veramente paradossale»
 
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44 replies since 3/10/2011, 13:44   997 views
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