| c'erano altri modi per inaugurare il 2014, per esempio spiegando il perchè il derby si sia giocato senza coreografie o striscioni ma è meglio cercare di evitare problemi. partiamo invece con i tifosi della Reggina che si sono macchiati dell'ignobile reato di essersi recati a Brescia senza tessera del tifoso:
Brescia-Reggina: Daspo per 20 tifosi amaranto
Una ventina di tifosi della Reggina, hanno ricevuto in queste ore un incredibile DASPO per essersi recati a Brescia senza la Tessera del tifoso.
In occasione della gara della Reggina in quel di Brescia, un piccolo gruppo di tifosi amaranto, composto da gente per bene e padri di famiglia, ha pensato di recarsi in terra lombarda per seguire la propria squadra.
Peccato che lo abbiano fatto senza fare i conti con le assurde leggi italiane che, per consentire le trasferte ai tifosi, richiedono la sottoscrizione di una speciale tessera, che ne registra i dati anagrafici consentendone, secondo le ipotesi dei fautori della legge stessa, l’identificazione in caso di disordini.
Nella pratica, questa legge è servita solo a rendere più difficoltosa la fruizione dello spettacolo calcio, a dispetto di tutte le belle parole dei responsabili del calcio nazionale che si lamentano degli stadi sempre più vuoti.
Adesso, per colpa di queste norme assurde, 20 tifosi amaranto non potranno più vedere allo stadio la propria squadra del cuore e non potranno più tifare in compagnia dei propri amici.
I fatti – Il gruppo di tifosi della Reggina, si reca al botteghino dello stadio, come molti hanno fatto in precedenza, e prova ad acquistare i biglietti per la partita. Non si potrebbe senza tessera del tifoso, ma è capitato che altre volte, le società aggirino l’ostacolo emettendo dei biglietti per altri settori facendo poi entrare i tifosi nel settore ospiti. Non questa volta. La questura di Brescia identifica i tifosi della Reggina e non li fa entrare, senza però annunciare nessun tipo di provvedimento. Non ci sono stati né disordini né scontri, i tifosi hanno solo provato a fare il biglietto per entrare allo stadio. Sarebbe potuto capitare a chiunque.
Da quello che abbiamo avuto modo di riscontrare, sappiamo che in passato le norme sono state aggirate con l’uso, da parte delle persone preposte, di un pizzico di buonsenso. I tifosi sono fatti entrare lo stesso allo stadio o semplicemente non sono entrati non potendo emettere il biglietto, ma senza nessuna diffida.
La Tessera viene presentata come una fidelity card emessa dalle società con il nulla osta della Questura, che dovrebbe garantire alcuni privilegi e soprattutto l’accesso anche alle manifestazioni sportive con restrizioni, come evidenziato anche sul sito del Ministero dell’Interno, nella direttiva Maroni. Francamente nella vicenda in questione, non sembra esserci nessuno dei presupposti necessari per l’applicazione del Daspo, così come classificato nel sito dell’osservatorio del Ministero dell’Interno, che prevedono per la sua applicazione, la presenza di condanne, o il compimento di atti di particolare violenza, tra i quali non si può certo includere una fila al botteghino del Rigamonti, anche se sprovvisti di Tessera del Tifoso.
Sulla vicenda riportiamo una dichiarazione di Manganelli, allora capo della Polizia che in merito alla Tessera del Tifoso disse: ”Mi piacerebbe che mia zia potesse portare la sua nipotina allo stadio senza la tessera del tifoso, né il documento di riconoscimento”.
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