| No ma tu Kombo come altri potete ampiamente tifare contro, se vi divertite così buon per voi, ogni cosa è potenzialmente soggettiva in questo mondo. Sul fatto dei giovani attaccanti è presto detto, ancora siamo ancorati a menarcela negli studi tv coi terzini che entrano dentro al campo (cosa che ormai fan tutti) mentre si dovrebbe stare ore a far vedere un gesto tecnico del singolo giocatore o un triangolo ben riuscito. Tutto figlio, questo sì, del pesce che puzza dalla testa, ovvero in primis dal tifoso italiano che vive il calcio come se fosse la madonna scesa in terra e che quindi non accetta le sconfitte ed i fallimenti, bloccando in questo modo la crescita dei giovani talentuosi che han bisogno di sbagliare tanto per potersi affinare e migliorare. Subito bollati come brocchi o incapaci e rifilati allo Spezia del caso, perchè non sei Messi "che a 16 anni già dominava". E questo attenzione vale anche nelle leghe minori o nei settori giovanili, perchè se c'è un modo per far carriera per un allenatore è vincere, anche 1 a 0 giocando dimmerda per dire, ma vincere per il proprio tornaconto che è appunto solo e soltanto la vittoria, perchè in Italia è così che funziona ed ha sempre funzionato. Ora è difficile prendere ad esempio una scuola particolare perchè troppo soggetta a variazioni sociologiche del paese stesso, tipo la Francia od il Portogallo, paesi che hanno campionati molto meno stressanti del nostro con tifosi generalmente più aperti al player trading ed all'insuccesso, è lì infatti che escono i giovani più promettenti e già pronti a 20 anni, gente che ha debuttato a 17 e che si è affinata nel giusto percorso tra panchina e titolarità, maturando come i frutti sugli alberi , che per essere buoni devono farlo al momento giusto e con i tempi giusti. Oppure c'è la Premier, con settori giovanili tutti rimodernati e con giocatori che si confrontano con il meglio del pianeta, facendo salire di molto li livello. In Italia pretendiamo di essere vincenti e dominanti andando in campo con gente obbiettivamente scarsa o non in forma, che non ha mai vinto nulla in vita sua e che ha il terrore di fare un passaggio in avanti per essere criticata da un popolo intero e di essere subito messa alla berlina dall'allenatore, rovinandosi la carriera. Ma lo farei pure io per non rischiare la carriera, ieri Tonali avrà passato la palla indietro quelle 20 volte,senza rischiare imbucate fondamentali per aprire la difesa macedone, senza rischiare contropiedi va bene ma tutto sto tic e toc alla fine cosa produce se non hai il coraggio della giocata ? nulla, da sempre. Noi pretendiamo immediatamente i risultati, un Colombo da noi non potrà mai elevarsi e finirà come un Cutrone qualsiasi, altro giocatore quest'ultimo che con una carriera ben strutturata avrebbe potuto fare molto di meglio, invece che passare ai Wolves in quegli anni. Sui giovani devi rischiare, devi permettergli di sbagliare, non tutti sono Messi o Maldini, per migliorare la situazione andrebbero fatti debuttare molto più giovani e fatti giocare già a 15 anni in un sistema pronto a lanciarli nel calcio professionistico, perchè fare una Under 23 in lega pro, fare una Under 16 sarebbe ancora meglio. Così' facendo si allunga la carriera del ragazzo, lo si prepara rapidamente al professionismo. Certo tutto questo richiede un sistema pronto, profondo, ben strutturato, non è facile me ne rendo conto, anzi in Italia sarà impossibile perchè c'è troppa latinità, però se c'è riuscito il Barcellona a farlo vuol dire che anche in un posto focoso e demandante si può lavorare bene nel giusto modo.
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