AC Milan Forum [Milan Forum, Partite Milan, Foto Milan, Scommesse Milan, Storia Milan e molto altro...]

Nucleare: SI o NO ?

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 19/3/2011, 14:49
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Admin
Posts:
40,583

Status:


La banca te li presta volentieri, almeno finché ci sta lo Stato alle spalle, altrimenti diventa più difficile ottenere questo finanziamento.

CITAZIONE (Tesarius @ 19/3/2011, 07:12) 
Al prossimo referendum sarà bocciata la richiesta.

Tutto starà a fare arrivare il quorum,
ci sono molti interessi in gioco, molti sostenitori del nucleare sono nel gruppo dei responsabili in parlamento. E ho detto tutto, persino l'idea di non indire l'election day
 
Top
view post Posted on 19/3/2011, 14:51
Avatar

CON IL DIAVOLO IN CORPO

Group:
ACM Premium Member
Posts:
27,589
Location:
Modena

Status:


CITAZIONE (Gerrkurt @ 19/3/2011, 14:47) 
La banca te li presta volentieri, almeno finché ci sta lo Stato alle spalle, altrimenti diventa più difficile ottenere questo finanziamento.

Gerr sarai d'accordo con mè però che chiedere dei prestiti alle banche ( che poi vorranno degli interessi) non è proprio il metodo più bello che ci sia per tirare avanti,...
 
Top
view post Posted on 19/3/2011, 15:01
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Admin
Posts:
40,583

Status:


In un caso normale si, ma in questo caso sarebbe un investimento importante, nel giro di 10 anni lo ripaghi ed inoltre saresti libero dal comprare corrente per il resto della vita della casa. Senza contare il beneficio che si da all'ambiente per non utilizzare gas, metano o corrente elettrica inquinante.
 
Top
view post Posted on 19/3/2011, 17:37
Avatar

l'ultimo samurai

Group:
Admin
Posts:
37,267

Status:


CITAZIONE (Gerrkurt @ 18/3/2011, 21:49) 
Fra contributi statali (che molto probabilmente toglieranno) e risparmio derivante dal non utilizzo della corrente, più eventuali rifusi all'Enel i tempi di ammortamento sono nell'ordine di 10 anni, e la prima manutenzione dovrebbe essere fatta non prima dei 30.

Quelli che ho sentito che l'hanno montato sono molto soddisfatti.

e certo che sono molto soddisfatti, perchè hanno anticipato 0 euro di tasca loro, il progetto lo finanzia la banca e poi tu privato vai a pagare il prestito con i soldi degli incentivi e con la vendita dell'energia ad aziende, e ci guadagni anche soldoni se hai enormi spazi adibiti al solare

CITAZIONE (Pamic @ 19/3/2011, 14:18) 
CITAZIONE (Gerrkurt @ 18/3/2011, 21:49) 
Fra contributi statali (che molto probabilmente toglieranno) e risparmio derivante dal non utilizzo della corrente, più eventuali rifusi all'Enel i tempi di ammortamento sono nell'ordine di 10 anni, e la prima manutenzione dovrebbe essere fatta non prima dei 30.

Quelli che ho sentito che l'hanno montato sono molto soddisfatti.

Questi dati che hai letto te Gerr li conosco pure io...ma il problema rimane comunque...i 18-20000 euro da spendere subito per montare l'impianto bisogna comunque averli li pronti...

i soldi te li presta la banca Pamic, tu non anticipi un solo centesimo, leggi il mio msg di sopra

CITAZIONE (Gerrkurt @ 19/3/2011, 15:01) 
In un caso normale si, ma in questo caso sarebbe un investimento importante, nel giro di 10 anni lo ripaghi ed inoltre saresti libero dal comprare corrente per il resto della vita della casa. Senza contare il beneficio che si da all'ambiente per non utilizzare gas, metano o corrente elettrica inquinante.

:ahsisi:
 
Top
Santiago Munez 26
view post Posted on 20/3/2011, 00:00




Io sono a favore del nucleare.
Un professore all'università ci ha spiegato il funzionamento, confermando il mio pensiero.
All'estero il modello funziona benissimo, vedi Belgio e Francia ad esempio :sisi:
Favorevole :riot:
 
Top
view post Posted on 20/3/2011, 00:07
Avatar

CON IL DIAVOLO IN CORPO

Group:
ACM Premium Member
Posts:
27,589
Location:
Modena

Status:


Però sembrerebbe che adesso anche stati come Francia e Germani abbiano paura di questa tecnologia dopo quello successo in Giappone...
 
Top
view post Posted on 20/3/2011, 00:13
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Admin
Posts:
40,583

Status:


Scusa boss e come funziona?

No perché anche in Canada negli ultimi giorni c'è stato un guasto ad un reattore.
 
Top
view post Posted on 20/3/2011, 00:18
Avatar

l'usignolo di Kiev

Group:
Tifoso Rossonero
Posts:
11,225

Status:


Ho sentito che alcune nazioni stanno cercando di ridurre il numero di centrali nucleari attive, l'unica nazione intenzionata invece a crearle è la Turchia...


sono contrario mettendo da parte il mio presunto partito politico
 
Top
Santiago Munez 26
view post Posted on 22/3/2011, 11:34




CITAZIONE (Gerrkurt @ 20/3/2011, 00:13) 
Scusa boss e come funziona?

No perché anche in Canada negli ultimi giorni c'è stato un guasto ad un reattore.

Funziona che le centrali nucleari inquinano due volte: quando le costruisci e quando le smantelli, per il resto forniscono energia a tutto spiano senza inquinare.
Ovviamente poi la fornitura sarà molto superiore alla domanda, perciò per tenere tutto tranquillo bisognerà "sfogarla": in Belgio ad esempio hanno pensato di illuminare tutte le autostrade e le strade, la case hanno energia elettrica in abbondanza, i fornelli sono elettrici e tanto altro ancora (parola del prof.)
Insomma, i costi saranno abbattuti, altro che l'Italia.
E l'ENEL? L'ENEL compra gli eccessi dal Belgio e dalla Francia e li immagazzina, non ce li vende: vende l'energia che vuole al prezzo che vuole, per la liberalizzazione del mercato.

Parliamoci chiaro: le centrali del 3° millennio sono sicure e affidabili (e non come Chernobyl), dove c'è stato anche l'errore umano e la solita superbia dlel'uomo, quello che è successo in Giappone (ma proprio oggi pare che le cose dovrebbero migliorare) è dovuto solamente allo tsunami...

Le centrali non le riduce nessuno, non vi preoccupate :asd:
Il problema è che nell'Italia c'è poca informazione :asd
 
Top
view post Posted on 22/3/2011, 11:47
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Admin
Posts:
40,583

Status:


Ma non è vero che non inquinano, ci sta il problema delle scorie, quelle dove le smaltisci?

Vi ricordate che in governo voleva mandarle tutte a Scanzano e Policoro, in un luogo ad elevato rischio sismico e friabilità del suolo, non mi pare il luogo migliore per lo stoccaggio.
 
Top
Zlatan Ibrahimovic
view post Posted on 22/3/2011, 12:49




CITAZIONE (Santiago Munez 26 @ 22/3/2011, 11:34) 
CITAZIONE (Gerrkurt @ 20/3/2011, 00:13) 
Scusa boss e come funziona?

No perché anche in Canada negli ultimi giorni c'è stato un guasto ad un reattore.

Funziona che le centrali nucleari inquinano due volte: quando le costruisci e quando le smantelli, per il resto forniscono energia a tutto spiano senza inquinare.
Ovviamente poi la fornitura sarà molto superiore alla domanda, perciò per tenere tutto tranquillo bisognerà "sfogarla": in Belgio ad esempio hanno pensato di illuminare tutte le autostrade e le strade, la case hanno energia elettrica in abbondanza, i fornelli sono elettrici e tanto altro ancora (parola del prof.)
Insomma, i costi saranno abbattuti, altro che l'Italia.
E l'ENEL? L'ENEL compra gli eccessi dal Belgio e dalla Francia e li immagazzina, non ce li vende: vende l'energia che vuole al prezzo che vuole, per la liberalizzazione del mercato.

Parliamoci chiaro: le centrali del 3° millennio sono sicure e affidabili (e non come Chernobyl), dove c'è stato anche l'errore umano e la solita superbia dlel'uomo, quello che è successo in Giappone (ma proprio oggi pare che le cose dovrebbero migliorare) è dovuto solamente allo tsunami...

Le centrali non le riduce nessuno, non vi preoccupate :asd:
Il problema è che nell'Italia c'è poca informazione :asd

quoto
 
Top
view post Posted on 22/3/2011, 18:33
Avatar

l'ultimo samurai

Group:
Admin
Posts:
37,267

Status:


CITAZIONE (Santiago Munez 26 @ 22/3/2011, 11:34) 
CITAZIONE (Gerrkurt @ 20/3/2011, 00:13) 
Scusa boss e come funziona?

No perché anche in Canada negli ultimi giorni c'è stato un guasto ad un reattore.

Funziona che le centrali nucleari inquinano due volte: quando le costruisci e quando le smantelli, per il resto forniscono energia a tutto spiano senza inquinare.
Ovviamente poi la fornitura sarà molto superiore alla domanda, perciò per tenere tutto tranquillo bisognerà "sfogarla": in Belgio ad esempio hanno pensato di illuminare tutte le autostrade e le strade, la case hanno energia elettrica in abbondanza, i fornelli sono elettrici e tanto altro ancora (parola del prof.)
Insomma, i costi saranno abbattuti, altro che l'Italia.
E l'ENEL? L'ENEL compra gli eccessi dal Belgio e dalla Francia e li immagazzina, non ce li vende: vende l'energia che vuole al prezzo che vuole, per la liberalizzazione del mercato.

Parliamoci chiaro: le centrali del 3° millennio sono sicure e affidabili (e non come Chernobyl), dove c'è stato anche l'errore umano e la solita superbia dlel'uomo, quello che è successo in Giappone (ma proprio oggi pare che le cose dovrebbero migliorare) è dovuto solamente allo tsunami...

Le centrali non le riduce nessuno, non vi preoccupate :asd:
Il problema è che nell'Italia c'è poca informazione :asd

allora visto che ne sò qualcosa avendo studiato Merceologia, una materia, forse l'ha fatta pure Gerr, che parla di tutti i tipi di energia e i dei loro utilizzi cercando di massimizzare i profitti per l'impresa e riducendo al max gli impatti ambientali......... beh detto questo, è vero che le centrali di terza generazione sono sicure ma non al 100%, c'è sempre l'incognita che qualcosa non funzioni a dovere infatti in Germania è stato statisticamente appurato che in un raggio di 7-10km dalle centrali nucleari la morte per tumori-leucemie è del circa 70% superiore che nel resto della Germania, ciò a dimostrare che pure quando funzionano bene in realtà c'è sempre una qualche fuoriuscita di materiale tossico :sisi:
poi nasce il problema di dove stoccare il materiale radioattivo, in Italia non si sà dove stoccare i rifiuti urbani, figuriamoci le scorie nucleari :ridocattivo:
 
Top
view post Posted on 22/3/2011, 23:30
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Admin
Posts:
40,583

Status:


No non l'ho fatto quell'esame ma mi sembra ovvio. Sono morti un casino di soldati per l'uranio impoverito figuriamoci per la gestione di tante centrali nucleari.
 
Top
view post Posted on 25/3/2011, 21:17
Avatar

CON IL DIAVOLO IN CORPO

Group:
ACM Premium Member
Posts:
27,589
Location:
Modena

Status:


Il governo ha rimandato di un anno tutti i lavori per il nucleare...le forti pressioni dei cittadini devono averlo preoccupato...
 
Top
view post Posted on 21/4/2011, 16:38
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Admin
Posts:
40,583

Status:


Che cosa accadrà in Italia ?
Sbaglia chi pensa a un'escalation delle fonti pulite
L'addio all'atomo rilancerà ancora gas e carbone

MILANO - Addio al tanto sbandierato programma nucleare italiano. Che cosa accadrà? Gli ambientalisti naïf si preparino a una cocente delusione, perché la lotta alla successione vede in prima fila le vecchie e tradizionali fonti fossili: gas, carbone e persino petrolio. Per sole, vento e biomasse la sparizione dell'atomo dal panorama energetico nazionale (o meglio: la sua mancata comparsa) non comporterà guadagni supplementari di posizione.
Discontinue per definizione, le energie rinnovabili paiono ancora troppo costose e dipendenti dai sussidi pubblici per ambire alla sostituzione di una fonte, come quella nucleare, che nei manuali di economia costituisce la «base» di un sistema elettrico, ovvero energia disponibile a costi contenuti per ventiquattro ore al giorno. Proiezioni aggiornate sul futuro energetico italiano per il momento non ce ne sono. Troppo improvviso il «blitz» del governo e troppo fresche le promesse di un piano strategico nazionale. Ma non è impossibile farsi un'idea su ciò che accadrà.

GLI SCENARI SENZA L'ATOMO - Non molto tempo fa l'Rse (l'ex Cesi Ricerca) si interrogava sugli scenari nazionali «con» o «senza» energia dall'atomo. Su quanto sarebbe accaduto dopo il 2020, l'anno del primo chilowattora nucleare made in Italy, fino alla soglia del 2030, quando tutte le centrali del programma governativo sarebbero entrate in funzione. Ebbene, a quella data il cocktail elettrico italiano sarebbe stato composto da un 25% per ciascuno di nucleare, gas e rinnovabili, con il carbone poco lontano a quota 17%. Nella versione «senza», quella a cui guardiamo oggi, il primato spetterà senza ombra di dubbio al gas, con il 38%. A seguire le fonti rinnovabili (29% della produzione di elettricità) e, soprattutto, il carbone, accreditato del 23%. A riprova che l'energia nucleare, una volta introdotta in un sistema energetico, non taglia l'erba sotto i piedi alle fonti «verdi», ma limita piuttosto l'utilizzo degli idrocarburi e soprattutto del carbone.



Una centrale nucleare in Germania (Ansa) LA LEZIONE GIAPPONESE - A dimostrarlo una volta di più è proprio la lezione del disastro giapponese. L'aver inondato di acqua di mare i reattori di Fukushima, e in generale l'effetto del terremoto e dello tsunami, ha levato di mezzo circa l'8% della produzione elettrica giapponese. Un po' come se tutta l'elettricità prodotta dal Belgio sparisse da un giorno all'altro. Come pensano di sostituirla a Tokyo? Con fonti che devono essere giocoforza versatili. Cioè abbondanti, immediatamente disponibili e trasportabili come gas, carbone e petrolio, in una proporzione che è stata stimata in un 40-40-20%.
Il Giappone, che ha sempre avuto tra le sue fobie storiche quella della sicurezza degli approvvigionamenti e delle rotte del trasporto, non ha però solo sviluppato l'energia nucleare. Negli anni dopo la crisi del Kippur ha dato vita a un'industria del gas liquefatto che ne fa il primo importatore al mondo. Tanto che se la metà di quanto gli è venuto a mancare oggi dovesse essere soddisfatta dal gas bisognerebbe dirottare verso il Sol Levante qualcosa come 12 navi metaniere ogni mese.
Il gas e il carbone, insomma, torneranno ad essere centrali per chi vorrà (o dovrà) rinunciare alla fissione atomica? Più il primo che il secondo, per la verità. Senza l'applicazione di costose tecnologie per la sua «ripulitura» il chilowattora elettrico da carbone produce quasi il doppio della CO2 del chilowattora da gas naturale. Sarebbe logico, quindi, preferire quest'ultimo anche se più costoso.
Impianti ormai vecchi
Ancora: secondo un'altra stima (di fonte Eni) il 60% dell'energia elettrica europea viene da centrali nucleari e a carbone che in molti casi sono così anziane che dovrebbero già essere fuori servizio. E se solo metà di esse dovesse passare al gas la domanda europea salirebbe di 200 miliardi di metri cubi, circa il 40% in più rispetto ad oggi. È legittimo aspettarsi qualcosa del genere dopo che la Merkel ha fermato sette vecchi impianti nucleari tedeschi, Bruxelles ha avviato degli «stress test» generalizzati e le opinioni pubbliche dell'intero continente sono in preda a un nuovo «effetto Chernobyl» (meglio sarebbe dire: un effetto Fukushima) un quarto di secolo dopo? Probabilmente sì.
LA SICUREZZA E I TIMORI - Sul piano della sicurezza qualche timore non sembra infondato se la prospettiva italiana è quella di dover dipendere ancora di più dai «soliti» fornitori, che per una ragione o per l'altra un motivo di grattacapi l'hanno dato, o lo danno tuttora. Come la Russia, nel recente passato protagonista di diverse crisi ucraine; o l'Algeria, che non può essere considerata immune dal contagio delle rivolte nordafricane; oppure la Libia, il cui gasdotto verso la Sicilia è stato fermato a tempo indeterminato. Poi bisogna anche metterci gli imprevisti: il «tubo» dalla Norvegia e dall'Olanda è stato chiuso lo scorso anno per mesi a causa di una frana in territorio svizzero. E pochi si ricordano che nel dicembre 2008 l'ancora di una nave strappò nello Stretto di Messina una delle cinque condotte dall'Algeria. La riparazione andò avanti per settimane. A livello internazionale non consola affatto pensare che il primo Paese al mondo per riserve di gas dopo la Russia è l'Iran, e che le migliori prospettive per l'Europa si trovino nell'area del Caspio e in Iraq.




La centrale termoelettrica di Sermide (Mantova) (Cavicchi) LE OPPORTUNITA' DEL GAS - Gli strascichi della Grande Crisi, che ha abbattuto a livelli mai visti i consumi e i prezzi «spot» del gas, fanno sì che per ora le preoccupazioni rientrino velocemente. Ma se la corsa al gas dovesse ripartire, come si chiede anche l'Agenzia internazionale dell'energia, si ritornerebbe alle domande di qualche anno fa: ci si dovrebbe chiedere come mai l'Italia non ha nuovi rigassificatori come il Giappone (oltre a quello di Panigaglia e Rovigo) che le permetterebbero tra l'altro di sfruttare le opportunità del mercato libero e le conseguenze del fenomeno del gas «non convenzionale». Sul fronte dei gasdotti di importazione, invece, l'Eni preme per il South Stream in società con i russi di Gazprom, un'opera finora osteggiata dalla diplomazia americana. L'Edison italo-francese sta spingendo sull'Itgi, proveniente dall'Azerbaigian attraverso la Turchia. Entrambi in competizione con il progetto europeo Nabucco, che ha difficoltà a trovare chi gli fornisca la materia prima. In ogni caso almeno fino al 2015 si tratterà di aspettare. L'Enel, da parte sua, cercherà di portare a casa il rigassificatore di Porto Empedocle, bloccato dai mille ricorsi. E soprattutto rispolvererà i suoi primitivi progetti a carbone, accelerando sulla centrale di Porto Tolle (Rovigo) e puntando a un altro impianto al Sud, quello di Rossano Calabro (Catanzaro).
La fine un po' ingloriosa del «Rinascimento nucleare», insomma, mette a nudo le debolezze del sistema. Ma anche senza referendum non esimerà da nuove e dolorose scelte.


corriere.it
 
Top
85 replies since 17/3/2011, 00:52   620 views
  Share